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#Arisa parla del suo amore per #NapoliPino Daniele, con le sue melodie, mi ha insegnato la leggerezza. Napoli, per me, è come una parte della mia famiglia. È una città che, ovunque tu sia, ti regala il profumo del mare. Cantare in napoletano è naturale, perché questa città mi ha donato la libertà di interpretare la vita a modo mio.La Basilicata, la mia terra, è sempre stata un po’ dimenticata, ma ha subito la forte influenza di Napoli, la città più vicina e vibrante. Anche la storia ci lega: la Basilicata è stata una colonia borbonica, e mia madre parla un dialetto quasi identico al napoletano. Per questo, Napoli e la mia casa sono praticamente la stessa cosa. Quando ci torno, mi sento come se fossi a casa mia. Abbiamo tradizioni simili: amiamo passare le domeniche attorno alla tavola fino a tardi e fare grandi carovane di auto per andare al mare. Da bambina, andavamo al mare con dieci macchine, tutte con portapacchi pieni. Anche il nostro modo di rapportarci con i nostri cari è simile.Ho letto di recente un libro molto interessante, “La vita bugiarda degli adulti”, che descrive il modo unico in cui i napoletani litigano: si dicono cose terribili, ma alla fine rimangono sempre amici e fratelli. Anche questo mi appartiene, perché sento di essere un po’ napoletana, davvero.