Giuliano Urbani, ex ministro e figura centrale nella nascita di Forza Italia

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Dal cuore di una residenza per anziani nel quartiere romano di Primavalle, Giuliano Urbani, offre un ritratto lucido e senza filtri della sua vita, della politica italiana e del Cavaliere Silvio Berlusconi. Dalla sua stanza alla Residenza Valeria, Urbani racconta episodi inediti, rivelando le sfumature umane di una stagione politica segnata da potere, strategie e fragilità personali.

A 87 anni, Urbani vive in una struttura dove, come dice lui stesso, “ci si viene alla fine di un ciclo”. Con un sorriso amaro e il supporto di un deambulatore, il “progettista” di Forza Italia accetta la realtà della sua condizione. Operato al cervello per un idrocefalo normoteso, ha mantenuto la lucidità mentale ma convive con dolori alle gambe e una depressione che definisce “micidiale”.

“Leggo molto”, dice, indicando un libro sull’autobiografia di Angela Merkel. La musica brasiliana, di cui è fanatico, offre un contrasto stridente con il buio interiore della depressione.

Urbani traccia un ritratto complesso di Silvio Berlusconi, l’uomo con cui ha costruito Forza Italia nel 1993. “Era ossessionato dai comunisti”, racconta, ricordando la paura del Cavaliere di perdere il controllo delle sue aziende sotto un governo di sinistra.

Ma il lato più intimo di Berlusconi emerge nei racconti delle sue relazioni con le donne. “Per lui, le femmine erano l’elisir di gioventù”, confessa Urbani. Tuttavia, dietro la maschera pubblica, c’era un uomo che nascondeva questa debolezza per rispettare il pudore di sua madre e di sua sorella. “Quando sono morte, il freno inibitorio è saltato.”

Non mancano i dettagli curiosi: Berlusconi, rivela Urbani, si aiutò da preparati chimici creati dal sindaco di Catania, Umberto Scapagnini, per migliorare le sue performance sessuali. “Era un’eccellente conoscitore degli italiani”, aggiunge, “sapeva che molti non lo avrebbero condannato, ma invidiato.”

Urbani non ha mai condiviso l’entusiasmo di Berlusconi per Vladimir Putin. “Silvio si innamorò della parola ‘liberale’ senza capire che Putin non aveva nulla di liberale,” spiega. Un episodio emblematico risale a una visita al Quirinale: “Putin parlava solo russo e tedesco, ci scambiammo pochissime parole in francese. Era un uomo difficile da decifrare.”

Quella tra Berlusconi e Putin, secondo Urbani, fu una simpatia immediata, basata più su affinità personali che su visioni politiche condivise.

Urbani osserva la politica contemporanea con uno sguardo disincantato. Di Giorgia Meloni dice: “Mi ha sorpreso positivamente. È più intelligente e pragmatico di quanto mi aspetto, ma ha un problema di classe dirigente.” Il giudizio sul ministro Gennaro Sangiuliano, che definisce una scelta “demenziale”, riflette questa preoccupazione.

Matteo Salvini, invece, è bollato come “mediocre e provvisorio”, mentre Ignazio La Russa, con il suo celebre busto di Mussolini, è descritto come “uno sciocco che cerca di non perdere contatto con lo zoccolo duro”.

Pur riconoscendo i limiti di Forza Italia oggi, Urbani difende il ruolo di Antonio Tajani, considerandolo “il meglio del moderatismo”. Tuttavia, ammette di non votare più da anni, non trovando nei partiti attuali una proposta convincente.

La sua riflessione finale è sulla natura effimera del potere e sulla fragilità umana. “In politica si fanno scelte difficili, spesso sbagliate. Ma quando guardo indietro, vedo un progetto che ha cambiato l’Italia, nel bene e nel male.”

Giuliano Urbani resta un personaggio complesso, un intellettuale che ha attraversato la politica con lo sguardo del teorico e del pratico. La sua voce, ora più flebile ma non meno incisiva, è un monitor e una lezione per chiunque voglia capire le dinamiche del potere, le sue luci e le sue ombre.

Dalla sua stanza a Primavalle, Urbani osserva il mondo con una saggezza disillusa, ma con la stessa curiosità che lo ha portato a dialogare con figure come Berlusconi, Agnelli e Putin. Un testimone della storia, ora in attesa che il ciclo della vita giunga alla sua naturale conclusione.

Cosa è andata a fare la Meloni nella lussuosa dimora di Trump in Florida.

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Fotogramma video da EuroNews

Da inizio anno sono successe già tante cose e tante ne devono succedere, come la visita di Biden in Italia il 12, l’insediamento di Trump nello scranno del più “potente” del mondo, e un po’ tutti abbiamo immaginato che la visita della Meloni servisse per fare la voce grossa sul caso Sala e sul fatto che gli yankee per sapere come fare dei droni abbiano bisogno di un tecnico iraniano comportandosi come fossero dei bambini invidiosi e ora ci ritroviamo nella possibilità di fare uno scambio di prigionieri. Per colpa loro abbiamo arrestato illegalmente uno straniero, e ci chiedono sempre illegalmente, di estradarlo. Se avevano prove che abbia commesso un crimine lo potevano anche arrestare in Svizzere che è il paese da dove proveniva prima d’arrivare a Roma.

Bene noi ci aspettavamo che Trump tranquillizzasse la Meloni e che per non cadere nell’eccesso fino ad apparire ridicolo avesse consigliato di aspettare a spedire il “pacco” a dopo il 20 Gennaio 2025.

Molti media ritenendosi dei provetti scopritori di segreti hanno detto che la Meloni avrebbe appunto parlato della giornalista Sala, ma senza spingersi sulle tematiche eventualmente usate per spuntarla.

Questi sono i titoli dei giornali:

  1. Florida, a Mar-a-Lago cena diplomatica tra Trump e Meloni. Riflettori puntati su temi cruciali e sulla futura alleanza Usa-Italia
  2. Meloni e l’incontro con Trump in Florida: «Pronti a lavorare insieme». Bloomberg: «Italia in discussioni avanzate con Space X»
  3. Visita di Meloni da Trump a Mar-a-Lago, “pronti a lavorare insieme”
  4. Meloni-Trump, incontro a Mar-a-Lago durato circa 4 ore: cosa sappiamo

Perbacco, l’incontro compresa la cena è durato 4 ore, una trottola. Avrà dormito in aereo al ritorno.

Il ruolo di Musk, il riserbo assoluto: come è nata la missione lampo della premier negli Usa.

Il Corriere da a questa visita un certo “patos” fin dal titolo. Venditori di notizie inventate. Vedete! Cantano tutti la stessa musica.

Meloni in missione da Trump, sul tavolo anche il caso Sala. Solo questo sito accenna nel titolo a Sala. Ma credo se leggete quanto si sono dati da fare come ipotesi su quali temi verterà la cena diplomatica con Trump, vi renderete conto di quanto sia diversa la realtà immaginata, perché hanno messo la Meloni sugli allori, evidenziando l’importanza di un incontro dedicato al premier Italiano.

Beh, negli USA per fortuna i giornalisti sembrano più informati, e appare un articolo come questo:

In New Film, Former Trump Attorney Details Struggles of Conservative Lawyers data del 4 Gen 2025. La traduzione del titolo sarebbe:
In un nuovo film, l’ex avvocato di Trump racconta le difficoltà degli avvocati conservatori”

Ma che cosa centra con l’appuntamento della Meloni con Trump, lo intuiamo nel sottotitolo, non c’è nemmeno bisogno di leggere l’articolo:
Il documentario, “The Eastman Dilemma: Lawfare or Justice”, debutterà il 4 gennaio al resort Mar-a-Lago di Trump.

Opss, ma è lo stesso giorno in cui la Meloni è andata ad incontrare Trump… ma qual’è l’orario di debutto del documentario?

Allora ho trovato una pagina in cui si parla di questo documentario con un link che rinvia alla “prima” in uno speciale evento a Mar-a-Lago, infine troviamo la locandina dell’evento.

Perfetto, la Meloni arriva alle 16:00, due saluti, un video, qualche “photo oportunity”, la cena, poi avrà visto il documentario preceduto da presentazione… un’altra ora e mezza se non due, rimane meno di un’ora ma con 300 e passa ospiti Trump si nega a tutti per parlare con la nostra premier, quella che doveva essere in missione segreta per dividersi il mondo con Trump?

Nella locandina vedo il pulsante “ticket information” e scopro un’altra sorpresa.

L’evento è a pagamento e chi paga 25.000 $ ha diritto di parlare per tre minuti davanti alle centinaia di persone presenti. Adesso avete capito negli USA riescono a trasformare tutto in un affare? Un incasso medio di 3 milioni di $ per il lancio di un documentario che metterà in luce le difficoltà legali e vessazioni subite da Trump. Ma l’Italia ha pagato? Mah. Ma Trump ha trovato il tempo di parlare con la Meloni?

Questa era la missione della Meloni, fare una cena e guardarsi un documentario e ascoltarsi tutte le pippe di coloro che hanno pagato 25.000 $.

E i nostri giornalisti manco sanno leggere i giornali USA che annunciavano con anticipo l’evento, che non era l’arrivo della Meloni, ma della presentazione di un documentario. Quando a Mar-a-Lago gli ospiti hanno visto la Meloni si saranno sorpresi. Non sappiamo quali altri ospiti politicamente esposti vi partecipavano, in quanto si tratta di una festa privata e c’è la privacy che vieta di elencarli.

In pratica la nostra Meloni è stata usata per dare lustro all’evento di Trump.

Ci consoliamo solo per il fatto che ha scelto la Meloni e non quegli altri scalzacani e guerrafondai di Bruxelles, Francia e Germania, ovvero anche se non sappiamo che non erano tra i partecipanti dell’evento ma se avessero fatto un viaggio da quelle parti lo avremmo saputo, almeno la nostra stampa ama questo genere di gossip politico e ce lo avrebbe detto.

Beh, rimane il problema Sala.

Intanto i genitori di Cecilia Sala chiedono il silenzio stampa. E Teheran: “Roma rilasci Abedini”. Di fronte a questa storia vale la pena ricordare come si è comportata la Francia nel 2020: Iran. Scambio di prigionieri, ricercatore torna in Francia anche in quel caso nel carcere francese c’era un soggetto ricercato dagli USA che invece è stato scambiato con francesi detenuti nelle carceri di Tehran.

Ma ovviamente è stato divertente sfanculare qualche media italiano, anche tra i più diffusi, che fanno titoloni roboanti “Il premier in MISSIONE… sul tavolo un’agenda segreta…” poi la Meloni s’è visto un documentario. 🤣🤣🤣

fonte

La sanità in America….”il sogno americano”

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È vero che negli USA, quando prendi un’ambulanza per andare all’ospedale, devi pagare? Perché dovresti pagare se si tratta di un’emergenza?

Sì. Il giorno in cui ho saputo che ci sono posti al mondo che non fanno pagare il viaggio in ambulanza, ho capito che il “sogno americano” si chiama così perché devi dormire per crederci.

Una notte sono caduta da uno scooter elettrico mentre tornavo a casa da un nuovo lavoro. Mi sono svegliata in ambulanza e mi è subito preso il panico, non a causa delle ferite riportate, ma perché sapevo che non potevo permettermi il viaggio. Ho anche chiesto ai paramedici di portarmi a casa! L’ho detto per scherzo, ma ero a soli 5 isolati da casa mia quando sono caduta.

Mancavano due settimane prima che la mia assicurazione entrasse in vigore. Quando sono arrivata in ospedale, ho chiesto di firmare una rinuncia e di essere dimessa, non potevo permettermi alcun trattamento! L’infermiera mi ha convinto a farmi un’iniezione di antitetanica e mi ha mandato a casa. Il conto per l’ambulanza era di $1700,00. Ora si trova fra i conti da pagare e mi impedisce di ottenere un mutuo per la casa o un prestito per l’auto. Questa è una foto che mi sono fatta quando sono tornato a casa dall’ospedale.

(Nota: Questa è una traduzione)

Quando i Berlusconi non ci sono, i ladri provano a ballare…….

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Quando i Berlusconi non ci sono, i ladri provano a ballare, ma questa volta sono stati fermati sul nascere. Tentato furto nella prestigiosa villa della famiglia Berlusconi sull’Appia Antica, sviluppato dall’ex premier Silvio Berlusconi nel 2011 per oltre 3,7 milioni di euro.

Nella notte, un gruppo di malintenzionati ha cercato di introdursi nella lussuosa dimora passando dall’abitazione adiacente. Tuttavia, il loro piano è stato sventato dalla presenza dei vigilantes della sicurezza privata, che hanno immediatamente notato movimenti sospetti e allertato le forze dell’ordine.

All’arrivo della polizia, i ladri si sono dati alla fuga, abbandonando il tentativo di intrusione. Nessun danno è stato riportato, né alla villa né agli immobili circostanti, e al momento non sono stati effettuati arresti.

La villa sull’Appia Antica rappresenta uno dei tanti gioielli immobiliari della famiglia Berlusconi, un simbolo del patrimonio lasciato dall’ex premier. Data la sua rilevanza, la proprietà è dotata di sofisticati sistemi di sicurezza, a cui si aggiunge un presidio costante di personale privato.

Questo episodio si inserisce in un contesto di aumento dei tentativi di furto nelle residenze di lusso della Capitale, spesso mirati a beni di valore custoditi in dimore prestigiose. La prontezza dei vigilanti e l’efficacia del sistema di sicurezza hanno però evitato il peggio, dimostrando l’importanza di un monitoraggio costante.

I Berlusconi, al momento lontani dalla residenza, non hanno rilasciato commenti sull’accaduto. L’indagine della polizia prosegue per identificare le responsabilità e accertare eventuali collegamenti con altre attività criminali nella zona.

Aldo Cazzullo ha chiesto a Francesco Guccini cosa ne pensi di Giorgia Meloni.

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  • «Non vado ad Atreju perché i fascisti non mi piacciono»

ancor prima, come ricorda Cazzullo, che Fanpage svelasse la matrice di certi circoli di Fratelli d’Italia .

  • «Pure per me, che ormai sono quasi cieco per la maculopatia – ammette Guccini – non era difficile vedere che non c’era bella gente».

Perfino la Meloni in persona chiamò Guccini per invitarlo,

  • “Fu cortese. E io cortesemente declinai”.

E il Maestrone ha dato una risposta che è una radiografia chirurgica non solo della Presidente del Consiglio ma pure del momento storico in cui viviamo.

  • “È furba. Intelligente. Pericolosa. E urla troppo”.

E se gli si chiede se però è più intelligente di Salvini, l’artista liquida la domanda con una battuta fulminea:

  • “Non che ci voglia granché”.

Poi ha spiegato meglio:

  • “Meloni ha tentato di imporre riforme che avrebbero stravolto la Costituzione. Ora sia il premierato sia l’autonomia pare stiano rientrando. L’intenzione però era quella: una forma moderna di autocrazia, alla Orban”.
  • “Quanto al fascismo, forse non tornerà, eppure una certa voglia serpeggia. Gli italiani tendono a voltarsi sempre da quella parte”.

Fonti: Fanpage-Lorenzo Tosa

Come mai la Meloni è sempre malata?

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Ma senti qua, il teatro dell’assurdo a livelli olimpionici.

Giorgia Meloni, la nostra premier, non è “sempre malata”. È che si trascina dietro l’arte tutta italiana di metter su sceneggiate quando fa comodo e di tirarsi su miracolosamente quando conviene di più. Sembra di assistere a una telenovela di pessimo gusto, dove gli episodi di influenza si alternano a “miracolose guarigioni” appena si presenta un’occasione ghiotta per andare in Lapponia a vedere Babbo Natale. Roba da far arrossire persino un attore da film B degli anni ’80.

Ecco i fatti: abbandona il Consiglio europeo a Bruxelles per un “intenso stato influenzale”. Che fai, non la capisci? Una donna esausta, al limite, bisognosa di riposo. Ma poi, in un battibaleno, la ritroviamo in Finlandia, tra renne e aurora boreale, ufficialmente per un vertice Nord-Sud, ma in pratica per portare la figlioletta a vedere il villaggio di Babbo Natale. Che tenera, no? Sì, tenera come un cazzotto in piena faccia per chi sgobba ogni giorno e paga le tasse che finanziano certi teatrini.

Ah, ma il meglio sono i social! Gente che si scatena, a ragione.

La Lapponia è il miglior rimedio contro l’influenza?” o “Madame Giorgia vola tra le braccia di Babbo Natale.

Chi paga?” sono solo alcune delle perle. E tu vorresti prenderti sul serio, con una leader così? Non è questione di salute, amico mio, è questione di opportunismo sfacciato mascherato da impegno istituzionale. Le polemiche? Se le tira dietro con la stessa grazia con cui qualcuno calcia una latta per strada.

Morale della favola: Meloni malata è solo il preludio a qualche manovra politica, personale o semplicemente per godersi un po’ di relax esotico lontano dalla miseria quotidiana degli italiani. Malata sì, ma mai tanto da non rialzarsi quando c’è da prendersi una pausa fuori confine.

Fonte immagini: Google