Sto pensando che vorrei far fare a Mogol, che viene ad Aversa il 27 febbraio, una passeggiata,veramente vorrei offrirgli un caffè nel Centro storico della città.Ma in questi ultimi tempi Aversa lascia un pò a desiderare quanto a ordine e pulizia . E la colpa ,secondo me, è di tutti e vorrei che tutti insieme lavorassimo per la città .E ,pensando a questo ,mi è tornato in mente la riflessione del Dottore Alberto Zuccalà,che vi invito a leggere di seguito. < Ai tempi di Aristotele, per tortura, legavano i prigionieri ai cadaveri, faccia a faccia, con una sola corda che stringeva i due corpi. Nel medesimo spazio c’era la vita e la morte e mi gioco il cuore che ai vivi quella morte addosso faceva uno schifo da paura. Se provassimo a sentire vicini tanti corpi dilaniati dalle guerre, dalla violenza, dalle dipendenze, dalla solitudine ,dai problemi ecologici,spazzatura ,smog, sporcizia …. probabilmente le guerre, le violenze, le dipendenze, le malattie le sporcizie……farebbero lo stesso schifo anche a noi. Trovo assurdo questo tempo di guerra e di violenza, di veleni e malignità gratuiti di tutti gli schieramenti! Non è possibile che istruiti e connessi si fallisca su temi importanti che annullano l’altro. Quanti proiettili devono ancora essere sparati perché finiscano i conflitti? Quante donne devono ancora morire? E quanta gente andare a morire di solitudine o in solitudine o per ferite morali? Nessuno sente il freddo di quei corpi addosso o percepisce il rosso di quel sangue, del dolore che inonda le terre o i mattoni gelidi dei pavimenti? E’ mai possibile che si preferisca il tuono improvviso di una bomba seguito da un pianto straziante, alla quiete, al silenzio o a gente di città intenta a far festa insieme ,il 27 di febbraio in un teatro cittadino? Lavoriamo tutti insieme,maggioranza e opposizione,per la città e troviamoci a cantare ,poi, insieme Lucio Battisti con Mogol e Carroccia,il 27 di febbraio al Metropolitan.
Non mi ritrovo nella discussione portata avanti da qualcuno circa la necessità di collocamento stabile del Movimento 5 stelle nell’area di centrosinistra. Non mi ritrovo assolutamente, per una serie infinita di ragioni. Il M5S è nato come alternativa al sistema e per dare risposte ai bisogni dei cittadini, bisogni di cui ormai la politica non si faceva più carico da anni, bisogni anzi calpestati. Basta guardare al dato del numero dei poveri in Italia, più che raddoppiato negli ultimi 10 anni. Basta guardare alle centinaia di migliaia di giovani, costretti a lasciare il nostro Paese, perché incapace di offrire opportunità. Noi siamo nati per dare risposte a tutto questo, per riportare la politica a essere servizio, un servizio di bene alle persone. Cosa significa allora parlare di sinistra o di destra? Cosa ha fatto di sinistra, la sinistra negli ultimi 30 anni per difendere i poveri, i lavoratori, la sanità pubblica? Cosa ha fatto di destra, la destra negli ultimi 30 anni per supportare le imprese, le famiglie in denatalità? E allora cosa vuol dire che il M5S deve collocarsi stabilmente nell’una o nell’altra area? Nulla, se non il tentativo di far fallire la ragione stessa per cui siamo nati e fare da stampella a chi ha già fallito e a chi ha già tradito la sua stessa ideologia. La misura più di sinistra degli ultimi 30 anni l’ha fatta il M5S, si chiama reddito di cittadinanza e abbiamo costretto la Lega ad approvarla coi suoi voti. Il primo step per smantellare il Jobs Act, la peggiore riforma che ha cancellato i diritti dei lavoratori voluta e attuata dalla sinistra (?), lo ha realizzato il M5S col Decreto Dignità quando era al governo con la Lega. Lo stop a una scellerata riforma delle autonomie, voluta e spinta dalla Lega, che avrebbe ancora una volta penalizzato il Sud, è sempre frutto del lavoro del M5S. Il taglio dei vitalizi e dei parlamentari, misure che danno una mazzata alla Casta, le ha fatte approvare il M5S mentre governava con la Lega e poi col PD. E oggi la Casta, fatta da centrodestra e centrosinistra, sta cercando in ogni modo di cancellarli. Mi spiegate allora cosa vuol dire che il M5S deve collocarsi tra i progressisti? Che senso avrebbe continuare ad esistere, se non diventare un partitino irrilevante della sfera sinistrorsa come ne abbiamo visti tanti? Io credo fermamente che l’unica ragione per continuare ad esistere sia continuare a fare il M5S. Credo che dovremmo ripartire dalla nostra identità, quella della politica come servizio, scrollarci di dosso un po’ di ipocrisie e organizzarci seriamente, e soprattutto proporre una visione di futuro per il nostro Paese, portare nel dibattito politico temi alti, di valore, quelli che gli altri non porterebbero mai perché non sono liberi e forse neppure interessati, e costringerli a realizzarli. Come abbiamo fatto finora. Dobbiamo tornare a essere fieri della nostra storia, di ciò che siamo, di ciò che abbiamo fatto. Nessuno parla più di identità, sorrido al vedere colleghi, magari quelli al secondo mandato o quelli eletti sull’onda di un successo che considerano irripetibile, giocare ai piccoli strateghi sulla pelle di un Sogno per cui abbiamo speso le nostre vite e in cui milioni di italiani hanno riposto le loro speranze. Mi fa rabbia vedere i lupi famelici che hanno affondato i denti nella carne viva del nostro Paese gongolare per i nostri insuccessi e sfregarsi le mani immaginando già la nostra scomparsa. Dobbiamo spiegare ma soprattutto dimostrare alla gente che governare con quegli altri non vuol dire essere come loro, assumerne i vizi, farci carico delle loro mancanze e responsabilità. Vuol dire invece portarli a fare cose che da soli al governo non avrebbero mai fatto, vuol dire certo accettare dei compromessi perché non governiamo da soli, ma non rinunciare mai ai nostri obiettivi più importanti per cambiare un pezzo alla volta il futuro del nostro Paese. Servirà una comunicazione chiara e leale, servirà tanta umiltà, servirà ricominciare e ripartire quasi da zero, servirà tornare a spogliarsi dei titoli di onorevole, servirà tornare tra la gente. Ma io credo che ne varrà la pena e che la gente poco a poco tornerà a credere in noi, ne sono certa, e se anche non fosse potremo continuare a camminare a testa alta, certi di non averla mai tradita.
Non lamentiamoci, è anche colpa nostra. I ragazzi del M5S si stanno immolando per il popolo italiano, da soli contro tutto il sistema. Ma molti li hanno abbandonati… ed ecco i risultati…
Se le notizie sul ripristino dei Vitalizi riportate dal Fatto Quotidiano sono vere, siamo di fronte ad una vicenda scandalosa. A decidere di salvare il più odioso dei privilegi che la vecchia classe politica si è data è infatti un organo interno del Senato in pieno conflitto d’interessi”.
E’ quanto afferma il senatore M5S, Primo Di Nicola, a proposito dei ricorsi contro il taglio dei vitalizi al vaglio della Commissione contenziosa. “A cominciare dal presidente della Commissione Contenziosa – aggiunge l’esponente pentastellato -, l’organo che sta decidendo se far tornare in vita i Vitalizi, che da questo ribaltamento si avvantaggerebbe personalmente.
A questo punto chiediamo alla presidente del Senato di stoppare questa pronuncia che vanifica una riforma che i cittadini italiani invocano da decenni. Bisogna sciogliere l’organo in conflitto d’interessi – aggiunge Di Nicola – e formarne uno nuovo con componenti senatori in grado di valutare e decidere in serenità e senza che ci siano di mezzo interessi personali”.
“Adesso noi chiediamo che si riparta da zero – scrive anche il Blog delle Stelle – e si recuperino la credibilità e la serenità necessarie a far lavorare bene la Commissione Contenziosa del Senato. Al suo interno devono essere nominati senatori eletti a partire dal 2013, perché loro, a differenza dei predecessori, non hanno diritto al vitalizio ma ad un trattamento contributivo.
Anche i componenti tecnici devono essere al di sopra di ogni sospetto, liberi da qualsiasi legame che possa anche solo suscitare un dubbio di indipendenza di pensiero. Questa sentenza riguarda direttamente i soldi dei cittadini: tantissimi ne sono stati spesi per decenni per ricchi assegni che i parlamentari decisero di attribuire a loro stessi, con criteri super favorevoli. Dopo tanto tempo – concludono i 5 stelle – la delibera voluta dal Movimento ha posto fine a questo scandalo, chi chiede di annullare quella delibera non può godere anche di un canale privilegiato dentro le istituzioni”.
Si è svolta a Palazzo Santa Lucia, una riunione con tutti i direttori generali delle Asl e delle Aziende ospedaliere della Campania in stretto raccordo con il Ministero della Salute. Dalla riunione, convocata dal Presidente Vincenzo De Luca, è emersa la necessità di invitare i nostri concittadini ad evitare allarmismi e ad attenersi alle sole informazioni che saranno fornite dal livello regionale con continuità, per evitare la diffusione di notizie prive di fondamento. Dalla riunione è emersa innanzitutto una prima necessità: evitare di confondere ogni sintomo con la presenza conclamata del coronavirus. La fotografia della situazione in Campania ad oggi è la seguente: delle tre persone ricoverate al Cotugno, due non risultano contagiate; per la terza vi è un accertamento in corso che si concluderà nella giornata di domani. Si chiarisce che la presenza del virus richiede tutta una serie di condizioni, tra cui la provenienza dall’area cinese interessata a cui si uniscono sintomi gravi. Per dare serenità ai nostri concittadini, si comunica che è stata costituita una task force coordinata dal Cotugno, che rimane l’ospedale di riferimento per casi rilevanti e non banali. In ogni Asl e negli ospedali sono attive strutture in grado di verificare le condizioni reali del paziente. Si invita la popolazione a incrementare le vaccinazioni antinfluenzali soprattutto in questo periodo in cui si rischia di determinare un allarme ingiustificato con affluenza immotivata e inutile nei Pronto Soccorso. Ogni informazione sarà canalizzata a livello regionale e si invitano i cittadini ad attenersi a queste sole informazioni, d’intesa e in stretta collaborazione con il Ministero della Salute.
Amazon interessata ad acquistare il Napoli. E’ questa la clamorosa indiscrezione emersa dagli studi di TV Luna nel corso della trasmissione Goal Show. A rilanciarla è Raffaele Carlino, presidente della Carpisa Napoli Femminile: “Il vice-presidente di Amazon (il noto Russell Grandinetti, ndr) sarebbe intenzionato a comprare la SSC Napoli? È vero, da tempo gira voce che il presidente Aurelio De Laurentiis voglia vendere la società partenopea ad un possibile acquirente”.
Carlino ha poi aggiunto: “Cosa so in merito? Che l’intenzione di vendere c’è, ma ci sono anche differenze sulle valutazioni fatte da De Laurentiis e sulla relativa offerta. Credo ci sia una trattativa in corso tra le parti, ma bisogna ancora trovare la quadra giusta sulle cifre. Di che somme stiamo parlando? Vi rispondo così: qualora ci fosse un imprenditore in grado di mettere sul piatto circa 600 milioni di euro, secondo voi, cosa dovrebbe fare De Laurentiis?”. NB. Fonti vicine a Russell Grandinetti smentiscono l’ipotesi di acquisizione del Napoli.
Per non dimenticare Giuseppe Scopelliti, presidente della Calabria del centrodestra eletto con il 57,76%
Dal 5 aprile 2018 è in carcere a seguito della sentenza definitiva di condanna a 4 anni 7 mesi per il reato di falso in atto pubblico, commesso durante il mandato di Sindaco di Reggio Calabria. Come indicato dalla Corte di Cassazione nelle motivazioni della sentenza, nel corso della sua sindacatura Scopelliti ha realizzato condotte “messe in atto in spregio di norme e principi giuridici basilari” che “costituiscono chiari sintomi di grave noncuranza e di palese deviazione dai doveri della funzione pubblica esercitata”.
La scena di Salvini che chiede «scusi lei spaccia?» e che si offre di «riabilitare il buon nome della sua famiglia, perché c’è qualcuno che dice che lei e suo figlio spacciate» cozza un po’ con il garantismo predicato dalla Lega e dal suo capo. Perché Salvini è pur sempre quello che ripete continuamente che in Italia ci sono «sessanta milioni di innocenti fino a prova contraria». Ma forse qui il punto è che i presunti spacciatori non sono italiani e quindi nella visione salviniana della giustizia si inverte l’onere della prova.
C’è chi ha ricordato come nel dicembre 2018 l’allora ministro dell’Interno venne immortalato con Luca Luccialla festa per i 50 anni della Curva Sud del Milanorganizzata all’Arena Civica fa discutere. Lucci all’epoca era stato arrestato solo pochi mesi prima in un’inchiesta per traffico di droga, con telecamere degli investigatori sistemate fuori dalla sede degli ultrà rossoneri a Sesto San Giovanni: per quella vicenda, Lucci aveva patteggiato una pena di un anno e mezzo di reclusione. Altri invece si sono chiesti come mai Salvini non sia andato a citofonare alle case dei capo clan della ‘Ndrangheta in Calabria visto che proprio le ‘ndrine gestiscono una fetta considerevole del traffico di stupefacenti nella Penisola.
I milioni di euro buttati da Salvini per l’operazione di propaganda contro la droga nelle scuole
Ma la vera domanda è un’altra: cosa ha fatto Salvini per contrastare il traffico di droga in Italia quando era al Ministero dell’Interno? Lui risponderà che ha emanato due Decreti Sicurezza, che però ad oggi evidentemente non hanno sortito gli effetti sperati se il Capitano è costretto a citofonare casa per casa per cercare gli spacciatori. Per la cronaca nei giorni scorsi al Pilastro c’era stata un’operazione di polizia con i cani antidroga.
Altro “grande successo” di Salvini contro lo spaccio? L’operazione “Scuole Sicure 2018-2019” conclusa il 30 giugno 2019. L’esito della massiccia operazione di controllo all’interno degli edifici scolastici durata un anno intero è stato questo: 14,7 chili di droga sequestrati; 31 arresti; 45 denunce all’autorità giudiziaria; 855 violazioni amministrative e reati accertati. Forse 14 kg di droga sequestrati in un anno sembrano tanti, ma bisogna suddividerli per il numero di istituti scolastici interessati: 598. Ovvero una media di appena 29 grammi di droga non meglio precisata ritrovati in ogni istituto. L’operazione ha coinvolto 26 mila unità di personale, con oltre 13 mila servizi effettuati singolarmente o con operazioni congiunte. In pratica sono state impiegate 26mila agenti della Polizia di Stato e della Polizia Locale per recuperare meno di 15 kg di droga. Giusto per mettere le cose in prospettiva: nello stesso lasso di tempo l’indagine “Grande Raccordo Criminale” del Gico della Finanza ha portato al sequestro di 250 chili di cocaina e 4250 di hashish per un valore di 120 milioni di euro sul mercato. In un solo giorno i finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno sequestrato quattrocento chilogrammi di cocaina, 30 chilogrammi di hashish e 15 di marijuana nell’ambito dell’operazione “Magma” contro il clan Bellocco di Rosarno (Rc).
Salvini poi ha proposto di abolire l’attenuante della modica quantità nei confronti delle persone arrestate in possesso di sostanze stupefacenti, in pratica per la Lega sono tutti spacciatori. La proposta di legge però non è stata approvata mentre la Lega era al governo. Ma Salvini era già impegnato in un’altra grande battaglia: quella contro i Canapa Shop, i negozi che vendono la Cannabis Light, ovvero un prodotto che per la legge è legale coltivare. Il Ministro dell’Interno voleva chiuderli tutti, convinto com’era che la cannabis light venduta in quei negozietti fosse la gateway drug verso le vere droghe. Ma non fu Salvini a chiudere i Canapa Shop: ci pensò una sentenza delle Sezioni Riunite della Cassazione.
Non sfuggirà il paradosso di concentrarsi a combattere una sostanza che non ha alcun principio psicoattivo e nel frattempo evitare di convocare la conferenza nazionale sulle droghe, che non viene convocata dal 2009.Il ministro competente, il leghista Lorenzo Fontana, forse se ne era dimenticato? Eppure Salvini ha spesso fatto visita ai centri di recupero per i tossicodipedenti, dieci giorni fa era ospite a San Patrignano, dove è stato accolto con tutti gli onori. Ma cosa ha fatto il governo di cui era parte per lavorare sulla riduzione del danno? Come ricordano Igor Boni, Presidente Radicali Italiani e Jacopo Vasini, candidato radicale in “+Europa Bonaccini Presidente” «ai responsabili di San Patrignano non interessa forse che durante il primo governo Conte i ministri leghisti Fontana e Locatelli, con delega alle politiche sulle tossicodipendenze, non abbiano fatto nulla? Non hanno neppure pubblicato la relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze entro i termini di legge, resa nota solamente a dicembre dal governo Conte 2». E il Salvini che loda l’impegno e il lavoro delle comunità terapeutiche è lo stesso che ha rilasciato commenti sprezzanti sulla morte di Stefano Cucchi, un ragazzo che era andato a curarsi proprio in una di quelle strutture e che secondo Salvini è morto “per la droga”, per i giudici è morto per le botte prese dalle guardie.
ROSANNA SAPORI: LA GIORNALISTA DI RADIO PADANIA CHE AVEVA DENUNCIATO LA LEGA TROVATA MORTA La Sapori aveva parlato anche della Credieuronord, la banca della Lega fallita e salvata da Fiorani della Popolare di Lodi su richiesta di Tremonti. Secondo l’ex giornalista di Radio Padania in cambio del salvataggio del Credieuronord da parte di Gianpiero Fiorani, Silvio Berlusconi avrebbe ottenuto la proprietà legale del simbolo del Sole delle alpi. La Sapori parlo di tutto questo in un’intervista rilasciata al Riformista in cui nominava anche Giancarlo Giorgetti, attuale braccio destro di Matteo Salvini