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Sorgente: DIECIMILA ASSUNZIONI | Pronto il bando per i 5 comuni del casertano e in 273 della Campania. ECCO LE FIGURE RICERCATE
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Tarapia tapioco, la supercazzoola brematurata con scappellamento a destra, come fusse antani.
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Verdure a foglie verdi. Oltre che essere ricche di fibre, contengono anche la vitamina A e il magnesio che possono aiutare nel ridurre la glicemia. In particolare queste sono le verdure a foglia verde che non dovrebbero mai difettare sulla nostra tavola: lattuga, cavoli, cime di rapa, spinaci, bietola, cavolo. Consumare quotidianamente nella dieta 2 o 3 una porzioni giorni di verdura si associa a una diminuzione del 14% del rischio di svluppare il diabete di tipo 2. Inoltre tutte le verdure a foglia verde presentano un indice glicemico basso.
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Aceto di mele. Venti grammi di aceto di mele in 40 grammi di acqua prima di mangiare aiutano a diminuire il picco di zucchero nel sangue. In ogni caso non va superata la dose giornaliera di due cucchiai di aceto. In particolare l’aceto di mele contiene sostanze, tra cui l’acido acetico, che sono in grado di bloccare la digestione degli zuccheri e degli amidi.
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Avocado. La presenza di grassi buoni potrebbe aiutare a diminuire i rischi di sindrome metabolica. In particolare ad avere effetto sul livello degli zuccheri nel sangue sarebbero gli acidi grassi polinsaturi (PUFA) e gli acidi grassi monoinsaturi (MUFA). Oltre a ciò questo frutto presenta anche un indice glicemico basso.
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Salmone. E’ vero che si tratta di un pesce considerato grasso, ma contiene acidi grassi buoni ovvero acidi grasso omega-3, che prevengono le malattie cardiovascolari. In particolare questi acidi grassi poli e monoinsaturi riducono il rischio di diabete di tipo 2
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Anche l’olio di oliva, costituente fondamentale della dieta mediterranea, può considerarsi un alleato contro il diabete. L’olio di oliva in particolare sarebbe in grado di diminuire i livelli di glucosio nella fase post-prandiale, ovvero dopo pranzo. In particolare uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Sapienza guidati da Francesco Violi e pubblicata sul British Journal Clinical Pharmacology, ha dimostrato che responsabile di questo effetto benefico sarebbe la oleuropeina. Pertanto lo studio potrebbe aprire nuove prospettive per contrastare il diabete anche tramite l’impiego di sostanze naturali.
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Mandorle e frutta secca in generale, sono utili a diminuire gli aumenti di zucchero nel sangue dopo i pasti e possono prevenire il diabete. Vari studi ne confermano gli effetti positivi se assunte nell’ambito di un regime dietetico sano. Secondo uno studio, le persone che consumavano 60 grammi di mandorle al giorno avevano livelli più bassi di glucosio e insulina a riposo. In particolare possiedono pochi carboidrati ma sono ricche di grassi, fibre e proteine.
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Cereali integrali possono aiutarci a regolare la glicemia, in quanto ci danno un buon apporto di fibre e sostanze nutritive che possono aiutarci a tenere sotto controllo la glicemia. Stando uno studio condotto dalla The American Journaal of Clinival Nutrition, i tassi di insulina a digiuno risultano inferiori del 10% dopo il consumo di questo tipo di cerali. In particolare una ricerca ancora più recente ha messo in evidenza il meccanismo tramite cui i cereali integrali proteggono dal diabete. Lo studio condotto dall’International Agency for Research on Cancer (Iarc) di Lione e dell’Università della Finlandia Orientale ha evidenziato che il consumo di pane integrale e segale produce una notevole diminuzione nel sangue della concentrazione della serotonina. I cereali integrali hanno questo effetto protettivo dal diabete proprio perchè riducono i livelli della serotonina nell’intestino. Secondo i ricercatori, le fibre contenute nei cereali sarebbero in grado di inibire la produzione di serotonina da parte dell’intestino modificando la composizione della flora batterica intestinale.