Stazione spaziale cinese, rientro previsto per la mattina di Pasqua: non si esclude la caduta di frammenti

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Risultati immagini per il satellite cinese

La stazione spaziale cinese Tiangong-1 sta “ruzzolando” verso la Terra, oscillando in modo irregolare tanto da far slittare le previsioni per il rientro, che restano comunque incentrate sulla domenica di Pasqua, alle 11.26, con una finestra di incertezza di 12 ore. Secondo l’Agenzia spaziale italiana, non è ancora possibile escludere la remota possibilità, intorno allo 0,2%, che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio.

Le finestre di interesse per l’Italia al momento riguardano il potenziale coinvolgimento di numerose Regioni: Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Le previsioni di rientro sono soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento della stazione spaziale stessa rispetto all’orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare.

Nel frattempo il satellite cinese in caduta libera si prepara a dare spettacolo con l’ultimo passaggio visibile dall’Italia, soprattutto dalle Regioni meridionali, e l’appuntamento per osservarla al meglio è alle 5:50 del 31 marzo, quando sarà brillante nel cielo come la stella Vega.

L’impatto con l’atmosfera del Tiangong-1, denominato il “Palazzo celeste”, dovrebbe avvenire alla quota di 120 chilometri. “Sarà difficile inquadrare quel momento con i radar e da allora resteranno 45 minuti per calcolare il punto in cui avverrà il rientro”, ha spiegato Claudio Portelli, dell’ufficio Space Situational Awareness dell’Agenzia spaziale italiana.

La stazione spaziale cinese è una sorta di cilindro lungo 10,5 metri, ha un diametro di circa tre metri e due pannelli solari delle dimensioni di sette metri per tre; al momento del lancio pesava otto tonnellate e mezzo e ha ancora a bordo 3,5 quintali di propellente. Non è tuttavia fra i veicoli spaziali più grandi, rispetto ad altri che in passato hanno subito lo stesso destino. Se di sicuro nell’impatto con l’atmosfera andrà in pezzi, è possibile che alcuni frammenti possano arrivare a terra, ad esempio quelli costruiti con materiali più robusti come il titanio.

Altra cosa certa è che “è la prima volta che il rientro di un veicolo spaziale in caduta incontrollata viene seguito in modo così organizzato”, ha osservato Ettore Perozzi, dell’Asi, riferendosi alla rete che riunisce almeno 15 agenzie spaziali e centri di ricerca che seguono costantemente la stazione spaziale con telescopi ottici e radar, permettendo continue simulazioni e calcoli sempre più precisi.

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INDAGATO MARIO MONTI: FAVORIVA LE BANCHE! L’INCHIESTA SEGUITISSIMA.

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Il governo di Mario Monti e due ex ministri dell’Economia sono finiti sotto inchiesta.

La procura regionale del Lazio della Corte dei conti, ha presentato alla banca Usa e ad alcuni ex dirigenti del Tesoro, l’invito a dedurre.

L’operazione derivati tra Morgan Stanley e il Tesoro, chiusa tra il 2011 e il 2012, avrebbe provocato danni erariali per circa 4 miliardi di euro.

A mettere in moto la magistratura è stata la procedura che ha consentito a Morgan Stanley di chiudere anticipitamente contratti stipulati con lo Stato italiano.

Il tutto, reso possibile da una clausolache, utlizzata nel pieno della crisi, ha contribuito a rendere rovinosa le sorti dell’Italia.

Lo spread italiano, infatti, ha raggiunto numeri da capogiro, ottenendo 3,1 miliardi di euro senza interessi annessi.

Le accuse dei giudici sono pesantissime e inequivocabili: i comportamenti del ministero a volte sembravano volti “unicamente e senza un valido motivo, a favorire le banche. Si nota poi “l’anomalo collegamento tra i giudizi di rating e la formazione dei contratti di derivati, cui a volte consegue l’emersione di una situazione di conflitto d’interessi tra le società di rating e gli istituti bancari”.

Sullo sfondo, il caos politico che portò alla caduta di Silvio Berlusconi e all’arrivo del governo tecnico targato Monti, con l’occhio benevolo di Ue, Bce e Fmi.

Fonte: Libero

L’identikit del nuovo parlamento

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Tre poli contrapposti 2018, Politiche 2018

Il parlamento più giovane e con più donne della storia repubblicana. Il boom di 5stelle e Lega porta a un nuovo ricambio generazionale, oltre il 30% degli eletti non ha mai fatto politica.

La tornata del 4 marzo ha eletto il più giovane parlamento della nostra storia repubblicana. Sia alla camera che al senato si registrano infatti valori record. A Montecitorio già nella XVII legislatura l’età media si era abbassata di circa 5 anni, ma nel nuovo parlamento il dato scenderà ancora di più, fino ad arrivare a 44,33. La contrazione è particolarmente significativa se la si confronta con il trend delle ultime legislature. Rispetto alla XV (dal 2006 al 2008) in cui era stata eletta la camera con l’età media più alta, la media si è abbassata del 13,58%.

Le carriere politiche dei neo eletti

Un tema particolarmente caldo riguarda la carriera politica dei nei eletti.
Un primo dato che emerge è che il tasso di ricambio parlamentare (percentuale di neo eletti che non hanno fatto parte della scorsa legislatura) è al 65,91% alla camera e al 64,26% al senato. Questo vuol dire che la stragrande maggioranza dei deputati e senatori sono cambiati rispetto alle politiche del 2013. Dalla seconda legislatura a oggi, è il valore più alto mai registrato. Analizzando l’andamento nel tempo di questo indicatore, è evidente quanto la XVII e la XVIII legislatura abbiano contribuito a variare gli equilibri parlamentari del nostro paese.

2018-03-19 12_23_18-Tre poli contrapposti 2018, l'identikit del nuovo parlamento - Openpolis--Luigi

Lega e Movimento 5 stelle però si differenziano molto nella carriera politica dei nei eletti in parlamento. Quanti deputati e senatori della XVIII legislatura sono al primo incarico politico? Alla camera il 35% dei parlamentari non ha mai avuto un incarico politico, né al livello locale, né a quello nazionale ed europeo. Percentuale leggermente più bassa al senato, dove infatti si ferma al 30,16%. Spicca in questa speciale classifica il dato del Movimento 5 stelle, partito in cui il 65% dei nuovi parlamentari non ha mai avuto un incarico politico, dato di gran lunga superiore a qualsiasi altra delle maggiori forze parlamentari della XVIII legislatura.

65% dei nei eletti del Movimento 5 stelle sono al primo incarico politico, di qualsiasi livello.

Per la Lega, continuando il confronto, la percentuale è infatti al 16% a Montecitorio e al 12% a Palazzo Madama. Questi dati raffrontati segnano una differenza forte tra le 2 forze politiche considerate. Da un lato il Movimento 5 stelle, partito politico giovane a livello nazionale, che visto il grande successo ha sia un forte ricambio rispetto la scorsa legislatura, sia un numero elevato di parlamentari nuovi alla politica. Dall’altro la Lega che, oltre all’exploit elettorale, mette in campo deputati e senatori con già una carriera politica alle spalle. In particolare, tra gli eletti del Carroccio, compaiono numerosi esponenti con incarichi a livello comunale, o come consigliere o come assessore. Nello specifico parliamo del 40% dei deputati e il 30% dei senatori. Un dato molto alto considerando che la percentuale media di eletti che vengono da amministrazioni comunali è del 12,92% alle camera e del 10,82% al senato.

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Le pluricandidature limitano la parità di genere

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XVIII legislatura

Nel parlamento con la percentuale più alta di donne, le pluricandidature hanno pesantemente depotenziato il tentativo di inserire quote di genere nella legge elettorale. Ecco il perché.

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Le donne nel parlamento italiano

Già nella scorsa legislatura avevamo testimoniato un’impennata delle donne in entrambi i rami. Alla camera l’aumento era stato del 50%, passando dal 20,41% della XVI legislatura al 30,7% della XVII. Con l’arrivo della XVIII legislatura la percentuale è destinata a crescere ancora, sino al 34,62%. Per capire quanto sono cambiati i numeri, basta pensare che solamente 10 anni fa, nella XV legislatura (2006-2008), le donne erano la metà, il 17,2%.

2018-03-19 12_12_44-Quando le pluricandidature limitano la parità di genere - Openpolis--Luigi

Il problema delle pluricandidature

Sulla carta quindi il tentativo del legislatore di assicurare una rappresentanza omogenea dei due sessi è chiara. Ciò ha portato molti giornali in queste settimane a considerare un “fallimento” il non aver raggiunto quota 40% di donne nel parlamento italiano. Purtroppo però, per come è strutturata la legge elettorale, le regole sulle quote di genere sono fortemente depotenziate dalle pluricandidature. Un candidato nei collegi plurinominali può presentarsi in 5 diversi collegi al livello nazionale. In aggiunta a questi può anche correre in un collegio uninominale.

Per spiegarlo facciamo un esempio concreto. Come noto Maria Elena Boschi era la candidata del centrosinistra nel collegio uninominale di Bolzano. Allo stesso tempo però è stata candidata, come permesso dalla legge, in 5 diversi collegi plurinominali: Lazio 1-03, Lombardia 4-02, Sicilia 1-02, Sicilia 2-01 e Sicilia 2 -03. In tutti questi collegi Maria Elena Boschi era capolista, implicando che il secondo in lista fosse un uomo, sempre come richiesto dalla legge. In 4 dei 5 collegi plurinominali in questione il Partito democratico ha ottenuto un solo seggio, assegnato quindi a Maria Elena Boschi. Essendo però vincitrice del collegio uninominale di Bolzano, questi 4 seggi sono andati ai secondi in lista, ovviamente tutti uomini. In pratica, candidando la stessa persona in 5 collegi plurinominali, a cui si può anche aggiungere la candidatura in un collegio uninominale, le quote di genere vengono di fatto aggirate. Solo nel collegio Lazio 1-03, avendo il Pd ottenuto 2 seggi, è rientrata comunque una donna, in quanto l’esclusione della sottosegretaria ha fatto eleggere il secondo (uomo) e terzo candidato (donna) in lista.

È chiaro quindi che tutte le discussioni sulle quote rosa, la parità di genere e simili rischiano di diventare sterili se poi nel concreto ci sono modi per ovviare ai paletti legislativi. 

Comuni più piccoli Campania

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Comuni più piccoli Campania

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Comuni più piccoli per Popolazione
Pos
Comune
Popolazione
Superficie (kmq)
Densità per kmq
1 Valle dell’Angelo (SA) 248 37,00 6,7
2 Cairano (AV) 326 13,83 23,6
3 Serramezzana (SA) 331 7,21 45,9
4 Petruro Irpino (AV) 349 3,11 112,2
5 Romagnano al Monte (SA) 368 9,67 38,1
6 Montaguto (AV) 423 18,21 23,2
7 Ciorlano (CE) 426 27,86 15,3
8 Campora (SA) 439 28,97 15,2
9 Santomenna (SA) 443 8,80 50,3
10 Rocchetta e Croce (CE) 460 12,91 35,6
11 Chianche (AV) 475 6,81 69,8
12 Ginestra degli Schiavoni (BN) 476 14,84 32,1
13 Sacco (SA) 492 23,71 20,8
14 Tortorella (SA) 523 49,65 10,5
15 Pietraroja (BN) 545 35,60 15,3
16 Torrioni (AV) 549 4,21 130,4
17 Salvitelle (SA) 560 9,50 58,9
18 Monteforte Cilento (SA) 564 22,05 25,6
19 Cuccaro Vetere (SA) 573 17,59 32,6
20 Sant’Arcangelo Trimonte (BN) 573 9,85 58,2

I comuni più piccoli d’Italia

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Ultimi 100 comuni italiani per popolazione

Un elenco dei comuni meno popolosi d’Italia, in ordine crescente di popolazione aggiornato al 31 marzo 2017[fonte].

Pos. Comune Regione Provincia o Città metropolitana Abitanti
1 Moncenisio-Stemma.png Moncenisio Piemonte Piemonte Torino Torino 30
2 Morterone-Stemma.png Morterone Lombardia Lombardia Lecco Lecco 34
3 Briga Alta-Stemma.png Briga Alta Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 39
4 Pedesina-Stemma.png Pedesina Lombardia Lombardia Sondrio Sondrio 42
5 Ingria (Italia)-Stemma.png Ingria Piemonte Piemonte Torino Torino 45
6 Valmala-Stemma.png Valmala Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 48
6 Ribordone-Stemma.png Ribordone Piemonte Piemonte Torino Torino 48
8 Cervatto-Stemma.png Cervatto Piemonte Piemonte Vercelli Vercelli 50
8 No-Stemma.png Massello Piemonte Piemonte Torino Torino 50
10 Torresina-Stemma.png Torresina Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 52
11 Macra-Stemma.png Macra Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 57
12 Castelmagno-Stemma.png Castelmagno Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 61
13 Marmora-Stemma.png Marmora Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 62
14 Rondanina-Stemma.png Rondanina Liguria Liguria Genova Genova 63
15 Rassa-Stemma.png Rassa Piemonte Piemonte Vercelli Vercelli 66
16 Bergolo-Stemma.png Bergolo Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 67
17 Igliano-Stemma.png Igliano Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 71
18 Blello-Stemma.png Blello Lombardia Lombardia Bergamo Bergamo 72
18 Pietraporzio-Stemma.png Pietraporzio Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 72
20 Maccastorna-Stemma.png Maccastorna Lombardia Lombardia Lodi Lodi 73
21 Carcoforo-Stemma.png Carcoforo Piemonte Piemonte Vercelli Vercelli 75
21 Fascia (Italia)-Stemma.png Fascia Liguria Liguria Genova Genova 75
23 Argentera-Stemma.png Argentera Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 76
23 Olmo Gentile-Stemma.png Olmo Gentile Piemonte Piemonte Asti Asti 76
23 Salza di Pinerolo-Stemma.png Salza di Pinerolo Piemonte Piemonte Torino Torino 76
26 Zerba-Stemma.png Zerba Emilia-Romagna Emilia-Romagna Piacenza Piacenza 77
26 Villa Biscossi-Stemma.png Villa Biscossi Lombardia Lombardia Pavia Pavia 77
28 Monasterolo Casotto-Stemma.png Monasterolo Casotto Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 79
29 Canosio-Stemma.png Canosio Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 80
29 Isasca-Stemma.png Isasca Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 80
29 Malvicino-Stemma.png Malvicino Piemonte Piemonte Alessandria Alessandria 80
29 No-Stemma.png Meugliano Piemonte Piemonte Torino Torino 80
33 Marcetelli-Stemma.png Marcetelli Lazio Lazio Rieti Rieti 81
33 Ostana-Stemma.png Ostana Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 81
35 Baradili-Stemma.png Baradili Sardegna Sardegna Oristano Oristano 83
35 Montelapiano-Stemma.png Montelapiano Abruzzo Abruzzo Chieti Chieti 83
37 Carrega Ligure-Stemma.png Carrega Ligure Piemonte Piemonte Alessandria Alessandria 84
38 Oncino-Stemma.png Oncino Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 86
38 Piazzolo-Stemma.png Piazzolo Lombardia Lombardia Bergamo Bergamo 86
38 Rocca de' Giorgi-Stemma.png Rocca de’ Giorgi Lombardia Lombardia Pavia Pavia 86
41 Cissone-Stemma.png Cissone Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 87
41 Sambuco (Italia)-Stemma.png Sambuco Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 87
43 Carapelle Calvisio-Stemma.png Carapelle Calvisio Abruzzo Abruzzo L'Aquila L’Aquila 88
43 Rhêmes-Notre-Dame-Stemma.png Rhêmes-Notre-Dame Valle d'Aosta Valle d’Aosta Valle d'Aosta Valle d’Aosta 88
45 Cursolo-Orasso-Stemma.png Cursolo-Orasso Piemonte Piemonte Verbano-Cusio-Ossola Verbano-Cusio-Ossola 90
45 Mollia-Stemma.png Mollia Piemonte Piemonte Vercelli Vercelli 90
45 Spriana-Stemma.png Spriana Lombardia Lombardia Sondrio Sondrio 90
48 Collobiano-Stemma.png Collobiano Piemonte Piemonte Vercelli Vercelli 91
49 Castellania-Stemma.png Castellania Piemonte Piemonte Alessandria Alessandria 92
49 Montebello sul Sangro-Stemma.png Montebello sul Sangro Abruzzo Abruzzo Chieti Chieti 92
51 Elva-Stemma.png Elva Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 94
52 Bonvicino-Stemma.png Bonvicino Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 96
53 Gorreto-Stemma.png Gorreto Liguria Liguria Genova Genova 97
54 Celle di Macra-Stemma.png Celle di Macra Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 98
54 Chamois-Stemma.png Chamois Valle d'Aosta Valle d’Aosta Valle d'Aosta Valle d’Aosta 98
56 Velezzo Lomellina-Stemma.png Velezzo Lomellina Lombardia Lombardia Pavia Pavia 99
57 Roascio-Stemma.png Roascio Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 100
58 Monteleone Rocca Doria-Stemma.png Monteleone Rocca Doria Sardegna Sardegna Sassari Sassari 101
59 Stroppo-Stemma.png Stroppo Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 102
60 Roio del Sangro-Stemma.png Roio del Sangro Abruzzo Abruzzo Chieti Chieti 103
60 Rosazza-Stemma.png Rosazza Piemonte Piemonte Biella Biella 103
60 San Benedetto in Perillis-Stemma.png San Benedetto in Perillis Abruzzo Abruzzo L'Aquila L’Aquila 103
60 Valprato Soana-Stemma.png Valprato Soana Piemonte Piemonte Torino Torino 103
64 Roaschia-Stemma.png Roaschia Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 104
65 No-Stemma.png Intragna Piemonte Piemonte Verbano-Cusio-Ossola Verbano-Cusio-Ossola 105
65 Massimino (Italia)-Stemma.png Massimino Liguria Liguria Savona Savona 105
67 Caprauna-Stemma.png Caprauna Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 106
67 Rittana-Stemma.png Rittana Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 106
67 No-Stemma.png Sali Vercellese Piemonte Piemonte Vercelli Vercelli 106
70 Bellino-Stemma.png Bellino Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 107
70 Castelverrino.gif Castelverrino Molise Molise Isernia Isernia 107
70 Poggiodomo-Stemma.png Poggiodomo Umbria Umbria Perugia Perugia 107
73 Canevino-Stemma.png Canevino Lombardia Lombardia Pavia Pavia 108
73 La Magdeleine-Stemma.png La Magdeleine Valle d'Aosta Valle d’Aosta Valle d'Aosta Valle d’Aosta 108
73 Villa Santa Lucia degli Abruzzi-Stemma.png Villa Santa Lucia degli Abruzzi Abruzzo Abruzzo L'Aquila L’Aquila 108
76 No-Stemma.png Aurano Piemonte Piemonte Verbano-Cusio-Ossola Verbano-Cusio-Ossola 109
77 Armo (Italia)-Stemma.png Armo Liguria Liguria Imperia Imperia 110
77 Bard-Stemma.png Bard Valle d'Aosta Valle d’Aosta Valle d'Aosta Valle d’Aosta 110
77 Santo Stefano di Sessanio-Stemma.png Santo Stefano di Sessanio Abruzzo Abruzzo L'Aquila L’Aquila 110
80 Ligosullo-Stemma.png Ligosullo Friuli-Venezia Giulia Friuli-Venezia Giulia Udine Udine 111
80 Valloriate-Stemma.png Valloriate Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 111
82 Cassiglio-Stemma.png Cassiglio Lombardia Lombardia Bergamo Bergamo 112
83 Brumano-Stemma.png Brumano Lombardia Lombardia Bergamo Bergamo 114
84 Balme-Stemma.png Balme Piemonte Piemonte Torino Torino 115
84 Castelnuovo di Ceva-Stemma.png Castelnuovo di Ceva Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 115
86 Perlo-Stemma.png Perlo Piemonte Piemonte Cuneo Cuneo 116
86 Provvidenti-Stemma.png Provvidenti Molise Molise Campobasso Campobasso 116
88 Balmuccia-Stemma.png Balmuccia Piemonte Piemonte Vercelli Vercelli 117
88 Bema-Stemma.png Bema Lombardia Lombardia Sondrio Sondrio 117
90 Olivola-Stemma.png Olivola Piemonte Piemonte Alessandria Alessandria 118
90 Serole-Stemma.png Serole Piemonte Piemonte Asti Asti 118
92 Calvignano-Stemma.png Calvignano Lombardia Lombardia Pavia Pavia 119
93 Montegrosso Pian Latte-Stemma.png Montegrosso Pian Latte Liguria Liguria Imperia Imperia 120
93 San Giorgio Scarampi-Stemma.png San Giorgio Scarampi Piemonte Piemonte Asti Asti 120
95 Trausella-Stemma.png Trausella Piemonte Piemonte Torino Torino 121
95 Drenchia-Stemma.png Drenchia Friuli-Venezia Giulia Friuli-Venezia Giulia Udine Udine 121
95 Soddì-Stemma.png Soddì Sardegna Sardegna Oristano Oristano 121

Il comune più piccolo del Mondo

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Ecco a voi il comune più piccolo del Mondo per numero di abitanti: HUM [Colmo] ,in Croazia,che conta appena 18 Abitanti.

Stato: Croazia
Regione: Regione Istriana
Altitudine: 0 m s.l.m.
Abitanti : 18 (2008)
CAP: 52425
Prefisso tel: 052
Targa: PU
Status: comune

Consonno, il fascino di un paese fantasma che rivive un giorno alla settimana

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Da antico borgo Las Vegas della Brianza a città fantasma. Ecco la breve storia di Consonno, una cittadina sul Monte di Brianza, frazione del Comune di Olginate(Lecco) di cui resta solo una chiesetta, la chiesa di San Maurizio, con l’annessa casa del cappellano e il cimitero.

Doveva essere l’ambizioso progetto di un eccentrico industriale brianzolo, il Conte Mario Bagno che, nel 1962, voleva trasformare questo luogo immerso tra il verde di prati e colline nella mecca del gioco e della perdizione. Via tutti gli abitanti (300), giù i pochi edifici: un gruppo di case raggruppate attorno alla chiesa, il comune, l’osteria, l’unica bottega del paese. Largo alle slot machine.

Il progetto prevedeva la costruzione di edifici dalle forme più strambe, una galleria commerciale arabeggiante con minareto, una pagoda cinese, un castello medievale, una balera (dove qualcuno è riuscito ad andare a ballare per un po’), fontane multipiano e un hotel di lusso. Doveva esserci addirittura un circuito automobilistico.

L’imprenditore, però, non aveva fatto i conti con la natura che, nel 1976, con una frana, isolò Consonno dal resto del mondo. Oggi è una città fantasma.

Per raggiungere il luogo si percorre una strada in salita attraverso un bosco che sembra rappresentare la porta d’accesso a un altro mondo. Sullo sfondo compare una sbarra: un parcheggio e un silenzio irreale.

L’atmosfera che si respira è surreale, le strane costruzioni e la vegetazione spontanea invadono gli edifici mai completati e gli archi arrugginiti e decadenti.

Ora, però, un’associazine formata dagli ex abitanti del paese e dai loro figli, gli Amici di Consonno, ha deciso di prendere in mano le redini della città e di farla rinascere dalle ceneri. Ogni domenica Consonno prende vita. Il villaggio è aperto da Pasquetta a ottobre. Il bar ‘La spinada’, oltre a servire caffè e gelati, funge da ufficio informazioni per i turisti.

Il calendario procede con i tre giorni di festa di San Maurizio (22 settembre), patrono della frazione di Olginate. Una festa di paese in piena regola, con processione, musica e mercatini. A Pasquetta riapre il bar, si tiene un mercatino degli hobbisti e dei prodotti tipici e sono previsti eventi per grandi e bambini. La stagione si chiude a ottobre con la ‘Burrolata‘ e si saluta l’arrivo dell’autunno con castagne e vin brulé.

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