Banca Etruria e la Boschi

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,IERI SERA A PIAZZA PULITA HO VISTO “UN RAGAZZO” CHE RAPPRESENTA IL POPOLO ITALIANO! Ma vi rendete conto di che Ragazzi Straordinari è fatto il M5S!? con loro fino al 40% e  fino alle Stelle.
Trema lo studio! Di Battista scatenato. Guardate come fa sbiancare Formigli.

#VIDEO>> 


OGNUNO HA IL DOVERE DI UNIRE I PUNTI
Nel 2014 Banca Etruria se la passa male. Se la passa male perché i suoi dirigenti prestano agli amici degli amici della politica decine di milioni di euro spesso non rientrati. Per esempio Banca Etruria presta molto denaro a Sorgenia, società di energia indebitata fino al collo controllata allora dalla CIR di De Benedetti (il patron del Gruppo espresso). Banca Etruria, così come MPS, da moltissimo denaro alle aziende della tessera numero 1 del PD. Banca Etruria presta moltissimi soldi anche alla Saico, un’azienda con sede ad Arezzo e succursale a Laterina, dove la Boschi’s family vive. Nel 2013 la Saico fallisce e finiscono per strada 200 lavoratori. Chi c’era nel CDA di Saico? Stefano Agresti, zio di Maria Elena. La banca, dicevamo, se la passa molto male.
Sempre nel 2014 Maria Elena diventa ministro e pochi mesi dopo il babbo viene nominato vice-presidente di Banca Etruria. Qualche settimana dopo avvengono due fatti che riguardano il babbo e non solo. Papà Boschi incontra a Roma il massone (già condannato per il crac del banco ambrosiano) Flavio Carboni per chiedergli una mano per Banca Etruria. In quei giorni la banca finisce sotto la lente di ingrandimento di Bankitalia che, finalmente, aveva capito che qualcosa non tornava.

Sempre nel 2014 (inchiesta pubblicata oggi da Il Fatto) a Laterina, a casa Boschi, avviene un incontro tra il babbo, la figlia, l’allora Presidente di Etruria Giuseppe Fornasari e i vertici di Veneto banca. Secondo Il Fatto il vertice (al quale partecipò Maria Elena) ci fu per trovare una strategia per difendersi da Bankitalia.
Piccolo inciso. Veneto banca è un’altra banca con un mucchio di problemi. Sapete a chi ha prestato 7,5 milioni di euro? A Denis Verdini, l’artefice (insieme alla Boschi) delle riforme costituzionali bocciate dal Popolo italiano. Verdini, secondo Il Sole 24 ore, ottenne quel denaro per coprire i debiti contratti per le sue società editoriali ma anche per pagare la sanzione data da Bankitalia per le irregolarità nella gestione del Credito cooperativo fiorentino, la sua banca poi fallita.
L’altro ieri veniamo a sapere da Ferruccio De Bortoli che Boschi figlia chiese all’AD di Unicredit di comprarsi la banca di famiglia che se la passava per l’appunto malissimo.
Io feci l’intervento in aula durante la sfiducia alla Boschi. Lei si difese dicendo che “non si era mai occupata di banche”. Bugiarda!
Con il M5S al governo Bankitalia avrebbe più poteri di controllo e sarebbe slegata dalla politica. Con il M5S le banche d’affari sarebbero separate da quelle commerciali. Con il M5S i risparmi dei cittadini sarebbero al sicuro.
Alessandro Di Battista

È nato a Roma da genitori di Civita Castellana, figlio di Vittorio, già consigliere comunale nelle file del Movimento Sociale Italiano. Si è diplomato al liceo scientifico Farnesina della capitale con 46/60 e, dopo essersi laureato in discipline dell’arte, della musica e dello spettacolo (DAMS) presso la Università di Roma Tre ha conseguito un Master di secondo livello in tutela internazionale dei diritti umani all’Università degli Studi di Roma. Successivamente ha lavorato un anno come cooperante in Guatemala, occupandosi di educazione e progetti produttivi nelle comunità indigene.
Nel 2008 si è occupato di microcredito e istruzione in Congo-Kinshasa. Lo stesso anno si è occupato di diritto all’alimentazione per conto dell’UNESCO[5][6][7]. Ha inoltre collaborato col Consiglio italiano per i rifugiati, la Caritas e Amka onlus (organizzazione non governativa dedita alla realizzazione di progetti di sviluppo per i paesi australi).
Nel 2010 è stato in Argentina, Cile, Paraguay, Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia, Panama, Costa Rica, Nicaragua, Guatemala e Cuba per scrivere il libro Sulle nuove politiche continentali
A partire dal 2011 ha collaborato con il blog di Beppe Grillo pubblicando reportage sulle azioni di Enel in Guatemala.
Nel 2012 gli è stato commissionato un libro sui sicari sudamericani da parte della Casaleggio Associati. È quindi partito per Ecuador, Panama, Guatemala e Colombia e a fine anno ha pubblicato l’eBook Sicari a cinque euro, edito da Adagio (Casaleggio Associati), nel quale analizza l’origine del fenomeno del sicariato e propone alcune possibili soluzioni.

La prima comunione

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E io che, ingenua, mi pensavo che le prime comunioni modello sposalizio erano una roba cafona dei miei tempi. Cazzo è che non avevo mai incontrato di persona l’orgogliosa madre di Noemi, Chantecler, Avacomelava Scannasurice. Una donna, in fin dei conti, semplice se non siete così superficiali da soffermarvi sul fatto che sembra l’anello di congiunzione tra Barbie Gang bang e l’ultimo modello di bambola gonfiabile; Lady Godeva, che, peraltro, tengono pure la stessa bocca aperta in un ohhhh di… meraviglia, solo che alla signora è stata colpa del Botox andato di acito. Cioè che dalla grigia sala di attesa del medico della mutua io mi sento all’intrasatta proiettata in uno scenario che è un ibrido tra il Boss delle cerimonie e il mio Grosso grasso matrimonio gipsy. Vengo rapita dalla descrizione del vestito della creatura con corpetto vedo-non vedo, l’acconciatura intrafogliata con rarissime orchidee egrù, le scarpetelle di pexiglas modello Cenerentola. Mi perdo sognante nel volo di farfalle e nel lancio di confetti gusto cotica, fatti realizzare apposta su ricetta dello zio chianchiere. Mi sbavo sulle scarpe quando elenca le trenta portate del menù che si chiude, giustamente con fella di carne arrostuta e spaghetti aglio e olio. Ma, soprattutto, mi scopro priva di scrupoli quando, su due piedi, congegno un efferato piano per entrare in possesso della bimbiniera: una statuina di Capodimonte con le fattezze della peccerella, abiti in seta di San Leucio, cristalli Swarovski al posto degli occhi, che tiri un filo e canta le hit di Maria Nazionale. Ecco, ucciderei per averla. F.to Francesca Prisco 

L’ordine è partito dall’alto, colpite la Raggi”. Dichiarazione choc: il giornalista ha scoperto tutto

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giovedì 11 maggio 2017

“. Condividete.

PS: anche se il video è di qualche mese passato, ricordare queste dichiarazioni nell’opinione pubblica è di assoluta importanza, sopratutto in giorni simili a questi in cui la Raggi viene attaccata per una presunta “Emergenza Rifiuti”, smentita anche da un video del giornalista Franco Bechis.  

                                                         
Nella serata di martedì 20 dicembre è andata in onda su La7 la prima puntata di Terza Repubblica, il talk show politico condotto dal duo formato da David Parenzo e Luca Telese. Tra gli argomenti trattati non poteva mancare il cosiddetto ‘caso Roma’ che coinvolge, anche grazie al massiccio impegno dei mass Media, la Giunta M5S di #Virginia Raggi. Tra i ‘relatori’ della serata c’era Peter Gomez, direttore del fattoquotidiano.it, secondo il quale “buona parte dei giornali rappresentano l’establishment” e non apprezzano, quindi, la “rottura” rappresentata dai grillini. Bianca Berlinguer, ex direttore del Tg3, riporta un dato interessante: a Tor Bella Monaca, quartiere ghetto dove hanno trionfato i 5 Stelle, la gente rivoterebbe la Raggi nonostante tutto. Ma la testimonianza che ‘scassa’ arriva da #Maurizio Belpietro, direttore del quotidiano La Verità, convinto che sia stato #Matteo Renzi in persona ad ordinare a tv e giornali di colpire la Raggi “per dimostrare che i 5 Stelle sono incapaci di governare”.

Il video dell’attacco di Belpietro a Renzi
“L’attenzione che il circolo dell’informazione ha dedicato a Virginia Raggi e alla Giunta del M5S – questa l’accusa che Belpietro rivolge ai Media mainstream – è superiore a quella dedicata a tutte le altre giunte della Capitale. Io ricordo Ignazio Marino: sbagliò le nomine, faceva gaffe una dietro l’altra, nominò un capo dei vigili che non aveva i titoli, nominò un capo dell’Ama (anche quello senza titoli ndr)”. E questi fatti, ricorda il giornalista di fede berlusconiana, non finirono mai “come titolo di apertura dei principali giornali” e non furono “l’apertura dei tg nazionali”.

Insomma, prosegue Belpietro, “di fronte agli andamenti pessimi dell’economia italiana, i principali tg della Rai hanno scelto di raccontare il caso di Virginia Raggi che aveva sbagliato l’assessore”. Esempio fulgido di “inesperienza e incapacità”, ma che “si facessero le aperture su questo anziché su altro fa abbastanza sorridere”. Poi, ecco la bomba lanciata contro l’ex presidente del Consiglio. “Del resto era evidente – punta il dito Belpietro – il giorno dopo la vittoria del 5 Stelle è partito da Renzi un ordine che aveva questo significato: ‘Colpite la Raggi perché lì dobbiamo dimostrare che i 5 Stelle sono incapaci di governare’”.

“Ma quello che mi colpisce di più – prosegue – è l’esiguità dell’arretramento” nei sondaggi del M5S, calato di soli 1 o 2 punti nonostante la bufera politico-mediatico-giudiziaria che imperversa su di loro, soprattutto riguardo al caso Roma. “Io penso che tutto sommato, di fronte a quello che è successo a Roma, l’arresto di Marra, la Muraro che si dimette, che il M5S rimanga il primo partito italiano dovrebbe far riflettere”. Certo che “sull’onda dell’emozione qualche punto se ne va, ma il M5S conserva tutto quanto il proprio consenso o, comunque, la maggioranza, la stragrande maggioranza del proprio consenso”.

“Evidentemente i romani – questo il pensiero dell’ex direttore di libero – e anche forse gli italiani, a questo punto si rendono conto che Roma era gestita così male che nessuno poteva fare un miracolo, e quindi perdonano alla Raggi l’inesperienza e forse anche la presunzione. Ma sostanzialmente dicono: ‘Vabbè, sono lì da sei mesi, vediamo quello che combinano’”. Alla fine, “nonostante il fuoco di sbarramento che è stato messo in atto nei confronti del Movimento per questo caso – conclude Belpietro rimarcando la sua insospettabilità in quanto lontanissimo dal M5S – gli italiani pensano: ‘Peggio di quello finora non è successo, fra un po’ giudicheremo e tireremo le somme’”.

Photo by fabiolopiccolo:

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