Il livello di allerta massimo resta in vigore fino a mezzanotte: secondo l’Agenzia meteorologica nazionale sulla costa valenciana potrebbero cadere fino a 180 millimetri di pioggia in 12 ore. Scuola chiuse nella provincia di Malaga e in diversi comuni di quelle di Granada, Siviglia, Huelva e Cadice. Ieri inondazioni nel centro di Malaga
Si ferma di nuovo la scuola. Venerdì 15 novembre il sindacato Anief ha indetto uno sciopero contro l’abuso dei contratti a temine, lanciando anche una petizione per rivedere…
L’europarlamentare del partito di ultra-destra ‘S.O.S. Romania’ Diana Iovanovici-Sosoaca è stata vista al Parlamento europeo di Bruxelles assieme a un sacerdote ortodosso intento a benedire la sede dell’Eurocamera e intonare preghiere. Poco prima erano riuniti in una stanza in preghiera. L’eurodeputata romena si era già contraddistinta nella plenaria di luglio per aver interrotto la seduta con urla e improperi, ostentando due icone sacre, indossando una museruola e portando dei sacchi di plastica neri. Comportamenti che le sono costati l’espulsione dall’Aula. La protesta era nata quando la presidente dei liberali Valérie Hayer aveva proposto di includere il diritto all’aborto nella carta dei diritti fondamentali dell’Ue. Già in quell’occasione a Strasburgo, da fervente cristiana, aveva proposto di portare un sacerdote per “benedire” e “purificare” il Parlamento europeo. La parlamentare ha anche posizioni negazioniste rispetto al Covid e aveva accusato la Commissione europea per le morti in Romania durante la pandemia. Lunedì scorso, stando alla stampa romena, Diana Sosoaca era atterrata a Bruxelles con due preti ortodossi, facendosi notare anche all’aeroporto della capitale belga, dove ha parlato ai suoi sostenitori e intonato preghiere declamando “Cristo è risorto”. “Satana è tra noi, al Parlamento europeo ci sarà un vero spettacolo patriottico. Eliminiamo Satana da loro”, ha detto Iovanovici-Sosoaca.
Continuano ad arrivare sempre con maggiore frequenza immagini di piogge devastanti da tutte le zone d’Italia, ultima quella del Catanese. Ma che tempo dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni? A rispondere ci pensa Paolo Sottocorona, meteorologo di La7, che prima di entrare nel dettaglio fornisce un quadro generale della situazione del meteo: “Questa mattina abbiamo una zona di nuvole, che si piazzano fra nord e centro, c’è qualche pioggia, non particolarmente intensa, ma è anche questa effetto di quest’aria fredda che arriva dalle regioni balcaniche e confluisce in quella zona di bassa pressione che c’era, perché sta cambiando un po’ la situazione e che ieri ha dato fenomeni molto intensi in Sicilia. Ci sono fenomeni anche sulla penisola iberica, che teniamo sott’occhio perché sapete quello che è successo. La mappa dei temporali in queste ultime ore fa vedere qualcosa che riguarda il sud, siamo proprio sullo Ionio, qualche fenomeno c’è sul sud della Spagna e anche davanti alle Baleari”. Ed ecco le previsioni del tempo giorno per giorno: “La previsione per la giornata di oggi, giovedì 14 novembre, evidenzia delle nuvole, che al momento stanno dando qualche tempo pioggia sulle Marche, che tendono a scendere in parte verso sud. A questo punto tutto il medio versante adriatico può avere con i venti da est, tipicamente sono più interessate le regioni adriatiche piuttosto che quelle tirreniche dove infatti prevalgono le schiarite, poi c’è il sud peninsulare, quindi il Molise, la Campania, la Basilicata, un po’ meno la Calabria e la parte meridionale della Puglia, ma i fenomeni localmente intensi ci sono. Qualche pioggia debole c’è sulle isole maggiori, non preoccupante. Domani, venerdì 15 novembre, tutta questo questa instabilità, questa parte di maltempo, scende verso sud, libera in gran parte il versante adriatico, interessa ancora la Puglia, i versanti ionici, qualche pioggia moderata in Sicilia sulla parte settentrionale. Per la giornata di sabato 16 novembre tutto si attenua, piccole incertezze, qualche debolissima pioggia, un tempo forse non perfetto, però sicuramente più stabile”. Sottocorona conclude il suo appuntamento quotidiano con uno sguardo alle temperature massime previste per la giornata di oggi: “Ovviamente, specie al nord e sulle zone montuose, non salgono molto, ma anche sulle zone costiere e al sud si parla di temperature prevalentemente fra i 16-17 gradi, difficilmente di più. La tendenza nelle prossime 24 ore evidenzia che al sud c’è una diminuzione, dove ancora c’è questo maltempo dovuto ai venti freddi nord-orientali. Tendenza al recupero con miglioramento del tempo sia al nord che al centro”.
Giornata di “impasse movimentato”, quella di ieri. Ursula von der Leyen incontra i capigruppo delle forze di maggioranza a Palazzo Berlaymont per cercare di sciogliere il nodo che ha congelato il voto dei coordinatori sui sei vicepresidenti esecutivi (più, fuori dalla cerchia, l’ungherese Varhelyi, pratica rimasta aperta dalla scorsa settimana). Lo schema d’incaglio è il seguente: i socialisti non vogliono Raffaele Fitto, esponente di Fratelli d’Italia e dunque di Ecr, come vicepresidente esecutivo. Sul lato opposto, i popolari, che giocano di sponda con Ecr, su spinta dell’ala spagnola avevano puntato la socialista Teresa Ribera. In tutto questo, il Pd l’altra sera aveva finito per accodarsi alla posizione socialista, famiglia d’appartenenza, nonostante il sistema-Italia giocasse una partita così importante. Su questo, ieri è tornata ad attaccare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Signore e signori, ecco a voi la posizione del gruppo dei socialisti europei, nel quale la delegazione più numerosa è quella del Pd di Elly Schlein: a Raffaele Fitto, commissario italiano, va tolta la vicepresidenza della Commissione che la Presidente von der Leyen ha deciso di affidare», ha scritto su X. E ancora: «L’Italia, secondo loro, non merita di avere una vicepresidenza della Commissione. Questi sono i vostri rappresentanti di sinistra». E il ministro alla Difesa Guido Crosetto aggiunge: «Ricordo bene quando FdI chiese all’Ecr di votare il commissario italiano Paolo Gentiloni. Oggi a parti invertite il Pd non vota Fitto e non vuole dargli un ruolo importante. Questa non è politica, ma livore ideologico». Elly Schlein, però, ha sostanzialmente fatto la gnorri, e interpellata sul dossier europeo dai giornalisti svicola: «Non sono qui a rispondere a Giorgia Meloni. Sono dieci giorni che questo governo ci impedisce di parlare di Manovra. Ogni giorno ce n’è una: un fuoco di artificio, un elemento di distrazione di massa«. Dunque, è l’incaglio. Su cui ieri apriva uno spiraglio il capodelegazione di Forza Italia in Europarlamento Fulvio Martusciello: «Fitto non deve temere. È sotto l’ombrello dei popolari e di Tajani. Il via libera del Parlamento è una vittoria di Tajani». L’asse che collega il leader del Ppe Manfred Weber all’Italia, da lui indicata come un fattore di stabilizzazione dell’Europa, è infatti molto solido. E potrebbe avere un punto di sblocco a breve. Oggi, infatti, Weber ha convocato i capidelegazione del Ppe. Riunione in cui potrebbe essere impressa una svolta, con l’abbandono della linea intransigente degli spagnoli sulla Ribera, in virtù del pragmatismo e della necessità di far partire la commissione. Con questa linea: nessuno disconosce gli errori politici di Ribera in quanto ministro della transizione ecologica in Spagna sull’alluvione. Ma il Ppe è un partito garantista e se ci saranno da compiere ulteriori valutazioni, si compieranno in seguito. L’importante, però, è partire. Un ulteriore segnale sul punto è arrivata ieri dal portavoce della Commissione, che ha ribadito la fiducia di von der Leyen su Ribera. Se, dunque, oggi il Ppe dovesse creare le condizioni per il via libera, probabilmente si dovrebbe sbloccare lo stallo su Fitto così come sugli altri quattro vice esecutivi. E anche su Varhelyi, il commissario ungherese rimandato per dare un segnale a Viktor Orban.
Tanti auguri all’Anpi. Che martedì ha festeggiato i suoi ottant’anni. Un bel traguardo ma anche l’occasione per fare un bilancio. Secondo il presidente nazionale dell’associazione dei partigiani, Gianfranco Pagliarulo, le cose stanno andando a gonfie vele. «Nonostante i tempi che corrono», ha detto, «siamo in forte salute». Già, nonostante i tempi che corrono… o forse proprio grazie ai tempi che corrono. Gridare al ritorno del fascismo, infatti, non paga in termini elettorali (la collezione di sconfitte della sinistra lo dimostra abbondantemente) ma sembra portare bene a livello di “militanza”. «Al termine del tesseramento del 2023», ha spiegato Pagliarulo, «gli iscritti all’Anpi erano poco più di 153mila, di cui circa 24mila nuovi iscritti. L’anno precedente gli iscritti erano poco più di 141mila. È evidente la crescita dell’associazione e la crescita delle donne iscritte, che sono circa il 41 per cento». Ecco, complimenti a Pagliarulo. Ma non si può non notare un dato quantomeno singolare. Nell’aprile del 1945, nel momento della sconfitta del fascismo dopo una sanguinosa guerra civile, i partigiani erano circa 130mila. Insomma, ce ne sono più oggi che allora. Curioso, visto che da qualche decennio in Italia c’è una democrazia stabile e ci auguriamo che nessuno abbia in programma di riprendere le armi… (…) Clicca qui, registrati gratuitamente su Liberoquotidiano.it e leggi l’articolo integrale di Alberto Busacca
8.00 Arrestati tre uomini che hanno rapinato l`orologio dal valore di 100 mila euro all`attaccante brasiliano del Napoli, David Neres. Lo hanno rapinato, minacciandolo con la pistola. Dopo aver rotto il vetro dell`auto, dove si trovava dopo la fine di una partita allo Stadio Maradona,gli hanno rapinato l`orologio. Le indagini degli investigatori dell` Arma hanno stabilito che lo scorso primo settembre i tre hanno raggiunto il minivan sul quale viaggiava il calciatore, che si trovava bloccato nel traffico,hanno infranto il vetro e rapinato
Le elezioni del prossimo fine settimana in Umbria sono un thriller. Il colpo di scena finale potrebbe essere un omicidio-sucidio. Con Vittoria Ferdinandi, la sindaca che dopo dieci anni ha restituito Perugia alla sinistra, che sferra il colpo fatale contro la candidata del campo largo e rosso, Stefania Proietti, e quindi ammazza tutta la coalizione. Sullo sfondo, Amanda Knox e il delitto di Meredith Kercher, dopo una notte di Halloween di quasi vent’anni fa; correva il 2007. La campagna elettorale procedeva sonnacchiosa, finché in città è comparso il fantasma dell’americana sospettata di omicidio e finita condannata per diffamazione. Donna da non prendere con leggerezza, come invece, ahilei e ahiloro, ha fatto la Ferdinandi. Succede che la giovane di Seattle, che ha passato in Italia quattro anni in carcere con la falsa accusa di essere un’assassina, sia tornata sul luogo del delitto, producendo, con Monica Lewinsky, fu stagista e altra ex ragazza terribile a stelle e strisce, Blue Moon, «la storia vera di come la Knox sia stata erroneamente condannata e della sua odissea di sedici anni per liberarsi» spiegano dalla Panorama Film. Una fiction in otto puntate da un’ora l’una le cui riprese, tra Orvieto e Perugia, sono iniziate da una decina di giorni.
ATTO DI CONTRIZIONE La sindaca ha dato il via libera e sgomberato il centro storico ma la mossa le è costata una pioggia di critiche da parte della cittadinanza, alle quali lei ha tentato una goffa risposta in una lettera contrita e un po’ patetica. «Perugia, voglio chiederti scusa nonostante io abbia scelto pensando di fare il meglio per te. Il tuo dolore non sarà mai per me l’effetto collaterale di una decisione politica ma il cuore del problema. Spengo la luce ogni sera e la riaccendo ogni mattina pensando solo a proteggerti e valorizzarti. Anche io ho fatto parte del dolore seguito alla morte di Meredith, che ha svuotato la città di bellezze e sogni e l’ha riempita di vuoto e droga. Per questo ho cominciato a fare politica, per difendere la tua anima» (…) Clicca qui, registrati gratuitamente su Liberoquotidiano.it e leggi l’articolo integrale di Pietro Senaldi