AVERSA. L’operazione di Alì Babà-Canciello sul mercato ortofrutticolo sponsorizzata dal Pd di Villano e Alfonso Golia già un anno fa

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Fonte CasertaCE

AVERSA (g.g.) – L’incrocio tra la politica e certi meccanismi, la relazione intima tra la politica e i metodi a dir poco discutibili (in effetti hanno fatto di tutto e di più in questi anni), adottati dalla famiglia Canciello, che del comparto Asi di Aversa Nord è divenuta padrona di fatto, portano noi, che potremmo ben dare una mano per risolvere questo annoso problema, a neutralizzare, ad anestetizzare per il momento, la giusta istanza proveniente dai mercatari di Aversa e da molti cittadini, affinché l’area dove si svolge il loro commercio venga de-localizzata dal luogo in cui si trova oggi, in un vero e proprio epicentro di traffico in stile Pechino e Hong Kong e per di più col problema, divenuto insormontabile, dei requisiti, non più tollerati dalla magistratura e dalle forze dell’ordine, relativi ai lavori da fare e invece non fatti per anni e anni, che hanno portato al sequestro dell’area e al blocco dell’attività. Perché la pur sacrosanta necessità di trovare altri spazi diventa impraticabile nel momento in cui l’operazione viene indirizzata sempre e comunque verso la stessa parte, cioè quella dei Canciello, i quali, da proprietari di fatto dell’area Asi di Aversa Nord, hanno già pronti idee, progetto e soprattutto procedure sbrigative, vero e proprio marchio d.o.c. di famiglia, come quelle che negli anni hanno consentito loro, col concorso dei Comuni, soprattutto di quello di Teverola, e con quello degli organismi dirigenti dell’Asi, di infischiarsene letteralmente delle leggi e delle norme che queste formano.

Quando citiamo Stefano Graziano, qualcuno, qualche stupido, qualche disinformato, ritiene ancora che noi compiamo delle forzature nel voler relazionare gli interessi politici del consigliere regionale del Pd a quelli economici della famiglia Canciello.

Beh, leggetevi questo documento e diteci poi se ci sogniamo, se siamo afflitti da una sindrome maniacale contro Graziano o se, invece, le nostre tesi sono fondate. I quattro consiglieri del Pd, presentano, con tanto di carta intestata, un ordine del giorno costituito da parole e concetti sacrosanti, ben argomentati e ben articolati. Nell’area del mercato di viale Europa sarebbe bene costruire un parcheggio, questo è uno dei temi trattati nel documento, al servizio di un’area divenuta ancor più caotica dopo l’apertura del Tribunale. Nulla da dire, nulla da obiettare per tutto ciò che è scritto fino ad un certo punto dell’istanza.

Poi, improvvisamente, viene scritto: “L’area Asi appare idonea per la dislocazione del mercato ortofrutticolo”. Insomma, non solo i consiglieri del Pd Marco Villano, Elena Caterino, Paolo Santulli e in coda, Alfonso Golia, che poi sarebbe diventato sindaco della città, pongono un problema serio e ampiamente condiviso di una nuova dislocazione, ma con 3 parole tre, con una sommarietà che diviene struttura improvvisa del documento che fino ad allora appariva correttamente spiegato e argomentato, dicono, in sostanza, che c’è l’Asi pronta ad ospitare il mercato.

Il 27 ottobre del 2018, Casertace non aveva ancora scritto alcun articolo sul sistema Canciello. Per cui si può pensare che i 4 consiglieri comunali fossero in perfetta buonafede. Ma per scrivere quella cosa, e cioè “che l’area Asi era idonea a…”, inserendola nello scritto in maniera spicciativa, senza ulteriori spiegazioni e senza ulteriori chiarimenti, significa che qualcuno dei 4 consiglieri e pure qualche loro riferimento politico, avesse maturato la convinzione che il reinsediamento del mercato ortofrutticolo nell’area Asi del comparto Aversa Nord, fosse una passeggiata di piacere. Gli equilibri di potere all’interno del consorzio intercomunale per le aree industriali di Caserta, erano, nell’ottobre 2018, i medesimi di oggi. Dunque, Stefano Graziano era allora, com’è oggi, il dominus politico e interlocutore privilegiato del monopolio Canciello. Siccome Marco Villano era allora, com’è oggi, un dipendente della segreteria di Stefano Graziano, operante presso la sede del consiglio regionale della Campania, è tutt’altro che gratuita e tutt’altro che eccessiva l’interpretazione che dietro questa sbrigatività apodittica consistente nella comunicazione di una certezza indiscutibile, sull’utilizzo agevole, spianato, delle aree Asi, ci fosse un mandato politico di Stefano Graziano. Un mandato che Marco Villano, al tempo capogruppo del Pd in consiglio comunale, oltre che capo segreteria di Graziano in Regione, aveva interpretato ed eseguito con la presentazione di quest’ordine del giorno il quale, lo ripetiamo ancora, induce a riflettere su quello che abbiamo scritto fino a questo punto dell’articolo, non tanto perché l’area Asi venga considerata la “più idonea”, ma perché nel contesto di quell’ordine del giorno, il fatto più importante, cioè dove cavolo lo mettiamo questo mercato, viene liquidato spicciativamente come se l’Asi, e chi l’Asi governa di fatto, cioè i Canciello, avessero già fornito disponibilità e garanzie molto definite e molto dettagliate in maniera immensamente proporzionale alla laconicità di questa frasetta buttata lì, diciamocela tutta, per non dare nell’occhio.

Riassumendo, fondata e giusta è l’idea di delocalizzare. Ma a nostro avviso, fino a quando all’Asi ci sarà questa dirigenza, e fino a quando sarà in vigore il sistema delle 70 società dei CancielloMarican Vega, Sirio ed altre costellazioni, l’amministrazione comunale di Aversa che deve tutelare l’onorabilità di una istituzione, deve tenersi lontana mille miglia da quel contesto di inquietanti commistioni.

Qui sotto il testo integrale dell’ordine del giorno dei 4 consiglieri del Pd.

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