Il riporto

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E no ja non mi puoi andare in giro a tipo testimonial falluto del metodo Cesare Ragazzi, altro che “ho in testa un’idea meravigliosa” che a te ti ha pigliato male il trapianto, un po’ a zolle irregolari, modello cerchi nel grano e mo pare che in capa tieni una coltivazione idroponica di licheni rachitici che, poracci, con tutto l’accanimento terapeutico del caso, a Pasqua non ci arrivano, e, piuttosto di restare aggrappati disperatamente alla tua pelata, opterebbero per una più dignitosa dolce morte in una clinica Svizzera e amen. Poi, comunque, non è che puoi tesaurizzare quegli unici tre capelli che ti sono rimasti, farteli crescere, fartici fare pure le meches, pensando alla chioma fluente di Bon Jovi, e raccoglierli in un zuzzosissimo e squallidissimo codino con la scusa che ti vanno davanti agli occhi e ti danno fastidio quando tira il vento. Ah e, a proposito di vento, quante ardite architetture, ore di machiavellici giochi di pettine, cotonature, spray volumizzanti, lacche, mastici per il legno e cromatina da scarpe effetto Toto Cotugno ho visto miseramente collassare alla prima folata di gentile brezzolina primaverile; sappi che nei riporti, come nei risvoltini, ci vuole la giusta misura. Guarda non vorrei essere io a dirtelo che, in fondo, sono solo un’estranea, ma altro che capelli originali di modelli svedesi, per il tuo parrucchino, sì si capisce credimi che tieni il parrucchino, hanno usato al massimo la paglia che si mette per dentro i cesti di Natale e, altro che “dove osano le aquile”, ti devi stare pure attento che, vista la carenza di alloggi, una rondine non ti depone le uova in capa che è periodo.

FONTE Facebook Francesca Prisco 

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