300 euro in più nella pensione, ma nessuno lo dice. Bisogna fare richiesta. Ecco come fare per averli…

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La cosa assurda è che nessuno ce lo dice. Ma 1 pensione su 3 andrebbe alzata, solo che nessuno lo sa. Per i pensionati che ricevono sotto i 750 euro mensili, ci sono i cosiddetti “diritti inespressi”: agevolazioni finanziare che per essere ricevute devono essere richieste esplicitamente dai pensionati.

Il problema come dicevamo è i pensionati nemmeno lo sanno! Perché l’INPS e il Governo tengono ben nascosta la cosa. Anche perché alcuni potrebbero ricevere fino a 300€ di bonus!

Sono pochi i pensionati che conoscendo la cosa hanno fatto richiesta, e sono riusciti a integrare la propria pensione con assegni mensili fissi anche di ulteriori 100, 200 e 300 euro.

Cifre che per anziani che percepiscono 500 o 600 al mese, potrebbero fare davvero la differenza. Quindi è davvero importante che tutti vengano a conoscenza di questi loro diritti!

Per ottenere il ricalcolo bisogna andare sul sito Inps, www.inps.it e avviare la procedura collegandosi alla scheda personale “cedolino pensione e servizi collegati”.

Chiedi informazioni all’INPS circa i “diritti inespressi” e aiutaci a DIFFONDERE QUESTO ARTICOLO affinché tutti sappiano.

via La Verità di Ninco Nanco

Contributo minimo integrativo addio per avvocati

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Cassa Forense apre alla cancellazione totale o alla riduzione del contributo minimo integrativo per gli avvocati e i praticanti iscritti alla previdenza.
La parola «abolizione», quando si parla di contributi previdenziali per professionisti, sembra spesso una chimera; invece questa potrebbe essere l’occasione giusta, per gli avvocati di liberarsi definitivamente del contributo minimo integrativo. Specie perché la promessa proviene proprio da Cassa Forense. Ieri si è tenuto un incontro tra i vertici dell’ente previdenziale degli avvocati e l’Aiga (Associazione Giovani Avvocati) in cui si è parlato proprio dell’abolizione del contributo minimo integrativo. All’incontro ha partecipato la delegazione di Cassa Forense formata dal Presidente Nunzio Luciano, dal Vicepresidente Valter Militi, e dal componente del C.D.A. Giulio Pignatiello.

A sorpresa, la Cassa Forense ha dichiarato di condividere e di fare propria la proposta dell’Aiga di ridurre o cancellare completamente il contributo, con mantenimento del solo contributo soggettivo e di maternità per tutti gli iscritti a Cassa.

Ricordiamo che gli avvocati e i praticanti iscritti alla Cassa Forense sono tenuti a versare, in sede di autoliquidazione con il Mod. 5 annuale, la seguente contribuzione:

a titolo di contributo soggettivo, il 14% del reddito professionale netto dichiarato ai fini dell’Irpef entro il tetto reddituale annualmente stabilito detratto quanto già pagato, tramite M.Av., a titolo di contributo soggettivo minimo. Sul reddito eccedente il suddetto tetto è dovuta la percentuale del 3% a titolo di solidarietà;
a titolo di contributo integrativo, il 4% sul volume di affari IVA dichiarato detratto quanto già versato a titolo di contributo integrativo minimo, se dovuto, tramite M.AV.
I praticanti abilitati e gli avvocati, iscritti alla Cassa, che beneficiano dell’esonero dal pagamento del contributo integrativo minimo, devono versare, in sede di autoliquidazione, il contributo integrativo nella misura del 4% sull’effettivo volume d’affari IVA (calcolato detraendo l’importo del contributo integrativo) a prescindere dall’effettivo pagamento eseguito dal debitore.

L’Aiga ha proposto di ridurre o abolire il contributo minimo integrativo con mantenimento del solo contributo soggettivo e di maternità, a vantaggio di tutti gli iscritti a Cassa.

L’Aiga ha poi ricordato il problema degli avvocati che hanno ricevuto la notifica di cartella esattoriale e/o avviso di addebito per mancato pagamento dei contributi del Fondo di Gestione Separata Inps, ante riforma legge 247/12, rappresentando come, secondo alcune sentenze, la competenza ad agire per il recupero dei contributi spetta solo a Cassa Forense e non all’Inps. Difatti l’iscrizione alla Gestione separata ha carattere residuale essendo obbligatoria solo per i lavoratori autonomi che esercitano una professione per la quale non sia obbligatoria l’iscrizione ad appositi albi, ovvero per coloro che, pur iscritti, svolgano un’attività non soggetta a versamento contributivo agli enti di previdenza per i liberi professionisti.

Questa è la Roma

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Oggi l’opposizione, piuttosto che impegnarsi sul lavoro e collaborare per il bene dei cittadini, ha deciso di chiedere la convocazione un Consiglio straordinario sul nulla: chiede una verifica della nostra “stabilità politica”. Ebbene, la Giunta capitolina è in ottimo stato, politicamente stabile e attiva nella realizzazione del programma di governo che i Romani hanno scelto a larghissima maggioranza.
L’opposizione è troppo abituata ai “giochi di palazzo” per pensare ai programmi. Ma facciamo subito chiarezza per i cittadini: questa Giunta ha cambiato 3 assessori da quando si è insediata lo scorso luglio. 
Addirittura ad agosto, in merito all’uscita dell’assessore al Bilancio, c’è chi ha detto: “La Giunta Raggi è dimezzata”. Un concetto matematico azzardato visto che un assessore su nove non rappresenta certo la metà della Giunta. Ma, del resto, non possiamo certo parlare di matematica con chi evidentemente sbagliando qualche calcolo, ha lasciato i conti della Capitale d’Italia nello stato in cui li abbiamo trovati.
Ed è un’affermazione politica ancora più azzardata se si confronta il dato del cambio di assessori con quello di altre amministrazioni in tutta Italia. 
Solo a titolo di esempio ricordo che: Matteo Renzi da presidente della Provincia di Firenze, lui sì, ha sostituito la metà dei suoi assessori. E da sindaco di Firenze è arrivato a 9 con ben 6 dimissioni. Avete mai letto qualcosa in merito? Ovviamente no.
Ma voglio proseguire. 

Michele Emiliano da sindaco di Bari ha cambiato 8 assessori; 

Giuliano Pisapia a Milano ne ha sostituiti 5; 

De Magistris a Napoli 10 nei primi due anni per arrivare poi a 23. 

Anche in questi casi non ricordo di aver letto nulla in merito.
Basterebbe un po’ di memoria ma è evidente che questa convocazione è soltanto strumentale nel tentativo, vano, di non mettere in evidenza i nostri risultati.  Dovreste cimentarvi sul terreno del fare, del costruire per la città.
Rassegnatevi! Questa maggioranza va avanti con forza, prosegue nella realizzazione del proprio programma nell’interesse unico dei cittadini. 
Questa maggioranza – voglio ricordarvelo – ha approvato il bilancio di previsione in anticipo rispetto a tutte le grandi città italiane. E di questo dovreste essere fieri anche voi, se aveste a cuore davvero il bene comune!
Approvare il bilancio preventivo significa far risparmiare denaro ai nostri cittadini, significa poter pianificare le scelte per la città. Significa poter fare bandi di gara per i lavori pubblici. Significa che, dopo anni, finalmente si programma la manutenzione delle strade pubbliche e si asfaltano le buche dovute ad anni di malgoverno. 
Pensate davvero che tutte le voragini di Roma – e non mi riferisco soltanto a quelle sulle strade – si siano create durante questi pochi mesi di nostra gestione? No. Non è così. Noi stiamo lentamente rimettendo in piedi ciò che per anni avete distrutto.
Non fate più opposizione ma “distruzione”. Abbiamo l’impressione che speriate che le cose vadano male per poter avere qualche minima soddisfazione, quelle che ormai le vostre esperienze di governo vi negano. 

Ma i cittadini vi abbandonano e non ve ne rendete neanche più conto!

Per poter gioire sperate, ad esempio, che un filobus si rompa. Sono i filobus pagati con i soldi dei cittadini che avete lasciato per anni a marcire nei depositi. 
Ci siamo impegnati a rimetterli in strada e a far ripartire i lavori del corridoio Laurentino. Voi, invece, siete con quelli che li hanno lasciati lì.
Certo. La prima settimana di sperimentazione si è registrato qualche piccolo guasto proprio perché erano fermi da quattro anni. Siamo intervenuti ed abbiamo consegnato a lavoratori e studenti questi nuovi filobus per accorciare i tempi di attesa e migliorare i trasporti pubblici. Io non lascerei mai questi mezzi chiusi in un deposito. Sarebbe un affronto nei confronti dei Romani che li hanno pagati con le loro tasse. Noi li abbiamo messi in strada. E lo rifarei ancora!
È vero. A Roma ci sono tanti problemi ma, passo dopo passo, noi li stiamo risolvendo. Voi in tanti anni li avete ignorati o, in molti casi, ne siete stati la causa.
La convocazione dell’Assemblea straordinaria fa riferimento ai “recenti fatti giudiziari riportati dalla stampa”. Ho chiarito a chi di dovere con estrema tranquillità. Ovviamente, di indagini in corso si può parlare soltanto davanti ai pm ma questo l’opposizione, vista la grande esperienza in tema dovuta al coinvolgimento di qualche suo esponente, dovrebbe saperlo molto bene…
Proprio in questi giorni Salvatore Buzzi sta descrivendo ai giudici gli anni che hanno preceduto il nostro arrivo in Campidoglio. Dall’aula bunker di Rebibbia sta raccontando gli affari di “Mafia Capitale”, la compravendita di tessere di partito, gli scambi, gli accordi, i favori agli amici, le tangenti. Un racconto davvero sconfortante…
Ecco, forse sarebbe stato meglio convocare un Consiglio straordinario su questo tema.
Ma, si sa, a voi interessa più giocare con la tenuta delle Giunte…. Magari facendo un passaggio dal notaio come per Marino…