Basta insabbiare: è un attacco alla Repubblica. Perché l’obiettivo degli spioni è il governo

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 Tra finti tonti e tonti doc, quindi qualcuno perché non ci arriva e qualcun altro invece perché ci è arrivato fin troppo bene, il giochino è sempre lo stesso. E cioè trattare le tre vicende (la prima di origine “pubblica”, le altre due di genesi “privata”) del sottufficiale della Guardia di Finanza Striano, del bancario pugliese e ora della società milanese, come altrettante “violazioni della privacy”.
E così, tra fumisterie, oscurità tecniche, più il grande sport italiano del giro di parole, si induce il lettore o il telespettatore a ritenere che il problema sia lontano -complicato -inafferrabile.
Eh, no. Troppo poco e troppo comodo. Qua si tratta di concentrarsi sugli scopi di quelle violazioni. Altrimenti, se ci limitiamo al puro atto dell’intrusione in una serie di banche dati, rischiamo di non vedere il cuore della faccenda.
E allora chiamiamo le cose con il loro nome. Nei tre casi, naturalmente se le accuse saranno giudiziariamente provate, si dovrà parlare di “dossieraggio”, di “ricatto”, e ancora più appropriatamente di “attacco alla democrazia”, cioè di operazioni volte non solo ad acquisire abusivamente informazioni riservate, ma a usarle per colpire il malcapitato di turno, per ottenere un vantaggio economico, o soprattutto per determinare un ingentissimo danno politico.
Il caso Striano parla chiaro, nonostante le cortine fumogene. Centinaia di migliaia di accessi, concentrati su personalità di centrodestra, e con accelerazioni parossistiche in coincidenza con la formazione del governo Meloni (autunno 2022), raccontano una cosa sola: un chiaro tentativo di spezzare le gambe alla squadra “sgradita” già nei primi minuti della partita della nuova legislatura (…)
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Catania: abusi sessuali su figlia adolescente della convivente, arrestato

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✏ Palermo, 28 ott. (Adnkronos) – Con l’accusa di abusi sessuali sulla figlia piccola della convivente la Squadra mobile di Catania ha arrestato un quarantenne che deve rispondere di violenza sessuale aggravata e maltrattamenti anche ai danni di altri familiari. Le indagini sono coordinate dalla procura di Catania, che ha chiesto e ottenuto la custodia cautelare in carcere. A fare scattare l’inchiesta è stata la segnalazione di presunti abusi sessuali partita dalla responsabile di un istituto religioso che accoglie persone vulnerabili. L’operatrice aveva raccolto le confidenze di una ragazza ospite della comunità. Sentiti anche altri testimoni e la stessa giovane vittima.
L’uomo l’avrebbe minacciata e picchiata. Avrebbe sottoposto anche gli altri componenti del nucleo familiare a pesanti umiliazioni anche in presenza di altri due figli minori. La compagna dell’uomo sarebbe persino stata costretta a dormire a terra e ad assistere passivamente agli abusi sessuali sulla figlia. Ad incastrarlo ci sono anche dei messaggi audio su whatsapp.
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Nascondiamoli in garage

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#QuotidianoNazionale @italianewss
? I dossier illegali e il bottino degli hacker, un archivio di 800mila dati: “Nascondiamoli in garage”
✏ Per il timore di perquisizioni, la banda ‘stoccava’ la mole di file in luoghi sicuri. E in una chiavetta Usb di Calamucci spuntano anche documenti classificati
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La sveglia di suor Pocher:

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#QuotidianoNazionale @italianewss
? La sveglia di suor Pocher: “Smaschilizzare la Chiesa. E sul diaconato femminile il dibattito resta aperto”
✏ La salesiana perora la causa delle donne davanti al Papa e al Consiglio dei cardinali: “Ci sono tante attese, Bergoglio vuole affrontarle e approfondire le questioni. Sull’accesso ai ministeri ordinati c’è bisogno ancora di pazienza e dialogo”
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