Usa: Lavrov, ‘Trump potrebbe dare priorità al contenimento della Cina’

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 Mosca, 14 nov. (Adnkronos) – Contenere la Cina sarà un compito prioritario per gli Stati Uniti sotto Donald Trump, mentre Washington vede “nel presente la Russia come una minaccia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un’intervista per il programma New World. “Il compito di contenere la Cina è stato assegnato dall’amministrazione di Joe Biden. Immagino che rimarrà una priorità anche per l’amministrazione di Donald Trump. E noi siamo la ‘minaccia’ di oggi. Washington non può permettere alla Russia di dimostrare di essere un attore potente o di minare la reputazione dell’Occidente”, ha spiegato Lavrov, aggiungendo che per gli Stati Uniti conta la propria reputazione e non il destino dei popoli, in particolare di quello ucraino.

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 Fonte liberoquotidiano.it

Tre esplosioni vicino alla Corte suprema a Brasilia, morto l’attentatore

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 Due ordigni sono esplosi nella piazza dei Tre poteri, dove si trovano la Corte suprema, il Parlamento e Palazzo Planalto. A circa 500 metri di distanza è esplosa un’auto carica di ordigni artigianali. L’attentatore è stato identificato come Francisco Wanderley Luiz, 59 anni, che poche ore prima dell’attacco aveva scritto su Facebook messaggi deliranti che suggerivano un attentato dinamitardo contro obiettivi politici

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 Fonte SKY TG24

Cancro, svelato nuovo bersaglio per combattere tumore della colecisti

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 Milano, 13 nov. (Adnkronos Salute) – Un gruppo di scienziati dell’Istituto nazionale di gastroenterologia ‘Saverio De Bellis’ di Castellana Grotte, in provincia di Bari, ha identificato un nuovo bersaglio farmacologico per provare a rallentare la progressione del tumore della colecisti o colangiocarcinoma. Un cancro raro con una prognosi sfavorevole, considerando che in genere meno di 1 paziente su 10 è vivo a 5 anni dalla comparsa della malattia. Lo studio, pubblicato sul ‘Journal of Experimental & Clinical Cancer Research’ e finanziato da Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, si è concentrato sulla comunicazione tra cellule epiteliali del colangiocarcinoma e cellule fibroblastiche non tumorali che si trovano vicino alla neoplasia. Un dialogo che va interrotto, spiegano gli autori, perché “sembra all’origine dell’aggressività di questo tumore”.A rendere ancora più insidioso il colangiocarcinoma c’è il fatto che “la sua diagnosi è spesso tardiva – sottolineano i ricercatori – in quanto i sintomi, quando presenti, indicano una malattia già avanzata limitando così le possibilità chirurgiche”. Le opzioni terapeutiche sono “la chemioterapia, che spesso però non è efficace, a cui possono seguire farmaci ‘mirati’ utilizzabili però soltanto nel 10% dei casi in base alle caratteristiche molecolari del tumore”, precisano gli esperti. “A fronte di risultati così scadenti delle terapie attualmente disponibili, credo sia un obbligo morale e scientifico, per i ricercatori, dedicarsi allo studio di nuove strategie terapeutiche per aiutare i pazienti affetti da colangiocarcinoma – afferma Gianluigi Giannelli, direttore scientifico dell’Irccs De Bellis – Si tratta di un tipo di cancro molto complesso, la cui progressione tumorale è quasi sempre il risultato di una complessa interazione tra cellule epiteliali tumorali e cellule non neoplastiche, i fibroblasti, già presenti nell’organismo del paziente”. Non a caso è su questa comunicazione che si sono focalizzati gli scienziati pugliesi nello studio.”Interrompere questo scambio di comunicazioni tra cellule di colangiocarcinoma e fibroblasti consente di rallentare significativamente la crescita del tumore, impedendo alle cellule neoplastiche di riprodursi”, rimarca Giannelli in base a quanto emerso dal lavoro, prima autrice Serena Mancarella. “Questo risultato – conclude – è il prodotto di molti anni di lavoro di diversi ricercatori, reso possibile dal sostegno di Airc, e rappresenta una novità rilevante nella letteratura scientifica internazionale. I risultati hanno infatti dimostrato che la comunicazione tra queste diverse cellule deve essere considerato quale possibile nuovo bersaglio terapeutico, aprendo la strada a strategie inedite per la cura dei pazienti”.

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 Fonte iltempo.it

Giorgetti: impegno calo tasse ceto medio

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21.00
Incontro a Palazzo Chigi tra governo e associazioni datoriali sulla Legge di Bilancio.Il ministro Giorgetti ha “confermato la volontà del governo di continuare a lavorare per il reperimento di risorse per ridurre il carico fiscale del ceto medio”.
L’Italia si trova in una posizione migliore di altri Stati Ue nella presentazione della Manovra, ha sottolineato.
Occorre “indurre le amministrazioni a concentrarsi sulle opere previste dal Pnrr. Tutti i fondi devono essere spesi entro il 2026”.

@Notizie

Casteldaccia, “operai senza protezioni”

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19.45
“Nessun dipendente di Amap Spa e Quadrifoglio Group presente presso l’impianto fognario, il 6 maggio 2024, era dotato di dispositivi di sicurezza per le vie respiratorie”. Così i consulenti della Procura di Termini Imerese per la morte di 5 operai, a Casteldaccia (PA), intossicati mentre lavoravano alla manutenzione della rete fognaria.
Inoltre, nessuno degli operatori, forse tranne uno, aveva avuto una specifica formazione.Indagati per omicidio colposo plurimo e lesioni gravissime dirigenti e tecnici delle società coinvolte

@Notizie

Quanti sono i dialetti in Italia?

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Il nostro è un paese multilingue. Sia perché migliaia di persone sul territorio italiano parlano ogni giorno delle lingue straniere come russo, inglese, ucraino, arabo, cinese, ma anche swahili, urdu e coreano. Sia perché il nostro territorio è multilingue a prescindere dalle persone straniere: lo è già di suo. Le minoranze linguistiche costituiscono infatti uno dei punti fondamentali della composizione etnica italiana. Lingue come il napoletano, il veneto, il francese, il tedesco, l’albanese e il sardo sono tutelate per legge; e lo sono proprio per l’importanza che hanno sul territorio.

I dialetti più parlati in Italia sono circa una decina: il veneto , il napoletano, il friulano , il piemontese , il sardo, il lombardol’emiliano ed il romagnolo, il siciliano e il ligure. Poi ci sono il francese, soprattutto in Val d’Aosta, lo sloveno in Friuli Venezia Giulia e il tedesco che invece è parlato nel nord del Trentino. Oltre all’italiano quindi in Italia ci sono almeno altre 13 lingue utilizzate su base quotidiana.

Ma a osservare il fenomeno nel dettaglio il numero dei dialetti italiani potrebbe essere molto più alto. Infatti in Sicilia non c’è solo un siciliano, ma ci sono diversi dialetti siciliani a seconda della zona, anche molto diversi tra loro. Lo stesso accade in Veneto e Friuli, e anche in centro Italia, come in Abruzzo Marche e Umbria. Qui i dialetti possono differire notevolmente. Anche in Sardegna il discorso è simile: nel sud si parla il campidanese ma più a nord ci sono gallurese, logudorese, sassarese e così via.

Dove si parla più il dialetto in Italia?

Secondo analisi statistiche recenti i dialetti sono molto utilizzati in Campania e in Veneto. Nelle due regioni c’è una larga parte di popolazione (in Campania si va oltre il 30 per cento) che usa il dialetto, e non l’Italiano, per la propria quotidianità. Nelle altre regioni invece la percentuale è più bassa, soprattutto in corrispondenza dei grandi centri. Non solo, la differenza ovviamente è rilevante anche su base anagrafica con gli anziani a parlare i dialetti molto più che le nuove generazioni.

Peroni diventa marchio storico di interesse nazionale: cos’è e come si ottiene

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 Sono molteplici i marchi in Italia che hanno un’importante tradizione alle spalle, tali da essere un vanto per il nostro Paese, anche all’estero. Vi è, tuttavia, un apposito Registro dove si può far richiesta di accedere, a tutela della proprietà industriale e delle eccellenze italiane.

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 Fonte quotidiano.net

Chi la fa ……l’aspetti…..

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Se fosse stato per Meloni e Fratelli d’Italia, il nostro Paese non avrebbe 209 miliardi da spendere. Il problema grave è che sono degli incompetenti e non ne sono capaci!