Scuola, quella italiana è la più ansiogena del mondo. E gli studenti sono i meno soddisfatti della loro esistenza

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A fare questa fotografia dei ragazzi adolescenti è il rapporto sul benessere dei quindicenni pubblicato dall’Ocse sulla base delle risposte date al questionario somministrato agli scolari in occasione del test Pisa 2015, il programma di valutazione internazionale degli studenti

I quindicenni italiani sono più ansiosi dei coetanei europei e meno soddisfatti della loro esistenza proprio a causa della scuola. A salvarli sono solo il sostegno dei genitori che è persino superiore alla media Ocse e le amicizie a scuola. A patto che non si parli degli studenti immigrati di prima e seconda generazione che si sentono ancora oggi esclusi.

A fare questa fotografia dei ragazzi adolescenti è il rapporto sul benessere dei quindicenni pubblicato proprio dall’Ocse sulla base delle risposte date al questionario somministrato agli scolari in occasione del test Pisa 2015, il programma di valutazione internazionale degli studenti.

I dati ci consegnano un identikit che ogni insegnante farebbe bene a tenere a portata di mano. I ragazzi italiani hanno riportato livelli di ansia scolastica più elevati della media Ocse: mentre solo il 37% dei coetanei europei diventa nervoso quando si prepara ad un test, nel nostro Paese la percentuale sale al 56% e persino chi si dichiara preparato, il 70%, prova molta preoccupazione (14 punti percentuali in più rispetto agli altri Stati).
I ragazzi italiani sono terrorizzati dai test (il 66% si preoccupa spesso di avere difficoltà a farli contro il 59% della media Ocse) e dai compiti a scuola. A far tremare le gambe agli studenti sono ancora i voti: l’85%, infatti, si preoccupa di prendere un quattro o un cinque mentre solo il 66% dei compagni europei ha lo stesso pensiero. Secondo i ricercatori i nostri teenagers più stanno sui libri più si preoccupano: “In Italia – cita il rapporto – l’ansia scolastica è più frequente nelle scuole i cui studenti studiano per oltre 50 ore a settimana a scuola e fuori scuola”.
Paure che si ripercuotono sulla vita di questi giovani: su una scala da 0 a 10 che misura quanto si sentono soddisfatti dalla loro esistenza, gli italiani hanno riportato un livello di 6,9 contro il 7,3 della media Ocse. Ad aiutare l’esercito dei quindicenni tra i banchi sarebbero proprio i professori di matematica e scienze: “Le scuole – secondo l’Ocse – i cui studenti si ritengono maggiormente soddisfatti della vita sono quelle dove gli insegnanti delle materie scientifiche si interessano all’apprendimento di ciascuno studente e aiutano i ragazzi nell’apprendimento”.
Ma se sul fronte studio siamo messi male almeno ce la caviamo dal punto di vista dei rapporti: l’83%, superando di cinque punti la media Ocse, dichiara di far amicizia facilmente a scuola anche se solo il 67% si sente nel proprio ambiente in un’aula. Ancora lontana, rispetto all’Europa, invece la reale inclusione dei giovani di cittadinanza non italiana: solo il 63% degli studenti immigrati di prima generazione e il 71% di seconda generazione (contro l’83% dei coetanei degli altri Paesi esaminati) ritiene di piacere agli altri studenti.
Regge, invece, la famiglia: mamma e papà continuano ad essere un punto di riferimento per i nostri adolescenti. Il 96% dei nostri quindicenni afferma che i genitori sono interessati alla loro attività scolastica e l’87% si sente persino sostenuto quando affronta delle difficoltà a scuola. Resta, infine, un ultimo dato che esce dalla ricerca: il 23% degli studenti di casa nostra usa Internet per oltre sei ore al giorno: in media in Italia sono collegati 165 minuti al giorno contro i 145 del resto dei Paesi Ocse.

DENUNCIA SHOCK del deputato 5 Stelle Di Battista. Guardate cosa hanno fatto..

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martedì 18 aprile 2017

Ecco quanto scrive il deputato dei 5 stelle attraverso i profili social. Prende di mira il Ministro Poletti e fa queste dichiarazioni:

POLETTI AVEVA RAGIONE, IN QUESTO PAESE NON LAVORI SE NON CONOSCI QUALCUNO, SOLO CHE DOVEVA DIRLA TUTTA: IN QUESTO PAESE NON LAVORI SE NON CONOSCI QUALCUNO DEL PD!1. Abbiamo Farinetti con la sua Eataly che prende appalti su appalti (e con la folle direttiva Bolkestein potrebbe scippare fette di mercato agli ambulanti che lavorano nei mercati rionali) che è un ottimo amico di Renzi.2. Abbiamo Buzzi di Mafia Capitale che finanziava il PD ed otteneva appalti in cambio.3. Abbiamo le cooperative rosse che sostengono da decenni prima i DS e poi il PD e ottengono appalti in tutte le grandi opere italiane.4. E poi abbiamo Pessina, un costruttore, che diventa azionista di maggioranza de L’Unità (portato secondo Report da Bonifazzi, tesoriere del PD) e, “magicamente” ottiene appalti in Italia, in Kazakistan e importantissimi agganci in Iran.Il Ministro della Disoccupazione Poletti diceva la verità. E’ più facile trovare lavoro giocando a calcetto che con un ottimo CV, solo che devi giocare a calcetto con qualcuno del PD…

 Photo by fabiolopiccolo:

NAPOLITANO NON MOLLA I SUOI PRIVILEGI: QUASI 1 MILIONE DI EURO DI PENSIONE OGNI ANNO!

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L SIG. GIORGIO NAPOLITANO (PROFESSIONE: EX PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA) NON MOLLA I SUOI PRIVILEGI: 880.000 EURO L’ANNO SOLO DI PENSIONE

Nonostante i tagli annunciati nel 2007, per i presidenti emeriti della Repubblica rimane una lunga lista di benefit: una segreteria di almeno una decina di persone, un assistente “alla persona”, una serie di linee telefoniche dedicate. Ridurre i privilegi? Il suo ufficio stampa: “Ha avuto impegni tali da non consentirgli di deliberare sulla materia”
Avrà di che consolarsi con il trattamento straordinario che lo aspetta: segreteria, guardarobiere, scorta. Con le dimissioni e l’uscita anticipata dal Quirinale, Giorgio Napolitano perderà la suprema carica, con un annuncio in arrivo probabilmente il 14 gennaio, ma non certo i servizi e i confort che hanno scandito la sua vita quirinalizia. Per lui, come da regolamenti in vigore, non si lesineranno mezzi e benefit, a cominciare dai telefoni satellitari, i collegamenti televisivi e telematici, lo staff nutritissimo e persino l’«addetto alla persona», sì, avete capito bene, propriol’assistente-inserviente che alla corte inglese di Buckingam Palace più prosaicamente definirebbero “maggiordomo”. Insomma, un trattamento da vero monarca repubblicano al quale è riservato pure il diritto ad utilizzare un’auto con autista, privilegio che spetta anche alle vedove o ai primogeniti degli ex presidenti. Davvero niente male. E se ne era accorto lo stesso Napolitano che, nel 2007, tra le polemiche per le spese quirinalizie e le rivelazioni dei giornali sul trattamento degli ex annunciò tagli solenni. Ma, come Ilfattoquotidiano.it ha potuto verificare, quelle sforbiciate non sono mai arrivate e anche lui potrà dunque tranquillamente continuare a godere di sorprendenti agi e privilegi tra le compassate stanze di Palazzo Madama.*

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