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Aldo Salvetti nacque a Mirteto di Massa il 27 novembre 1923.
Era un giovane e bravo apprendista carpentiere.
Dopo l’armistizio entrò a far parte di una formazione Partigiana che operava in Lunigiana, la Brigata Garibaldi “Ugo Muccini”, distinguendosi subito per il suo coraggio.
Il 18 settembre del 1944, dopo il tramonto, con i suoi compagni decise di attaccare una postazione tedesca. Una sentinella si accorse del loro arrivo e diede l’allarme.
Aldo e I suoi compagni vennero scoperti.
Durante lo scontro due partigiani furono colpiti: uno rimase sul campo, l’altro sopravvisse solo qualche giorno.
Aldo, ferito ad una gamba, cercò riparo in un campo circondato da filo spinato.
La gravità della sua ferita gli impedì di mettersi in salvo.
Nel pomeriggio del giorno successivo venne raggiunto dai soldati tedeschi, che lo arrestarono e lo torturarono, affinché rivelasse i nomi degli altri partigiani che con lui avevano condotto l’azione.
Aldo non parlò.
Non disse nulla.
Sofferente e sanguinante, fu condotto per le vie di Castagnola di Massa, come monito per coloro che avessero voluto unirsi alla Resistenza.
Arrivati davanti alla porta di una casa, decisero di giustiziarlo. Gli spararono, ma Aldo non morì.
Agonizzò un giorno e una notte, inchiodato crocifisso contro un portone.
Cessò le sue sofferenze il 19 settembre.
Aveva solo 21 anni.
Una testimone racconto così l’orrore di quelle ore: 《Eravamo nascoste in uno scantinato con i figli attaccati alle gonne. Irruppero fascisti e tedeschi con Aldo prigioniero, in stato pietoso, inchiodato ad un portone. Il giovane implorava piangendo: “Diteglielo, diteglielo voi che sono Aldo, Aldo del Mirteto”. Gli occhi si posarono sui nostri bambini: nel dolore più profondo, dalle nostre bocche non uscì una parola: se avessimo detto di conoscerlo, di conoscere la sua famiglia, per noi e per i nostri figli sarebbe stata la fine》.
Fu decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.
Prima di morire disse ai suoi carnefici: «Conoscerete i miei compagni quando verranno a vendicarmi».
In memoria di Aldo e di tutti coloro che sacrificarono la propria vita in nome della libertà….
Fonte e immagine da: viaggiatoriignornti.it