Netanyahu: flessibili su alcuni punti

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16.15
In una riunione di governo, il premier israeliano Netanyahu ha detto che nei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza “ci sono cose su cui possiamo essere flessibili,altre no. Insistiamo su queste”.
“La pressione militare e diplomatica è il modo per liberare gli ostaggi. E’ Hamas che rifiuta un accordo”. Senza citare l’Iran, ha aggiunto: “Siamo preparati per ogni minaccia”.
In Israele il segretario di Stato Usa, Blinken. Domani incontrerà Netanyahu.

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Pietro Taricone

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“Molti anni fa, io e Piero partimmo per un viaggio in Nepal, nella leggendaria regione del Mustang, un antico reame chiuso ai turisti fino al 1992. Non avevamo idea che quel viaggio avrebbe cambiato le nostre vite per sempre. Fummo completamente inebriati dalla bellezza mozzafiato, dalla gentilezza disarmante degli abitanti, dal misticismo dei loro riti e dalla pura, contagiosa allegria che emanavano. Ma c’era anche un’altra realtà: una povertà estrema che ci colpì al cuore.

Vivemmo in quella terra magica per circa un mese, condividendo momenti indimenticabili con persone straordinarie. Piero, con il suo grande cuore, disse che dovevamo fare qualcosa. “Siamo privilegiati,” disse, “e dobbiamo aiutare questa gente povera, ma ricca di spirito. La cultura del Mustang è troppo preziosa per essere lasciata scomparire.”

Durante il viaggio di ritorno, Pietro propose di aiutare la popolazione locale. Ma la vita ci mise di fronte a nuove sfide: la nascita di nostra figlia e gli impegni di lavoro ci impedirono di tornare. Anni dopo, alla sua tragica scomparsa, ricevetti una telefonata dall’uomo che ci aveva ospitati durante quel mese indimenticabile, senza chiedere nulla in cambio. In quel momento capii che era giunto il momento di agire.

Finalmente, tornai nel Mustang, e grazie alla Pietro Taricone Onlus, riuscimmo ad aprire una scuola che oggi ospita 56 bambini. Ogni sorriso di quei bambini, ogni loro conquista, è un tributo a Piero e al suo sogno di fare la differenza.

– Kasia Smutniak

Questa storia è la prova che anche nei momenti più bui, possiamo trovare la luce per fare qualcosa di straordinario

#voxpopulitalia  ❤️

L’uomo più cattivo del mondo antico.

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Falaride fu tiranno di Akragas, l’attuale Agrigento, dal 571/0 a.C. circa fino alla morte. Appartenne, ad una generazione di autocrati di epoca arcaica, di poco successivi alla conclusione della fase di colonizzazione greca in Occidente .
Akragas fu fondata come subcolonia di Gela intorno al 580 a.C. e fu una delle ultime colonie di rilievo ad essere fondate tra Sicilia e Magna Grecia.

La tirannide di Falaride ad Akragas prese piede nemmeno dieci anni dopo la fondazione della città ed è probabilmente legata alla composizione etnica dei fondatori.
Falaride è universalmente ricordato come il prototipo del tiranno crudele (famoso il cosiddetto toro di Falaride, in cui il tiranno faceva arrostire vivi i propri nemici).

Secondo la leggenda Falaride era in origine un esattore delle tasse e che avrebbe finto di raccogliere denaro per costruire un tempio a Zeus il denaro gli servì per assoldare un esercito di mercenari composto di stranieri e schiavi che installò in un campo fortificato sull’Acropoli —, poi approfittando di una pacifica riunione religiosa per massacrare molti uomini e prendersi come ostaggi le donne e i bambini.

Falaride rimase al potere per circa quindici anni, e per tutto questo periodo sappiamo solo che egli condusse campagne vittoriose contro le vicine comunità sicane e che diventò il prototipo del mostro , si dice persino che avesse una predilezione da buongustaio per la carne dei bambini.

Il suo maggior titolo di gloria è il toro cavo di bronzo in cui arrostiva quelli che erano caduti in disgrazia costruito da Perillo di Atene, un fonditore di ottone
La vittima veniva rinchiusa dentro e un fuoco veniva acceso sotto di esso, riscaldando il metallo fino ad arroventarlo: così la vittima all’interno arrostiva lentamente fino alla morte.
Per far sì che niente di indecoroso potesse rovinare il diletto dell’osservatore, il toro era costruito in modo tale che il suo fumo si levasse in profumate nuvole di incenso. La testa era dotata di un complesso sistema di tubi e fermi, che convertivano le urla dei prigionieri in suoni simili a quelli emessi da un toro infuriato.

Si narra anche che una volta riaperto lo strumento di morte, le ossa riarse delle vittime brillassero come gioielli e venissero trasformate in braccialetti.

Falaride lodò l’invenzione e ordinò che essa venisse provata dallo stesso Perillo.
Quando Perillo entrò, venne immediatamente chiuso dentro e venne acceso il fuoco e così Falaride poté udire il suono delle sue grida.
Prima che Perillo ne morisse, Falaride fece aprire la porta e lo tirò fuori. Perillo credeva di essere ricompensato per la sua invenzione, e invece, dopo averlo liberato dal toro, Falaride lo fece gettare dalla cima di una rupe.

Falaride è citato anche nel ventisettesimo canto dell’Inferno di Dante.

Dei sedici anni che videro Falaride al potere sappiamo pochissimo. Restano alcuni aneddoti riportati da Polieno, secondo cui il tiranno portava avanti una politica bellicosa con i vicini e che l’espandersi del suo territorio era più il frutto dell’astuzia che della forza.

Stando ad Aristotele, Falaride avrebbe comandato a Imera nello stesso periodo in cui era tiranno ad Akragas alcune fonti lo indicano addirittura come padrone dell’intera Sicilia.

Falaride venne destituito da una congiura (554 a.C.) e forse cade vittima dello stesso celebre toro che Perillo gli aveva costruito, finendo arrostito, con la madre ed i philoi, cioè i consiglieri membri della sua consorteria.

Del toro di Falaride si raccontano differenti epiloghi: secondo una versione, sarebbe stato gettato in mare una volta destituito Falaride; secondo un’altra versione, i Cartaginesi lo trassero come bottino di guerra nel 406 a.C., in occasione della distruzione di Akragas .

Diodoro Siculo riporta che Scipione l’Emiliano ritrovò il toro di Falaride mentre stava saccheggiando Cartagine nel 146 a.C..
Il conquistatore di Cartagine era molto amato in Sicilia per i suoi doni, tra cui c’era la restituzione del toro di Falaride ad Akragas.

Usa 2024, sondaggio: Harris in testa

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15.39
Kamala Harris sarebbe in vantaggio di 3 punti su Donald Trump, secondo un sondaggio Washington Post-AbcNews-Ipsos
Sul voto nazionale, la candidata dei democratici per la Casa Bianca sarebbe al 47% contro il 44% del tycoon, con Robert F. Kennedy Jr al 5%.
All’inizio di luglio, Trump era al 43%, Biden al 42% e Kennedy al 9%. Dato il margine di errore, tuttavia, il vantaggio della vice di Biden non è considerato significativo.

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Raid Israele a Jenin: morti 2 miliziani

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14.38
Non si fermano gli scontri in Medio Oriente. L’esercito israeliano e lo Shin Bet riferiscono di aver ucciso 2 “terroristi” a Jenin, in Cisgiordania, colpendo con un drone l’automobile su cui stavano viaggiando. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, la notizia è stata confermata da Hamas.
I due, sostiene l’esercito, erano coinvolti nella pianificazione dell’attacco avvenuto la settimana scorsa, nella Valle del Giordano, in cui era rimasto ucciso un 23enne e ferito un civile.

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Papa: si aprano strade di pace e dialogo

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13.46
Papa Francesco rinnova l’appello alla pace, durante l’Angelus in piazza San Pietro.
“Continuiamo a pregare perché strade di pace si possano aprire in Medio Oriente, Palestina, Israele, nella martoriata Ucraina, in Myanmar e in ogni zona di guerra”,dice Francesco.Invoca “l’impegno del dialogo e del negoziato,astenendosi da azioni e reazioni violente”.
Ricorda 4 sacerdoti beatificati oggi nella Repubblica Democratica del Congo.
“Il loro esempio favorisca la pace”.a

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Libano, 3 soldati Unifil feriti lievi

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13.09
Una pattuglia dell’Unifil è stata colpita nel Libano meridionale.
In tre sono rimasti “lievemente feriti” in un’esplosione accanto al loro veicolo. Lo riferisce il portavoce Andrea Tenenti. Tutti e tre sono rientrati salvi alla loro base. “Richiamiamo tutte le parti a evitare danni ai peacekeeper e ai civili”, dice Tenenti, precisando che non ci sono militari italiani coinvolti.
Secondo i media libanesi si sarebbe trattato di un attacco israeliano.

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Vacanze, il cibo prima voce di spesa

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12.40
Il cibo resta principale voce di spesa degli italiani in vacanza, per un totale di circa 10 mld di euro. E’ quanto emerge da un’indagine Coldiretti-Ixè.
Più di un terzo del budget per le vacanze è destinato a pranzi, cene e acquisto di prodotti tipici. Ricca e varia l’offerta.
Leader europeo in qualità alimentare, la Penisola offre 5.547 prodotti alimentari tradizionali, 328specialità Dop-Igp-Stg e 529 vini Dop-Igp. Il 52% sceglie il ristorante, il 15% agriturismi o fast food, l’8% la pizzeria.

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