CLAMOROSO – UN NUOVO SCANDALO TRAVOLGE IL PD, MA I GIORNALI CENSURANO LA NOTIZIA

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venerdì 14 aprile 2017

Le firme false del PD a Siracusa. E adesso?

E ora è scoppiato un altro scandalo, sempre in Sicilia, a Siracusa, ma questa volta riguarda il Pd, come denunciato dal M5S:

“Il PD è coinvolto nell’inchiesta delle firme false a Siracusa dalla testa ai piedi. Sembrerebbe, infatti, che due liste che hanno appoggiato in maniera decisiva la candidatura nel 2013 del renziano Giancarlo Garozzo (PD), oggi Sindaco, siano state integralmente falsificate.

Le liste riportano, infatti, firme che sono state pubblicamente disconosciute dagli stessi cittadini, numeri di documenti di identità non corrispondenti al vero, date di nascita errate, elementi alterati. Sulle ipotesi di reato adesso indaga la Magistratura. Ma il PD, invece, cosa ha fatto o cosa intende fare adesso davanti a questa nuova indagine giudiziaria che lo riguarda?

Ricordiamo che per un caso analogo, ma oggettivamente meno grave visto che non vi furono eletti, il M5S ha immediatamente sospeso tutte le persone coinvolte. Dove sono adesso tutti quegli esponenti del PD e quella stampa politica e filo governativa che per mesi hanno alimentato una campagna di linciaggio nei confronti del M5S? Adesso hanno per caso vergogna nell’esporsi pubblicamente e palesare le nette differenze tra il PD e il M5S. La verità è che il PD pur di prendere voti e arrivare al potere giustifica qualsiasi mezzo (dal clientelismo, alla probabile falsificazione delle firme), accetta qualsiasi tipo di condotta, anche le più riprovevoli, da parte dei propri esponenti, mantiene sindaci e consiglieri regionali condannati per firme false ai propri posti (come in Veneto e Piemonte) come se nulla fosse e sostiene personaggi come De Luca, oggi indagato dalla Procura di Napoli per istigazione al voto di scambio. E’ un partito che non ha più alcun tipo di credibilità”.

Giornali e tg daranno spazio a questa notizia?

Photo by fabiolopiccolo:

maxi-multe per chi è senza biglietto

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19 minuti fa

Giro di vite sui “portoghesi”: multe fino a 200 euro per chi viaggia in autobus senza biglietto.

Una bozza dell’ormai imminente manovra-bis conferma le indiscrezioni degli ultimi giorni circa la volontà del governo di inasprire le sanzioni nei confronti dei soliti furbi, che viaggiano in autobus sprovvisti di regolare biglietto.

Il testo preliminare della manovra prevede esplicitamente che: “gli utenti dei servizi di trasporto pubblico regionale e locale, in qualsiasi modalità esercitati, sono tenuti a munirsi di valido titolo di viaggio, a convalidarlo all’inizio del viaggio e ad ogni singola uscita, se prevista, in conformità alle apposite prescrizioni previste dal gestore, a conservarlo per la durata del percorso e a esibirlo su richiesta degli agenti accertatori. Per i titoli di viaggio la convalida deve essere effettuata, in conformità alle apposite prescrizioni previste dal gestore, in occasione di ogni singolo accesso ai mezzi di trasporto utilizzati”.

I viaggiatori che verranno sorpresi sprovvisti di un regolare titolo di viaggio subiranno “l’applicazione di una sanzione pecuniaria da definirsi con legge regionale. In assenza di legge regionale, la sanzione è pari a sessanta volte il valore del biglietto ordinario e comunque non superiore a 200 euro”.

Novità anche per i soggetti titolati ad effettuare i controlli e ad elevare eventuali sanzioni. La manovra-bis introduce infatti la possibilità per i gestori di affidarsi anche a soggetti non appartenenti agli organici dell’azienda di trasporto, che potranno qualificarsi come agenti accertatori.

MUSA DI DAVID LACHAPELLE, TRANS CON IL CORPO PIÙ COSTOSO AL MONDO, AMANDA LEPORE TRAVOLGE IL MUCCASSASSINA: ‘SOGNAVO DI ESSERE COSÌ, UNA CREATURA MERAVIGLIOSA!’ – PADRE ITALOAMERICANO E MADRE SCHIZOFRENICA, AMANDA NON HA PASSATO NE’ ETA’ – SBATACCHIATA DAI GO-GO BOYS ROMANI, UNA FOLLA ADORANTE, LA DIVA DI PLASTICA NON ERA PER NIENTE DIVA: SI È CONCESSA A TUTTI CON SELFIE, AUTOGRAFI, BACI A CANOTTO

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lato b di amanda leporelato b di amanda lepore

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

 

1. CHI È AMANDA LEPORE?

Alberto Dandolo per Dagospia (febbraio 2014)

 

http://www.dagospia.com/rubrica-5/cafonal/meglio-sfilate-new-york-fashion-week-2014-sono-71671.htm

 

 

2. INTERVISTA AD AMANDA LEPORE IN VISITA A ROMA

Alessio Poeta per GAY.IT http://www.gay.it/primo-piano/news/amanda-lepore-intervista-biografia-libro  

 

una foto con amanda lepore (3)una foto con amanda lepore (3)

Andare oltre le aspettative con una che nella sua vita ha fatto di tutto per disattenderle, non è poi facile come sembra. Dal vivo, Amanda Lepore, meglio conosciuta come la musa indiscussa di David LaChapelle e come l’ex trans con il corpo più costoso al mondo, è una forza della natura, seppur geneticamente modificata.

 

Dopo aver cambiato sesso a soli diciotto anni, la seconda Amanda più famosa al mondo ha rifatto le labbra rendendole le più grandi in tutto il pianeta Terra grazie a delle iniezioni di silicone liquido, ma ha fatto anche la riduzione della fronte, ha rimodellato fianchi e glutei, due blefaroplastiche, tre, quattro operazioni per aumentare il seno e si è fatta persino togliere qualche costola per avere una vita molto più stretta alla Jessica Rabbit, ma in Messico, perché in America da sempre proibito.

amanda lepore nel suo spettacolo sul palco di muccassassina con i pink magic gogos (22)amanda lepore nel suo spettacolo sul palco di muccassassina con i pink magic gogos (22)

 

Della sua vita si sa ben poco: padre italo americano e madre schizofrenica spesso chiusa in manicomio. Stop.

Amanda vuole essere un’entità della quale si pensa di sapere tutto, senza poi sapere niente. Il nostro incontro avviene al Muccassassina, famoso per essere il tempio dell’omosessualità capitolina e, dall’ultimo piano del Qube, l’iconica Lepore parla davanti a champagne, e fettine di limone, del suo corpo a clessidra, della sua immagine ai limiti del grottesco, degli occhi puntati sempre addosso, ma anche del presidente degli Stati UnitiDonald Trump, dell’antipatia di Amanda Lear e della sua prima biografia “Doll Parts” che approderà in Italia a partire da fine aprile, ma guai a chiederle l’età.

amanda lepore sul palco di muccassassina durante il suo spettacolo (5)amanda lepore sul palco di muccassassina durante il suo spettacolo (5)

 

Almodovar disse che la vera autenticità sta nel riuscire a somigliare, il più possibile, al sogno che si ha di sé stessi. Lei sognava davvero di essere così?

amanda lepore sul palco di muccassassina durante il suo spettacolo (6) amanda lepore sul palco di muccassassina durante il suo spettacolo (6)

Sì, sognavo di essere esattamente così. Anzi, forse neanche con il sogno avrei mai pensato tanto.  Alla fin fine, sognavo solamente di diventare una bella ragazza. Una di quelle da centro commerciale.

 

Quando si guarda allo specchio cosa vede?

Una creatura meravigliosa!

 

Qual è la parte del corpo che preferisce?

La sinuosità che ho creato.

 

E quella che ha pagato di più?

she dorianshe dorian

Non c’è una parte vera e propria che è costata di più. Tutto è costato terribilmente tanto, ma il risultato mi ha ripagata. La definizione del corpo più costoso al mondo, poi, è un’invenzione di LaChapelle. Io mi limito a dire che sono un’opera d’arte.

 

Non hai pensato: “forse, stavolta, ho esagerato?”

Assolutamente, no!

 

Quei continui occhi puntati sul suo corpo, non l’hanno stancata?

Ci son così abituata, che neanche ci faccio più caso. È in dubbio che mi faccia piacere e penso che soffrirei se dovesse finire quest’ossessione nei miei confronti.

 

Chi è Amanda Lepore?

la vanda gastrica la vanda gastrica

Quello che vede è persino più importante di quel che faccio!

 

Oggi è innamorata?

(ride, ndr) Sì, di un paio di persone!

 

E la sua ultima relazione a quando risale?

Abbiamo chiuso a Dicembre. Amen!

 

Pensa di piacere più agli uomini etero o a quelli gay?

il popolo di mucca (6) il popolo di mucca (6)

Penso di piacere ad entrambi, ma in particolare modo al mondo gay. Sono una loro icona e son felice di esserlo. Anche se odio parlare ancora di diritti: tutti dovrebbero essere trattati in egual modo ed è imbarazzante vedere ancora queste leggi a metà!

 

il popolo di mucca (5) il popolo di mucca (5)

Dicono che Amanda Lear non abbia una grande simpatia nei suoi confronti. Si è mai chiesta il perché?

Ah sì? Non l’ho mai conosciuta! (Si sono incontrate a Parigi, più volte, durante alcune sfilate, ndr)

 

Vive a New York. Le piace Donald Trump?

No, no, no. Non mi ci faccia pensare..

 

Su internet non c’è scritta la sua vera età. Sono così maleducato se le chiedessi quanti anni ha?

Sì, è un maleducato! Dovrebbe sapere che non si chiede mai l’età ad una signora. Ad ogni modo sono senza età..

 

Allora mi dica almeno quanti se ne sente, no?

21, contento?

 

amanda lepore nel suo spettacolo sul palco di muccassassina con i pink magic gogos (21)amanda lepore nel suo spettacolo sul palco di muccassassina con i pink magic gogos (21)

Come si immagina tra qualche anno?

Sono abituata a vivere la vita giorno per giorno. Non penso mai al futuro.

amanda lepore nel suo spettacolo sul palco di muccassassina con i pink magic gogos (19) amanda lepore nel suo spettacolo sul palco di muccassassina con i pink magic gogos (19)amanda lepore nel suo spettacolo sul palco di muccassassina con i pink magic gogos (17)amanda lepore nel suo spettacolo sul palco di muccassassina con i pink magic gogos (17)amanda lepore in tutto il suo splendore (5) amanda lepore in tutto il suo splendore (5)amanda lepore nel suo spettacolo sul palco di muccassassina con i pink magic gogos (12) amanda lepore nel suo spettacolo sul palco di muccassassina con i pink magic gogos (12)amanda lepore nel suo spettacolo sul palco di muccassassina con i pink magic gogos (13) amanda lepore nel suo spettacolo sul palco di muccassassina con i pink magic gogos (13)amanda lepore in tutto il suo splendore (3) amanda lepore in tutto il suo splendore (3)lo show di amanda lepore a muccassassina (1) lo show di amanda lepore a muccassassina (1)kristine kristinelady diamante con 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di muccassassina con i pink magic gogos (20)amanda lepore nel suo spettacolo sul palco di muccassassina con i pink magic gogos (20)

CRISTIANO RONALDO NEI GUAI – FOOTBALL LEAKS LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE A LAS VEGAS – IL SETTIMANALE TEDESCO “DER SPIEGEL” AVREBBE IL NOME DELLA RAGAZZA STUPRATA E POI PAGATA DAL FUORICLASSE DEL REAL MADRID PER CHIUDERE LA VICENDA – L’ENTOURAGE DI CR7 NEGA TUTTO

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CRISTIANO RONALDOCRISTIANO RONALDO

Da gazzetta.it

 

Cristiano Ronaldo nei guai. E che guai. Football Leaks, l’inchiesta internazionale che si propone di far emergere gli affari sporchi del calcio, lo accusa apertamente di violenza sessuale. La vicenda risale al 13 giugno 2009 e sarebbe avvenuta a Las Vegas: CR7, secondo quanto si apprende dai file venuti alla luce, avrebbe avuto rapporti con una donna contro la volontà della stessa, e avrebbe poi pagato per chiudere la vicenda in tribunale.

 

 L’entourage di Ronaldo nega tutto, compresa la transazione, che sarebbe stata curata da un legale portoghese nel 2010, con risarcimento di 375mila dollari in favore della vittima della violenza. Der Spiegel, il settimanale tedesco con la maggior tiratura in Germania, sostiene di avere il nome della ragazza coinvolta. I contorni della vicenda sono tutti da chiarire.

 

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Non è la prima volta che Cristiano Ronaldo finisce in una situazione del genere. Nel 2005, quando giocava nel Manchester Utd, venne ascoltato da Scotland Yard e rilasciato su cauzione dopo ore. Doveva rispondere alle accuse di due ragazze che sostenevano di essere state violentate da CR7 e da un amico in una suite.

CRISTIANO RONALDOCRISTIANO RONALDO

ULTIM’ORA ++ M5S: la procura chiede l’archiviazione per Grillo e Di Battista

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venerdì 14 aprile 2017

venerdì 14 aprile 2017

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   La procura di Genova ha chiesto l’archiviazione per Beppe Grillo e il deputato Alessandro Di Battista, indagati per diffamazione dopo la querela sporta dalla candidata sindaco Marika Cassimatis. La professoressa aveva denunciato il comico e il deputato per alcune frasi pubblicate sul blog il 17 marzo scorso, all’indomani dell’annullamento delle comunarie che l’avevano scelta come candidata a sindaco, e per una intervista rilasciata al Corriere.    

   In particolare Cassimatis contestava la frase “In qualita’ di garante del MoVimento 5 Stelle, al fine di tutelarne l’immagine e preservarne i valori e i principi, ho deciso, nel pieno rispetto del nostro metodo, di non concedere l’utilizzo del simbolo alla lista di Genova con candidata sindaco Marika Cassimatis” del blog di Grillo, secondo il quale “molti” esponenti della sua lista “hanno ripetutamente e continuativamente danneggiato l’immagine del MoVimento 5 Stelle”.
  
   L’ex candidata aveva anche ritenuto lesive alcune dichiarazioni di Di Battista secondo le quali “ci sono persone non in linea con la nostra lotta” e che, “piuttosto che correre il rischio di ritrovarseli nel gruppo misto qualche settimana dopo, si prende questa decisione”. Grillo nei giorni scorsi aveva depositato una memoria nella quale sosteneva il suo diritto di critica, ritenendo quelle considerazioni non diffamanti. Sara’ ora un gip a valutare se accogliere la richiesta del pm Walter Cotugno. Cassimatis può opporsi alla archiviazione. 

Fonte: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2017/04/14/m5s-la-procura-chiede-larchiviazione-per-grillo-e-di-battista-_20202166-413d-4719-abe3-03c36312d2ed.html

Photo by fabiolopiccolo: ++ ULTIM’ORA ++ M5S: la procura chiede l’archiviazione per Grillo e Di Battista

   La procura di Genova ha chiesto l’archiviazione per Beppe Grillo e il deputato Alessandro Di Battista, indagati per diffamazione dopo la querela sporta dalla candidata sindaco Marika Cassimatis. La professoressa aveva denunciato il comico e il deputato per alcune frasi pubblicate sul blog il 17 marzo scorso, all’indomani dell’annullamento delle comunarie che l’avevano scelta come candidata a sindaco, e per una intervista rilasciata al Corriere.    

   In particolare Cassimatis contestava la frase “In qualita’ di garante del MoVimento 5 Stelle, al fine di tutelarne l’immagine e preservarne i valori e i principi, ho deciso, nel pieno rispetto del nostro metodo, di non concedere l’utilizzo del simbolo alla lista di Genova con candidata sindaco Marika Cassimatis” del blog di Grillo, secondo il quale “molti” esponenti della sua lista “hanno ripetutamente e continuativamente danneggiato l’immagine del MoVimento 5 Stelle”.
  
   L’ex candidata aveva anche ritenuto lesive alcune dichiarazioni di Di Battista secondo le quali “ci sono persone non in linea con la nostra lotta” e che, “piuttosto che correre il rischio di ritrovarseli nel gruppo misto qualche settimana dopo, si prende questa decisione”. Grillo nei giorni scorsi aveva depositato una memoria nella quale sosteneva il suo diritto di critica, ritenendo quelle considerazioni non diffamanti. Sara’ ora un gip a valutare se accogliere la richiesta del pm Walter Cotugno. Cassimatis può opporsi alla archiviazione. 

Fonte: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2017/04/14/m5s-la-procura-chiede-larchiviazione-per-grillo-e-di-battista-_20202166-413d-4719-abe3-03c36312d2ed.html

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Caso Consip. L’editoriale odierno di Travaglio che farà incazzare Renzi e PD

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venerdì 14 aprile 2017

Venerdì 14/04/2017 di Marco Travaglio

Ogni tanto, per farsi quattro risate, è bene prendere sul serio le balle di Renzi e dei suoi leccapiedi e provare a ricostruire la storia, anzi la cronaca (data la statura degli omuncoli) come la raccontano loro. Noi continuiamo a pensare che il caso Consip sia andato così.
L’imprenditore Romeo vuole una fetta del più grande appalto d’Europa e, per partire avvantaggiato (o non svantaggiato) alla Consip, paga mazzette a un dirigente e si fa raccomandare da Tiziano Renzi&Carlo Russo (i quali, già che ci sono, spingono pure una ditta cara a Verdini) in cambio ai due dà una lauta ricompensa (30 mila euro al mese per T. e 5 mila euro a bimestre per C.R.). Purtroppo, indagando su un appalto di Romeo al Cardarelli di Napoli, il pm Woodcock e gli uomini del Noe scoprono la tresca e iniziano a investigare su Consip. Complice un decreto del governo Renzi, approvato in fretta e furia a ferragosto, che impone agli ufficiali di polizia giudiziaria di informare delle indagini i vertici dei rispettivi corpi, i comandi dell’Arma sanno tutto e, preoccupati per il governo che li ha nominati, corrono ad avvertire il Giglio Magico, che avvisa la Consip, che fa sparire le cimici, mentre i pedinatori e intercettatori vengono pedinati e intercettati e sospettano – horribile dictu – i servizi segreti. L’inchiesta è rovinata prima che parta il grosso delle mazzette. Ma gli inquirenti interrogano l’ad di Consip Marroni sulle soffiate e quello fa i nomi dei quattro presunti soffiatori: Del Sette, Saltalamacchia e Lotti, che negano; più il presidente di Publiacqua Vannoni, che conferma. Tutti indagati per favoreggiamento e rivelazione di segreti. Quando la Procura di Roma eredita il fascicolo, indaga Tiziano e Russo per traffico d’influenze e fa arrestare Romeo per corruzione. Poi, fra migliaia di pagine di atti, salta fuori un nome sbagliato e il capitano Scafarto viene indagato per falso, così tutti parlano di lui e nessuno parla più degli indagati per le sue indagini.
A noi questa ricostruzione, alla luce degli atti, pare piuttosto logica. Ma, a scelta, c’è anche quella dei renziani. Tenetevi la mandibola per evitare di sganasciarvi e immaginate come sarebbero andate le cose se avessero ragione loro. Romeo è un onesto e irreprensibile imprenditore che ogni dieci anni finisce sotto inchiesta o in carcere: dunque mai e poi mai pagherebbe mazzette. S’incontra e parla spesso con Russo, amicone di Tiziano e di tutta la famiglia Renzi, ma solo perché anche lui è devoto alla presunta Madonna di Medjugorje. Russo, noto millantatore, discute di appalti Consip sia con lui sia con Marroni.
E parla sempre a nome di Tiziano, che però mai l’ha autorizzato a farlo, visto che mai un galantuomo del suo calibro interferirebbe negli appalti Consip. Romeo, noto sprovveduto, la cui fanciullesca ingenuità è ormai leggendaria nell’ambiente, non s’informa per capire se dietro il carneade 33enne di Scandicci si muova davvero il padre del premier: si fida sulla parola, perde ore e ore a parlarci di appalti, poi annota in due appunti l’intenzione di buttare un sacco di soldi dalla finestra per ricompensare una persona che per lui non vuol fare nulla (T. con 30 mila euro al mese) e un’altra che, anche volendo, non potrebbe fare nulla (C.R. con 5 mila a bimestre). Pure Marroni parla più volte di appalti con Russo come se rappresentasse Tiziano, senza mai chiedere ai renziani che l’han messo lì chi rappresenti quel traffichìno. Marroni incontra anche Tiziano, ma solo perché quello vuole piazzare una statua della presunta Madonna di Medjugorje all’ospedale pediatrico di Firenze e si sa come sono queste statue: o si muove la Consip o niente. Ignaro di tutto, a Rignano sull’Arno, babbo Renzi si gode i meritati successi di self-made-man (una società fallita, altre in cattive acque): mai si sognerebbe di approfittare della parentela col premier. Ma purtroppo c’è chi trama contro di lui. Il capitano del Noe? Non ancora: una sfilza di amici suoi e di suo figlio. Lo avvertono che c’è un’indagine a Napoli su Romeo, che lui non conosce. Ma, anziché farsi una risata, si preoccupa, smette di parlare con gli amici se non nel bosco e spegne il cellulare.
Intanto il governo del figlio ha infilato nel decreto sulla Forestale l’obbligo per gli ufficiali di polizia giudiziaria di avvertire delle indagini che fanno i vertici dei rispettivi corpi. Ma il fatto che i vertici dell’Arma vengano subito informati dell’indagine Consip non c’entra: li ha avvisati l’arcangelo Gabriele, apparso nottetempo come ai bei tempi. E – ma questa è solo un’altra coincidenza – vengono subito avvertiti anche i sospettati del caso Consip. Il capitano Scafarto del Noe se ne accorge ed essendo un manigoldo o un pazzo, si fa l’idea di essere pedinato. E lo mette nero su bianco nell’informativa ai pm, per incastrare non solo Tiziano, ma anche il figlio premier. Intanto un nugolo di renziani doc, che devono la loro carriera a Renzi, si divertono un mondo a inventare calunnie per inguaiare suo padre e i renziani Lotti, Del Sette e Saltalamacchia nello scandalo Consip. Gli aspiranti suicidi sono Marroni, Vannoni e persino il sindaco pd di Rignano Lorenzini, che ci guadagna subito la non ricandidatura. E qui entra in scena quella volpe di Scafarto, detto The Fox: non contento delle accuse raccolte (sotto tortura, si presume) da Marroni, Vannoni e Lorenzini, e pure dal commercialista del Pd Mazzei a proposito di un incontro Romeo-Tiziano in una bettola romana, pensa bene di attribuire a Romeo una frase di Bocchino: l’astuto capitano inverte i due nomi solo nell’informativa, ma non nella trascrizione del colloquio, così aiuta i pm a smascherarlo e a incastrarlo. Quindi è ufficiale: non è successo niente. E gli asini volano.

Marco Travaglio replica a Matteo Renzi e lo massacra in modo leggendario.

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giovedì 13 aprile 2017

Marco Travaglio REPLICA a Matteo Renzi
” Con grave sprezzo del ridicolo, il signor Matteo Renzi a Ottoemezzo tenta di spostare l’attenzione dalle indagini – che coinvolgono suo padre e vari suoi amici – sul Fatto Quotidiano, che ha l’unico torto di raccontarle.
Con grave sprezzo della verità, il signor Renzi sostiene che mi sarei sottratto a un’udienza di conciliazione nella causa civile intentata da suo padre al Fatto Quotidiano e al sottoscritto per alcuni articoli che riferivano spiacevoli (per lui) verità: si trattava invece di un’udienza di comparizione delle parti, che richiedeva esclusivamente la presenza degli avvocati.
Con grave sprezzo del diritto, infine, il signor Renzi dimostra una scarsissima conoscenza della giurisprudenza (in cui peraltro risulterebbe laureato), asserendo che io sarei “scappato” dal Tribunale di Firenze. Si informi presso i suoi avvocati o si trovi qualcuno che capisca di leggi e scoprirà che nelle cause civili non è prevista la presenza dei denunciati, ma solo dei loro avvocati, trattandosi di processi che si celebrano in camera di consiglio sulla base di atti scritti.
Ho una lunga esperienza di cause civili, intentatemi da personaggi ben più preoccupanti di lui e del suo babbo, per esempio dal suo co-riformatore costituzionale Silvio Berlusconi, che a suo tempo ci provò più volte e uscì regolarmente sconfitto. Non ho avuto paura dei Berlusconi, dei Dell’Utri, dei Previti, figurarsi se mi spaventano le minacce di questo bulletto e della sua famigliola.
Quando sarà denunciato da me e dal Fatto Quotidiano, da lui diffamato ieri come “Falso quotidiano”, non mi meraviglierò della sua assenza dal Tribunale né lo accuserò di “scappare“: preferirò credere che abbia finalmente deciso di mantenere la leggendaria promessa di ritirarsi a vita privata in caso di sconfitta al referendum costituzionale. Sconfitta che, casomai gli fosse sfuggita, si è verificata il 4 dicembre scorso. ”

IL BABBO DI RENZI? LEGGI CHE “BRUTTA PERSONA”! PARLA L’IMPRENDITORE CHE LO HA DENUNCIATO PER NON AVER PAGATO I DEBITI CONTRATTI CON LUI. ECCO DA CHI HA IMPARATO IL CODARDO DI PALAZZO CHIGI

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L’INDAGINE SUL PADRE DI RENZI A GENOVA RESTA IN PIEDI PER UN DEBITO DA 1750 EURO – IL GIP HA DECISO DI FAR CELEBRARE UN PAIO DI UDIENZE PER APPROFONDIRE IL CASO, ANCHE CON L’AIUTO DI UN PERITO COMMERCIALISTA

A dare al Gip l’occasione per approfondire i fatti è stata l’opposizione all’archiviazione presentata da un tignoso creditore, Vittorio Caporali – Caporali tra l’1 gennaio 2003 e il 24 agosto 2005 ha ospitato a Genova in un locale di tre vani di proprietà della Genova press gli uffici della Chil post. Quando l’amministratore riconsegnò le chiavi, lasciò dietro di sé locali semidistrutti…

Giacomo Amadori per “Libero Quotidiano”

Per un debito di 1.750 euro Tiziano Renzi, il babbo del premier Matteo resta indagato a Genova. E pensare che appena quattro giorni fa il presidente del Consiglio in visita nel capoluogo ligure aveva fatto una piccola invasione di campo e rimarcato la richiesta di proscioglimento per il genitore da parte della procura.

Infatti i pm genovesi a marzo avevano proposto l’archiviazione per Renzi senior, inquisito per la bancarotta fraudolenta della sua vecchia società di marketing editoriale, la Chil post srl. Ma il gip Roberta Bossi, forse sentendosi tirata per la toga, non ha accolto la richiesta e ha deciso di far celebrare almeno un paio di udienze per approfondire il caso, anche con l’ausilio di un perito commercialista.

A darle l’occasione una decina di giorni fa è stata l’opposizione all’archiviazione presentata da un tignoso creditore, il settantacinquenne Vittorio Caporali. L’imprenditore, cremonese di origine, ma genovese d’adozione, è il titolare della Genova press, società specializzata nella distribuzione di giornali.

Nella memoria preparata dall’avvocato Ernesto Rognoni sono illustrati i motivi dell’opposizione all’archiviazione. Caporali tra l’1 gennaio 2003 e il 24 agosto 2005 ha ospitato a Genova in un locale di tre vani di proprietà della Genova press gli uffici della Chil post. Quando l’amministratore riconsegnò le chiavi, secondo Caporali, lasciò dietro di sé locali semidistrutti.

Nel 2006 la Genova press si rivolge al giudice per chiedere il risarcimento dei danni. Per il proprietario gli affittuari asportarono le pareti divisorie, danneggiarono il controsoffitto «rendendolo inservibile», distrussero l’impianto elettrico e telefonico e abbandonarono «materiale ingombrante e inutilizzabile». Nel primo grado il giudice dà ragione a Renzi, ma la Corte d’appello, nel maggio del 2012, riforma parzialmente la sentenza.

A fronte di un risarcimento richiesto di 5.900 euro ne concede 1.750 (per le pareti divisorie usate), a cui aggiunge rivalutazione monetaria, interessi e spese legali. Nel frattempo la Chil post ha cambiato padrone e dalla famiglia Renzi è stata ceduta a Mariano Massone (ufficialmente l’intestatario delle quote è il padre settantacinquenne Gian Franco), ex collaboratore genovese di Tiziano. I nuovi titolari, però, non hanno intenzione di risarcire i numerosi creditori e nel febbraio del 2013 dichiarano il fallimento.

A questo punto l’avvocato Rognoni si rivolge al curatore fallimentare per la restituzione di 4.900 euro. Nel marzo del 2014 Renzi senior, Massone e l’ultimo amministratore, Antonello Gabelli, vengono iscritti sul registro degli indagati per bancarotta fraudolenta. Un anno dopo i pm genovesi ritengono «insufficienti» le prove contro Tiziano e ne chiedono l’archiviazione. Ma Caporali, come detto, non ci sta.

Secondo lui i danni vennero causati quando alla guida della Chil post c’era Tiziano Renzi e adesso festeggia il rinvio del proscioglimento: «Il giudice era da marzo che aveva le carte su tavolo, ma ha deciso dopo la presentazione della nostra memoria. Forse non aspettava altro che la mossa di un creditore per proseguire le indagini, nonostante le pressioni che avrà certamente sentito».

Signor Caporali non ce l’avrà mica con Matteo Renzi?

«Ho votato Grillo, Lega e Berlusconi, mai il Pd o la sinistra. Ma nel mio caso il figlio non c’entra nulla. Io ce l’ho con il padre. Mi ha portato via il porta a porta del Secolo oltre alle pareti dell’ufficio e mi ha distrutto gli impianti elettrici».

 Non le è proprio simpatico…

«Pensi che quando firmammo il passaggio della distribuzione dei giornali non volle andare dal commercialista e mi disse: “Lo faccia venire da noi, io non mi muovo”. Il personaggio è questo».

Però per gli inquirenti il vero responsabile delle disavventure della Chil post è Massone.

«Quell’uomo è un delinquentello. Con la sua ditta curava per me la consegna a domicilio del giornale. Una volta ha minacciato un sciopero e io gli ho dovuto dare 25 milioni di lire sull’unghia perché altrimenti il Secolo XIX non sarebbe stato distribuito».

Questo accadeva il 30 settembre del 2002 e alla fine dello stesso anno il quotidiano genovese tolse l’appalto alla Genova Press.

«Lo assegnarono a Renzi senior (il figlio all’epoca era uno dei soci ndr) che aveva assunto il cognato dell’ex amministratore delegato del giornale».

E Massone?

«Rimase a lavorare con Tiziano e mi risulta che i due abbiano condiviso anche altre avventure imprenditoriali. È per questo che non accetto che il babbo del premier venga considerato estraneo a quanto mi è accaduto».

FONTE

http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/indagine-padre-renzi-genova-resta-piedi-debito-1750-102401.htm

Photo by fabiolopiccolo:

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