Santanche’… santa di che??

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Che sia una donna vanesia lo dimostra il fatto che utilizza un cognome che ormai non le compete più..Santanche’… santa di che?? Utilizzi il suo cognome !! Garnero..

L’ennesima provocazione di Mario Giordano, giornalista ed editorialista de La Verità , non risparmia nessuno, neppure l’inossidabile ministra Daniela Santanché. In un editoriale pungente, Giordano non solo critica la figura della “Pitonessa” della politica italiana, ma lancia un attacco personale e feroce alla sua politica carriera. Secondo il giornalista, la Santanché è “attaccata alla poltrona” come pochi altri ministri nella storia recente e, a differenza di quanto suggerito da alcuni suoi sostenitori, non sarebbe affatto “appassionata di politica”, ma esclusivamente di “potere”.

Giordano, che non è nuovo a interventi di questo tipo, fa riferimento alla frase di un suo ex maestro, l’ex ministro circondato da polemiche Cirino Pomicino: “Daniela non è appassionata di politica, è appassionata di potere”. E proprio su questa riflessione si concentra l’intero articolo, che inizia con una stoccata pesante: “Pochi ministri sono stati incollati alla poltrona come la Santanché. Altro che ‘Pitonessa’, lei è ‘Lady Coccoina’”.

La metafora utilizzata da Giordano, quella del “Vinavil”, è tanto diretta quanto velenosa. Con il riferimento alla colla, il giornalista intende sottolineare come la Santanché, secondo lui, non abbia intenzione di mollare la sua posizione ministeriale. Un’accusa che fa eco a una più generale critica alla politica italiana, che talvolta vede figure di spicco preferire la permanenza in carica a qualunque forma di rinnovamento o di passione per il bene pubblico.

L’attacco, come era prevedibile, non ha lasciato indifferenti i sostenitori della Santanché, che hanno prontamente risposto, accusando Giordano di essere troppo severo. Tuttavia, il tono polemico e le immagini forti scelte dal giornalista continuano a discutere, alimentando il dibattito sulle vere motivazioni che spingono i politici a rimanere incollati alle poltrone di potere.

A margine delle dure parole di Giordano, resta una domanda chiave: le dimissioni della Santanché sono realmente nell’aria? Il ministro, sebbene attaccata da più fronti, ha mostrato fino ad ora una grande capacità di resistenza. Nonostante le polemiche che hanno investito il suo operato, la politica è riuscita a mantenere il suo posto ea rispondere con fermezza a chi la critica.

Ma Giordano, con la sua invettiva, ha posto in primo piano l’idea che la permanenza della Santanché in governo non sia tanto una questione di merito o di passione per la politica, quanto un’opera di consolidamento personale di potere. E, alla luce di questo, la sua posizione potrebbe essere messa sotto esame anche da dentro il governo stesso. Il futuro di “Lady Coccoina” appare quindi incerto, e il vento di critiche che soffia attorno a lei potrebbe determinare il prossimo capitolo della sua carriera.

la “Pitonessa” non ha alcuna intenzione di mollare la presa.

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Daniela Santanchè non arretra di un millimetro e sfida apertamente le pressioni interne al suo partito. La ministra del Turismo, soprannominata “la Pitonessa” per il suo carattere deciso, ha rilasciato una serie di interviste in cui ha ribadito con forza la sua intenzione di non lasciare l’incarico.

“Se un pezzo del partito mi vuole fuori? Chissenefrega!” ha dichiarato senza mezzi termini, rispondendo a chi ipotizza un suo passo indietro. “Il mio è un partito garantista, che sta portando avanti una riforma della giustizia. Mi stupirei se qualcuno chiedesse le mie dimissioni.”

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e presidente del Consiglio, ha mantenuto una posizione prudente sulla vicenda, pur riconoscendo che potrebbero esserci ripercussioni sul piano politico e istituzionale. Ma Santanchè ha prontamente replicato: “Magari lo valuto io l’impatto sul lavoro.”

La posizione della ministra è resa ancora più solida dall’appoggio di Ignazio La Russa, presidente del Senato e figura influente nel partito. “Ignazio è un mio amico, abbiamo un rapporto umano. Non mi abbandonerà mai,” ha sottolineato Santanchè, ribadendo la sua fiducia nel sostegno del potente esponente di Fratelli d’Italia.

Dietro le quinte, però, il malcontento serpeggia. Alcuni esponenti di Fratelli d’Italia vedrebbero di buon occhio un cambio alla guida del Ministero del Turismo per evitare di esporre ulteriormente il governo a critiche. Tuttavia, Meloni deve muoversi con cautela: una rottura con Santanchè potrebbe provocare tensioni con La Russa, il cui peso politico è cruciale per mantenere la stabilità interna del partito.

Le dichiarazioni della ministra si inseriscono in un contesto più ampio, in cui Fratelli d’Italia sta promuovendo una riforma della giustizia basata su principi garantisti. Santanchè sembra determinata a utilizzare questa linea politica come scudo contro le pressioni per le sue dimissioni.

Con il suo carattere combattivo e il sostegno di figure chiave del partito, Santanchè sembra intenzionata a resistere a qualsiasi tentativo di farla fuori. Resta da vedere come Meloni gestirà questa situazione delicata, divisa tra la necessità di proteggere l’immagine del governo e la volontà di evitare scissioni interne.

Una cosa è certa: la “Pitonessa” non ha alcuna intenzione di mollare la presa.

Quali sono alcune curiosità su Ilona Staller (Cicciolina)?

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Ilona Staller è nata a Budapest il 26 novembre del 1951 sotto il segno del Sagittario. I suoi genitori erano rispettivamente un funzionario del ministero dell’Interno ungherese e un’ostetrica. Tutti la conoscono ovviamente per essere stata Cicciolina, un’attrice a luci rosse.

• A 13 anni ha vinto il titolo di Miss Ungheria e già a quell’età, a quanto pare, risalgono i suoi nudi.

Fonte Foto: Cicciolina Ilona Staller (@cicciolina_official) • Foto e video di Instagram

• A poco più di 20 anni conosce Riccardo Schicchi e insieme hanno condotto un programma radiofonico intitolato Voulez-vous coucher avec moi? (Vuoi venire a letto con me?) sull’emittente privata di Roma Radio Luna.

• Ha dichiarato di aver avuto circa 2 mila uomini nella sua vita, tra relazioni private e carriera da diva a luci rosse.

• Cicciolina non è stato il suo unico pseudonimo: si è fatta chiamare anche Elena Mercuri o Elena Mercury.

• La Staller è stata citata da Caparezza nel singolo Goodbye Malinconia (“…Per pagare le spese bastava un diploma, non fare la star o l’icona/
Né buttarsi in politica con i curricula presi da Staller Ilona…”
).

Il passato di Ilona Staller: è stata una spia?

Il suo passato è avvolto da un alone di mistero e lei stessa ha più volte raccontato di esser stata un agente segreto (nome in codice: Coccinella).

Sono andata a lavorare come cameriera in uno dei più grandi hotel sul Danubio, l’Intercontinental. Un giorno la direttrice mi chiama in privato dicendomi: ‘Tre persone la stanno cercando, vorrebbero conoscerla’“, disse a La confessione.

Quegli uomini le fecero allora una richiesta insolita, che ha dato il via alla sua carriera alla 007: “Noi vorremmo che facesse amicizia con gli ospiti dell’hotel: commercianti, uomini di affari, ministri. Porti loro il gelato, la frutta, e chieda il motivo del loro viaggio in Ungheria“, le dissero.

Il patrimonio di Cicciolina: oggi cosa fa?

La sua popolarità è grandissima, motivo per cui saremmo portati a pensare che il suo patrimonio sia piuttosto cospicuo. Ma non è così: nel 2019 ha raccontato di aver dovuto mettere tutto in vendita, biancheria compresa.

Ho speso tutti i miei risparmi“, ha detto l’ex diva a luci rosse, che, a Vanity Fair, ha raccontato di trovarsi in grave difficoltà economica dopo il taglio del suo vitalizio da ex parlamentare da oltre tremila euro e meno di 1.000 euro al mese.

Non si persa d’animo, però, e per mantenersi ha messo su anche allevamento di gatti persiani a Roma, dove vive. Li vediamo spesso sul suo (aggiornatissimo) profilo Instagram!

Ilona Staller in Parlamento: l’elezione del 1987

Ebbene sì, se qualcuno se lo fosse dimenticato, nel 1987 Ilona Staller è stata eletta in Parlamento, dopo essersi presentata nelle liste del Partito Radicale. Oltre 20 mila preferenze per Cicciolina, seconda solo a Marco Pannella!

Ilona Staller: il figlio e la vita privata

Come anticipato, si è sposata giovanissima con un cliente italiano dell’hotel di Budapest dove lavorava, ottenendo così la cittadinanza italiana.

Cicciolina è stata però legata anche a Jeff Koons, scultore con cui ha avuto una relazione di due anni e mezzo e dal quale ebbe un figlio, Ludwig Koons (nato il 29 ottobre 1992). Per lui iniziò una vera e propria battaglia legale e alla fine ottenne l’affidamento.

L’ “italianità” di Sinner

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Ho vissuto in giro per il mondo e spero di mettere su casa a lungo termine in patria. Ormai buona parte del mondo mi sembra come quel vecchio pub londinese dei tempi poveri che ora ti spinge birra calda su banconi lussuosi e scomodi. Torno in Italia per la simpatia dei miei connazionali, ma non perché la situazione brilla qui. È un po’ come certe feste di famiglia: sai allo stesso tempo quanto ti è mancata e perché te ne sei andato via.

Oggi, dopo tutto quello che Sinner ha dimostrato, la maggior parte dei commenti che vedi sula gazzetta o altri siti di sport italiani è focalizzata sull’ “italianità” o meno del cognome, dell’accento, del colore dei capelli, della sua residenza a Monaco…

Sinner. Un ragazzo umile che sta portando il tennis italiano fuori dal medioevo. Da quando l’anno scorso si è portato il suo primo grande Trofeo in spalla, facendo come tutti la coda all’aeroporto.

Ci chiediamo se sia “italiano abbastanza”.

Il talento non ha passaporti. La vera eccellenza è indipendente da confini, cognomi o da come pronunci “mozzarella”.

Da sempre mi sono considerato un liberale nel senso della parola, non di quelli col poster di Adam Smith in camera ne di quelli che confondono libertà con protesta continua. Mi piace stare dove c’è libertà e quel minimo di rispetto civico che ti fa mettere la spazzatura nel cestino e dire grazie al barista. O magari dargli una opportunità che aumenta la sua libertà.

Amici, se un giorno per disgrazia vi sentite ‘diversi’ da Sinner e non riuscite a resistere al desiderio di pubblicare opinioni personali, cosa che ho appena fatto… potreste semplicemente commentare un GRAZIE a un grande Uomo che probabilmente sta anche ispirando i vostri figli?

MARIO SECHI AVRÀ UNA TRASMISSIONE TUTTA SUA

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I VERTICI DELLA RAI SONO TALMENTE SVEGLI CHE PER SMENTIRE LE ACCUSE DI ESSERE TELE-MELONI INGAGGIANO L’EX PORTAVOCE DELLA DUCETTA.

ALIMENTERÀ LA PROPAGANDA SULLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ITALIA AI TEMPI DI GIORGIA… LA POLEMICA È SERVITA SU UN PIATTO D’ARGENTO ALLE OPPOSIZIONI: “CON SECHI NASCE IN RAI IL ‘SERVIZIETTO PUBBLICO’”

Un programma non si nega a nessuno e anche Mario Sechi, ex portavoce della premier Giorgia Melonie direttore di Libero , avrà il suo: si intitola Che magnifica impresa . I vertici Rai, che non vogliono sentir parlare di TeleMeloni, sono smentiti nei fatti. Gli amici non si lasciano fuori.

La trasmissione di Sechi si intitola Che magnifica impresa e andrà in onda dal 26 novembre in prima serata su Rai Storia. «Sei puntate sull’immaginario, la manifattura e l’impresa italiana.

Sechi lasciò l’incarico di capo della comunicazione della premier pare per tensioni interne. A Lilli Gruber, che a ottobre, a Otto mezzo , gli aveva chiesto spiegazioni, aveva risposto: «Perché mi hanno offerto la direzione di un giornale e il giornale è il primo amore, io faccio scelte professionali». C’è rimasta male Giorgia Meloni? «Abbiamo deciso insieme. «Qualcuno avrà anche brindato» aveva ironizzato Gruber. «Ah non lo so, noi brindiamo ogni volta che ci vediamo » aveva chiosato Sechi.

Le opposizioni non faticano a individuare il problema e già chiedono, dal Pd, un’audizione dei vertici Rai in commissione di Vigilanza «su questo ennesimo caso che alza l’allerta “amichettismo” a viale Mazzini».

È un programma che, come sottolineano nel Movimento 5 stelle, ha tutta l’aria di essere stato «confezionato ad arte per essere utile alla narrazione del centrodestra e di Meloni: si dipinge un’Italia senza ombre, gonfia d’un orgoglio di plastica, mentre fuori c’è la realtà, con la gente che non arriva alla fine del mese. Propaganda purissima».

Piuttosto duro anche l’intervento dei componenti del Pd in commissione di Vigilanza Rai: «Di giorno, con Libero, Sechi potrà continuare a lavorare alla fanfara del governo e all’attacco delle opposizioni; la sera si potrà invece dilettare nella conduzione di un programma Rai su “l’Italia che ce la fa” ai tempi del governo Meloni», scrivono in una nota.

Quella di Sechi, proseguono i Dem, «è davvero una carriera fruttuosa: con lui nasce in Rai il “servizietto pubblico”». Si unisce alle critiche anche l’Alleanza Verdi e Sinistra: «Un programma che tesserà le magnifiche lodi del governo ovviamente – sostiene il senatore Peppe De Cristofaro –. Da un lato stanno occupando la Rai, dall’altra mandano via chi non è d’accordo».

Il riferimento di De Cristofaro è al caso di Serena Bortone, che aveva fatto scoppiare lo scandalo del monologo di Antonio Scurati, censurato il 25 aprile: «Bortone è scomparsa dai palinsesti televisivi. Troverà forse spazio in radio. D’altra parte in Rai va così – sostiene il senatore di Avs –, se sei di destra ti fanno condurre una trasmissione, in alcuni casi con disastrosi insuccessi, se invece ti definiscono di sinistra, ti accompagnano alla porta. Se non è TeleMeloni questa».

(da agenzie)