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Amazon non ha un “piano diabolico” per distruggere i piccoli negozi; è solo il risultato naturale di un’economia che premia l’efficienza e il profitto a discapito di tutto il resto.
Ma facciamo un po’ di luce su questa faccenda. Jeff Bezos, con la sua banda di nerd superpagati, ha costruito un impero che sfrutta ogni debolezza del mercato tradizionale per trarne vantaggio. Amazon ha i soldi, la tecnologia e il potere di comprare e vendere praticamente qualsiasi cosa a un prezzo ridicolo, e con un servizio che fa sembrare obsoleta la vecchia bottega sotto casa.
I piccoli negozi non possono competere con Amazon per una serie di motivi. Non hanno i volumi di acquisto per abbassare i prezzi, non possono offrire la stessa varietà di prodotti, né tantomeno consegne rapide o gratuite. In un mondo dove tutti vogliono tutto e subito, il piccolo commerciante non ha speranza. Amazon ha costruito un modello di business che sfrutta la logistica e la tecnologia per schiacciare qualsiasi forma di concorrenza, piegando il mercato a suo favore.
Amazon non sta “attivamente” cercando di distruggere i piccoli negozi; è semplicemente un effetto collaterale del capitalismo selvaggio che governa il mondo. E chiunque pensi di poter contrastare questa ondata con un piccolo negozio locale ha la stessa probabilità di successo di un bradipo in una gara contro una Ferrari. È un gioco truccato, e non c’è modo di vincerlo se giochi secondo le vecchie regole.
Il piano, se così vogliamo chiamarlo, è lo stesso che ogni gigante ha da quando esistono i giganti: fagocitare tutto ciò che può e lasciare le briciole agli altri. Amazon non è il diavolo; è solo il mostro che abbiamo creato con la nostra ossessione per il prezzo più basso e la comodità estrema.
Fonte immagini: Google