Con sommo giubilo possiamo dire che noi italiani non siamo presenti in questa ingloriosa classifica!
È stata stilata da molte catene di alberghi e agenzie di viaggio nel mondo. Ecco la “flop” 5:
5) i russi sono considerati i più difficili da gestire: ritenuti arroganti, superbi e grandi consumatori di alcol.
4) I giapponesi, nonostante la loro rinomata precisione e puntualità, sonoeccessivamente frettolosi in ogni visita guidata. Inoltre sono più interessati ad immortalare panorami piuttosto che viverli. Il motivo risiede nel fatto che hanno solo una settimana di ferie l’anno consentita.
3) I francesi sono notoriamente poco inclini all’adattamento e si ostinano a parlare solo la loro lingua creando malcontento (ma anche ilarità) nei siti ricettivi che li ospitano.
2) I cinesi non apprezzano praticamente mai la cucina estera; sono molto numerosi e difficili da gestire in gruppo.
1) Gli americani sono sbadati: spesso dimenticano i documenti e bagagli. Inoltre rubano spesso negli hotel.
17.55 L’Agenzia di Difesa civile di Gaza ha affermato che un raid israeliano ha colpito due ex scuole che ospitano sfollati a Gaza City, uccidendo almeno 25 persone, in prevalenza bambini e donne, e ferendone altre 50. I feriti sono stati portati all’ospedale Battista dopo l’attacco alle scuole Hassan Salameh e al-Nasr,ha riferito il portavoce dell’agenzia,gestita da Hamas L’Idf ha confermato l’attacco, affermando che negli edifici colpiti si nascondevano miliziani di Hamas.
17.15 Novak Djokovic, 37 anni, vince anche il titolo olimpico:nella finale dei Giochi di Parigi, il campione serbo si impone con due tie-break: 76 (3) 76 (2) al termine di un match tiratissimo. Contro un Alcaraz dato in gran forma, Djokovic ha tirato fuori una prestazione eccezionale. Una finale giocata ad altissimo livello. Con Alcaraz che sfoderava colpi eccezionali, il serbo ribatteva colpo su colpo. Soluzione da brivido con due tiebreak.
16.45 Il presidente ucraino ha confermato di aver ricevuto il primo gruppo dei tanto attesi F-16 dagli alleati della Nato. Il leader ucraino non ha precisato quanti ne siano arrivati, ma ha parlato di “un numero insufficiente”. A maggio scorso in un’intervista aveva detto di aver bisogno di 120-130caccia per avere la parità con l’aviazione russa. Secondo l’Economist, dei 79 caccia promessi, da fine luglio sono in Ucraina 10 aerei, che dovrebbero diventare 20 entro fine anno. Il resto dovrebbe arrivare entro il 2025.
«Immagina di essere nata femmina, tua madre ti ha messo al mondo e, insieme a tuo padre, hanno voluto chiamarti Imane, fede.
Immagina che mentre cresci capisci di avere una passione, la Boxe. Ti alleni, gareggi, vinci, hai un dono.
Sei molto forte ma crescendo noti che il tuo corpo non è come tutte quelle che ti circondano, e capisci che hai qualcosa di diverso. Un livello ormonale di testosterone più alto.
E non lo noti solo tu, ma te lo fanno notare ogni volta che sali sul ring misurandolo.
Immagina di esserti sentita sempre donna, di non aver mai modificato niente nel tuo corpo. Tra l’altro cresciuta in un paese dove la transizione è illegale, ma a te che importa? Sei donna e lo sai.
Immagina di gareggiare più volte, prenderti tutti quei pugni, cadere, rialzarti ed essere squalificata. Più volte, tante volte. Un sorriso, e si va avanti, sperando nella prossima.
Immagina di salire sul ring con una Irlandese, Kelly Herrington (tanto per citarne una) 1-0 per lei, la prima, la seconda, la QUINTA VOLTA. Hai perso ancora, ti sei presa i pugni più forti della tua vita e non sei riuscita a mettere nemmeno una volta k.o. quell’altra donna davanti a te che ti ha massacrato.
Eppure, lei non aveva tutto questo testosterone di cui parlano, nessuno si è chiesto come mai ti abbia battuto.
Immagina di essere squalificata perchè quella volta avevi un livello di testosterone più alto rispetto ai criteri richiesti.
Immagina di andare alle olimpiadi, anni di lavoro, di allenamento, di sacrifici, un sogno. Questa volta il livello di testosterone è nella norma, va tutto bene. E immagina poi di essere definita “Uomo algerino” dai giornali italiani. Di ritrovarti oggetto di un’ondata di odio e discriminazione di cui non volevi far parte e di essere chiamata trans, solo perchè per qualcuno non sei abbastanza donna.
Dai il primo pugno, circa 30 secondi, ancora non ti sei nemmeno caricata per il round. Vedi la tua avversaria andare all’angolo, piangere, dire che fa male. Sei confusa, certo che fa male, è un pugno, ne hai presi migliaia anche tu.
Il round finisce ancora prima di iniziare, ti dispiace, giorni prima sei stata inondata di polemiche, di dubbi, di ansie. Ti avvicini a lei, per salutare, per dare una mano, quella famosa solidarietà femminile. Ma no, tu non sei donna, non sai cosa sia. Infatti, ti gira le spalle, piange, se ne va e tu rimani lì, non sai che fare.
Che colpa hai?
Nessuna. Sei nata donna, con qualche anomalia, ma sei donna. Eppure per i politici italiani non lo sei, uomo algerino, trans.
Non vorrei entrare nel merito, mi dispiace per la Carini. Sicuramente il tormento mediatico ha avuto un grosso impatto. Però, dai, stiamo parlando di olimpiadi di Boxe, in cui ha partecipato una campionessa italiana chiamata Tiger, fiamme oro della Polizia di Stato, mica danza classica.
(Grazie a Monia Ben R’houma per questo testo bellissimo e pieno di empatia)»
16.00 Cresce ancora il numero dei detenuti che si tolgono la vita in carcere. Ieri sera nella Casa circondariale di Cremona un detenuto 31enne, marocchino, si è suicidato in cella. Lo ha reso il Garante nazionale dei detenuti. Il segretario Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennario De Fazio, ricorda che si tratta del 62esimo suicidio dall’inizio dell’anno, cui vanno aggiunti i 7 agenti di polizia penitenziaria che si sono uccisi. Sono “numeri assurdi, mai visti in precedenza, indegni per un Paese civile”, dice il responsabile sindacale.
15.25 “Visto l’aggravarsi della situazione, invitiamo gli italiani che soggiornano temporaneamente in Libano a non recarsi assolutamente nel sud del Paese e a rientrare in Italia con voli commerciali il più presto possibile. Invitiamo altresì i turisti italiani a non recarsi in Libano”. E’ l’appello del ministro degli Esteri Tajani sui social. Anche Francia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti hanno chiesto ai loro connazionali di lasciare il Libano.
14.40 “La situazione è preoccupante” ma “la missione rimane”. Così il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti, dal Libano. “Continuiamo a essere operativi.Le cose non sono cambiate se non per il maggior livello di attenzione. Continuano gli scontri a fuoco,come accade da 10 mesi, ma le attività non sono cambiate”,dice. “Se mai ci fossero condizioni tali da pensare a un ritiro della missione sarebbe il Consiglio di sicurezza a prendere la decisione, anche se ogni Paese è libero di rientrare”, conclude.