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Lo storico Franco Cardini, ex militante del Movimento Sociale Italiano (MSI), ha lanciato una dura critica alla premier Giorgia Meloni e al suo governo, concentrandosi in particolare sul caso della ministra Daniela Santanchè e sulla deriva politica di Fratelli d’Italia (FdI). In un’intervista accesa e senza peli sulla lingua, Cardini ha accusato Meloni di aver dimenticato le radici della “destra sociale” e di aver trasformato FdI in un partito che rappresenta “piccoli e medi evasori”, perdendo di vista i valori di coscienza civica nazionale che un tempo caratterizzavano l’elettorato di destra.
“Meloni dice di non essere ricattabile, ma sa benissimo che di gente ricattabile ne ha molta intorno”, ha dichiarato Cardini, riferendosi implicitamente alle polemiche che hanno coinvolto la ministra Santanchè, accusata di irregolarità finanziarie e al centro di un acceso dibattito politico. “Sono convinto che una parte ‘sana’ dell’elettorato di Fratelli d’Italia pensa che Meloni dovrebbe prendere a pedate la ministra”, ha aggiunto lo storico, sottolineando il malcontento di una fazione dell’elettorato di destra verso le scelte del governo.
Le parole di Cardini arrivano in un momento di forte tensione per il governo Meloni, già alle prese con critiche sia dall’opposizione che da frange del proprio elettorato. La figura di Daniela Santanchè, ministra del Turismo, è diventata un simbolo di queste divisioni. Le accuse di evasione fiscale e le indagini giudiziarie che la riguardano hanno messo a dura prova la credibilità del governo, costringendo Meloni a difendere pubblicamente la sua ministra.
“Meloni si trova in una posizione difficile”, ha osservato Cardini. “Da un lato, deve mantenere l’unità del governo e del partito; dall’altro, rischia di perdere il sostegno di quell’elettorato che si aspetta rigore e coerenza”. Secondo lo storico, la premier dovrebbe prendere una posizione più netta, anche a costo di allontanare figure compromesse.
Cardini non si è limitato a criticare la gestione del caso Santanchè, ma ha anche attaccato la trasformazione ideologica di Fratelli d’Italia, accusando il partito di aver abbandonato i principi della “destra sociale” per abbracciare interessi più pragmatici e meno ideali.
“Un tempo gli elettori dell’estrema destra si identificavano per una coscienza civica nazionale, per un senso di appartenenza e di responsabilità verso il Paese”, ha ricordato Cardini. “Oggi, invece, Fratelli d’Italia è diventato il partito di riferimento di piccoli e medi evasori. È una deriva che tradisce le radici storiche della destra”.
Secondo lo storico, questa trasformazione rischia di alienare una parte significativa dell’elettorato tradizionale, che si aspetta dal governo non solo politiche economiche rigorose, ma anche un impegno concreto per la giustizia sociale e la lotta alla corruzione.
Le critiche di Cardini rappresentano una sfida per Giorgia Meloni, che si trova a dover bilanciare le esigenze di un governo di coalizione con le aspettative del suo elettorato più fedele. La premier ha sempre cercato di presentarsi come una leader forte e determinata, capace di difendere gli interessi nazionali e di mantenere fede ai propri principi. Tuttavia, il caso Santanchè e le accuse di deriva ideologica rischiano di minare questa immagine.
“Meloni deve decidere se vuole essere la leader di un partito che guarda al futuro, mantenendo un legame con le sue radici, o se vuole continuare su una strada che rischia di allontanarla dal suo elettorato storico”, ha concluso Cardini.
La sfida per la premier è chiara: riconquistare la fiducia di chi crede in una destra sociale e responsabile, o rischiare di perdere il sostegno di chi si aspetta coerenza e rigore. In un momento di grande incertezza politica ed economica, le scelte di Meloni potrebbero determinare non solo il futuro del suo governo, ma anche quello dell’intero Paese.