È vero che gli smartphone ascoltano tutto ciò che diciamo?

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Ho vinto una bella scommessa con i miei colleghi che mi davano della paranoica, ho scommesso che, dopo aver parlato vicino ai rispettivi telefoni per almeno dieci minuti dell’argomento più insolito e assurdo che potevano scegliere, entro un giorno almeno metà di loro avrebbero trovato tracce dell’argomento nei social che usavano, non solo ho vinto la scommessa ma praticamente su una decina solo un collega non ha avuto riscontri, l’unico con un telefono pre smartphone.

L’argomento scelto era la crescita delle aloe in Alaska, sui social è arrivato di tutto, dalla pubblicità di gruppi/aziende di piante grasse a quella di viaggi e scarponcini, mal di schiena da colpi di freddo, creme e fluidi all’aloe, di tutto.

Per la mia esperienza i più tremendi sono gli android che rimangono sempre attivi con o senza app attive, gli apple prevalentemente con le app attive ma indirettamente sempre se non si esce dall’account del dispositivo.

Quando la Fiat pensava in grande… ma grande davvero.

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Un vero mostro, ma non solo perché si tratta di una macchina da guerra: il tank Fiat 2000 aveva peso e proporzioni decisamente fuori dall’ordinario per l’epoca e avrebbe dovuto essere l’arma segreta italiana per vincere il primo conflitto mondiale. Presentato per la prima volta nel 1916 come mockup, era un carro pesante italiano progettato e prodotto interamente dalla Casa torinese, ma solo in due esemplari e non entrò mai nella produzione in serie. Era uno dei progetti più grandi del suo tempo, un veicolo massiccio e di dimensioni paragonabili ai carri armati britannici Mark V, ma pesava 40 tonnellate rispetto alle 28 tonnellate del Mark V.

Il conducente era seduto nella parte anteriore, con un’ottima visione d’insieme costituita da un ampio portello di prua e piccole feritoie laterali.

La disposizione del Fiat 2000 era diversa dagli altri carri armati allora in uso, soprattutto da quelli inglesi. Il motore era separato dall’equipaggio e stava sotto l’abitacolo e si trattava di un Fiat per Aviazione A12 da 240 CV (180 kW) raffreddato ad acqua con 6 cilindri che azionava i cingoli tramite una trasmissione trasversale. La capacità del carburante era di 600 – 1.000 litri, ma a causa della corazzatura frontale da 20 mm e della massa, aveva solo 75 km di autonomia su strade asfaltate. Aveva ben 9 mitragliatrici al suo interno per difendere tutti i lati, compreso il posteriore. Una sua peculiarità era la torretta girevole, unica nel suo genere, in precedenza applicata solo per i carri della francese Renault.

Non venne impiegato però sul fronte del Veneto: i due prototipi funzionanti finirono in Libia ma sul quel terreno potevano muoversi solo ad una velocità media di 4 km/h e vennero quindi ritenuti inadatti a questo servizio perché troppo lenti rispetto alla truppe nemiche. Dei due esemplari, uno rimase a Uno rimase a Tripoli e l’altro fu inviato in Italia nella primavera del 1919, dove si esibì davanti al Re allo Stadio di Roma.

Di: Carlo Bellati-fonte e immagini da: msn.com

Quanto costa un litro d’olio EVO

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Il grande lavoro … per un litro di olio…

Le rivelazioni di un onesto oleologo: “Ve lo dico io quanta fatica e quanto costa produrre 1 litro di olio EVO biologico. In una buona stagione, senza mosche che rovinano tutto, e raccogliendo le olive nel momento giusto, si inizia dalla potatura (almeno 10 euro a pianta), poi il taglio dell’erba e la gestione del suolo (almeno due volte, altri 5 euro), la raccolta (20 euro/ora), e il frantoio (circa 24 euro/quintale).

Ci vogliono 10 kg di olive per ottenere 1 litro di olio. Eppure, siamo pronti a spendere 3,5 euro per una manciata di castagne o 1,20 euro per un caffè al bar (30 caffè fanno 36 euro!), ma pensiamo che 1 litro di olio “buono” debba costare meno di 12 euro.

L’olio EVO di qualità è il risultato di duro lavoro, tempo e passione. Se apprezzi la qualità, devi essere disposto a pagarla, proprio come fai per ogni altro piacere della vita”.

CANDELE DA BORDELLO DI 123 ANNI FA INTATTE ,

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Un altro ritrovamento recente sono queste candele da bordello ,che sono arrivate in tatte fino a noi dal 1900 esatto praticamente il secolo scorso , queste candele erano usate dalle prostitute di alto borgo ,durante gli amplessi coi clienti , quando la candela si spegnava la prestazione terminava ,era un cronometro del sesso , e incredibile che questa scatola praticamente piena sia arrivata quasi intatta ,probabilmente furono usate solo un paio di candele ,in pratica si apriva la scatola si inseriva al candela nel foro del coperchio ,si dava fuoco e l amplesso cominciava ,quando la candela finiva la prestazione terminava , e il cliente usciva ,cavolo sai che ansia da prestazioni.