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- Piantedosi: “Non li lasceremo vuoti”

Mentre il governo Meloni studia il modo per salvare i centri albanesi di Shengjin e Gjader (l’idea sarebbe quella di trasformarli in Cpr, Centri di permanenza per i rimpatri), i lavoratori delle strutture sono in fase di licenziamento.
La cooperativa Medihosper, che negli scorsi mesi si è aggiudicata la gara da 133 milioni di euro per la gestione dei centri, avrebbe infatti interrotto il rapporto con buona parte dei dipendenti.
Nella lettera ricevuta dai lavoratori, diffusa dal quotidiano Il Domani, Medihospes cita come causa del licenziamento:
- “Una serie di pronunce giudiziarie contraddittorie e non conformi agli orientamenti della Corte di cassazione italiana nonché l’impossibilità momentanea di accogliere nuovi flussi di migranti”.
La comunicazione sarebbe stata inviata da una succursale della Medihospes aperta a Tirana dopo l’aggiudicazione dell’appalto.
Interrogato sul punto, il ministro degli Interni Matteo Piantedosi si è limitato ad assicurare che i centri non verranno svuotati.
Nessun altro commento sulla messa alla porta del personale.
E invece a pagare, profumatamente, sono sempre e solo gli italiani.
Anche e soprattutto chi non li ha mai votati.
Fonte: © Today