La Storia di Aversa. Benito Mussolini cittadino onorario della città normanna

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Autore: Stefano Montone

Sono sicuro che molti saranno increduli nel leggere quanto sto per scrivervi, qualcuno storcerà il naso, qualcun’altro si soffermerà a commentare a leggere solo il titolo. Cose da social insomma!

Ma chi mi conosce, chi mi conosce veramente, sa bene che quando argomento di cose serie lo faccio “iuxta alligata et probata”. La mia insana passione di mettere il naso in vecchi archivi impolverati, di leggere libri che in molti hanno ma che pochi leggono; mi porta spesso ad imbattermi in piacevoli storie da raccontare e raccontarvi. Pilastro portante è l’amore per la mia città. Scopo dell’articolo è solo quello di narrare una storia probabilmente sconosciuta agli Aversani del terzo millennio e non certo quello di alimentare vecchie nostalgie.

“O’ infelice Aversa, che a giusto titolo porti questo nome odioso” scriveva il Petrarca nel 1345. Ed aveva ragione, se non fosse altro perchè noi Aversani siamo stati capaci di distruggere e seppellire sotto colate di cemento la nostra storia e la nostra cultura.

Ma non si può permettere che anche la storia relativamente recente sia consegnata all’oblio.

Ed ecco allora che vi raccontiamo di quando Benito Mussolini ricevette in pompa magna la cittadinanza onoraria della città di Aversa. Titolo onorario che viene detenuto tutt’ora dato che ne io, ne il compianto Prof. Leopoldo Santagata negli anni 80/90, siamo riusciti a ritrovare negli archivi comunali alcuna traccia di una eventuale revoca. Revoca che in effetti non c’è mai stata e che pertanto è lecito ritenere che allo stato Benito Mussolini è attualmente cittadino onorario della città di Aversa. Ciò significa che il fatto risulta essere stato dimenticato, dato che molte città in un recente passato si sono adoperate (senza non poche critiche) per la revoca della cittadinanza. Ciò che raccontiamo è storia e la storia è un patrimonio del nostro passato, nel bene e nel male.

I fatti che dettagliatamente vi narriamo risalgono agli anni 20 del 900. Il Prof. Santagata li cita perfettamente nella sua opera in tre volumi “Storia di Aversa”. Testo che insieme a quello del Parente, “Origini e vicende ecclesiastiche della città di Aversa” , sono attualmente le uniche opere che ci raccontano la storia della città Normanna. Escluso logicamente i manoscritti custoditi nel Vescovato che sono più inaccessibili di un archivio della Cia.

Per avere una riprova del profondo spirito fascista che aleggiava su Aversa negli anni immediatamente successivi alla nomina del Governo Mussolini basta rileggere un verbale della consulta comunale di Aversa del tre giugno 1923 in cui fu proposta la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.

“Nella Sala Vitale, assessore anziano per il Sindaco dimesso. E i consiglieri:

  • Sacra dott. Enrico,
  • Bottigliero avv. Vincenzo,
  • d’Ausilio avv. Vincenzo,
  • Lento avv. Enrico,
  • Golia Vincenzo,
  • Lombardi Raffaele,
  • Andreozzi Raffaele fu Pasquale,
  • Giuliano Agostino,
  • Biancolella Leonardo,
  • Marrandino Antonio,
  • La Canna cav. Francesco,
  • Mormile Carmine,
  • Danzi Gaetano,
  • Frattini avv. Romeo,
  • d’Angelo Francesco,
  • Berardelli Arturo,
  • Magliulo avv. Francesco,
  • Diana prof. Antonio.

Il presidente, levatosi in piedi, pronuncia il seguente breve discorso: Signori Consiglieri, mentre oggi, tra l’Alpi e il mare, al più ampio e libero respiro d’Italia, vibra il tricolore nella evocazione di una data memorabile; mentre che da ogni remota nostra contrada s’eleva più alto l’inno alla Patria, di cui nel cuore, oggi, ritorna il ricordo dei suoi 500000 morti, che, col sangue, le edificarono nel mondo l’arte contrastata di grande potenza, Aversa partecipa alla festa nazionale e rivolge al Re ed all’esercito il saluto riconoscente. Ma questo giorno, che segna la costituzione del regno sarà affermato anche più solenne rendendosi il debito di gratitudine all’uomo, che ha valorizzato tale cerimonia, il quale, reggendo le sorti del Governo con pugno di ferro e con intelletto illuminato, ha saputo rialzare il prestigio dello Stato, restaurando l’imperio della legge e sollevando la nazione da rovina sicura. Ecco perché Aversa vuole oggi, a mezzo di sua legittima rappresentanza, tributare al Grande Italiano il premio modesto per tanta opera che esso ha bene svolto e che va svolgendo nell’interesse della Patria. Questo Civico Consesso è chiamato perciò a conferire S.E. Benito Mussolini la cittadinanza onoraria. Mi onoro quindi di sottoporre all’unanime approvazione il seguente ordine del giorno: Il Consiglio Comunale, convocato straordinariamente per rendere nel giorno consacrato alla solennità dello Statuto, un omaggio fervido e riverente a S.E. Benito Mussolini. Ritenuto che all’indomani della nostra guerra vittoriosa, nel cielo grigio di una politica che aveva, in un’angoscia senza nome, delusi gli animi degli Italiani, allo spettacolo di una triste decadenza ed al contatto d’ogni disonorante bassezza, l’attuale Presidente del Consiglio apparve come l’astro di un nuovo Risorgimento; che la sua nobile radiosa figura di grande cittadino, di prode combattente, di politico illuminato, di sapiente amministratore, riassume in quella forte e prodigiosa coscienza, che è oggi l’anima della Patria nostra, tutte le speranze più liete e le promesse migliori per l’avvenire del nostro Paese, di cui egli sarà guida sicura verso gli alti destini: che questo modello magnifico del genio e della virtù di nostra gente, se non può essere limitato, deve però costituire ammonimento costante per infondere in tutti il senso di una volontà energica ed operosa per il pubblico bene delibera di conferire la cittadinanza onoraria a Sua Eccellenza Benito Mussolini in omaggio di riconoscenza perenne verso il fiero patriota, verso l’uomo politico profondo, chiaroveggente e geniale. La proposta è approvata all’unanimità fra applausi fragorosi e, con il grido: Vive il Re! Viva Benito Mussolini! Viva l’Esercito!

Per ringraziamento il Duce inviò al Comune una copia autografa di una relazione sull’opera italiana “ Pro Oriente”. Secondo il Santagata la copia era “tuttora conservata agli atti del Comune”. Purtroppo nonostante le insistenti ricerche la copia del libro autografata personalmente da Mussolini risulta irreperibile, probabilmente trafugata.

Stefano Montone
Direttore editoriale e responsabile de LaRampa.it

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