Marche, chiuso l’ospedale di Bertolaso. Un flop da 18 milioni

Views: 0

Coronavirus. Dopo appena 10 giorni, e solo 3 pazienti, il Covid center di Civitanova sarà smantellato

Guido Bertolaso e Luca Ceriscioli all’inaugurazione dell’ospedale di Civitanova Marche

Guido Bertolaso e Luca Ceriscioli all’inaugurazione dell’ospedale di Civitanova Marche

Dieci giorni di vita, tre pazienti, trentaquattro tra medici e infermieri, dodici milioni di euro. L’annunciatissimo flop del Covid Center di Civitanova Marche è tutto in questi numeri: una struttura pensata quando il sistema sanitario sembrava sul punto di crollare, a metà marzo, poi vittima di svariati ritardi in sede di lavori e infine inaugurata quando la pandemia ormai era finita, tra le proteste dei medici obbligati ad andarci a lavorare in aggiunta al proprio orario di lavoro.

IERI SERA, ALLE 20, l’astronave progettata da Guido Bertolaso – che peraltro ha anche preso il coronavirus ed è rimasto distante dalle scene due settimane tra marzo e aprile – e realizzata con il contributo dell’Ordine di Malta ha chiuso i battenti: l’ultimo paziente, dopo due tamponi negativi, è stato mandato via nel pomeriggio e non sono in programma altri trasferimenti. Restano in servizio gli uomini della vigilanza privata a sorvegliare i macchinari (non tutti, alcuni, presi in affitto, torneranno indietro) e gli addetti alle pulizie. Via anche le medicine e «i materiali deperibili», per una cattedrale nel deserto che da oggi diventa essa stessa deserto.

«Si tratta di uno stand by», si affretta a giustificarsi il direttore dell’Area Vasta della provincia di Macerata Alessandro Maccioni. In realtà si tratta di una resa: sarà la Regione, eventualmente, a decidere in futuro se «inserire la struttura in una programmazione sanitaria più ampia», ma ormai gli ospedali marchigiani hanno avuto modo di prendere le misure dell’emergenza e nel malaugurato caso che si dovesse registrare un nuovo aumento dei contagi, assicura tra gli altri l’ex dirigente sanitario Claudio Maffei, «saremmo pronti».

Quella marchigiana è la seconda impresa anti-Covid fallita da Guido Bertolaso: dopo quello di Milano, il caso di Civitanova si presenta come una nuova conferma di una linea che è apparsa «incomprensibile» (ancora a detta di Maffei) sin dal primo momento, anche perché tutti i medici intervenuti nel dibattito hanno sempre sconsigliato di portare lì i pazienti Covid, in mancanza di reparti oltre alla terapia intensiva e a quella subintensiva.

COME LA LOMBARDIA, anche le Marche hanno deciso di non reinvestire in strutture già esistenti e chiuse da pochi anni (tra Pesaro e Ascoli sono 13 gli ospedali dismessi dal 2010), ma di riconvertire un’area commerciale destinata alle fiere. Con la scusa dei tempi strettissimi e dei troppi lacci e lacciuoli burocratici, poi, la raccolta dei fondi non è stata gestita dalla Regione, ma dall’Ordine di Malta, che ha messo a disposizione un conto corrente con l’invito ai cittadini e alle aziende di contribuire con donazioni liberali. L’impresa è riuscita solo fino a un certo punto, se si considera che 5 dei 12 milioni totali sono stati scuciti dalla Banca d’Italia, che certamente non è un istituto di credito privato. Non solo, la Regione ha anche dovuto stanziare dei fondi perché l’avveniristica astronave (copyright Bertolaso) potesse decollare: 4 milioni per le utenze e la gestione e altri 2 milioni per il futuro smantellamento totale di un’opera da sempre concepita come provvisoria.

Alla fine, questi soldi sono serviti per accogliere tre persone, tutte provenienti dall’ospedale di Camerino, qualche decina di chilometri a ovest di Civitanova.

SUL PIANO POLITICO, poi, l’astronave rappresenta anche il sigillo finale del complicato quinquennio di governo regionale di Luca Ceriscioli, che, dopo essersi fatto da parte, adesso vorrebbe ricandidarsi a settembre anche se il suo partito, il Pd, non lo vuole più e ha già ufficializzato un altro nome. I suoi unici alleati nell’affare civitanovese, per caso e per calcolo, sono stati quelli della Lega.

BERTOLASO, DAL CANTO SUO, sta proseguendo il suo giro d’Italia in qualità di esperto di emergenze: dopo i disastri di Milano e di Civitanova, attualmente è in Sicilia, evocato dal governatore Nello Musumeci come coordinatore del progetto sicurezza regionale in vista di una non meglio definita «fase due e mezzo». L’ex capo della protezione civile ai tempi del terremoto di L’Aquila lavora da Trapani, dove ha ormeggiato la barca a vela che usa come dimora.

Fonte

IL LIVELLO DELLA MERDA

Views: 0

Romano Prodi, detto “il mortadella”, quello che insieme a D’Alema, negli anni ’90, diede il via alle privatizzazioni selvagge che portarono al saccheggio dei gioielli dell’ IRI, vedi Alitalia, Autostrade, Finmeccanica, Fincantieri e Aeroporti di Roma, tanto per citarne alcuni. Lo stesso che ci mise in braccio all’euro quando ancora non eravamo all’altezza per sostenerlo, raccontandoci che “con l’euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più”. Lo stesso Romano Prodi che per primo, in tandem sempre con D’Alema, consegnò le chiavi di casa delle nostre autostrade in mano ai Benetton, ebbene in queste ore ha riservato un assist formidabile a Silvio Berlusconi, andando ad aumentare la già nutrita schiera di quanti, oggi, lo vorrebbero nell’Esecutivo con la scusa dei numeri risicati in Senato. Vedi buona parte del Pd e tutta Italia Viva, ovvero vedi “Superbone”, alias Carlo Calenda, il capetto del micropartito Azione, che nei suoi sogni da megalomane, Berlusconi lo vorrebbe in una “grande ammucchiata” tranne i 5 Stelle.

Ma che ha detto Romano Prodi a proposito di Berlusconi? Ha detto che “non è più un tabù: come ho già detto di Berlusconi, la vecchiaia porta saggezza e qualche cambiamento nella composizione della coalizione di governo non mi sorprenderebbe…”
E detto da lui fa un certo effetto. Chi ha buona memoria ricorderà lo scherzetto che Silvio Berlusconi gli fece nel 2008, quando gli si comprò a suon di milioni un senatore facendo cadere il suo Governo.

Escludendo un principio di alzheimer o di demenza senile, per spiegarsi certe piroette come quella di Prodi in queste ore, ma anche quelle degli altri attori in commedia che si agitano come tante api impazzite in un alveare, non resta che darsi la solita, trita e ritrita spiegazione. Quella passata alla storia del socialista Rino Formica, quando disse che “la politica è sangue e merda”.

Ps: con la variante attuale che la merda sta crescendo di livello.
Roberta Labonia

Fonte

….e se fosse vero?????

Views: 0

La Germania ha la febbre e sa di essere molto malata ma, prima di capitolare, vorrebbe essere sicura che anche l’Italia finisca nel baratro. Stanno cercando di avvelenare i pozzi per essere certi che muoia Sansone con tutti i Filistei. Siccome al loro orizzonte si stanno addensando nuvoloni che preannunciano tempesta vorrebbero ingabbiare noi nel meccanismo mortale del Mes così, già dall’indomani mattina dopo la firma, chiederebbero l’attivazione della clausola, che esiste e non credete a chi vi dice che non ci sia, per cui possono esigere in otto giorni di calendario il rientro di tutto il prestito, che significherebbe, ipso facto nottetempo, un bel prelievo forzoso sui conti correnti di tutti gli italiani.
L’ esposizione bancaria della Bundes Bank nei confronti dei nostri BTP, e quindi del debito pubblico italiano, verrebbe chiusa con i risparmi degli italiani.
Ma facciamoci anche noi un po’ gli affaracci dei primi della classe.

  1. Sono ancora un territorio di occupazione americana. Non hanno mai firmato la pace.
  2. Avevano 60 anni di tempo, quindi entro il 2005, avrebbero dovuto darsi una Costituzione ma a tutt’oggi non lo hanno ancora fatto.
  3. Dal momento che non sono una Nazione a tutti gli effetti, non sono iscritti al registro SEC. Significa che se l’euro domani mattina crollasse, loro non potrebbero commerciare con gli Stati esteri.
  4. Non stanno pagando quanto dovuto alla NATO e stanno tirando a verze Trump dicendo che probabilmente dovrebbero entro il 2032 riuscire a saldare il debito
  5. La Deutsche Bank ha in pancia titoli tossici pari a 15 volte il PIL tedesco
  6. Sempre alla Deutsche Bank è stata comminata una multa da 150 milioni di dollari per finanziamenti “allegri” al pedofilo, faccendiere del Deep State, Epstein.
  7. La Volkswagen il 25 Maggio ha perso la causa per cui dovrà risarcire i proprietari delle vetture diesel di cui hanno falsificato i certificati di emissione
  8. La Bayer, che ha acquisito la Monsanto, ha perso la causa inerente la tossicità del Roundup, diserbante al glifosato. Alcuni dei ricorrenti sono già stati risarciti ma altri non sono soddisfatti per cui proseguirà l’iter giudiziario dei risarcimenti
  9. Il 5 agosto la BCE dovrà fornire la decisione finale in merito all’ultimatum che le è stato lanciato dalla Corte tedesca poiché ritengono che la propria Legge Fondamentale sia superiore ai Trattati europei. In virtù di questo essi asseriscono di non poter più sostenere in sodalizio il debito dell’intera eurozona. Bene, se non lo possono più fare, che si accomodino pure, quella è la porta, e che la aprano anche alla svelta così crolla tutto il sistema UE e Euro. Un secondo dopo anche noi raccogliamo le nostre quattro carabattole, salutiamo educatamente tutti, anche quelli che ci hanno trattato di merda perché noi siamo dei signori, e buonanotte al secchio.

Nulla è ciò che sembra.
(dalla rete)

IL PARTITO UNICO DEL NORD VUOLE TUTTO PER SE’, IL SUD PUO’ MORIRE

Views: 0

(di Enzo Lionetti*)

Dopo l’attacco di Confindustria, la pressione dei poteri forti sul Governo con gli Stati Generali a Villa Pamphili, il piano Colao che vuole gli investimenti tutti al nord, ecco che il PD fa la sua scelta. Dobbiamo puntare solo al nord per far ripartire l’economia, dice Stefano Bonaccini presidente della regione Emilia-Romagna che il giorno prima incontra il segretario nazionale Zingaretti per dettargli la linea.
Il PD si allinea alla Lega Nord per dirottare tutti i finanziamenti dello Stato al nord. Soldi degli italiani e dell’Europa.
Il Partito Unico del Nord all’attacco dello Stato italiano.

Il Movimento 24 agosto Equità Territoriale chiama a raccolta le persone di buona volontà, le persone che antepongono i principi costituzionali dell’uguaglianza sostanziale, dell’equità, del lavoro, della libertà di impresa rispetto a questa indiscriminata e iniqua politica dei partiti nazionali che favoriscono solo il nord mantenendo in uno stato di arretratezza economica 20 milioni di Italiani che soffrono di uno Stato inefficiente, che non fornisce servizi essenziali alla popolazione come sanità e Infrastrutture.
Il SUD dice basta a questo Stato truffaldino.

Il 12 luglio a Monte Sant’Angelo, città dell’Arcangelo Michele e sito UNESCO, manifestazione nazionale per l’equità territoriale del Movimento 24 Agosto.
O Equità o Secessione

(*direttivo nazionale M24A-ET)

L’ASCENSORE del “FIORDO

Views: 0

È veramente una Gioia immensa la NOTIZIA che a progettare l’ASCENSORE del “FIORDO della nostra amata FURORE” sarà il 🥇 Studio degli amati territori Meridionali: EMILIO MAIORINO and PARTNERS che ha già dato all’amata AMALFI un’Ascensore ed una Vista 🌃 Panoramica unica al 🌏🌎🌍 ad una Città che l’aspettava da 30 anni.

EMILIO sta dando ANIMA e VITA anche a PALAZZI 🏢 ed EDIFICI del Centro Storico di TARANTO – la Città dei due MARI – d’altronde dove vi è storia centenaria solo pochissimi “Cesellatori e Cultori della pura BELLEZZA” come LUI possono usare “la Matita” ✏️ come per il Chiostro dell’Hotel Convento Luna del 1200 e della conchiglia che sta realizzando all’ingresso dello Storico ARSENALE di AMALFI custode della Croce ✝️ (Che campeggia nella Bandiera della Marina Militare) di SCALA – il Più antico Comune dei nostri luoghi di residenza.

Sono Orgoglioso perché questa sera cenando con gli amici per festeggiare (guardando la DIVINA) apriremo una MAGNUM di “FIORDUVA 2014” essendo l’unico “VINO EROICO” che sa di Roccia e di Mare 🌊 e che prende il nome dal FIORDO.

Finalmente si avrà un progetto esecutivo e cantierabile da uno dei più GRANDI ARCHITETTI degli amati territori Meridionali ed 🇮🇹.

Questo lo dedico a MARISA CUOMO che si avvicina ai 38 anni di storia della sua CANTINA ed a sua Suocera che certamente dal PARADISO vedrà che nei prossimi anni avremo un’Ascensore per scendere nel FIORDO e non più le centinaia di scalini che Lei amava fare diverse volte al Giorno.

Alle Donne coraggiose che caratterizzano e rendono UNICI i nostri amati TERRITORI DI RESIDENZA e che in un prossimo futuro indosseranno la striscia di SINDACA dei miei amati luoghi.

NOI mai ci FERMEREMO sia per la DIVINA COSTIERA che per l’amata REGIONE CAMPANIA liberandola da qualche Sindaco “incapace ed arrogante” al pari di personaggetti incolti.

Evviva il FIORDO DI FURORE ed il TORRENTE SCHIATO sul quale stiamo predisponendo un’idea di PROGETTO FLUVIALE.

🦅🦅🦅🦅🌊🌊🌊🌊🥇✝️🥇🌍🌏🌎☘️☘️☘️🌍🌏🌎🇺🇸🇮🇹🇪🇺🇮🇹🇺🇸🇪🇺

Capitano Ninco Nanco

E No scusate io Non ci sto.

Views: 0

Matteo Salvini é andato a Bergamo a denunciare lo scandalo nelle RSA? NO.

Ha chiesto conto a quel deficiente di Fontana della gestione del Covid in Lombardia? NO.


È mai venuto a Mondragone quando era Ministro dell’Interno? NO.


Parliamoci chiaro. Oggi è venuto a provocare e a fare sciacallaggio elettorale.


Sapeva che avrebbe creato tensioni, e se ne è fregato. Il personaggio è questo.


Voi mi chiedete di essere moderata con uno che ha avallato il DDL PILLON?


Con uno che sui diritti civili, sulle libertà sessuali e individuali e su quelle di culto ha detto le cose più schifose IO dovrei essere moderata???!!


Dovrei essere moderata con chi giocava con la bambola gonfiabile di Laura Boldrini o che ha dato in pasto ai suoi social tutte le Donne che non erano d’accordo con Lui?

Ma andasse a quel paese. Lui e chi lo sostiene.

Da voi, non accetterò mai nessuna lezione: NESSUNA!

Napoli e la Campania non si legano! ❤️

Fonte

IL LOMBARDO PENSIERO

Views: 0

di Annamaria Pisapia (Vice Presidente Movimento 24A Equità Territoriale)


Con lo scrittore Luca Doninelli, si allunga la lista dei lombardi presuntuosi, tronfi, avidi e arroganti dopo Feltri, Severgnini, Sala, De Bortoli, per citare solo quelli post covid andando un po a ritroso nel tempo come dimenticare il sindaco di Cantù Bizzozero, che nel 2017 definì Napoli “una fogna infernale”: alla giusta indignazione da parte dei napoletani seguì l’invito dei consiglieri comunali a visitare la città partenopea per ricredersi (sic!); dopo le “scuse” e poiché il pensiero razzista di Bizzozero rimase invariato, com’era prevedibile, nel 2019 ci riprovò con “Meridionali di fatto da terzo mondo”; “Sud appendice africana che, a parte la pizza, esporta droga, ndrangheta, camorra e cosa nostra”).

L’allucinante intervista rilasciata da Doninelli (che stento quasi a credere abbia potuto conseguire qualche successo scolastico, dopo le esternazioni da troglodita) mette in luce una visione comune a molti lombardi di grandeur che, con magnanimità accoglievano gli emigranti così rozzi, arretrati, una roba da terzo mondo: “Era già tutto nello stupore che gli emigrati meridionali provavano quando arrivavano a Milano.

Appena scesi alla Stazione Centrale, si trovavano davanti il Pirellone. Comprendevano immediatamente di essere in un altro mondo, diverso da quello da cui venivano, ma anche dal resto d’Italia. Questo generava un’aspirazione e insieme un rancore: il desiderio di diventare come Milano, ma anche la considerazione che è facile essere Milano se hai tutte quello che ha Milano: collegamenti, ricchezza, opportunità, posizione geografica”.

Ma i vaneggiamenti non finiscono qui e il Doninelli (sicuro che è scrittore?) forte del fatto che qualcuno lo abbia ascoltato senza mandarlo al diavolo prosegue: “Ho la sensazione che tra gli italiani e la Lombardia sia successo qualcosa di simile a quello che succede a un padre severo, che è sempre stato saldo, nel momento in cui si rivela fragile, incapace di far fronte alla difficoltà il figlio se la prende con lui, gli vomita addosso il suo disorientamento, perché scopre che anche il suo punto di riferimento è vulnerabile, e lo considera imperdonabile.

Come dire: ‘Tu sei il capo del plotone, sei stato ferito: noi ora come accidenti ce la caviamo?”. Non pago e mostrando chiaramente di essere affetto da “disturbo delirante Doninelli si spinge a dichiarare ” Io Napoli senza le sue debolezze non la vorrei. Così come Roma tutta precisa non riuscirei a riconoscerla. Milano è la città che deve far dire: “Per fortuna c’è lei”. Bene, la diagnosi è confermata: Doninelli soffre di una patologia psichiatrica.

L’inquietudine viene dal fatto che ad esserne colpiti siano molti lombardi che necessiterebbero di una terapia d’urto: un opportuno ripasso storico (ad libitum) di quando la Lombardia non era altro che una colonia dell’Impero Austriaco e come tale sottoposta a pressioni fiscali tali che, se un colonizzato milanese avesse osato fare affermazioni come quelle di Doninelli avrebbe visto spalancarsi le porte, si ma del manicomio.

L'immagine può contenere: 1 persona, primo piano