ARRIVA L’ESTATE: Cosa non si può fare in spiaggia

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L’accesso alla battigia, gli schiamazzi, i rifiuti, i giochi vietati, gli animali, il topless: cos’è lecito e cosa non lo è quando si fa la vacanza al mare.

Una vacanza in santa pace, dopo un anno passato a sopportare il caos cittadino e lo stress del lavoro: alzi la mano chi non l’ha mai sognata. Magari in riva al mare, sdraiati al sole con il solo rumore delle onde, lasciandosi tentare dalla meravigliosa sensazione del dolce far niente. E, soprattutto, senza il baccano dei bambini troppo vivaci che urlano senza pietà né ritegno, senza la pallonata improvvisa che arriva quando più tranquilli ci si sentiva, senza l’acqua gelida spruzzata addosso da chi decide si scrollare la chioma bagnata a 4 centimetri da noi, senza la musica sparata dallo stereo di quel gruppo di giovanotti convinti che tutto vale, tutto è consentito, anziché pensare a cosa non si può fare in spiaggia. Perché va bene la spensieratezza delle vacanze, ma tutti hanno diritto a «quella vacanza in santa pace, dopo un anno passato a sopportare il caos cittadino e lo stress del lavoro».

Alcuni divieti possono sembrare fin troppo rigidi e spesso vengono ignorati perché chi dovrebbe controllare o denunciare non lo fa. Certi comportamenti scorretti sono, così, diventati di uso popolare e presentarli ora tra le cose che non si possono fare in spiaggia può sembrare obsoleto se non addirittura esagerato. Tuttavia, esserne a conoscenza può evitare qualche brutta figura nel momento in cui si viene richiamati da qualche autorità o dal vicino di sdraio che perde la pazienza.

Cosa non si può fare in spiaggia: l’accesso ovunque

Di chi è la spiaggia? Chiunque ha libero accesso a quella caletta che sembra particolarmente tranquilla? Le spiagge sono passate dalle mani dello Stato a quelle delle Regioni e, pertanto, sono accessibili a tutti, a meno che si tratti di una spiaggia privata collegata direttamente ad una villa o ad un albergo. Fanno, dunque, parte del demanio marittimo, sono inalienabili ed inespropriabili e devono essere messe al servizio della collettività. I titolari delle concessioni sono tenuti a consentire il libero e gratuito accesso e transito per il raggiungimento della battigia antistante anche al fine di balneazione, come recita la legge [1].

Conviene anche precisare che per battigia si intende lo spazio contro il quale le onde si infrangono al suolo e che si estende per circa 5 metri dal limite del mare, anche se quello spazio può ridursi a 3 metri nelle spiagge di ampiezza inferiore ai 20 metri. Se ne deduce che chiunque è libero di camminare o di sostare nella battigia gratuitamente senza che nessuno glielo possa vietare. Solo in rari casi può essere richiesto un biglietto per l’uso di cabine, lettini, ombrelloni ecc. da parte dei titolari delle concessioni.

Quello che non si può fare in spiaggia, ed in particolare sulla battigia, è installare degli oggetti personali che impediscano o rendano difficoltoso il passaggio, il passeggio o il libero accesso al mare. Ombrelloni o lettini, appunto. Ma anche una tenda o una sdraio.

Cosa non si può fare in spiaggia: giocare a pallone

Ed eccoci ad uno di quegli usi diventati comuni ma teoricamente vietati. Tra le cose che non si possono fare in spiaggia c’è quella di giocare al pallone, a racchettoni o ad altri giochi che possano in qualche modo creare disturbo. Tutti noi abbiamo in mente la coppia di bagnanti, bambini e non, con le racchette e la pallina sulla battigia. Spesso chi passeggia in riva al mare si deve fermare per non rischiare una racchettata in faccia o una pallonata di chi tenta la rovesciata alla Cristiano Ronaldo. La Capitaneria di porto ha la facoltà di vietare questi giochi.

Cosa non si può fare in spiaggia: portare animali

Altro divieto che può dare fastidio, in questo caso a chi ama portare il cane al mare per dargli l’opportunità di fare una bella corsa o un bagno rinfrescante: nella maggior parte dei casi non è consentito portare degli animali in spiaggia. È importante, a questo proposito leggere (e, possibilmente, anche rispettare) eventuali cartelli in proposito collocati all’ingresso dell’arenile. Laddove l’ingresso degli animali è permesso, il proprietario viene, comunque, multato se consente al proprio cane di fare i propri bisogni in spiaggia o nel mare oppure di correre liberamente tra la gente. Un guinzaglionon solo non guasta ma sarebbe obbligatorio.

Cosa non si può fare in spiaggia: disturbare la quiete

Lo dicevamo all’inizio, parlando di «quella vacanza in santa pace, dopo un anno passato a sopportare il caos cittadino e lo stress del lavoro»: niente di peggio che arrivare presto in spiaggia quando quasi non c’è anima viva e, dopo qualche ora, ecco il gruppetto di ragazzi che spara lo stereo con il volume a palla sulle note di J-Ax e Fedez. Nel pomeriggio, invece, è il turno del vicino di sdraio che non rinuncia ad ascoltare alla radiol’avvio del campionato di calcio, verso la fine di agosto. Sappiano questi soggetti non solo che esistono le cuffie ma che tra le cose che non si possono fare in spiaggia rientra l’utilizzo della radio o di altre apparecchiature ad alto volume in grado di disturbare gli altri. Specialmente chi non gradisce J-Ax e Fedez e odia il calcio.

Stesso discorso andrebbe fatto per le famiglie che non dispongono di stereo o di radio ma di un tono di voce in grado di coprire perfino quello del compianto Pavarotti. Urlareai bambini dalla mattina alla sera è da considerare disturbo della quiete pubblica. Abbassare i toni e cercare di non fare chiasso è sempre cosa buona e giusta.

Cosa non si può fare in spiaggia: abbandonare i rifiuti

Essere costretti ad introdurre un divieto di abbandono dei rifiuti è, a dir poco, sconcertante: dovrebbe rientrare nel buon senso di qualsiasi cittadino con un minimo di civiltà e di buona educazione. Ma, siccome, non tutti sono così, ecco che si rende necessario ricordare altra cosa che non si può fare in spiaggia: lasciare in giro le confezioni di gelato o di merendine, i resti della frutta, il tovagliolo o il fazzolettino di carta, il chewing gum. Portarsi un sacchetto di plastica da casa non è un enorme sacrificio. Depositare all’interno la spazzatura e mettere il sacchetto in uno degli appositi contenitori anziché appoggiarlo sulla sabbia all’ombra di un pino marittimo, nemmeno. Alla pulizia della spiaggia ci pensa il Comune ma, con il contributo di tutti risulta più semplice.

Lo stesso vale per i fumatori. Quell’insana abitudine di seppellire il mozzicone di sigaretta sotto la sabbia è un’altra delle cose che non si possono fare in spiaggia. Sapete quanto ci vuole per smaltire una cicca di sigaretta senza filtro? Dai 6 ai 12 mesi, in quanto è fatta di carta e di foglie di tabacco. E sapete quanto ci mette una sigaretta con filtro? Dai 5 ai 12 anni, perché il filtro è fatto con un materiale chimico sintetico piuttosto resistente. In altre parole: se oggi imboscate un mozzicone sotto la sabbia e tornate quando il vostro figlio neonato avrà fatto la prima comunione, ve lo troverete ancora lì. Moltiplicate per il numero di fumatori che frequentano una spiaggia e ve ne renderete conto del disastro che si può combinare. Spegnerla e gettare la cicca nel sacchetto dei rifiuti (da buttare nell’apposito contenitore) non è poi così complicato.

Cosa non si può fare in spiaggia: topless sì o no?

Viviamo un’epoca in cui dovrebbero creare più scandalo la guerra, la corruzione o la violenza sui minori o sulle donne piuttosto che un topless al mare. Tuttavia, ci sono alcuni luoghi in cui prendere il sole con appena le mutandine del costume si considera una delle cose che non si possono fare in spiaggia in quanto può urtare la sensibilità del vicino di sdraio (e soprattutto della moglie del vicino di sdraio). Attenzione, dunque, ai divieti in questo senso. Va detto, comunque, che in Italia non esiste alcuna legge che impedisca a una donna di togliere il reggiseno in riva al mare, in quanto non si considera più un’offesa alla pubblica decenza. Ci può essere, però, il divieto di girare a seno nudoper le strade di una località balneare, purché questa limitazione arrivi dal sindaco con apposita ordinanza. Nel dubbio, per chi non vuole perdere un solo centimetro quadro di tintarella, meglio cercare una spiaggia di nudisti.

Cosa non si può fare in spiaggia: il bagno con bandiera rossa

La prudenza non è mai troppa quando si va in spiaggia. Di episodi tragici legati a qualche imprudenza ce ne sono fin troppi tutti gli anni. Ecco perché tra le cose che non si possono fare in spiaggia bisogna ricordare anche quella del bagno con la bandiera rossa. Non si tratta di un capriccio del bagnino che la issa, ma di una reale situazione di pericolo che va obbligatoriamente segnalata e possibilmente rispettata.

Ricordiamo che in spiaggia possiamo trovare tre tipi di bandiere:

  • la bandiera bianca indica che il mare è calmo e non c’è vento: tutto va bene, si può fare tranquillamente il bagno;
  • la bandiera gialla indica la presenza di forte vento: viene richiesta la chiusura degli ombrelloni;
  • la bandiera rossa indica che la balneazione diventa molto difficile a causa del mare troppo agitato. Se accompagnata dalla bandiera gialla, oltre a non fare il bagno è necessario chiudere gli ombrelloni.

note

[1] Art. 1 co. 251 legge 296/2006 e art. 11 co. 2 lettera d) legge 217/2011.

FONTE