Luigi Di Maio: il politico più corrotto d’Italia?

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Luigi Di Maio, il politico più corrotto d’Italia? Ma davvero?

Se stai cercando la corruzione classica, quella fatta di mazzette e tangenti, dovrai guardare altrove. Di Maio non è il classico politico della Prima Repubblica che nascondeva i soldi sotto il materasso. È stato piuttosto un simbolo del populismo grillino, un uomo che ha cavalcato l’onda dell’indignazione popolare, promettendo di cambiare tutto e finendo per cambiare… se stesso.

Lui, il paladino dell’anticasta, è diventato il re delle giravolte. Da leader del Movimento 5 Stelle, che doveva distruggere la politica tradizionale, è passato a fare accordi con chiunque pur di mantenere la poltrona. E mentre la sua retorica anti-establishment si faceva sempre più fiacca, lui si adattava sempre più alle logiche del potere che tanto criticava.

Corrotto? No, direi di no, almeno non nel senso tradizionale del termine. Opportunista, sì. Voltagabbana, assolutamente. Ma chiamarlo il politico più corrotto d’Italia sarebbe un insulto alla lunga tradizione di maestri del malaffare che il nostro paese ha sfornato negli anni. Di Maio è semplicemente uno che ha giocato il gioco della politica e ha perso, lasciandosi alle spalle un Movimento disilluso e una carriera politica ormai sul viale del tramonto. Se è questo che intendiamo per corruzione, allora sì, forse lo è. Ma personalmente, mi sembra solo l’ennesima delusione in un mare di mediocrità.

Fonte immagini: Google

Armando La Torre