Italia Paese del ‘sì’. Il wedding tourism è un business da 1 milione di presenze straniere e 440 milioni di euro

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Lo diceva già Dante, anche se si riferiva ad altro: l’Italia è “il bel paese là dove ‘l sì suona“, (Divina commedia, Inferno XXXIII, vv. 79-80). E in Toscana il “sì, lo voglio” risuona ancora di più.

Nel cuore della Valdelsa, in provincia di Firenze, c’è il piccolo borgo medievale di Certaldo, un comune di 16mila abitanti circondato dalle colline toscane. Tra le strade del paesino, dove il tempo sembra essersi fermato a qualche secolo fa, lo scorso anno sono stati celebrati 110 matrimonidi cui l’80% di sposi stranieri.

Matrimonio a Certaldo. Tuscan Dreams

Elemento che ne fa una delle destinazioni preferite in Toscana per il wedding tourism, subito dopo la ben più nota Firenze e il Chianti. E il Comune, intuito il potenziale giro d’affari legato al sogno di dire “sì” in una cornice così cinematografica, è il primo ad aver dato vita al “Certaldo wedding”, un progetto organico cheraccoglie gli operatori specializzati nel settore e che vogliono collaborare per la promozione del territorio come terra di cerimonie.

La regina incontrastata del wedding tourism è Firenze, la città culla del Rinascimento e simbolo delle storiche bellezze del Made in Italy.

La stagione dei matrimoni – che va da maggio a settembre – è già iniziata e per le strade di Firenze è facile imbattersi in novelli sposi intenti a fare foto con sfondi da cartolina.

Matrimonio a Palazzo Vecchio, Firenze. Agf

Secondo il rapporto Destination Wedding in Italia, stilato del Centro studi turistici di Firenze (CST), l’Italia è il Paese preferito dagli stranieri per il fatidico “sì” e in questo scenario, la Toscana conferma anno dopo anno la leadership mondiale come cornice per i matrimoni: il 31,8% delle cerimonie internazionali nel Belpaese avviene in Toscana. Seguono la Lombardia col 16% e la Campania col 14,7%.

Nei giorni scorsi il CST ha presentato l’aggiornamento del rapporto annuale che conferma la crescita in termini di numeri e giro d’affari del Wedding Tourism, un segmento su cui la Regione e gli operatori intendono scommettere.

Nel 2016 i matrimoni di coppie straniere celebrati in Italia sono stati 8.085 di cui 2.567 in Toscana con una crescita del 14% sull’anno precedente. Realizzare il sogno del matrimonio all’italiana ha portato nel Paese 408mila arrivi di turisti stranieri e 1,368 milioni di presenze in più (in Toscana sono stati 130mila arrivi e 500mila pernottamenti) per un giro d’affari totale di 440,8 milioni di euro. Secondo il CST di Firenze, i matrimoni internazionali in Toscana valgono 141 milioni di spesa in beni e servizi che, calcolando anche l’indotto, salgono a 198 milioni.

La bella notizia è che gli stranieri che scelgono l’Italia per coronare il loro sogno d’amore non badano a spese.Potrà anche durare poco, ma l’importante è che quel giorno sia indimenticabile: sembra essere questa la regola d’oro per i matrimoni internazionali. E così se una cerimonia di italiani costa in media tra i 15 e i 16milaeuro (dati Compass e ProntoPro) quelle degli stranieri nel Belpaese costano in media 54mila euro.

Una miniera d’oro per alberghi e ristoranti, ma anche per quell’esercito di wedding planner, cake designers, film-maker, floral designers, hair dressers, make-up artist che secondo il CST sono circa 52.900 in tutta Italia.

Gli sposi inglesi sono i più numerosi (27,6%), seguiti dagli americani (21,2%) e dagli australiani (8,9%), ma è la Cina il mercato emergente a cui si guarda con maggior interesse. Secondo lo studio Destination Wedding infatti anche il 2018 registrerà un aumento di matrimoni stranieri in Italia di circa il 5% sull’anno precedente: a trainare la crescita saranno gli sposi cinesi, russi e latinoamericani. Resterà brillante anche il mercato europeo, con Francia, Regno Unito e Paesi Bassi ancora in crescita.

Ma qual è il matrimonio-tipo degli stranieri in Italia?

Per quanto riguarda la scelta del rito la situazione è molto eterogenea: il 35% sceglie il rito civile, il 32,6% quello religioso e il 32,4% opta per una cerimonia simbolica. Che i matrimoni internazionali siano organizzati in grande stile è confermato anche dalle location prescelte: secondo il CST di Firenze nel 2016 gli stranieri hanno preferito il luxury hotel (32,4%), seguito dalle ville storiche (28,2%), ma la tendenza del 2017 e del 2018 rivela l’aumento dell’interesse per le location tradizionali, soprattutto ville, borghi e tenute.

Tirando le somme, il Wedding Tourism sembra essere un segmento turistico win-win: gli sposini stranieri coronano il sogno di un matrimonio nel Paese di Romeo e Giulietta portando foto e video delle bellezze italiane in giro per tutto il mondo. E intanto generano un business ricco, e in crescita, per la felicità degli oltre 52mila operatori del settore.

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