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Il sogno del Ponte sullo Stretto di Messina, da sempre cavallo di battaglia politico di Matteo Salvini, rischia di trasformarsi in un incubo. L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), guidata da Giuseppe Busia, ha avviato un’indagine approfondita sul progetto dell’opera, chiedendo la documentazione completa a tre ministeri: Economia, Infrastrutture e Ambiente. Il monitoraggio è scattato in seguito a un esposto che solleva serie criticità sugli aspetti tecnici del progetto e sui costi, lievitati a 14,5 miliardi di euro.

L’intervento dell’ANAC rappresenta un duro colpo per Salvini, che ha sempre difeso con veemenza la realizzazione del Ponte, definendolo “un’opera strategica per il futuro del Paese”. Tuttavia, le critiche non sono mai mancate, soprattutto riguardo alla sostenibilità economica e alla fattibilità tecnica dell’infrastruttura. L’esposto presentato all’ANAC mette in luce diverse anomalie, tra cui presunte irregolarità nella gestione dei fondi e dubbi sulla reale necessità dell’opera.
Il Ponte sullo Stretto, che dovrebbe collegare la Sicilia alla Calabria, è da decenni al centro di un acceso dibattito. Proposto per la prima volta negli anni ’60, il progetto è stato più volte accantonato e ripreso, diventando un simbolo delle ambizioni e delle contraddizioni dell’Italia. Con un costo stimato di 14,5 miliardi, l’opera rappresenterebbe uno degli investimenti infrastrutturali più onerosi della storia del Paese.
L’indagine dell’ANAC ha già avuto ripercussioni concrete: il via libera del CIPESS, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile, è stato slittato sine die. La decisione era attesa da mesi e avrebbe dovuto sbloccare i fondi necessari per avviare i lavori. Ora, però, tutto è fermo in attesa che l’ANAC completi la sua istruttoria.
Salvini, da parte sua, ha reagito con durezza, definendo l’indagine “un attacco politico” e accusando i detrattori del Ponte di voler “frenare lo sviluppo del Mezzogiorno”. “Il Ponte sullo Stretto non è un capriccio, ma un’opera necessaria per ridare slancio all’economia del Sud”, ha dichiarato il leader della Lega in un comizio a Messina. Tuttavia, le critiche non provengono solo dall’opposizione. Anche all’interno della maggioranza di governo ci sono voci scettiche, preoccupate per l’impatto del progetto sul già fragile bilancio pubblico.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha espresso riserve sull’aumento dei costi, sottolineando la necessità di “valutare con attenzione ogni investimento”. Anche il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha sollevato dubbi sull’impatto ambientale dell’opera, che rischierebbe di danneggiare un’area già fragile dal punto di vista ecologico.
L’indagine dell’ANAC rappresenta un test cruciale per il governo Meloni, che si trova a dover conciliare le ambizioni politiche con la necessità di garantire trasparenza e sostenibilità. Per Salvini, invece, è una battaglia personale che potrebbe definirne il futuro politico. Se il Ponte sullo Stretto dovesse naufragare, il leader della Lega rischierebbe di perdere uno dei suoi cavalli di battaglia, con ripercussioni significative sul suo consenso elettorale.
Intanto, in Sicilia e Calabria, l’attesa per il Ponte continua a dividere. C’è chi lo vede come un’opportunità storica per rilanciare il Sud e chi lo considera un’opera faraonica e inutile. Quel che è certo è che, con l’ANAC in campo, il destino del Ponte sullo Stretto è più incerto che mai.