Prima che ci venissero a liberare

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PRIMA
Prima che ci venissero a liberare
non emigravamo per cercare lavoro.

Prima che ci venissero a liberare
non ci piovevano addosso insulti quotidiani.

Prima che ci venissero a liberare
nessuno ci chiamava piagnoni.

Prima che ci venissero a liberare
non avevamo vergogna della nostra origine.

Prima che ci venissero a liberare
mangiavamo pane per il corpo e cultura per lo spirito.

Prima che ci venissero a liberare
nessuno ci dava a bere una presunta inferiorità.

Prima che ci venissero a liberare
eravamo uniti da sette secoli.

Prima che ci venissero a liberare
avevamo le casse pubbliche piene.

Prima che ci venissero a liberare
non partecipavamo a guerre di aggressione.

Prima che ci venissero a liberare
non eravamo soggetti ad alcuna potenza straniera.

Prima che ci venissero a liberare
parlavamo al mondo con la nostra voce.

POI nel 1860 ci sono venuti a liberare.

di Antonio Lombardi

Fonte

Venezia: Centro maree conferma picco +135 cm sabato mattina

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(ANSA) – VENEZIA, 02 OTT – E’ confermata la previsione di un picco di acqua alta di 135 centimetri sul medio mare per domani a Venezia, intorno a mezzogiorno. L’aggiornamento è del Centro maree del Comune. In laguna tutto è pronto per l’eventuale sollevamento del Mose – sarebbe la prima volta in situazione di alta marea – che però non è ancora stato deciso. Stamane si è tenuto un nuovo tavolo tecnico tra Centro maree e Cnr-Ismar, per la valutazione dei dati meteo-marini. E’ stata confermata la possibilità di intensi venti sciroccali lungo tutto il bacino Adriatico da oggi fino alle ore centrali di sabato 3 ottobre.Nella fase acuta del maltempo su Venezia potranno soffiare venti fino a 50 Km orari, con onde in mare di 2-3 metri. (ANSA).

#TRIDICO tante menzogne sul presidente dell’INPS

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di Marco Travaglio
Tra un conato di vomito e l’altro per questa ributtante polemica sul non-caso Tridico per lo stipendio di 150mila euro lordi, vorremmo rivolgere un consiglio non richiesto.
Non ai politici indignati, che non lo capirebbero
(a menare il torrone sono parlamentari perlopiù fancazzisti che prendono 360-400mila euro l’anno, compresi quelli della Lega che ha fatto sparire 49 milioni).
Ma ai “giornalisti” che da tre giorni mentono sapendo di mentire e si arrampicano sui vetri pur di tenere il non-scandalo sulle prime pagine, nelle rassegne stampa e sui social: ragazzi, vi state coprendo di ridicolo molto più del solito, perché lo capisce anche uno scemo che non fate più informazione, ma rastrellamenti.
Sarebbe molto meno sputtanante stilare una lista di indesiderati da eliminare – chiunque appartenga ai 5Stelle o sia stato nominato dai 5Stelle o piaccia ai 5Stelle o abbia incontrato una volta per caso un 5Stelle – anziché andare a stanarli caso per caso, anzi casa per casa.
La gente non è cretina: a furia di vedere dove finiscono le vostre accuse di rubare o truffare o mafiare a chiunque porti quel marchio d’infamia, capisce il giochino.
Ci avete provato con Conte: tutte balle.
Con Bonafede: tutte balle.
Con la Raggi (e la Muraro): tutte balle.
Con Di Maio e famiglia: tutte balle.
Con la Azzolina: tutte balle.
Ora, nel copione dei dieci piccoli grillini, tocca a Tridico: tutte balle.
La prima pietra la scaglia Repubblica, quella della “macchina del fango” e delle “fake news”.
Titolo di sabato: “Tridico si alza la paga con effetto retroattivo: 150mila euro, il 50% in più del suo predecessore Boeri”. Tre balle in una: non se l’è alzata lui, ma un decreto ministeriale; non ha alcun effetto retroattivo; e i 150mila euro sono lo stesso costo del predecessore Boeri (che ne prendeva 103mila più 45mila di rimborsi per casa e trasferte, mentre finora Tridico incassava la metà: 62mila).
Titolo di domenica: “Quei compensi dei vertici finanziati grazie ai tagli sulle cartelle ai pensionati”. Altra balla: i risparmi per gli aumenti di stipendi non vengono dal taglio delle “buste arancioni” (peraltro sospese da prima che arrivasse Tridico), cioè del capitolo “Spese posta massiva”, ma da quello dei capitoli “Spese postali, telegrafiche e telefoniche” e “Manutenzione e noleggio impianti e macchine”.
Il resto lo fanno gli house organ di B. e Salvini, che una volta tanto si limitano a copiare Repubblica. Giornale: “Tridico senza vergogna. L’Inps è un disastro, ma lui pensa solo a raddoppiarsi la paga”. Libero: “Tridico non paga gli italiani, ma si raddoppia lo stipendio”, “Grillini zombie e avidi di denaro”, “Ecco i grillini arricchiti”. Verità: “Il presidente Inps si è raddoppiato lo stipendio”.
Idem Corriere e Messaggero. Un perfetto gioco di squadra, anzi da plotone d’esecuzione: Rep spara la prima raffica e gli altri il colpo di grazia. Seguono approfondite indagini su chi è stato a perpetrare l’orrendo delitto di dare al presidente Inps lo stipendio più basso mai visto per un dirigente pubblico.
Fino al 2014 il presidente Mastrapasqua intascava 1,2 milioni. Tuttora 32 dirigenti Inps di prima fascia (su 40) guadagnano 240mila euro e centinaia di dirigenti di seconda fascia più dei 150mila di Tridico. Che sono 90mila in meno del tetto fissato dalla legge (240mila) per i dirigenti pubblici e del giusto stipendio (sempre 240mila) fissato per lui dal software usato dalla PA per stabilire i compensi dei Cda.
Il problema s’è posto perché nel marzo 2019 il Conte 1 riformò la governance di Inps e Inail, cancellando i superpresidenti-commissari creati da B. nel 2010 e ripristinando i Cda. Nel periodo transitorio, Tridico divenne presidente con pieni poteri, ma dovette dividersi lo stipendio del predecessore Boeri (103mila) col vice Adriano Morrone imposto dalla Lega (62 a lui e 41 a Morrone).
A giugno il ministero del Lavoro fissò gli stipendi per i presidenti di Inps e Inail non appena si fossero insediati i Cda: 150mila. Poi il governo cadde e i due Cda si insediarono solo il 15 aprile 2020. Il 7 agosto i ministri Gualtieri e Catalfo firmarono il dl interministeriale che confermava i nuovi compensi: non per iniziativa di Tridico, ma per una legge dello Stato, e per nulla retroattiva al 2019 (versione Repubblica&C.), ma a decorrere dall’insediamento della nuova governance (15 aprile ’20).
Questi sono i fatti. Che però non interessano a nessuno, perché riguardano l’informazione: nei rastrellamenti non si va tanto per il sottile.
Tridico uguale 5Stelle, uguale Reddito di cittadinanza, uguale bonus ai poveri anziché ai padroni dei giornali e dell’Italia: quindi raus!
E guai se qualcuno, come Stefano Fassina, osa difenderlo: finisce bersaglio della macchina del fango di Repubblica, con Stefano Folli che sproloquia di “comportamento approssimativo e opaco”, “modo poco trasparente e obliquo”, “zone d’ombra”, “aspetti meschini” e altre scemenze.
Intanto Sebastiano Messina delira di una fantomatica “Doppia morale 5Stelle sui soldi”: come se le battaglie contro gli scandalosi megastipendi, pensioni d’oro e vitalizi a spese dei contribuenti confliggessero con la decorosa retribuzione riconosciuta a Tridico.
A proposito: se 150mila euro al presidente dell’Inps (26mila dipendenti) sono troppi, siamo curiosi di conoscere gli stipendi degli indignatissimi direttori di quotidiani con poche centinaia o decine di giornalisti. Così magari se li tagliano. O si costituiscono.
FQ 29 settembre

Raid violenti per odio razziale,branco agiva a Marsala

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(ANSA) – PALERMO, 01 OTT – Persone extracomunitarie massacrate con violenza soltanto per odio razziale. Ad organizzare i raid sarebbe stato un “branco” che per gli inquirenti agiva, nel centro storico di Marsala durante i weekend, come un vero e proprio ‘commando’ a caccia di povere vittime di colore da aggredire. Tre le persone arrestate dagli agenti del commissariato, coadiuvati dai colleghi della Digos della Questura di Trapani e del reparto prevenzione crimine di Palermo, in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della Procura. (ANSA).

Prof rinviato a giudizio per una relazione con un’alunna

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Un professore di lettere di 60 anni è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Monza per ‘atti sessuali con minori con l’abuso dei poteri derivanti dalla sua posizione’, per aver avuto una relazione con una delle sue allieve, 16 anni, conosciuta in classe a Lissone (Monza).

Tra i due le effusioni sarebbero scattate dopo un breve corteggiamento da parte dell’uomo che, secondo quanto anticipa il Corriere della Sera, avrebbe dichiarato di essersi innamorato tanto da aver chiesto il divorzio a sua moglie. A far emergere il rapporto tra la ragazzina e l’adulto è stato un bacio scambiato nei corridoi, immortalato da un alunno, finito prima nelle mani di un’altra professoressa e poi della preside.

Recovery fund: comandante Gdf, c’è rischio di infiltrazioni della criminalità

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“I fondi europei in arrivo sono un’occasione storica. Ma il rischio d’infiltrazioni della criminalità economica è grande”. Così in una intervista al Sole 24 Ore il comandante generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana. La manovra del recovery fund “se non monitorata adeguatamente potrà alimentare forme inaccettabili di arricchimento personale illecito”.

Zafarana segnala l’emergenza usura “che continua a manifestarsi in modo aggressivo, subdolo e multiforme”. Tra marzo-agosto 2020 il valore dei proventi usurari sequestrati “è più che raddoppiato”.