Scontrino fiscale elettronico: da oggi 1° gennaio scatta l’obbligo per tutti

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Da oggi 1° gennaio lo scontrino elettronico è obbligatorio. Cambiati i registratori di cassa, secondo quanto stabilito dal decreto 119/2018, collegato alla legge di Bilancio 2019, ora scompaiono gli scontrini fiscali in formato cartaceo. Apripista, nel luglio scorso, erano stati i negozianti che nel 2018 aveva realizzato un volume d’affari superiore a 400 mila euro. Da oggi, il corrispettivo elettronico si estende a tutti gli operatori economici che emettono ricevute fiscali (compresi gli artigiani). Oltre 2 milioni di attività coinvolte. Per il consumatore, però, non cambia quasi nulla. Al momento del pagamento non si riceverà più uno scontrino o una ricevuta, ma un documento commerciale privo di valore fiscale, che potrà essere conservato come garanzia del bene o del servizio pagato, oltre che per un eventuale cambio merce.

Addio al registro dei corrispettivi

Con l’introduzione dei corrispettivi elettronici, spiega l’Agenzia delle Entrate in un approfondimento dedicato alla novità, non occorrerà più tenere il registro dei corrispettivi. La memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati direttamente all’Agenzia sostituiscono infatti gli obblighi di registrazione delle operazioni effettuate in ciascun giorno. Inoltre, non sarà più necessaria la conservazione delle copie dei documenti commerciali rilasciati ai clienti. Questo sistema consentirà all’Agenzia di acquisire tempestivamente e correttamente i dati fiscali delle operazioni per metterli a disposizione – mediante servizi gratuiti – degli stessi operatori Iva o dei loro intermediari, supportandoli nella compilazione della dichiarazione Iva e nella liquidazione dell’imposta.

La lotteria degli scontrini

Avrebbe dovuto partire oggi anche la «lotteria degli scontrini», che però è stata prorogata dal Decreto Fiscale legato alla Legge di Bilancio al 1° luglio 2020.Voluta dal governo come nuova arma anti-evasione, la lotteria grazie ai nuovi registratori telematici (registratori di cassa in grado di connettersi a internet) permetterà a chi ne farà richiesta (comunicando al commerciante il proprio codice, richiesto precedentemente sul sito delle Agenzie delle Entrate), di partecipare all’estrazione mensile dei premi: 50 mila euro per il primo classificato, 30 mila euro al secondo e 10 mila euro al terzo. Bancomat e carte saranno la porta d’accesso ai premi di Stato. Di fatto, chi eliminerà il contante dalle proprie tasche, aumenterà le proprie opportunità di vincita.

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DEL NON PROPRIETARIO DI CANI

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Premetto che Io ho amato i cani che ho avuto e amo i cani In generale ma non posso fare altro che concordare con quanto di seguito

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DEL NON PROPRIETARIO DI CANI
di Mario Bovina

Al non proprietario di cani vengono universalmente riconosciuti:

1. il diritto di avere paura dei cani senza sentirsi dire ridacchiando: “hihihi ma come fa ad aver paura? è buonizzimo!”

2. Il diritto di pensare che anche la piscia del cane fete e di guardare con l’occhio iniettato di sangue il padrone di cane che sta facendo pisciare il suo sulla colonna del portico davanti a casa o nella buffa della cantina;

3. il diritto di sgranare gli occhi se al ristorante il proprietario di cane fa :”aaaaamm pappa buona! uno a me e uno a te” col suo cane, usando la stessa forchetta e dando al cane metà dei suoi tortelloni burro e oro;

4. il diritto di non pestare con la sua scarpa Camper, che sotto la suola ha tutti i pirulli tondi, una merda di cane da 1/2 kg abbandonata sul marciapiede;

5. il diritto di osservare basito il proprietario di cane che veste il proprio cane con un piumino Monclair da 200 euri e guarda schifato il migrante che crepa di freddo davanti al supermercato;

6. il diritto di pensare che, invece di cercare di parlare di Proust col cane, il proprietario di cane potrebbe provare a socializzare su una panchina ai giardinetti;

7. il diritto di non inciampare sul guinzaglio del proprietario di cane allungato a 5m, che attraversa il portico da parte a parte;

8. il diritto di non rimanere coinvolto in zuffe tra cani di 80 kg che ringhiano, sbavano, abbaiano e cercano di sbranarsi;

9. il diritto di non essere annusato e, soprattutto, leccato, nonché il diritto di non trovarsi le zampate di cane festante sulla camicia bianca appena stirata;

10. il diritto di pensare che il proprietario di cane che maltratta il suo cane è uno stronzo.

Rc Auto, rivoluzione classe unica: si parte il 16 febbraio

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Slitta al 16 febbraio l’entrata in vigore della norma dedicata alla cosiddetta “rc auto familiare” che potrebbe portare risparmi consistenti (fino al 30%) per le famiglie che hanno più di un veicolo assicurato.

La misura, contenuta nella legge di bilancio 2020, doveva scattare dall’inizio del prossimo anno ma secondo l’agenzia AdnKronos, che ha potuto visionare l’ultima versione del decreto legge milleproroghe, si è deciso di far partire tutto da metà febbraio. Alla base della decisione, si legge nella relazione illustrativa, c’è la presa d’atto che ”il processo di vendita delle polizze assicurative, nei suoi vari canali (presso gli intermediari o agenti e su Internet delle compagnie online) avviene in modalità totalmente informatizzata, sulla base di sistemi software estremamente complessi e soggetti a tempi di riprogettazione, sviluppo, crash test e certificazione finale” e di conseguenza ”si rende necessario prevedere un tempo minimo di adeguamento tecnologico dei sistemi di tariffazione ed emissione polizze”.

Rc Auto, rivoluzione classe unica: cosa prevede la nuova norma

Che cosa cambierà dunque per chi dovrà rinnovare l’rc auto? La norma dà il diritto di assicurare tutti i veicoli posseduti in famiglia, compresi motorini e scooter, con la classe di merito più bassa. In pratica viene creata una classe unica familiare che dovrebbe portare a una riduzione delle tariffe.

Il Codice delle assicurazioni oggi prevede che nelle famiglie si possa acquisire – solo per la stessa tipologia di veicolo – la classe di merito più favorevole rispetto a quella dell’ultimo attestato di rischio conseguito su un veicolo già assicurato: quindi a un figlio neopatentato o a un altro membro del nucleo familiare (anche di coppie conviventi) che acquistava un’auto o una moto, poteva essere attribuita la classe di merito più bassa di un familiare.

D’ora in poi questa possibilità sarà valida anche per il rinnovo di contratti già stipulati. Non solo: se prima il passaggio si poteva fare solo per una stessa tipologia, ora sarà valida anche per moto e scooter, quindi tipologie diverse.

In sostanza, spiega Massimiliano Dona dell’Unione Nazionale Consumatori, “nel caso si possieda un motorino in 14esima fascia e un’auto in prima, a partire dal prossimo rinnovo dell’assicurazione, anche il motorino passerà in prima fascia, con un significativo risparmio sul premio”.

Classe più bassa per tutta la famiglia, a patto però che non ci siano stati incidenti “con responsabilità esclusiva o principale o paritaria negli ultimi 5 anni”.

Lo scetticismo dell’Ania

La nuova legge tuttavia non piace all’Ania (Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici) che ha giudicato ”la presunta rivoluzione nella rc auto” una “vittoria di Pirro”. Secondo Umberto Guidoni, responsabile direzione business di Ania, con l’rc familiare il peso della polizza potrebbe addirittura aumentare perché “ci sarà qualcuno che pagherà di meno e qualcuno che pagherà di più”. ”Se i costi rimangono inalterati e la raccolta premi, cioè il volume delle entrate delle imprese di assicurazione, diminuisce, significa che le imprese non si potrebbero sostenere” ha spiegato Guidoni in una recente intervista al Gr1. E dunque “per evitare che questi premi gravino su pochi è necessario andare a redistribuirli su tutti”.

Le promesse del cazzaro verde.

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Disastro Salvini, tre regioni in esercizio provvisorio.
La Lega in Sardegna, Basilicata e Umbria dove governa non è riuscito nemmeno ad approvare il bilancio regionale e andranno in esercizio provvisorio. È questo il cambiamento che aveva promesso Salvini di chiudere il bilancio entro fine anno! Salvini continua a promettere manovre da 50 miliardi ma nelle Regioni in cui governa la Lega sta facendo solo disastri, tutto a spese dei cittadini. La becera propaganda prima o poi si scontra con la realtà: altro che ‘buon governo’ del centrodestra!

Come si costruiscono i movimenti !!!

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Grande operazione di Marketing! Così L Europa che sta ammazzando L Italia nei suoi prodotti agricoli, i migliori del mondo, ci importa con la scusa del green le assurdità più evidenti: vedi i bollini sui prodotti alimentari. Perché non fa la campagna contro L obsolescenza programmata di tutti gli elettrodomestici? Si parla di sostenibilità, ma nessuno dice che dobbiamo continuamente buttare oggetti perché non riparabili? Ma lo smaltimento di elettrodomestici e prodotti informatici quanti costa all Ambiente? Eppure siamo costretti a farlo perché nulla si ripara. Siamo all espressione massima del consumismo! La tecnologia che cambia di continuò ti impone di dover cambiare telefonino, pc , stampanti , automobili. Quanto costa all Ambiente lo smaltimento?
Allora dobbiamo guardare il problema in maniera globale , perché tutti questi giovani telecomandati non rinuncerebbero a tutto ciò che è internet delle cose. Già Pasolini diceva

«L’«edonismo» del potere della società consumistica ha disabituato di colpo, in neanche un decennio, gli italiani alla rassegnazione, all’idea del sacrificio ecc.: gli italiani non son più disposti – e radicalmente – ad abbandonare quel tanto di comodità e di benessere (sia pur miserabile) che hanno in qualche modo raggiunto»1.

«Non c’è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l’aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l’anima del popolo italiano: il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione), non solo l’ha scalfita, ma l’ha lacerata, violata, bruttata per sempre…»2.

«Perché il vecchio fascismo, sia pure attraverso la degenerazione retorica, distingueva: mentre il nuovo fascismo – che è tutt’altra cosa – non distingue più: non è umanisticamente retorico, è americanamente pragmatico. Il suo fine è la riorganizzazione e l’omologazione brutalmente totalitaria del mondo»3.

1Pier Paolo Pasolini, Scritti corsari, Garzanti Libri s.p.a., Milano 2008,

dal profilo facebook di P.Mazzoni

Napoli è……

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“Napoli è una mamma che ti accoglie, un sole che ti scalda, una canzone che ti accompagna, un abbraccio che ti consola.
Napoli è dolce come una sfogliatella, amara come il caffè che giustamente qui si beve senza zucchero. Napoli è un cuore grande, quello della sua gente. È la faccia del signore all’angolo che vende i taralli, bruciata dal sole. È l’odore del mare, il profumo dei ristoranti che non chiudono mai. Napoli mi ha fatto ridere, mi ha fatto anche piangere. Mi ha amata e mi ha girato le spalle perché qui l’amore per il calcio va aldilà di tutto. Il calcio è tutte cose. Lascio un pezzo di cuore tra la sua gente. Al parcheggio del supermercato. Alla lavanderia. Dal dentista. All’edicola. Alla segreteria dell’asilo. Al garage di sempre. Al negozio di giocattoli. Dal parrucchiere. Nel negozio in centro. Al bar della palestra. Su un taxi. Io qui ho conosciuto persone meravigliose, che sono lo specchio di questa città. Me ne vado piangendo, ma so che ogni volta che tornerò, ritroverò sempre quell’abbraccio.”

Katia Ancelotti

Non incartate le merende dei vostri bambini con l’alluminio”. L’allarme del ministero della Salute

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La carta stagnola a contatto con gli alimenti è tossica. A ribadirlo è un documento del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (Cnsa), pubblicato sul portale del Ministero della Salute nel quale si legge che l’alluminio presente nelle vaschette metalliche e nei fogli utilizzati per conservare e cuocere cibi può migrare negli alimenti e accumularsi nel cervello e ossa, provocando la perdita della funzione intellettuale.

“Non incartate panini nell’alluminio”

Il “potenziale rischio per la salute è soprattutto per le fasce vulnerabili della popolazione”, in particolare bimbi e donne in gravidanza. Sull’argomento è intervenuto anche il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri: “Bisogna informare la popolazione e quindi sul sito del ministero saranno presenti indicazioni su come e quando usare questo metallo in cucina. Per esempio, non tenere incartato per ore nei fogli di alluminio il panino del vostro bambino”. Il viceministro fa un appello anche alle aziende che producono la carta d’alluminio: “Serve l’aiuto di tutti perché un utilizzo sbagliato può nuocere alla salute. Inoltre, il ministero ha scritto alla Commissione europea per portare questa problematica nelle riunioni sulla sicurezza alimentare”.

Le dosi tollerate

Il comitato ha rivalutato la problematica già esaminata nel parere “Esposizione del consumatore all’alluminio derivante dal contatto alimentare” risalente al 2017, alla luce dei risultati di nuovi studi svolti dall’Istituto Superiore di Sanità. Come affermato nel precedente parere, la via primaria di esposizione all’alluminio per la popolazione generale resta quella alimentare. Già nel 2008 l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) ha definito una dose settimanale tollerabile pari a 20 per un bambino di 20 kg e 70 mg per un adulto di 70 kg.

Più a rischio bimbi e donne in gravidanza

I dati scaturiti dagli studi condotti negli Stati membri, “indicano una significativa probabilità di superamento di tale dose nei bambini e nei giovani poiché maggiormente esposti all’alluminio contenuto negli alimenti”. Mentre “le fasce di età superiori risultano meno esposte sia per le diverse abitudini alimentari sia per il minore rapporto consumo di cibo/peso corporeo”. I diversi tipi di alimenti e condimenti, inoltre, favoriscono la migrazione, in particolari quelli acidi, come il succo di limone.

L’importanza dell’uso di materiali alternativi

Il Comitato auspica pertanto, “l’elaborazione sia di un piano di monitoraggio relativo alla presenza e rilascio di alluminio dai materiali a contatto, sia idonee modalità di informazione del rischio rivolte ai cittadini e alle imprese”. Sottolinea l’importanza dell’uso di materiali alternativi o leghe “che minimizzino la cessione”, nonché la “definizione di un piano nazionale” e particolare attenzione al “rischio di patologie, come quelle neurologiche o ossee, anche attraverso uno studio osservazionale caso-controllo”.

Meglio evitarne il consumo

L’alluminio è un veleno protoplasmatico e una neurotossina perniciosa e persistente. Nessun sistema vivente utilizza l’alluminio per i processi biochimici. In condizioni normali molto meno tossico del mercurio, arsenico, piombo o cadmio, ma è molto più comune nel nostro ambiente, e sembra anche essere più persistente rispetto alla maggior parte degli altri veleni metallici. Il pericolo è quello che si manifesta solo nei periodi di tempo lunghi. È quindi prudente evitarne il consumo. Non usarlo è attualmente il miglior modo per proteggerci dai gravi danni a lungo termine che possono derivare dalla ingestione.