A Pasqua siamo tutti più buoni. 

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Guardate che quello veramente gli extracomunitari in Italia fanno una vita di merda. Cioè mo che siamo sotto Pasqua, un piccolo esame di coscienza, tra un casatiello e una Via Crucis, una pastiera e un sepolcro, io me lo farei. Senza che ve ne uscite a modello bastardo leghista che “vanno aiutati a casa loro”, questa è roba che manco un tesserato al Ku Klux Klan – sezione di Pontida; che sfaccimma che quelli se vengono da noi è per trovare una vita migliore, per coltivare la speranza di costruirsi un futuro più dignitoso e invece vengono sfruttati senza ritegno. Mo, a parte quei puverielli che per campare sono costretti a vendere i fazzolettini ai semafori e beccarsi i chitemmuorti quando puliscono un parabrezza a tradimento, ci sta un altro fenomeno ingiustamente ignorato che merita una campagna di sensibilizzazione adeguata: i ballerini cubani assoldati per le feste di compleanno di cinquant’anni. No ja ma veramente, a voi vi sembra giusto che un marcantonio di un metro e novanta, scolpito da un maxi tronco di cioccolato Novi fondente e che ci mancano solo le nocciole per essere la sintesi perfetta di tutti i vizi capitali messi assieme, deve sbattersi di quella maniera, fare il bellillo con la tardona in tubino animalier col culo, altro che culita, che le arriva sui talloni e che, senza scuorno, si concede pure una palpatina a quelle chiappe marmoree (e cazzarola quello sì che è un culo vivaddio)? Cioè vi rendete conto che stu puveriello è un forzato del trenino e succube delle imbarazzanti richieste del reparto geriatrico avanzato di Villa Arzilla? Questi so traumi veri e non possiamo continuare ad ignorarli. RIcordatevi: il silenzio rende complici.

Dal profilo Facebook di Francesca Prisco. 

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