Oscurati 5.500 siti illegali e canali pirata

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(ANSA) – ROMA, 11 NOV – Oscurati oltre 5.500 siti illegali di live streaming e canali Telegram che trasmettevano illegalmente contenuti protetti in tutto il mondo: questo l’esito di un’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato a tutela del diritto d’autore in 19 Paesi. In termini di valore la confisca all’organizzazione criminale, fanno sapere gli inquirenti, è di oltre 10 milioni di euro. I pagamenti degli abbonamenti avvenivano anche tramite criptovalute.



Quindici degli indagati, pur lucrando ingenti somme dalla propria attività illecita, percepivano il reddito di cittadinanza. (ANSA).



Nagorno: Mosca, la tregua sta reggendo

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(ANSA) – MOSCA, 11 NOV – Armenia e Azerbaigian hanno interrotto le ostilità nel Nagorno-Karabakh dopo l’accordo trilaterale raggiunto con la Russia, che sta dispiegando le sue truppe lungo la linea del fronte e il corridoio che collega il Nagorno-Karabakh con l’Armenia: lo ha dichiarato il generale russo Serghiei Rudskoi, ripreso dalla Tass.
Secondo il generale, i militari russi realizzeranno 16 posti d’osservazione per garantire il rispetto della tregua e oltre 400 soldati, otto elicotteri e oltre 50 mezzi militari sono stati dispiegati nella zona nelle ultime 24 ore (ANSA).



Amazon nel mirino Ue per abuso di posizione dominante

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Ora nel mirino dell’antitrust Ue c’è il colosso dell’e-commerce di Jeff Bezos.
L’accusa, resa formalmente pubblica, è di sfruttare la propria posizione dominante in Francia e Germania, i suoi mercati più importanti nel Vecchio Continente, facendo uso improprio dei dati non pubblici delle aziende che si appoggiano alla sua piattaforma per vendere i loro prodotti.
Non solo: la Commissione Ue vuole vederci chiaro anche sulle modalità attraverso le quali Amazon spinge i propri servizi come Buy Box e il programma fedeltà Prime. Accuse che, se confermate, potrebbero portare a una multa salata per l’azienda con sede a Seattle, fino al 10% del suo fatturato globale.
Amazon, però, non ci sta: “Siamo in disaccordo con le affermazioni preliminari della Commissione europea”, si è affrettata a replicare, sostenendo di rappresentare “meno dell’1% del mercato al dettaglio globale” e che “vi sono rivenditori più grandi in ogni Paese” in cui opera.



Il punto, però, non è “mettere in discussione il successo o le dimensioni di Amazon, ma la distorsione del mercato”, ha ammonito la vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, più volte criticata da Donald Trump per la sua lotta alle pratiche commerciali sleali delle Big Tech. “Il valore del commercio online – ha riferito la danese – è raddoppiato in Europa negli ultimi cinque anni, raggiungendo addirittura i 720 miliardi di euro nel 2020”. E l’azione di Amazon potrebbe danneggiare il mercato unico Ue soprattutto adesso che i suoi affari si sono gonfiati grazie alla pandemia.
Il problema alla base è l’ambiguo ‘doppio ruolo’ della società, che agisce al contempo come venditore di prodotti propri e canale di vendita per altre aziende indipendenti.
Amazon ha così accesso a una massiccia quantità di dati non pubblici dei commercianti che usano la sua piattaforma: dal numero di prodotti ordinati e spediti ai ricavi ottenuti, passando per i click degli utenti sui prodotti. Tutte informazioni che confluiscono negli algoritmi di vendita della società di Bezos, che li utilizza per calibrare offerte e strategie di vendita a proprio vantaggio. .



Atlantia, stop in Borsa (-5%) con l’arresto di Castellucci

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Atlantia cade in Borsa dove va in asta di volatilità (-5,12%) a seguito dell’arresto dell’ex amministratore delegato della controllata Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci. Il titolo è rimasto invariato alla notizia delle misure cautelari eseguite su manager ed ex vertici della società per poi scivolare quando si è saputo che agli arresti domiciliari è andato Castellucci, nell’ambito dell’indagine sui pannelli fonoassorbenti, parallela a quella del crollo del Ponte di Genova.



Anpal, 352.000 beneficiari Rdc hanno avuto un contratto

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(ANSA) – ROMA, 11 NOV – Oltre un quarto dei dei beneficiari del reddito di cittadinanza tenuti alla sottoscrizione di un patto per il lavoro ha trovato un lavoro da quando è stata istituita la misura. Lo fa sapere l’Anpal spiegando che si tratta di 352.068 beneficiari, pari al 25,7% dei1.369.779 tenuti a firmare il Patto per il lavoro.

La grande maggioranza dei contratti è stata a tempo determinato e al 31 ottobre i beneficiari RdC con un rapporto di lavoro ancora attivo erano 192.851.
Il 15,4% dei beneficiari ha stipulato un contratto a tempo indeterminato, il 4,1% un contratto di apprendistato mentre il 65% ha avuto un contratto a termine. Il resto dei beneficiati ha avuto contratti di collaborazione o intermittenti. (ANSA).



Usa, record di 200mila casi in 24 ore

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Gli Stati Uniti hanno fatto registrare la cifra record di 200mila nuovi casi di coronavirus in 24 ore. E’ quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University.

Il numero totale dei contagi dall’inizio della pandemia negli Usa è di oltre 10.238.243. Le vittime sono 239.588. Record anche nei ricoveri ospedalieri: 61.964 nella giornata di martedì.



Evasione ‘Johnny lo zingaro’, arrestata compagna a Sassari

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(ANSA) – SASSARI, 11 NOV – Giovanna Truzzi, la compagna di Johnny lo Zingaro, è stata arrestata. Agenti della Polizia di Stato e della polizia penitenziaria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti della 61enne italiana di origini sinti, compagna di Giuseppe Mastini, il 60enne ergastolano conosciuto appunto come “Johnny lo Zingaro”, evaso il 5 settembre dal carcere di massima sicurezza di Sassari, senza rientrare da un permesso premio alla casa famiglia diocesana “Don Giovanni Muntoni”, dove i due erano stati insieme.

La donna è accusata di procurata evasione insieme a tre sassaresi, arrestati oggi, che avrebbero protetto la latitanza di Mastini, catturato dieci giorni dopo in una casa nelle campagne tra Sassari e Sorso dagli uomini delle squadre mobili di Sassari e Cagliari in collaborazione con il Sco e il nucleo investigativo centrale.

Da allora le indagini sono proseguite con l’obiettivo di individuare, tra le persone che in quel periodo avevano avuto rapporti con lo “Zingaro”, quelle che l’avevano aiutato a far perdere le sue tracce in attesa di ricongiungersi alla sua compagna. (ANSA).