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Che Elon Musk non fosse il padre dell’anno, a dire il vero, potevamo anche aspettarcelo. Non per un pregiudizio nei suoi confronti, quanto per aver ascoltato ciò che dice di lui la madre del suo presunto tredicesimo (ennesimo) figlio, e anche la figlia transgender Vivian Jenna Wilson, che con il miliardario amico di Donald Trump non vuole mai più avere niente a che fare.
Ma anche dopo aver visto, un paio di giorni fa, Musk portare nello Studio Ovale il suo bimbo di quattro anni X Æ A-Xii (o Lil X, come lo chiamano in famiglia), alla mercé del mondo mentre, come un qualsiasi bambino della sua età, si metteva le dita nel naso e chiedeva al presidente degli Stati Uniti il permesso di fare la pipì. Tanto che la madre, la musicista canadese Grimes, ha twittato che no, suo figlio «non dovrebbe finire in pubblico in questo modo».Insomma niente premio come padre del secolo per Elon Musk, nonostante i suoi dodici figli in ventiquattro anni (ma appunto ora sarebbero tredici) e il suo desiderio di tenerli tutti insieme uniti e felici (tutti tranne Vivian, forse). Fino qui, lo immaginavamo. A rincarare la dose arriva anche il padre di Elon Musk (che non è stato a sua volta un genitore modello, nel caso in cui ve lo steste chiedendo), che in un’intervista ha definito il CEO di Tesla e SpaceX «un pessimo padre».
L’ingegnere elettromeccanico (ed ex co-proprietario di una miniera di smeraldi in Zambia) Errol Musk (che tempo addietro il figlio definì «un essere umano terribile e un uomo malvagio») ha parlato a ruota libera di suo figlio e della sua (non) capacità di essere un buon genitore in un’intervista senza filtri, ammettendo scherzosamente che, per le sue dichiarazioni, potrebbe facilmente essere fucilato da suo figlio Elon. «Se Elon lo sente mi sparerà o qualcosa del genere – ha detto – ma comunque è quello che penso».«No, non è stato un buon padre», ha detto. «Il primo figlio era troppo legato alle tate, ed è morto proprio mentre era accudito da una tata». Il riferimento – decisamente infelice, per usare un eufemismo – di Errol Musk è a Nevada Alexander, primo dei sei figli nati dal matrimonio con la scrittrice canadese Justine Wilson.
Il bambino, nato nel 2002, era infatti morto a sole dieci settimane di vita a causa della SIDS. «Erano troppo ricchi, avevano troppe tate. Cinque figli con la stessa donna, cresciuti ognuno con la propria tata. Quando hanno divorziato, le tate erano sei da una parte e sei dall’altra».Errol Musk ha anche affermato che suo figlio «non ha mai trascorso del tempo con i suoi figli». Lui, invece, di tempo con i suoi ne ha passato un bel po’, evidentemente, tanto da aver avuto perfino una relazione con la sua figliastra, Jana Bezuidenhout, da cui – nonostante i quarant’anni di differenza – Errol Musk ha avuto anche due figli, in una relazione che non ha mancato di suscitare qualche scalpore.
D’altra parte, le occasioni pubbliche in cui padre e figlio si sono accusati l’un l’altro non sono di certo mancate in passato, e c’è da immaginare che questa non sarà l’ultima. In un’intervista su Rolling Stone di qualche anno fa, Elon Musk si mise a piangere raccontando la sua infanzia accanto a suo padre. «Non hai idea», disse al giornalista con cui stava parlando. «È stato un essere umano terribile». «Mio padre avrà un piano malvagio attentamente studiato. Pianificherà il male». E ancora: «Ha commesso quasi ogni genere di crimine a cui si possa pensare. Ogni cosa malvagia a cui si possa pensare».Insomma, decisamente non due papà modello, pare di capire.