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Tieniti forte perché stai per scoprire cose su di te che nemmeno ricordi. Google e Facebook, invece, sì. Si tratta dei tuoi dati che queste due grandi società possiedono e che conservano: magari non hai mai realmente realizzato di averli forniti, neanche dopo l’entrata in vigore del GDPR. Hai cliccato magari “sì, acconsento” solo per pigrizia o perché non volevi rinunciare a quel determinato servizio o app.
Partiamo.
Google sa dove sei stato negli ultimi anni
- In effetti sono stato proprio in questi luoghi nell’ultimo anno.
La tua posizione viene memorizzata (se hai acconsentito) ogni volta che accendi lo smartphone. Questo già lo sai: probabilmente non sai che puoi vedere la cronologia delle posizioni e dei luoghi nei quali sei stato in Italia o nel mondo dal primo giorno che hai cominciato ad usare Google sul tuo telefono. Basta cliccare qui per vedere la mappa di dove sei stato o quante volte sei passato fuori quel determinato locale.
Google sa tutto quello che hai cercato. E cancellato.
Memorizza le ricerche a prescindere dal device sui quali vengono effettuate. Questo lo sai: quello che forse non sai è che anche se cancelli la cronologia delle ricerche o telefonate da uno specifico dispositivo che usi, ad esempio il computer desktop, i dati potrebbero essere salvati su altri device come il tuo telefono. A questo indirizzo puoi avere più informazioni sui tuoi dati.
Per Google (ma non solo) sei una Buyer Persona.
Esiste un tuo “profilo pubblicitario” creato in base alle informazioni che fornisci, inclusa la posizione, sesso, hobby, età, lavoro, interessi, stato sentimentale, peso e guadagni. A questo indirizzo puoi vedere il tuo profilo. Puoi disattivarlo per non ricevere la classica pubblicità.
- La mia lista di argomenti aggiunti in base a come uso i servizi Google, anche se alcune sono piuttosto improbabili
Google sa tutto quello che hai cercato e visto su YouTube.
Ora potrai finalmente vedere i commenti che hai lasciato sotto un video YouTube quattro anni fa. Sì, sono imbarazzanti. Google sa probabilmente se diventerai presto genitore, se sei di destra o sinistra, se ti senti depresso o se sei felice in base a cosa guardi. Clicca qui per scoprire quello che hai visto 3 anni fa.
Facebook ha tanti, troppi dati su di te.
Il colosso di Menlo Park offre comunque la possibilità di scaricarli e nel frattempo ha anche trovato una scappatoia per l’adeguamento al Gdpr. I miei personali ammontano a circa 500 Mb, parliamo di centinaia di migliaia di pagine word, giusto per quantificare. Una volta scaricati ti si parerà davanti un tesoro di tutti i messaggi che hai mandato e che ti sono arrivati, tutti i contatti della rubrica e tutti i messaggi audio inviati e spediti.
Facebook memorizza (e usa) tutto.
La creatura di Zuckerberg mantiene tutto ciò che potrebbe interessarti in base ai tuoi mi piace ma anche di cosa parlano i tuoi amici. L’ammontare dei dati di cui dispongono è enorme, addirittura memorizzano anche le emoji e stickers che invii ai tuoi amici e una lista di amici che pensavo di aver “cancellato” anni fa. Mantiene anche quello. Memorizza anche ogni volta che fai il login, a che ora e da quale dispositivo, quali app hai scaricato e molto altro. Sanno dove sei, quali app hai installato e quando le usi, possono accedere ai tuoi contatti, email, le tue foto, i tuoi video, musica, le radio che ascolti.
I dati che Google sa su di te possono riempire milioni di documenti Word.
Google in effetti è ancora più spaventoso. Puoi scaricare tutti i dati che Google memorizza su di te a questo indirizzo grazie allo strumento chiamato Takeout. Tieniti forte anche stavolta, potrebbero volerci parecchie ore. Una volta iniziato il processo di download ti arriverà una email con i tuoi dati divisi in pacchetti, a me personalmente ne sono arrivati quattro di diversi Gb ognuno. Parliamo di tutte le tue foto, email, contatti, file su Google Drive (anche quelli che hai eliminato), eventiai quali hai partecipato, dove si sono svolti e l’orario solo per citarne qualcuno. Tra le tante cartella c’è da notare “Le mie attività” che è una sorta di vista dall’alto sull’utilizzo dei prodotti di Google compresi Android, Google News e Maps. Qui c’è davvero un pozzo di dati, molti dei quali hanno estensioni che una persona che comprende poco la tecnologia potrebbe non riuscire ad aprire: JSON, CSV o un banale HTML, non è proprio per tutti.
- FOTO 3 Dida: se volete davvero scavare nel vostro passato Google Takeout è la via.
Quanto illustrato è solo la punta dell’iceberg dei dati che forniamo, che cominciano ad avere un valore quanto vengono messi a sistema e analizzati. Una volta presa coscienza di tutto questo magari si farà più attenzione a cliccare “acconsento” senza leggere cosa si sta fornendo a questi grandi colossi. Ora le normative sulla privacy stanno cambiando e sono più chiare, almeno per i cittadini europei, ma questo non significa che i dati che forniamo sono inferiori rispetto al passato: qui si può trovare la nuova informativa di Facebook, qui quella di Google in particolare sulle modalità di conservazione dei dati, detta “data retention”.
Interessante questo passaggio: “Alcuni dati possono essere eliminati quando vuoi, altri vengono eliminati automaticamente e altri ancora vengono conservati per periodi di tempo più lunghi, ove necessario. Se decidi di eliminare alcuni dati, ci atteniamo a norme relative all’eliminazione per assicurarci che i tuoi dati vengano rimossi completamente e in modo sicuro dai nostri server oppure che rimangano memorizzati in forma anonima”. Insomma alcuni dati, anche se anonimizzati, sono per sempre.