Taiwan, nuove manovre militari cinesi

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22/10/2024 10:48


10.48 Nuove manovre militari di Pechino intorno a Taiwan, che la Cina considera parte inalienabile del suo territorio. Per Taipei queste esercitazioni con un numero record di velivoli e unità navali rappresentano una “minaccia” alla stabilità della regione. Le manovre erano state annunciate dalla Cina per la sicurezza di Pingtan, località della provincia del Fujian, nell’est del gigante asiatico.Taiwan parla di “tattiche intimidatorie di Pechino” nello Stretto,dopo il passaggio di navi da guerra di Usa e Canada.

Ma perchè non gliela danno veramente una medaglia? Sarebbe più meritata

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La ragazza qui sotto si chiama Angela Isaac, ha 28 anni, è nigeriana, e ieri (20 Ottobre) ha letteralmente salvato un uomo travolto dall’onda di piena a Catania.

Quando si è accorta di quell’uomo in scooter in balia dell’acqua, Angela non ci ha pensato su un attimo, si è lanciata verso di lui afferrandolo per un braccio e portandolo in salvo.

  • Il tutto mentre diversi italianissimi passanti patriotticamente filmavano l’intera scena coi cellulari. Senza muovere un dito.

Angela non ha filmato, ha salvato una vita.

Lo ha fatto a rischio della sua.

Lo ha fatto nelle stesse ore in cui Salvini sul Tg1 evocava stupri, rapine e omicidi dei dodici migranti provenienti dall’Albania in quanto tali.

Angela Isaac non è un’eroina.

È semplicemente un essere umano capace di gesti di enorme altruismo e coraggio in un Paese governato da gente che vorrebbe convincervi a odiare stranieri, migranti, extracomunitari.

Una straordinaria lezione civile urlata a qualcuno che non la capirà mai.

Anche solo per questo meriterebbe una medaglia al merito dal Presidente della Repubblica.

E un Grazie da parte di tutti.

Lorenzo Tosa.

Quanto è crudele la Corea del Nord?

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Lui è Otto Wrambier, un ragazzo statunitense.

Nel dicembre 2015, mentre si trova a Hong Kong, Otto decide di fare un tour di 5 giorni in Corea del Nord, tramite la compagnia Young Pioneer Tours, trascorrendo il capodanno a Pyongyang. Ma il 2 gennaio 2016, mentre aspetta il volo di ritorno nell’aeroporto della capitale, Otto viene arrestato, con l’accusa di aver commesso “atti ostili contro lo stato”, ma nessuna ulteriore informazione viene rilasciata, e di Otto non si sa più nulla.

Il 29 febbraio viene spedito agli Stati Uniti il video di una conferenza stampa, nella quale Otto ammette di aver tentato di rubare un poster di propaganda, da un’area riservata dell’Hotel Yanggakdo, dove aveva alloggiato.

Tale confessione, come sostenuto da molte fonti, potrebbe essere stata estorta. Molti prigionieri che hanno fatto ritorno dalla Corea del Nord hanno ritrattato una volta tornati in patria ma, nel caso di Otto, non né possiamo avere la certezza.

Il 16 marzo Otto Warmbier viene condannato a 15 anni di lavori forzati. Le prove a suo carico comprendevano: la confessione, alcuni testimoni e un video di 2 minuti, a bassa risoluzione, che dovrebbe inchiodare Otto mentre stacca il poster dal muro dell’Hotel.

Il processo durò soltanto un’ora e venne definito dalla Human Right Watch un “processo farsa”. La maggioranza dell’opinione pubblica, americana e non, si schierò dalla parte del ragazzo, considerando la sua incarcerazione un mero pretesto politico.

Di Otto Warmbier non si sa più niente fino a giugno 2017. Gli Stati Uniti comunicano che la Corea del Nord si è detta disposta al rilascio il ragazzo ma che, stando alle dichiarazioni degli stessi funzionari nordcoreani, si troverebbe “in coma da un anno”. Otto avrebbe infatti assunto del botulino alimentare poco dopo la condanna e, da allora, non si sarebbe più svegliato. Nello stesso mese il ragazzo torna negli Stati Uniti. Viene trasportato all’ospedale dell’Università di Cincinnati, dove però i medici non trovano traccia di intossicazione da botulino. Secondo i medici, Otto aveva perso una vasta quantità di tessuto cerebrale in seguito, probabilmente, a un arresto cardiaco.

Su richiesta dei genitori, Otto venne staccato dal tubo dell’alimentazione, morendo 6 giorni dopo il suo ritorno negli Stati Uniti. Il padre, che ha comunicato alla stampa la morte di Otto ha dichiarato:

Quando Otto è tornato a casa, la sera del 13 giugno, non poteva parlare, non poteva vedere e non reagiva ai comandi verbali. Sembrava davvero distrutto – quasi angosciato. Sebbene non abbiamo più potuto sentire la sua voce, nel giro di un giorno abbiamo potuto però notare il cambiamento del suo viso: era in pace”.

Riguardo alla Corea del Nord:

Non c’è alcuna scusa per nessuna nazione civilizzata che abbia tenuto segrete le sue condizioni, e gli ha negato cure mediche di prim’ordine per così tanto tempo

Non ha voluto però esprimersi sulla possibilità che il figlio potesse essere stato vittima di torture.

Il caso si arricchisce di nuovi indizi nel 2018. La famiglia Warmbier cita in giudizio la Corea del Nord per la morte di Otto e vengono condotti nuovi esami sul corpo del ragazzo: emergono una posizione anomala dell’arcata dentale inferiore, compatibile con un forte urto, e una cicatrice sul piede, causata probabilmente da elettro shock. La famiglia ha vinto la causa e il tribunale ha condannato la Corea del Nord al pagamento di 501 milioni di dollari (mai versati).

Un recente articolo del Washington Post ha rivelato che, durante il rilascio, ufficiali nordcoreani hanno presentato un conto di 2 milioni di dollari, per le spese mediche di Otto. Spese che, il governo americano, naturalmente non ha pagato. Dopo l’accaduto gli Stati Uniti hanno reinserito la Corea del Nord nella lista degli “States Sponsor of Terrorism”

È vero che gli smartphone ascoltano tutto ciò che diciamo?

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Ho vinto una bella scommessa con i miei colleghi che mi davano della paranoica, ho scommesso che, dopo aver parlato vicino ai rispettivi telefoni per almeno dieci minuti dell’argomento più insolito e assurdo che potevano scegliere, entro un giorno almeno metà di loro avrebbero trovato tracce dell’argomento nei social che usavano, non solo ho vinto la scommessa ma praticamente su una decina solo un collega non ha avuto riscontri, l’unico con un telefono pre smartphone.

L’argomento scelto era la crescita delle aloe in Alaska, sui social è arrivato di tutto, dalla pubblicità di gruppi/aziende di piante grasse a quella di viaggi e scarponcini, mal di schiena da colpi di freddo, creme e fluidi all’aloe, di tutto.

Per la mia esperienza i più tremendi sono gli android che rimangono sempre attivi con o senza app attive, gli apple prevalentemente con le app attive ma indirettamente sempre se non si esce dall’account del dispositivo.

Quando la Fiat pensava in grande… ma grande davvero.

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Un vero mostro, ma non solo perché si tratta di una macchina da guerra: il tank Fiat 2000 aveva peso e proporzioni decisamente fuori dall’ordinario per l’epoca e avrebbe dovuto essere l’arma segreta italiana per vincere il primo conflitto mondiale. Presentato per la prima volta nel 1916 come mockup, era un carro pesante italiano progettato e prodotto interamente dalla Casa torinese, ma solo in due esemplari e non entrò mai nella produzione in serie. Era uno dei progetti più grandi del suo tempo, un veicolo massiccio e di dimensioni paragonabili ai carri armati britannici Mark V, ma pesava 40 tonnellate rispetto alle 28 tonnellate del Mark V.

Il conducente era seduto nella parte anteriore, con un’ottima visione d’insieme costituita da un ampio portello di prua e piccole feritoie laterali.

La disposizione del Fiat 2000 era diversa dagli altri carri armati allora in uso, soprattutto da quelli inglesi. Il motore era separato dall’equipaggio e stava sotto l’abitacolo e si trattava di un Fiat per Aviazione A12 da 240 CV (180 kW) raffreddato ad acqua con 6 cilindri che azionava i cingoli tramite una trasmissione trasversale. La capacità del carburante era di 600 – 1.000 litri, ma a causa della corazzatura frontale da 20 mm e della massa, aveva solo 75 km di autonomia su strade asfaltate. Aveva ben 9 mitragliatrici al suo interno per difendere tutti i lati, compreso il posteriore. Una sua peculiarità era la torretta girevole, unica nel suo genere, in precedenza applicata solo per i carri della francese Renault.

Non venne impiegato però sul fronte del Veneto: i due prototipi funzionanti finirono in Libia ma sul quel terreno potevano muoversi solo ad una velocità media di 4 km/h e vennero quindi ritenuti inadatti a questo servizio perché troppo lenti rispetto alla truppe nemiche. Dei due esemplari, uno rimase a Uno rimase a Tripoli e l’altro fu inviato in Italia nella primavera del 1919, dove si esibì davanti al Re allo Stadio di Roma.

Di: Carlo Bellati-fonte e immagini da: msn.com

Quanto costa un litro d’olio EVO

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Il grande lavoro … per un litro di olio…

Le rivelazioni di un onesto oleologo: “Ve lo dico io quanta fatica e quanto costa produrre 1 litro di olio EVO biologico. In una buona stagione, senza mosche che rovinano tutto, e raccogliendo le olive nel momento giusto, si inizia dalla potatura (almeno 10 euro a pianta), poi il taglio dell’erba e la gestione del suolo (almeno due volte, altri 5 euro), la raccolta (20 euro/ora), e il frantoio (circa 24 euro/quintale).

Ci vogliono 10 kg di olive per ottenere 1 litro di olio. Eppure, siamo pronti a spendere 3,5 euro per una manciata di castagne o 1,20 euro per un caffè al bar (30 caffè fanno 36 euro!), ma pensiamo che 1 litro di olio “buono” debba costare meno di 12 euro.

L’olio EVO di qualità è il risultato di duro lavoro, tempo e passione. Se apprezzi la qualità, devi essere disposto a pagarla, proprio come fai per ogni altro piacere della vita”.

CANDELE DA BORDELLO DI 123 ANNI FA INTATTE ,

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Un altro ritrovamento recente sono queste candele da bordello ,che sono arrivate in tatte fino a noi dal 1900 esatto praticamente il secolo scorso , queste candele erano usate dalle prostitute di alto borgo ,durante gli amplessi coi clienti , quando la candela si spegnava la prestazione terminava ,era un cronometro del sesso , e incredibile che questa scatola praticamente piena sia arrivata quasi intatta ,probabilmente furono usate solo un paio di candele ,in pratica si apriva la scatola si inseriva al candela nel foro del coperchio ,si dava fuoco e l amplesso cominciava ,quando la candela finiva la prestazione terminava , e il cliente usciva ,cavolo sai che ansia da prestazioni.

Qual è la nazione in cui è più difficile prendere la cittadinanza?

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Ecco gli otto paesi in cui è più difficile diventare cittadini:

1- Città del Vaticano

Puoi diventare cittadino se sei un cardinale residente a Città del Vaticano o a Roma, oppure se vivi a Città del Vaticano perché sei un lavoratore ufficiale della Chiesa cattolica.

2- Bhutan

Puoi richiedere la cittadinanza dopo aver vissuto nel paese per 20 anni e devi soddisfare un elenco di requisiti che non includa alcun trascorso di aver parlato o agito contro il re o il paese.

3- Qatar

Se risiedi legalmente in Qatar da 25 anni senza lasciare il Paese per più di due mesi consecutivi, puoi richiedere la cittadinanza. Il Qatar naturalizza solo circa 50 stranieri all’anno.

4- Kuwait

Dopo aver vissuto in Kuwait per 20 anni o 15 anni per i cittadini di altri paesi arabi, puoi richiedere la cittadinanza. Ma devi essere musulmano di nascita o convertito. Se sei convertito, devi aver praticato per cinque anni e devi parlare correntemente l’arabo.

5- Liechtenstein

Se vuoi diventare cittadino, devi vivere in Liechtenstein per almeno 30 anni o se sei sposato con un cittadino del Liechtenstein e hai già vissuto nel paese, il periodo di tempo si riduce a cinque anni di matrimonio.

6- Emirati Arabi Uniti

Se desideri una cittadinanza degli Emirati Arabi Uniti, devi aver risieduto legalmente nel paese per 30 anni. I cittadini arabi di Oman, Qatar e Bahrain possono richiedere la cittadinanza dopo tre anni di residenza. Gli arabi di altri paesi possono ottenere la cittadinanza dopo sette anni di residenza.

7- Svizzera

Secondo la nuova legge svizzera, devi vivere nel paese per 10 anni e avere un permesso di lavoro chiamato permesso C. Il permesso C ti consente di vivere e lavorare nel paese.

8- Cina

La legge cinese consente agli stranieri di diventare cittadini del paese se hanno parenti che sono cittadini cinesi, si sono stabiliti in Cina. Se non hai parenti cinesi in un paese, le tue possibilità di diventare cittadino cinese sono minori.

Fonte immagine: Google