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“Chiedo scusa per quello che ho detto a mio figlio. Gli ho detto solo tante fesserie. Non ho mai pensato che i femmminicidi fossero una cosa normale.Erano frasi senza senso.Temevo che Filippo si suicidasse. Quegli istanti per noi erano devastanti. Non sapevamo come gestirli. Vi supplico, siate comprensivi”
Così Nicola Turetta, padre di Filippo, accusato di avere ucciso Giulia Cecchettin, torna sul colloquio intercettato tra lui e il figlio in carcere.
“I giornali mi dipingono come un mostro ma ero solo un padre disperato”.
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