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Voglio dire innanzitutto una cosa: noi siamo a favore di ciò che è davvero giusto e prioritario per i cittadini e non siamo contro un qualcosa a prescindere.L’ho ribadito oggi alla conferenza stampa “No al Ponte sullo Stretto” promossa dalla Cgil a Roma.Che questo Ponte non sia prioritario – ho spiegato nel mio intervento – non lo diciamo solo noi, ma lo ha riconosciuto l’altro ieri lo stesso Salvini, che ha ammesso candidamente che “con un nuovo terremoto resterebbe in piedi solo quello”, riconoscendo quindi l’importanza di intervenire prima sull’adeguamento antisismico degli edifici e poi di fare progetti faraonici. Che farsene di un Ponte che rimane in piedi con un cumulo di macerie intorno?Se in Sicilia si viaggia su un solo binario e non arriva acqua potabile, con le famiglie che sono costrette a bere o lavarsi negli abbeveratoi, se in Calabria ci sono decine di strade e viadotti da mettere in sicurezza e da rifare, se in questo Paese non si riesce a garantire un trasporto pubblico accettabile, come si può pensare di costruire un Ponte mastodontico lungo due volte e mezzo rispetto al ponte ferroviario a campata unica attualmente più lungo al mondo? Se poi sappiamo che quest’ultimo, il terzo Ponte sul Bosforo inaugurato nel 2016, sia arrivato ben 50 anni dopo il primo che ha superato il chilometro di lunghezza, un motivo ci sarà. Un ponte che poggerebbe su una delle zone sismiche più pericolose d’Europa, che attualmente è poco più di un’idea senza il parere sismico dell’Ingv (il più importante ente di ricerca italiano per i fenomeni sismici) e che ha incassato soltanto l’ok da quella commissione Via-Vas, ridotta a circolo ricreativo per consiglieri comunali di Centrodestra (pensate un po’ la competenza in materia!), sia pure con 60 prescrizioni da matita blu. Ad oggi questo Ponte erode risorse preziose per il sud, con la Lega ha presentato un emendamento che aumenta di oltre un miliardo e cento i suoi costi, aumentando il contributo per il Ponte dal fondo di sviluppo e coesione a 6 miliardi e cento e quindi togliendo ancora più risorse al meridione. Forse Salvini non sa che il Ponte, sotto le sollecitazioni del vento, arriverebbe a spostarsi in orizzontale anche di 10 metri, mentre per i carichi verticali arriverebbe a spostarsi di 15 metri. Ma chi volete mai che voglia transitare su un Ponte così? Che probabilmente sarà costretto ad essere chiuso per settimane, se non per mesi, ogni anno. Tutto ciò senza considerare il gigantismo navale, con le grandi navi per il trasporto merci che potrebbero non passare più per lo Stretto, essendo costrette ad altre rotte per raggiungere il nord Italia e i Paesi del nord Europa, arrecando in futuro danni incalcolabili alla nostra economia. Noi non è che siamo contro il Ponte. Noi siamo contro la follia e per il buon senso.@fan più attivi
on. Agostino Santillo