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L’acquisto di prodotti tramite internet può presentare numerosi vantaggi, ma è comunque soggetto ad adempimenti di natura doganale e fiscale compreso l’eventuale pagamento di dazio, Iva e, ove richiesto, accise.
Pagamento di Dazi, IVA e Accise
Oltre il prezzo di acquisto l’acquirente, nel caso di merce proveniente da Paesi non appartenenti all’UE (es. Cina) può essere tenuto al pagamento di dazi, IVA.
Valore | Dazio (*) | IVA (*) |
---|---|---|
Fino a 22,00 € | NO | NO |
da 22,01 € a 150,00 € | NO | SI |
oltre 150,00 € | SI | SI |
Il vettore che cura la spedizione potrebbe, inoltre, richiedere il pagamento di un importo come saldo per i servizi di trasporto ed espletamento delle formalità doganali resi dal corriere stesso.
L’acquisto di prodotti alcolici, profumi e acqua da toletta, è sempre soggetto a Dazi e IVA. Per i prodotti alcolici è dovuta anche l’accisa. Tale imposta è dovuta in Italia anche qualora i prodotti alcolici acquistati siano già stati immessi in consumo in un altro Stato UE. In tal caso è obbligato al pagamento dell’accisa il rappresentante fiscale nominato dal venditore comunitario autorizzato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Non è consentito l’acquisto di tabacchi lavorati tramite internet se non sono già stati immessi in consumo in altro Stato membro dell’UE. In tale caso l’accisa è dovuta anche in Italia dal rappresentante fiscale designato dal venditore e autorizzato dall’Agenzia.
(*) L’aliquota di Dazio e IVA varia in funzione della merce che si sta importando. Maggiori informazioni sono disponibili su questo sito, alla pagina Home – Dogane – L’operatore economico – Tariffa doganale TARIC.
Applicazione di sanzioni per acquisto di merce contraffatta
L’acquirente finale che acquista a qualsiasi titolo cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l’entità del prezzo, inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti ed in materia di proprietà industriale è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 100 euro fino a 7.000 euro. Salvo che il fatto costituisca reato, qualora l’acquisto sia effettuato da un operatore commerciale o importatore o da qualunque altro soggetto diverso dall’acquirente finale, la sanzione amministrativa pecuniaria è stabilita da un minimo di 20.000 euro fino ad un milione di euro.
In ogni caso si procede alla confisca amministrativa delle cose.