No. No cara presidente Meloni.

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Non funziona così. Lei dev’essere superiore a qualsiasi cosa. Anzi, dovrebbe, essere superiore. Serve un minimo di sforzo.

Un minimo di volontà da parte sua.

Non sarà di certo un suo umile suddito a dirle il comportamento che deve tenere in certe occasioni istituzionali. Ma un consiglio da cittadino voglio darglielo.

Anche se il sindaco Lepore avesse scritto in modo provocatorio o meno nella sua nota stampa che il governo “ha mandato a Bologna 300 camicie nere”, Lei avrebbe dovuto rispondere in modo garbatamente istituzionale e al contempo deciso.

Vede, illustrissima, la campagna elettorale emiliano-romagnola è a un livello sottostante il ruolo nazionale che Lei ricopre. Dovrebbe togliersi la casacca e ragionare da presidente del Consiglio e non da leader del suo partito.

Perché non è una questione di poco conto dire che non si è antifascisti. Basta dimostrarlo se poi proprio non si riesce a pronunciare questa parolina magica.

Se proprio non si riesce a prendere una posizione netta in tal senso.

Lei, a prescindere dalle frasi di Lepore, a prescindere se il medesimo Le chieda collaborazione o meno in privato e in pubblico l’attacchi, non può rispondere in collegamento dall’alto del suo trono, di non voler concedergli aiuto.

Perché Lepore rappresenta un capoluogo di Regione. Rappresenta una comunità di persone, che magari in maniera differente, vedendo 300 manifestanti che inneggiavano “camicia nera trionferà”, le ha provocatoriamente ed esplicitamente fatto notare che il governo non si occupa di silenziare determinate “processioni nostalgiche”. E non lo ha mai fatto, dato i precedenti di Acca Larentia o Predappio e altre manifestazioni ambigue che in questo Paese non vengono sanzionate.

Eppure esiste una legge che parla chiaro.

È in Costituzione.

Quindi cortesemente, ripeto, si tolga la casacca e condanni qualsiasi atto eversivo di personaggi che non manifestano per un’Italia perbene e civile, ma soltanto per creare disordini e imporre un clima di paura.

Lei doveva rispondere semplicemnte “presente. Ci penso io Lepore”. E sostenere ugolini perché crede che codesta abbia un programma politico valido per l’Emilia.

E quindi reprimere ogni forma di contestazione nostalgica, che alla fine è soltanto distrazione di massa per attaccare questa fantomatica sinistra. Contestazione, tra l’altro, che è stata teoricamente debellata dopo la seconda guerra mondiale, nonostante la successiva costituzione di un partito di matrice almirantiana (l’MSI), che lei conosce molto bene, visto che tutti i maggiori esponenti di fratelli d’italia provengono da quella parrocchia.

Nel rinnovarLe la mia non stima politica, ma tanta simpatia per come non riesce a gestire anche i più piccoli problemi, Le ricordo in ultimo che Lei è la presidente del Consiglio degli italiani. E l’Italia ha una Costituzione che si forgia sul rispetto di tutti i cittadini e su delle norme che non dovrebbero essere scavalcate.

E in questo mi aspetto che mattarella, magari, ogni tanto glielo ricordi.

Salvatore Granata