LA DIFFERENZA…
E ORA CHIEDERE SCUSA!

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Emanuela Pierantozzi, judoka olimpica plurimedagliata, scrive:
“Bene, ora che il Judo ha finito la sua gara alle Olimpiadi, vorrei dedicare un post a questa Atleta, Imane Khelif.
Prima di tutto a Imane faccio il mio grande in bocca al lupo per questa Olimpiade: che possa conquistare il risultato per cui tanto ha lavorato!
e comunque godersi questi Giochi che si è guadagnata con sul sudore.
Dopo queste polemiche italiane, ha la mia massima stima e vicinanza.
Come si fa a discutere una decisione del CIO?
Dietro a queste scelte ci sono commissioni con persone di massima competenza e anni di esperienza.
Come si fa a non avere rispetto per un’avversaria?
Lo Sport insegna prima di tutto il rispetto.
A Sydney 2000, alla mia ultima Olimpiade, ho affrontato un’avversaria che non aveva la sua stessa “condizione”, ma aveva in comune una grande storia di sofferenza, per la condizione “differente”, Silva è ermafrodita.
Anni prima avevo sentito che a questa Atleta, per partecipare ai Giochi Olimpici, il CiO aveva chiesto di operarsi.. Ero rimasta molto sconvolta del fatto.. operarsi, togliere uno dei due sessi (genitali), per potere fare Judo ai Giochi Olimpici..
Nonostante l’operazione Silva Edinanci era 80 kg di muscoli!
Una grande Judoka di talento.
andate a vedere le sue foto di allora, vi garantisco che come avversaria intimoriva!
del resto non di meno delle cinesi, cubane o coreane: vere e proprie montagne di muscoli nei 78kg.
Dovevo incontrare Silva nei ripescaggi.
Prima del mio match l’ avevo vista letteralmente lanciare la sua avversaria australiana  in aria, tanta era la sua potenza.
Sapevo sarebbe stata dura, ma come con tante altre avversarie forti , che si incontrano e si devono battere per un titolo Olimpico!
Quindi sono salita e con il massimo rispetto reciproco abbiamo combattuto.
Ho vinto.
Quindi NON SCUSO un’Atleta che si rifiuta di combattere per i motivi della pugile italiana.
Capisco la pugile sia rimasta intimorita, ma spero possa tornare sui suoi passi e scusarsi con Imane Kheif!
e con tutti noi amanti dello Sport e dei suoi valori.
Il suo atteggiamento non è stato un atteggiamento esemplare.
Ma siamo umani, quindi alle Olimpiadi, quando le pressioni sono stratosferiche, può succedere anche questo.
L’importante è rendersi conto dell’errore e scusarsi!”

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