188 si e 13 no

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di Marco Travaglio

Scorrendo la mazzetta dei quotidiani, cresce il dubbio che sia tornato Il Male con i suoi falsi d’autore, tipo “Arrestato Ugo Tognazzi: è il capo delle Br”. Avete presente la direzione del Pd sul referendum? Era descritta come una conta drammatica dall’esito incertissimo, una tonnara all’ultimo sangue tra Sì e No in un partito diviso a metà, spaccato, dilaniato, sull’orlo della scissione e della cacciata del segretario.

La Stampa: “Referendum, l’imbarazzo del Pd: il partito quasi costretto al Sì. Tantissime voci critiche”. Sapete com’è finita? 188 Sì e 13 No (i superstiti delle tantissime voci critiche, soffocate nottetempo nel sangue). Del resto sarebbe stato ben curioso se il Pd, favorevole al taglio da quando si chiamava Pci, promotore nel 2008 di un ddl identico a quello del M5S (200 senatori e 400 deputati) se non per le firme in calce (Zanda e Finocchiaro), che un anno fa aveva votato la riforma alla Camera con tutti gli altri, se la fosse rimangiata.

Ma l’inconsolabile Riportino Folli non ci vuole stare e riattacca su Repubblica la tiritera del “gran numero di esponenti di primo piano per il No” (13 a 188) e si consola con “i miliardi del Mes sanitario al più presto”, che non c’entrano una mazza e in Europa non vuole nessuno (tranne forse Cipro).

Libero: “Il Pd è così malmesso che basta Zingaretti a fargli ingoiare il Sì”, ma fra indicibili “sofferenze, mal di pancia e difficoltà” (188 a 13).

Il manifesto: “Il sofferto Sì di Zingaretti” (188 a 13).

La Stampa: “La sofferenza dei referendum” (188 a 13). Una sofferenza quasi pari a quella di Mattarella, “seccato” (l’ha saputo il Messaggero) perché Conte, rispondendo a una domanda alla festa del Fatto, ha osato dire che è un ottimo presidente e, se volesse, lo sarebbe anche in un secondo mandato: bella “seccatura”.

Sul Riformista Emma Bonino vuole “salvare la democrazia da questo scempio populista”: vedi mai che tagliando i parlamentari lei resti fuori dopo appena 9 legislature (più 4 europee).

Sul Messaggero Carlo Nordio spiega che il referendum sarà “senza vincitori né vinti” (quindi non vince il Sì o il No) e “comunque il Parlamento subirà conseguenze impreviste, forse il suo stesso scioglimento” (certo, come no).

Il Corriere intervista un fake di Zanda, che dichiara restando serio: “Se oggi il referendum riguardasse la mia proposta del 2008 voterei ugualmente No”, cioè l’altro Zanda gli fa proprio ribrezzo.

Dev’essere un fake pure il Galli della Loggia intervistato dalla Verità: “Mattarella non doveva dare l’incarico a uno sconosciuto senza identità”, cioè a Conte, indicato due volte in due anni dalla maggioranza parlamentare; la prossima volta incarichi Galli della Loggia, noto frequentatore di se stesso.

Poi c’è il piano per il Recovery Fund: da mesi leggiamo che “il governo è in ritardo” (rispetto a cosa non si sa: la consegna è a ottobre) e non ha progetti, ma solo vecchi “fondi di magazzino per svuotare i cassetti”. Ora scopriamo sul Messaggero che “Parte l’assalto ai fondi Ue. Già ‘sforati’ i 209 miliardi”: cioè i progetti sono troppi. Il “ritardo” fa il paio con quello delle scuole, che riaprono il 14 settembre (a parte il Trentino che anticipa e la Campania che ritarda, come peraltro ogni anno), ma tutti ne scrivono come se fossero già spalancate da settimane.

E ovviamente non funziona nulla (Repubblica: “Scuola, partenza a metà”): studenti seduti su casse dell’ortofrutta e soffocati da mascherine di plexiglass, cattedre di cartapesta occupate da passanti presi a caso per insegnare, genitori a rotelle che inseguono la Azzolina e Arcuri, cose così. Intanto la Raggi s’è lasciata sfuggire nientemeno che il Tribunale dei Brevetti (ha solo tutti i ministeri e tutte le ambasciate) e la finale di Coppa Italia (senza pubblico: slurp): “Roma, capitale delle occasioni perse”, “Ennesimo schiaffo per una città senza più appeal” (Repubblica), “Il disinteresse della Raggi per la città che governa” (Messaggero).

Il Corriere si arrapa ogni giorno per “il piano segreto” di metà febbraio sul Covid “ignorato” e “negato” dal governo: peccato che non sia segreto (se ne parla da fine marzo) e non sia un piano sul Covid, ma uno studio-oroscopo con vari scenari fino a 66mila morti (per fortuna evitati proprio perché il governo non lo ignorò).

Salvini scrive al Corriere per chiedere spiegazioni dal governo, ma non si capisce bene su cosa: difficilmente uno che attacca Conte per aver disposto il lockdown del 10 marzo (con 631 morti, 10mila infetti e 5mila ricoverati) può rinfacciargli di non averlo fatto a metà febbraio (con due contagiati in tutt’Italia e zero morti); e poi si scopre che il “piano nascosto alle Regioni” fu consegnato a Speranza dal delegato nel Cts della Lombardia (Matteo, ritenta: sarai più fortunato).

L’unico che non ha ancora capito niente è Fontana, che sul Giornale deduce dai verbali del Cts che “avevamo ragione noi” e “la Lombardia ha sempre detto la verità” (in quei verbali c’è di tutto, tranne quello che dice lui, ma poi con calma sua moglie e suo cognato glielo spiegano).

Seguono, sul Giornale, i consueti pronostici sulla caduta di Conte, che da due anni ha i minuti contati: sfumate per ora le opzioni Draghi, Franceschini, Giorgetti, Di Maio, Sassoli, Bertolaso, Guerini e forse Scalfarotto, ora si scalda “Gualtieri per il dopo Conte”.

Se tornasse Il Male con un falso giornalone dal titolo “Arrestato Gigi Proietti: è il capo dell’Isis”, tutti commenterebbero: “Embè?”.

FQ 9 settembre

Fonte

Lui è Giorgio Di Folco.

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Durante una diretta Facebook, si è così espresso sul massacro di Willy Monteiro:

«Ah piccolo Willy, che ci facevi alle 2 di notte in giro? Tu non sei piccolo, sei piccolo di età, ma già sei uno scafato (..) è morto per sua scelta (..) Piccolo Willy, come questi stronzetti che a mezzanotte stanno ancora a Mcdonald’s in giro, bambini di 15 anni, se fate sta fine, è normale. Bambino, a casa a giocare. Non bambino a mezzanotte in giro, se no muore (..) Per me sempre immigrato sei, perché in Italia non esistono persone nere. Rimarrai sempre un immigrato, anche se hai una cittadinanza. Per me sei italiano quando sei bianco (..) Adesso non deve essere martirizzato da voi. Ci sono tanti italiani che ogni giorno vengono massacrati da “mao mao”. Entrano nelle case, violentano vecchie, spaccano la testa a tante persone italiane».

Di fronte alle polemiche, poi, il fenomeno ha ovviamente frignato e piagnucolato: “Le mie improvvide dichiarazioni sono state dettate sulla base di una falsa notizia e me pervenuta, che parlava di una lotta tra due bande d’immigrati irregolari e spacciatori”.

Ora vi domando: questo fascistello moralmente empio e verosimilmente mononeuronale, che si autodefinisce “videomaker” e che neanche arretra di fronte a un ragazzino massacrato, secondo voi ha un passato politico?

La risposta non è difficile. Questo Giorgio Di Folco, noto come “Giorgio Pistoia”, è – scrive Repubblica – “ex componente del direttivo locale della Lega (di Cassino) e attualmente simpatizzante del partito di Matteo Salvini”.

Strano, eh? La Lega ha proprio un sesto senso per certa gente. E viceversa.

Mi viene il vomito.

Andrea Scanzi

160 ANNI FA NAPOLI NON PIÙ CAPITALE

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7 Settembre 1860, 7 settembre 2020. 160 anni sono trascorsi dall’ingresso di Giuseppe Garibaldi a Napoli. 160 anni, cioè, da quando la Capitale non è più tale.

In quel venerdì settembrino, a Napoli, è in pieno svolgimento la festa di Piedigrotta, la grande festa nota in tutt’Europa da quando Carlo di Borbone, nel 1744, l’ha resa festa nazionale delle Due Sicilie per celebrare la vittoria di Velletri contro gli Austriaci e ha introdotto una parata militare oltre alla sfilata dei carri allegorici. I viaggiatori del Grand Tour l’hanno vissuta e raccontata con entusiasmo. Stavolta, però, c’è distrazione e tensione. Garibaldi è salito sul treno borbonico a Salerno e viaggia verso Napoli mentre Re Francesco II di Borbone la sta lasciando per evitare sofferenze al suo popolo e sta navigando verso Gaeta, laddove organizzerà l’ultima difesa del Regno.

Garibaldi arriva in città e si autoproclama “Dittatore delle Due Sicilie”. Ad accompagnarlo c’è anche fra Giovanni Pantaleo da Castelvetrano, cappellano siciliano unitosi alla spedizione dei Mille e utilissimo per legittimare, attraverso la predicazione, l’impresa garibaldina presso le classi popolari e per favorire la coscrizione di volontari. Eppure il nizzardo è un massone, un rigidissimo anticlericale, e odia preti e uomini di Chiesa di ogni ordine e grado. Di spontaneo c’è poco di fronte ai grandi interessi enormi che lo travolgono nella sua incursione nel cattolico regno borbonico, e ben lo sanno i malviventi napoletani e siciliani di cui l’Eroe si serve per portarla a compimento. Sono proprio gli uomini della Bella Società Riformata, i modesti delinquentucoli in carriera della Napoli conquistata, a garantirne la sicurezza. Le rampanti canaglie, investite di poteri polizieschi dall’opportunista prefetto Liborio Romano, in cambio di un totale colpo di spugna dei casellari giudiziali e di lauti vitalizi, impongono la legge del più violento per sottomettere tutti i nemici dello spirito liberale e, al gran completo, accolgono Garibaldi alla strada dei Fossi, dove sorge la stazione ferroviaria. Loro a terra e i britannici nel Golfo sul legno Intrepid, di scorta al Generale sin dalla Sicilia e piazzatosi per mesi davanti al litorale di Santa Lucia, mentre il dittatore elargisce compensi e prebende ai malavitosi e promette cariche parlamentari a Don Liborio. In testa al corteo che segue la carrozza del “dittatore” figura proprio il questore capintesta “Tore ‘e Criscienzo”. Via Marina, Maschio Angioino, Largo di Palazzo (Plebiscito) con breve discorso. Poi su per la strada di Toledo fino a Palazzo Doria D’Angri allo Spirito Santo, dal quale si affaccia e ne prende possesso come dimora.
Il giorno seguente, il Generale che detesta il Papa e che ha chiamato Pionòno (Pio IX) il suo asino vuole che si verifichi il prodigio settembrino di san Gennaro in sua presenza, perché ben sa che i favori del Patrono possono assicurargli quelli del popolo partenopeo. È già accaduto sessant’anni prima, con i militari francesi a “vigilare” sul compimento dello scioglimento del sangue.
Garibaldi e i suoi trovano la Cappella del Tesoro sbarrata. Niente da fare. E allora, in serata, accompagnato dal “doppia faccia” Liborio Romano e da tutti i camorristi di guardia, incrocia la processione della Madonna di Piedigrotta e, pur di ingraziarsi i cattolicissimi napoletani, si reca al Santuario di Piedigrotta attraversando in parata la Riviera di Chiaia. Per volontà divina vengono sorpresi da un tremendo temporale che inzuppa il corteo. Quando arriva, il nizzardo si scappella davanti a tutti di fronte all’immagine della Vergine.
Tocca aspettare il 19 settembre, giorno del Santo patrono, per timbrare di rosso garibaldino il prodigio. «Il sangue deve liquefarsi e si liquefarà – urlano i predicatori garibaldini in largo di Palazzo – altrimenti a farlo liquefare ci penserà Garibaldi». E così è!

Quella dell’anno seguente è l’ultima Piedigrotta, organizzata dal luogotenente Generale Enrico Cialdini. I Savoia la cancellano nel 1862 dopo aver decretato nel Febbraio di quell’anno la soppressione di tutti i conventi e la confisca dei beni mobili e immobili della chiesa. È coinvolto ovviamente anche il santuario di Piedigrotta, i cui canonici vengono liquidati con un piccolo vitalizio.

Il 7 settembre del 1878, diciotto anni dopo il suo ingresso dittatoriale a Napoli, Garibaldi, usato e messo da parte da Vittorio Emanuele II, scrive una lettera alla patriota milanese Adelaide Cairoli, motivandole le dimissioni dalla carica di deputato al Parla­mento e mostrandosi pentito del suo apporto alla causa piemontese-lombarda in alcuni significativi passaggi:

[…] Ebbene, esse [le popolazioni meridionali] maledicono oggi coloro, che li sottrassero dal giogo di un dispotismo, che almeno non li condannava all’inedia per rigettarli sopra un dispotismo più orrido assai, più degradante e che li spinge a morire di fame.
Ho la coscienza di non aver fatto male; nonostante, non rifarei oggi la via dell’Italia Meridionale, temendo di esservi preso a sassate da popoli che mi tengono complice della spregevole genìa che disgraziatamente regge l’Italia e che seminò l’odio e lo squallore là dove noi avevamo gettato le fondamenta di un avvenire italiano, sognato dai buoni di tutte le generazioni e miracolosamente iniziato. […]

Angelo Forgione

Riflessioni

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A voi, a voi del veneto, e siete in 22000, che prendete il reddito di cittadinanza, votate lega, e , vi vantate d’aver fottuto il governo, davanti ad amici più coglioni di voi, che annuiscono alla vostra bravura. Siete due tipi di coglioni, voi perché state togliendo il pane dalla bocca di altri bisognosi veramente, ed i vostri amici, perché non capiscono che qualcuno gli sta portando via dalle tasche quei pochi euro che hanno guadagnato onestamente…Non piangete più. Dovrete stare zitti, quando le destre, con salvini, vi toglieranno il reddito, quando vi toglieranno i 100€ in più in busta paga, quando stracceranno il decreto dignità , che significa, il ritorno ai mille tipi di contratto lavorativi, anche di una ora al giorno, quando le banche , verranno a prendervi la casa per un debito di diecimila euro. Zitti. Vedete, non c’era mai stato un governo che aiutasse i poveri, e, la classe media. Ora, dopo che é stato al governo, e, l’avete , in gran parte rifiutato, per seguire un salvini, una meloni, ed un berlusconi, ora, se cade il governo che fa per voi, verrà il governo che tanti di voi anelano, il governo a trazione fascio-leghista. Auguri.

A voi, calabresi muti e rancorosi, a voi che vi straziate la vita per la lontananza dei vostri figli da casa, per l’assenza di ospedali, di lavoro, a meno che non siate in combutta con un mammasantissima.
A voi che in centinaia di migliaia prendete il reddito di cittadinanza , ma votate la destra fascista, ed , addirittura, il partito che vi sputa in faccia in ogni occasione, salvo , poco prima delle elezioni, perché , poco prima , basta mettere una felpa con scritto prima Reggio, o , crotone, o, cosenza, o, catanzaro, e , li votate! Almeno a Napoli, ed ai napoletani, pare, che gli é entrato in testa che i leghisti non si legano con i napoletani.

A voi pugliesi, che avete subito scoperto il giochetto dei Fitto di ritorno, come nuovo, praticamente. Uno che é nato politico, di padre in figlio, come i cavalli di razza, ma , sarebbe da dire tale padre, quale figlio, difatti, s’é fatto quattro anni di condanna, che loro, la galera , manco la sfiorano, voi, provate a rubare un panino, prendete tre anni paroparo, se lo fate per due volte, vi danno cinque anni da scontare in carcere. Ma Fitto no, fitto non é compatibile con il regime carcerario, ma , perché , c’è qualcuno che é compatibile? Almeno i pugliesi stanno dimostrando un occhio vigile, ricordano i danni alla sanità , con furti, della giunta Fitto, e, dopo un apprezzamento, causato dalle mancanze di Emiliano, hanno riflettuto, ed ora , sembra , che appoggino il nuovo vero, la Laricchia.

A tutti quelli che si lamentano dei politici, ma, che, nel momento, nel quale hanno l’opportunità di mandarne a casa 345, spaccano il pelo, eccepiscono elucubrazioni arabescanti, praticamente, fanno i pesci in barile, un po’ qua, un po’ la, e, preferiscono lo status quo. Non voglio più leggere storie del tipo, siamo governati da ladri, da delinquenti, da profittatori. Prendete a maestra la storia del billionaire di Briatore: malgrado le ordinanze del governo, mascherine zero, distanza? ma de che? Scontrini 270, presenze 5000 , ricercate 4000 persone che, furbescamente, ora , hanno infettato i genitori, fratelli, nonni, ma , tanto chi mi trova a me? Coglione! All’ospedale ti trovano, in terapia intensiva. Questi sono gli imprenditori, evasori fiscali, quelli che:, io pago le tasse, e voi? Questi gli italiani presenti e futuri. E, vi giuro, sarà anche colpa mia, ma non mi piacciono per nulla. Per questo ho cambiato il mio credo, e , da ex comunista, ora voto 5stelle, sempre più convinto.Ciao

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A voi, a voi del veneto, e siete in 22000, che prendete il reddito di cittadinanza, votate lega, e , vi vantate d’aver fottuto il governo, davanti ad amici più coglioni di voi, che annuiscono alla vostra bravura. Siete due tipi di coglioni, voi perché state togliendo il pane dalla bocca di altri bisognosi veramente, ed i vostri amici, perché non capiscono che qualcuno gli sta portando via dalle tasche quei pochi euro che hanno guadagnato onestamente…Non piangete più. Dovrete stare zitti, quando le destre, con salvini, vi toglieranno il reddito, quando vi toglieranno i 100€ in più in busta paga, quando stracceranno il decreto dignità , che significa, il ritorno ai mille tipi di contratto lavorativi, anche di una ora al giorno, quando le banche , verranno a prendervi la casa per un debito di diecimila euro. Zitti. Vedete, non c’era mai stato un governo che aiutasse i poveri, e, la classe media. Ora, dopo che é stato al governo, e, l’avete , in gran parte rifiutato, per seguire un salvini, una meloni, ed un berlusconi, ora, se cade il governo che fa per voi, verrà il governo che tanti di voi anelano, il governo a trazione fascio-leghista. Auguri.

A voi, calabresi muti e rancorosi, a voi che vi straziate la vita per la lontananza dei vostri figli da casa, per l’assenza di ospedali, di lavoro, a meno che non siate in combutta con un mammasantissima.
A voi che in centinaia di migliaia prendete il reddito di cittadinanza , ma votate la destra fascista, ed , addirittura, il partito che vi sputa in faccia in ogni occasione, salvo , poco prima delle elezioni, perché , poco prima , basta mettere una felpa con scritto prima Reggio, o , crotone, o, cosenza, o, catanzaro, e , li votate! Almeno a Napoli, ed ai napoletani, pare, che gli é entrato in testa che i leghisti non si legano con i napoletani.

A voi pugliesi, che avete subito scoperto il giochetto dei Fitto di ritorno, come nuovo, praticamente. Uno che é nato politico, di padre in figlio, come i cavalli di razza, ma , sarebbe da dire tale padre, quale figlio, difatti, s’é fatto quattro anni di condanna, che loro, la galera , manco la sfiorano, voi, provate a rubare un panino, prendete tre anni paroparo, se lo fate per due volte, vi danno cinque anni da scontare in carcere. Ma Fitto no, fitto non é compatibile con il regime carcerario, ma , perché , c’è qualcuno che é compatibile? Almeno i pugliesi stanno dimostrando un occhio vigile, ricordano i danni alla sanità , con furti, della giunta Fitto, e, dopo un apprezzamento, causato dalle mancanze di Emiliano, hanno riflettuto, ed ora , sembra , che appoggino il nuovo vero, la Laricchia.

A tutti quelli che si lamentano dei politici, ma, che, nel momento, nel quale hanno l’opportunità di mandarne a casa 345, spaccano il pelo, eccepiscono elucubrazioni arabescanti, praticamente, fanno i pesci in barile, un po’ qua, un po’ la, e, preferiscono lo status quo. Non voglio più leggere storie del tipo, siamo governati da ladri, da delinquenti, da profittatori. Prendete a maestra la storia del billionaire di Briatore: malgrado le ordinanze del governo, mascherine zero, distanza? ma de che? Scontrini 270, presenze 5000 , ricercate 4000 persone che, furbescamente, ora , hanno infettato i genitori, fratelli, nonni, ma , tanto chi mi trova a me? Coglione! All’ospedale ti trovano, in terapia intensiva. Questi sono gli imprenditori, evasori fiscali, quelli che:, io pago le tasse, e voi? Questi gli italiani presenti e futuri. E, vi giuro, sarà anche colpa mia, ma non mi piacciono per nulla. Per questo ho cambiato il mio credo, e , da ex comunista, ora voto 5stelle, sempre più convinto.Ciao

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