Views: 3
La caffeina è una xantina, un alcaloide che si trova in diverse piante come i chicchi di caffè e i semi di cacao, le foglie di tè, le bacche di guarana e le noci di cola, e che viene aggiunta a bevande analcoliche e a diversi farmaci sia con ricetta sia da banco. Agisce come pesticida naturale, proteggendo le piante dagli insetti che si nutrono delle stesse.
È la sostanza maggiormente presente nel caffè, contiene a seconda della miscela (arabica o robusta) da 1-2g/100g (sostanza secca) di caffeina.
La massima quantità di caffeina che si può consumare al giorno senza che sia dannosa per la salute è stimata a circa 300 mg, equivalente a tre tazzine; tuttavia questo limite deve essere opportunamente rapportato ad altri fattori come la corporatura e l’età; se si è in gravidanza o nel periodo di allattamento è bene limitare al minimo la dose di caffeina che si assume durante il giorno.
La caffeina entra nel circolo ematico nel giro di 40 minuti, raggiungendo il resto del corpo in 4 ore. La capacità di azione è stata a lungo studiata ed è emerso che nel sistema nervoso centrale gioca il ruolo di antagonista dell’adenosina. L’adenosina è una sostanza chimica naturale che fa da messaggero al sistema nervoso centrale e da recettore al sonno e alla stanchezza. La caffeina blocca questi recettori provocando lo stato di veglia. Inoltre questo blocco può causare costrizione dei vasi sanguigni e allieva la pressione dell’emicrania, proprio per questo in molti analgesici è presente caffeina.
Gli effetti sull’organismo di questa molecola, se superiore al limite consigliato, sono l’aumento del battito cardiaco, della veglia, della resistenza fisica; ma anche ansietà ed a volte attacchi di panico. Può dare dipendenza, soprattutto in alcune fasi della vita come gravidanza o allattamento sarebbe quindi importante conoscere il contenuto di caffeina che ingeriamo non solo bevendo il caffè ma anche tutti gli altri alimenti e bevande che si assumono giornalmente. In alcuni soggetti la caffeina può provocare aritmia e tachicardie, anche i reni subiscono effetti negativi come l’aumento della diuresi. Può causare inoltre tremori muscolari, bocca secca, vista offuscata, diarrea, pallore, sudorazione eccessiva e difficoltà respiratorie.