(ANSA) – VENEZIA, 26 OTT – “Avevo pronta un’ordinanza in cui c’era scritto il 50% di didattica a distanza, ma oggi firmo un’ordinanza per la chiusura al 75%, non ho alternative, ma non ce l’ha nessuno dei miei colleghi”. Lo ha sottolineato il presidente del Veneto, Luca Zaia, annunciando il provvedimento regionale per la scuola in linea con il Dpcm. “Il Dpcm – ha aggiunto – dice che ci devono pensare le Regioni ma poi mette l’obbligo del 75%. Io lo trovo assurdo. La mia ordinanza non toccava le attività produttive, ma quelle scolastiche e la formazione professionale. Entrerà in vigore da dopodomani, non voglio mettere nei casini le scuole”, ha concluso. (ANSA).
Linee guida pubblicate il 20 marzo ma mai applicate finora
Con un’impennata di contagi da Covid-19 in Svizzera, dove ieri sono stati segnalati 6.592 nuovi casi, si torna a parlare del protocollo medico per affrontare un eventuale sovraffollamento delle terapie intensive. Le norme prevedono che in caso di scarsità di posti il medico può decidere di non accogliere “persone che hanno un’età superiori agli 85 anni” e persone con un’età superiore ai 75 anni che presentino una di queste patologie: ” cirrosi epatica”, insufficienza renale cronica stadio III, insufficienza cardiaca di classe NYHA superiore a 1 e sopravvivenza stimata a meno di 24 mesi”. Intitolato ‘Pandemia Covid-19: triage dei trattamenti di medicina intensiva in caso di scarsità di risorse’ il protocollo di otto pagine è stato pubblicato dall’Accademia svizzera delle scienze il 20 marzo scorso ma, come ricorda oggi La Stampa, di fatto non è mai stato applicato. “A causa della rapidità di diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2) si è venuta a creare una situazione straordinaria che determinerà un massiccio afflusso di pazienti negli ospedali per malattie acute”, si legge nell’introduzione delle linee guida che sottolineano: “Se le risorse a disposizione non sono sufficienti, occorre prendere decisioni di razionamento”. Quindi, a pagina 5, la parte intitolata ‘Triage iniziale: criteri per il ricovero nei reparti di terapia intensiva’ ovvero l’elenco dei criteri in base ai quali il medico dovrà prendere la difficile decisione su chi ricoverare in caso non ci siano abbastanza posti in terapia intensiva.
(ANSA) – ROMA, 15 OTT – Nuovo record assoluto di contagi in Italia per il Coronavirus: secondo il bollettino del Ministero della Salute in 24 ore si sono registrati 8.804 casi (ieri 7.332). I morti quasi raddoppiano in un solo giorno da 43 a 83.
I tamponi effettuati sono ancora al massimo assoluto, 162.932, oltre 10 mila più di ieri. I casi totali da inizio epidemia sono ora 381.602, le vittime 36.372.
Tra le Regioni con più contagi giornalieri da coronavirus la Lombardia ne ha 2.067, seguita dalla Campania con 1.127 e dal Piemonte con 1.033. Il Veneto ne ha 600, il Lazio 594, la Toscana 581.
I pazienti in terapia intensiva per il Covid in Italia aumentano di 47 unità in 24 ore, arrivando a quota 586. I ricoveri in reparti ordinari crescono invece di 326 unità, raggiungendo la cifra di 5.796. Gli attualmente positivi a livello nazionale aumentano in 24 ore di 6.821 unità, arrivando a 99.266. I pazienti in isolamento domiciliare sono ora 92.884, con un aumento di 6.448 unità. I guariti e dimessi sono ora 245.964, con un incremento di 1.899 persone. (ANSA).
(ANSA) – VENEZIA, 14 OTT – E’ una corsa che per ora non rallenta quella dei contagi Covid in Veneto, che oggi registra il dato più alto, +657 positivi, da quando si è giunta la seconda ondata. Gli infetti dall’inizio dell’epidemia salgono a 32.973, mentre per fortuna sono stabili i decessi, 2.226.
Intanto scoppia la polemica legata alla mancata implementazione da parte delle Usl dei dati sulla app Immuni, che finora, quindi, non avrebbe funzionato in Veneto. Un ‘buco’ nella piattaforma informatica di inserimento dei codici dei positivi al tampone – per consentirne il tracciamento – che verrà risolto, ha precisato la Direzione Prevenzione della Regione, nel giro di pochi giorni. Su questo però i 5 Stelle, con la deputata Francesca Businarolo, sono andati all’attacco del governatore Zaia: “534 mila veneti presi in giro. Zaia dia spiegazioni sulla mancata attivazione di Immuni in Veneto, anziché adottare il trucchetto di far vedere quanto è bravo a risolvere i problemi che lui stesso ha creato” ha affondato Businarolo.
Da parte sua, il presidente veneto mantiene il punto sul problema scuola-trasporti, ribadendo la sua proposta, avanzata al Governo dalla Conferenza delle Regioni, di didattica a distanza alle superiori per alleggerire i mezzi sovraffollati.
Per Zaia – che dopo la ministra Azzolina ha raccolto il no anche dell’Associazione nazionale dei Presidi – si tratterebbe di mettere a punto un piano preventivo “per fare formazione a distanza alternata a lezioni in presenza con i ragazzi più grandi, dai 16 anni in su”. Una modalità, ricorda il Governatore, che già faceva parte delle linee guida sulla scuola elaborate a luglio dal Veneto, in seguito mutuate da tutte le Regioni.
Nel frattempo c’è da monitorare attentamente la pressione che i nuovi casi rispetto alla tenuta degli ospedali. E il dato positivi di oggi, pur in presenza di un boom di infetti, è un leggero calo nei numeri dei ricoverati, 359 (-3), e dei pazienti nelle terapie intensive, 40 (-1). Rispetto ad un mese fa però c’è stato un raddoppio: il 14 settembre il Veneto aveva 151 persone ricoverate nei normali reparti, e 20 nelle terapie intensive. (ANSA).
(ANSA) – TREVISO, 12 OTT – Quando la polizia di Treviso e i vigili del Fuoco sono entrati all’Oxigene di Villorba e hanno fermato la musica e accese le luci, in pista c’erano 500 giovani, età media 20 anni, tutti accalcati tra loro, le mascherine praticamente assenti. Tutto abusivamente in quanto il locale ha solo la licenza per somministrazione di bevande e non per il ballo. Così è scattata la chiusura mentre al gestore è stata comminata una sanzione di 20 mila euro e una denuncia penale. Il blitz è scattato poco dopo mezzanotte e gli agenti si sono trovati di fronte ad una situazione di notevole pericolo sia dal punto di vista sanitario che di pubblica sicurezza, a causa del sovraffollamento di avventori rispetto all’effettiva capacità del locale e all’accertata inidoneità strutturale.
Gravi e pericolose sono risultate anche le inadempienze delle norme in materia di sicurezza ed antincendio in quanto il locale presentava estintori non revisionati ed uscite di sicurezza e vie di fuga ostruite. Il locale era già stato chiuso lo scorso anno per lo stesso motivo, quando la polizia è intervenuta mentre era in corso una festa danzante pur non avendo alcuna licenza che lo consentisse. Peraltro il locale, al fine di poter accogliere un numero sempre maggiore di clienti, aveva attrezzato una terrazza, nell’area esterna, in difetto di concessioni e di rilevazioni tecniche per somministrare le bevande. (ANSA).