Nuova vita per le Reali Ferriere Borboniche

Views: 0

Il comune di Mongiana, in provincia di Vibo Valentia, si è aggiudicato il premio “Patrimoni Viventi”. Il concorso, indetto dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, è stato vinto con un progetto ambizioso: valorizzare le Reali Ferriere e Officine Borboniche di Mongiana.

In verità il comune di Mongiana, negli anni, ha investito tantissimo per il recupero e la valorizzazione del sito di archeologia industriale, consapevole dell’importanza che le Ferriere hanno avuto nel Regno delle Due Sicilie.

A Mongiana il più grande polo siderurgico del Regno

L’area intorno alla città, già ricca di boschi e corsi d’acqua, vide il sorgere del più importante polo siderurgico d’Italia a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo. Dal 1768 al 25 maggio 1874, quando a Catanzaro l’intero stabilimento fu venduto all’incanto, le Reali Ferriere e Officine Borboniche di Mongiana produssero tubi, ruote, argani, zappe, rotaie, elementi per ponti, oltre che armi. Come non ricordare il celeberrimo fucile “Mongiana”? Una storia di eccellenza che espresse vere e proprie maestranze di altissimo livello. Dopo la chiusura delle Reali Ferriere, tali professionisti ebbero ad emigrare a Terni ove operarono presso l’acciaieria locale, aperta nel 1884, esportando un notevole patrimonio di esperienza e know-how.

Di quella storia gloriosa, da cui furono fabbricate anche le rotaie per il primo tronco ferroviario d’Italia, è rimasta una vera e propria area di archeologia industriale. L’ente “Parco delle Serre” e il Comune di Mongiana intendono valorizzare il sito, rifunzionalizzando il patrimonio e facendo leva sull’identità di una comunità orgogliosa della sua storia.

Un progetto ambizioso per le Reali Ferriere di Mongiana

La commissione, nella sua valutazione, ha tenuto conto di cinque criteri: l’impatto territoriale, lo sviluppo sostenibile, l’innovatività dell’intervento, il coinvolgimento della comunità.

Un progetto all’avanguardia, quello di Mongiana, che guarda ad un nuovo modo di fare cultura e che sarà certamente da apripista per i Comuni meridionali.

Corriere Borbonico

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *