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Mancano meno di tre mesi per la realizzazione del Puc, poi l’argomento dovrebbe passare integralmente nelle mani di un commissario. Il Puc è il progetto madre sul quale basare la visione politica ed umana del territorio. Il Movimento 5 Stelle immagina una città che sappia esprimere il proprio potenziale approfittando dei propri limiti per farne un punto di forza: l’equidistanza fra Napoli e Caserta, la centralità di Aversa nel territorio dell’Agro Aversano, sono tutte frecce al nostro arco per centrare l’obiettivo di realizzare una città equilibrata. Ma purtroppo questa Amministrazione è prigioniera delle promesse elettorali e, pur volendo, non riesce ad avere una visione nuova di Aversa.
Sul Puc, dopo il Consiglio Comunale dei primi di giugno in cui si è semplicemente dato lettura di linee programmatiche, che stante poi la sfiducia che di lì a breve si è avuta nei confronti dell’Assessore Gilda Emanuele, che quelle linee aveva redatto, lasciano il tempo che trova, questa Amministrazione non è stata neanche in grado di individuare un tecnico esperto capace di coadiuvare la politica nella redazione del Puc, senza far nascere il dubbio sulla reale trasparenza dell’incarico che si intende affidare e ciò in considerazione del fatto che il bando dell’incarico è stato pubblicato, in piena estate, e dunque nel periodo di minore attenzione mediatica.
L’iter difficile e un po’ imbarazzante della stesura del Puc ormai lo conosciamo tutti: nel lontano novembre del 2017 si demandano al Dirigente di settore la preparazione degli atti per il Puc e per la Vas, un acronimo che sta per Valutazione Ambientale Strategica, cioè la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente naturale (se ancora è rimasto qualcosa di naturale in questa terra saccheggiata) così come previsto da una direttiva europea entrata in vigore il 21 luglio 2001, per lo sviluppo sostenibile.
Successivamente, nel luglio del 2018, fu indetta una gara tramite l’Asmel per l’affidamento della redazione del Puc, l’Asmel comunica dei nominativi e la gara viene fissata per il giorno 17 settembre 2018, viene costituita la commissione si proclama il gruppo vincitore e alla fine si scopre che si revoca la gara per non meglio precisate violazioni. La normativa che regola la redazione del Puc prevede la massima partecipazione delle forze politiche, delle associazioni, dei cittadini ma, come al solito, è diventato un penoso e surreale iter burocratico lontano dalle vere esigenze dei cittadini ai quali interessa solo una città più vivibile. Ora, a tre mesi dalla sua adozione, il M5S Aversa pensa sia giunto il momento di riflettere tutti insieme e di farlo seriamente, perche questa amministrazione ha il dovere etico, politico ed umano di non fallire sul Puc. Dobbiamo pretendere Consigli comunali monotematici, piani di lavoro bipartisan (maggioranza ed opposizione); il Puc era una buona occasione per dimostrare di lavorare con le opposizioni sui temi e non sulla ricerca di voti di una maggioranza traballante.
Città a “misura d’uomo” per il M5S significa città a “misura di bambino” dove si tengano nella giusta considerazione scuole, parchi, spazi aperti per il gioco e lo sport, piste ciclabili; città a “misura di commercianti” dove vengano valorizzate le attività locali mediante parcheggi, viabilità, spazi pedonali; città a “misura di cultura” che, partendo da una sostanziale riqualificazione del centro storico, oramai in stato di abbandono, consideri (e non dimentichi più) i luoghi di aggregazione naturale come le piazze, i simboli “il Leonardo Bianchi” in primis, e gli uomini illustri, Domenico Cimarosa fra tutti, della sua Storia; città a “misura d’ambiente” che blocchi finalmente lo scempio della Maddalena affinché venga riconvertita in Centro Studi e parco urbano; città a “misura di sport” che si riappropri del suo Stadio con una riqualificazione dell’intera area circostante; ma soprattutto una città a misura di “disabili” che dia a tutti pari opportunità di circolazione, eliminando ogni forma di ostacolo sul cammino dei diversamente abili.
Il nuovo concetto di Puc è la condivisione. Un concetto introdotto proprio per proteggere la sua redazione dai poteri occulti, dai faccendieri, dagli amanti del cemento. Ma, evidentemente, la storia del film “Mani sulla città” di Francesco Rosi è purtroppo più che mai attuale.
Movimento 5 Stelle – Aversa