“Sogna, ragazzo, sogna”

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di Roberto Vecchioni.

L’esibizione ha posto l’accento sul passaggio generazionale, ma la canzone è densa di riferimenti poetici, cantata in un duetto con Alfa a Sanremo 2024 il giovane   nella conclusione, ha proposto un inedito finale rap.

Il cantautore dichiarò di aver scritto il testo in un momento particolare della sua vita: la notte prima di andare in pensione dopo anni di insegnamento nelle scuole. La canzone si presenta quindi come una lettera scritta a un ragazzo immaginario, a “un ragazzo del futuro”, ma è anche un messaggio che il Professore dedica a tutti gli studenti che si sono succeduti negli anni. 

Questa, in fondo, è la lezione più preziosa che abbiamo appreso a scuola: perché se gli anni spesi dietro i banchi non ci insegnano come vivere allora significa che il sistema educativo, in qualche modo, ha fallito

E ti diranno parole rosse come il sangue
Nere come la notte
Ma non è vero, ragazzo
Che la ragione sta sempre col più forte
Io conosco poeti
Che spostano i fiumi con il pensiero
E naviganti infiniti
Che sanno parlare con il cielo

Chiudi gli occhi, ragazzo
E credi solo a quel che vedi dentro
Stringi i pugni, ragazzo
Non lasciargliela vinta neanche un momento
Copri l’amore, ragazzo
Ma non nasconderlo sotto il mantello
A volte passa qualcuno
A volte c’è qualcuno che deve vederlo

Sogna, ragazzo, sogna
Quando sale il vento
Nelle vie del cuore
Quando un uomo vive
Per le sue parole
O non vive più

Sogna, ragazzo, sogna
Non lasciarlo solo contro questo mondo
Non lasciarlo andare sogna fino in fondo
Fallo pure tu

Sogna, ragazzo, sogna
Quando cade il vento ma non è finita
Quando muore un uomo per la stessa vita
Che sognavi tu

Sogna, ragazzo, sogna
Non cambiare un verso della tua canzone
Non lasciare un treno fermo alla stazione
Non fermarti tu

Lasciali dire che al mondo
Quelli come te perderanno sempre
Perché hai già vinto, lo giuro
E non ti possono fare più niente
Passa ogni tanto la mano
Su un viso di donna, passaci le dita
Nessun regno è più grande
Di questa piccola cosa che è la vita

E la vita è così forte
Che attraversa i muri per farsi vedere
La vita è così vera
Che sembra impossibile doverla lasciare
La vita è così grande
Che quando sarai sul punto di morire
Pianterai un ulivo
Convinto ancora di vederlo fiorire

Sogna, ragazzo, sogna
Quando lei si volta
Quando lei non torna
Quando il solo passo
Che fermava il cuore
Non lo senti più

Sogna, ragazzo, sogna
Passeranno i giorni
Passerrà l’amore
Passeran le notti
Finirà il dolore
Sarai sempre tu

Sogna, ragazzo, sogna
Piccolo ragazzo
Nella mia memoria
Tante volte tanti
Dentro questa storia
Non vi conto piu

Sogna, ragazzo, sogna
Ti ho lasciato un foglio
Sulla scrivania
Manca solo un verso
A quella poesia
Puoi finirla tu.

Alla fine del brano, Vecchioni toccandogli un braccio e cantando le parole “Puoi finirla tu”, gli ha lasciato la scena sul palco, ascoltando ad occhi chiusi, con il sorriso sulle labbra, il finale rap scritto da un giovane ragazzo che sogna.

Ecco i versi che Alfa ha aggiunto alla “poesia” di Vecchioni.

“Lo voglio scrivere, cancellare e riscrivere

Strappare delle pagine e usare dell’inchiostro invisibile

Per poterlo nascondere e non lasciarne traccia

Non so se sarà poesia oppure solo carta straccia

In fondo c’ho 20 anni ma sai che cosa sento?

Ho tutta la vita davanti eppure sto perdendo tempo

C’è chi corre perché scappa poi chi corre perché insegue

Io corro perché è solo quello che mi fa stare bene

Salgo sopra questo palco per giocare con la vita

Ma se poi mi si spezza il fiato, se mi si spezza la matita?

Più in basso è il punto di partenza, più alta è la salita

Ma spero che il panorama, valga tutta sta fatica

Non so che cos’è l’amore, ma a volte lo percepisco

In un tramonto uno sguardo un disco

E se mi guardo attorno, penso che son fortunato

Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato”.