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L’IpTv è un protocollo di rete (l’acronimo sta infatti per Internet Protocol Television) che utilizza internet per mandare in onda trasmissioni televisive, utilizzato da molte reti che trasmettono via web in maniera legale. In poche parole, si tratta dello streaming dei programmi trasmessi in tv.
Spesso ci si chiede: l’IpTv è legale? E, soprattutto, è legale vedere canali TV tramite Internet? Cerchiamo di scoprirlo con questo articolo.
4 IpTv: in pratica
IpTv: è legale?
L’IpTv è un sistema legale. Come detto, esso consente la trasmissione dei canali tv su reti informatiche basate sui protocolli TCP/IP e, in particolare, sulla rete più comune, cioè internet. Le modalità principali sono due: il formato on-demand e quello live. Nel primo caso, l’utente è libero di scegliere come e quando vedere il contenuto richiesto; nel secondo, la trasmissione avviene parallelamente e in contemporanea sia in televisione che in internet.
Si tratta, quindi, di uno strumento legale utilizzato oramai da tutte le maggiori reti televisive, pubbliche e private, per favorire la diffusione dei programmi.
IpTv: quando è illegale?
Il problema è che non sempre l’IpTv è legale. Gli esempi sopra riportati riguardano casi in cui i contenuti sono trasmessi in internet da chi ne detiene i diritti. Cosa succede in tutti gli altri casi, cioè quando la messa in internet avviene senza l’autorizzazione del titolare? Avviene che si tratta di violazione del copyright e, quindi, di pirateria. In sostanza, è illegale l’utilizzo dell’IpTv per diffondere contenuti esclusivi a fronte del pagamento di un canone mensile da parte dell’utente.
Come si fa a piratare il segnale? In soldoni, il gestore della rete pirata riesce a inserirsi nel meccanismo di funzionamento delle PayTv: i codici criptati dei contenuti live trasmessi tramite l’Ipt, cioè la tecnologia che riproduce contenuti video sfruttando una connessione Internet a banda larga, vengono violati e dirottati sui computer di chi paga lo streaming illegale.
Normalmente, l’utente che usufruisce del servizio paga un piccolo abbonamento per poter vedere i contenuti trasmessi illegalmente mediante IpTv.
IpTv: cosa si rischia a vedere la tv tramite internet?
Una recentissima sentenza della Corte di Cassazione [1] ha stabilito che non solo il gestore della tv pirata incorre in reato, ma anche il fruitore del servizio, cioè l’abbonato. Secondo la Suprema Corte, l’utente è ugualmente colpevole del reato di violazione dei diritti d’autore, in quanto approfitta di un servizio che viola apertamente il diritto di copyright.
In pratica, l’illecito penale scatta ogni volta che una persona guarda i canali della tv satellitare senza pagarne il canone, indipendentemente dal metodo che si usa. La sanzione non è da poco: la legge prevede la reclusione dai sei mesi ai tre anni e una multa dai 2.582 ai 25.822 euro per l’utilizzatore del servizio [2]. Il gestore, invece, rischia fino a quattro anni di carcere e una multa fino a quindicimila euro per la violazione della legge sulla protezione dei diritti d’autore [3].
IpTv: in pratica
L’IpTv non è una pratica in sé illegale, ma lo è nel momento in cui essa viene utilizzata per bypassare l’abbonamento alle televisioni private, cioè quelle a pagamento. Nel caso in cui, invece, l’IpTv venga utilizzato dal legittimo detentore dei diritti di copyright oppure da colui che da questi ha ottenuto il consenso, il suo uso sarà pienamente legittimo.
note
[1] Cass., sent. n. 46443/2017.
[2] Art. 171-octies, legge n. 633/1941.
[3] Art. 171-ter, legge n. 633/1941.
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