“Un fascista con la svastica? Non so come avrei reagito”.

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 Il sabato nero di Bologna ha lasciato molti strascichi negativi e polemiche, soprattutto nella gestione dell’ordine pubblico. Contemporaneamente, infatti, hanno marciato in centro CasaPound insieme ai Patrioti, i collettivi antifascisti con i centri sociali e gli anarchici.
I gruppi di estrema destra sono stati bloccati dalle forze dell’ordine in via Boldrini per evitare che si avvicinassero troppo a via Indipendenza, verso la quale stavano procedendo gli altri due cortei non autorizzati, tra proteste e scontri. Se ne parla a DiMartedì, il talk di approfondimento politico di La7, condotto da Giovanni Floris. Tra gli ospiti, c’è anche Pier Luigi Bersani, ex-segretario del Pd, sconvolto per la presenza di fascisti nella zona della stazione di Bologna, dove una bomba di matrice di estrema destra venne fatta scoppiare il 2 agosto 1980, causando 85 morti e più di 200 feriti, cioè la strage più eclatante dal secondo dopoguerra.




Bersani non ha mezze misure: “Se io fossi stato lì davanti alla stazione con un fascista con la svastica che mi marcia davanti al luogo dove loro hanno messo la bomba, io non so come avrei reagito, lo dico sinceramente. Quindi tocca a chi gestisce l’ordine pubblico prima di tutto metterci il buon senso, poi posson chiederlo anche a me e ce lo metto ma prima devono avercelo loro, non possono consentire una cosa di questo genere”.
Bersani, poi, accusa il governo: “Il sindaco di Bologna non ha chiesto di proibire la manifestazione di CasaPound, ha chiesto di non farla passare vicino alla stazione, bensì vicino allo stadio. Il comitato dell’ordine pubblico, c’è il verbale, ha deciso questo. Crosetto, Piantedosi, Meloni, Salvini, Tajani e compagnia bella vogliono spiegarci come mai, invece, dopo la delibera del comitato dell’ordine pubblico, hanno fatto marciare con il passo dell’oca le svastiche e gli inni fascisti vicino al luogo della più grande strage fascista del dopoguerra? Mi vogliono rispondere? Perché o concludiamo che siam di fronte a dei deficienti, cosa che non credo, perché solo un deficiente può non rendersi conto di che ferita possa essere non per gli antagonisti – va a concludere Bersani – che non so da dove arrivino, ma per i bolognesi uno sfregio così. Mi spieghino perché, chi è stato? Scusate se mi scaldo, ma quel mattino lì c’ero ed è una vergogna questa cosa qui”. Bersani e il fascista con la svastica, guarda qui il video di DiMartedì su La7

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 Fonte liberoquotidiano.it

Rischi di danno erariale. Ora il governo rallenta sull’Albania

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Il governo italiano sta rallentando i trasferimenti di #migranti nei centri d’accoglienza in #Albania in attesa del giudizio della Corte di giustizia europea sulla legittimità della designazione di Paese di origine sicura.

Le recenti sentenze dei tribunali italiani hanno sollevato dubbi sulla legalità dei trasferimenti e hanno portato a riunioni tecniche per valutare i rischi, inclusi quelli di danno erariale, con il governo che ha già speso cifre significative per l’operazione.

La decisione della Corte europea, attesa per gennaio 2025, potrebbe influenzare le politiche future sull’immigrazione e l’asilo, mentre il dibattito tra politica e giustizia si intensifica.

@tutti_i_fatti

Maltempo Spagna,a Malaga 3.000 evacuati

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11.05
Prosegue in Spagna l’allerta meteo attivata in alcune zone a causa del passaggio di una nuova ondata di maltempo, con 3.000 evacuati e scuole chiuse nella provincia di Malaga.
L’Agenzia meteorologica spagnola(Aemet) ha innalzato a rosso il livello di allerta nelle province di Malaga (Andalusia) e Tarragona (Catalogna), dove si prevedono piogge forti.
Questa nuova ondata di maltempo dovrebbe interessare la Spagna fino a venerdi

@Notizie

Clima, Meloni: “L’Italia fa la sua parte ma l’approccio ideologico porta fuori strada”

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 Serve un “approccio pragmatico” e non “ideologico” se si vuole proteggere l’ambiente. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta questa mattina a Baku, in Azerbaigian, in occasione della Cop29, la 29° Conferenza Onu sui cambiamenti climatici. “L’Italia intende continuare a fare la propria parte. Destiniamo già gran parte degli oltre quattro miliardi di euro del Fondo per il Clima al Continente africano e continueremo a sostenere iniziative come il Green Climate Fund e il Loss and Damage Fund, oltre che a promuovere il coinvolgimento delle Banche multilaterali di sviluppo. Ma è altrettanto prioritario che il processo di decarbonizzazione prenda in considerazione la sostenibilità dei nostri sistemi produttivi e sociali. La natura va difesa con l’uomo al centro. Un approccio troppo ideologico e non pragmatico su questo tema rischia di portarci fuori strada verso il successo. La strada giusta è quella della neutralità tecnologica, perché attualmente non esiste un’unica alternativa all’approvvigionamento da fonti fossili”, ha scandito la premier. “Abbiamo bisogno di un mix energetico equilibrato per migliorare il processo di transizione. Dobbiamo utilizzare tutte le tecnologie a disposizione. Non solo rinnovabili, ma anche gas, biocarburanti, idrogeno, cattura della CO2 e, in futuro, il nucleare da fusione che potrebbe produrre energia pulita, sicura e illimitata. L’Italia è impegnata in prima linea sul nucleare da fusione”, ha spiegato Meloni. “Questo vertice, per cui ringrazio la presidenza azera, è chiamato a dare ulteriore impulso all’impegno per limitare l’aumento della temperatura globale entro gli 1,5 gradi”, ha detto. Alla COP28 di Dubai “ci siamo posti obiettivi ambiziosi: triplicare la capacità di generare energia rinnovabile nel mondo e raddoppiare il tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030. Per raggiungere questi obiettivi è necessaria la collaborazione di tutti – a partire dai principali emettitori di gas a effetto serra – oltre ad un adeguato sostegno finanziario”.

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 Fonte iltempo.it

iProxima, Modena: “Patentino addetti all’utilizzo delle attrezzature di lavoro anche per ditte individuali”

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 (Adnkronos) – Un’adeguata formazione nell’utilizzo corretto e responsabile delle attrezzature da lavoro salva la vita degli operatori e salva l’aziendaModena, 13 novembre 2024.Nel mondo del lavoro, la sicurezza è un fattore imprescindibile, soprattutto quando si ha a che fare con mezzi meccanici ed attrezzature speciali. La mancanza di una formazione adeguata può portare ad incidenti, infortuni e danni gravi a persone e cose, con ricadute pesanti sull’integrità dell’azienda stessa. Anche le ditte individuali, pur operando in contesti spesso più piccoli e ‘familiari’, sono soggette a tali rischi e devono pertanto allinearsi alle normative vigenti in tema di formazione e sicurezza sui luoghi di lavoro.“L’attenzione alla sicurezza sul lavoro e all’ottimizzazione dei processi produttivi assume, oggi più che mai, un’importanza strategica per tutte le aziende”, spiega Alberto Razionale, Amministratore della iProxima di Modena. “La mancanza di formazione sulla sicurezza non riguarda solo la sicurezza del singolo lavoratore, ma si riflette sull’intero ambiente lavorativo compromettendo anche l’incolumità dei colleghi. Non solo, l’utilizzo improprio delle attrezzature può comportare guasti alle attrezzature e, quindi, costi aggiuntivi per la sostituzione o la riparazione, inefficienze ed interruzione del processo produttivo dovuto al fermo macchina. Incidenti, manutenzioni straordinarie e perdite di produttività, si riflettono negativamente sul bilancio e sulla redditività, danneggiando altresì l’immagine dell’azienda e la sua reputazione sul mercato. Occorre comprendere che, la formazione dei lavoratori non è semplicemente un obbligo di legge, bensì un investimento, essenziale per ottimizzare sicurezza, efficienza e business continuity di qualsiasi attività lavorativa”.iProxima con sede a Modena è un partner strutturato per la sicurezza sui luoghi di lavoro e la crescita del business delle aziende; grazie ad un team di professionisti esperti nei settori della sicurezza sul lavoro, della formazione e della gestione delle risorse umane, fornisce servizi completi e personalizzati, che vanno dalla prevenzione dei rischi alla formazione specifica, erogando anche corsi di formazione diretti a far apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale e le opportune procedure di lavoro. Questi corsi comprendono una parte teorica, una pratica e l’accesso all’esame finale per il rilascio del patentino, necessario per operare in sicurezza ed in conformità alla legge.“Il patentino di abilitazione attrezzature da lavoro è uno specifico attestato con il quale gli addetti all’uso di specifiche attrezzature sono abilitati al loro utilizzo, come già definito dall’Accordo Stato-Regioni del 2012 e dalle successive integrazioni”, specifica Razionale. “Grazie al vasto background nel settore siamo in grado di affiancare piccole, medie e grandi imprese, incluse le imprese individuali, nell’identificazione e nell’analisi dei potenziali rischi sul luogo di lavoro. Forniamo le nostre competenze per la progettazione e l’implementazione di programmi di formazione mirati, attraverso un’esperienza di apprendimento coinvolgente e interattiva, disponibili per un’ampia gamma di argomenti, tra i quali: sicurezza generale sul lavoro, utilizzo di attrezzature da lavoro, prevenzione degli incendi, gestione dei rifiuti pericolosi”.Contatti: https://iproxima.it

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 Fonte iltempo.it

Questo è un Sinner tutto nuovo: il “drop shot” incenerisce Fritz e lascia Torino senza parole |

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 E così, anche contro Taylor Fritz, Jannik Sinner ha messo in campo tutta la sua qualità, prevalendo con un netto 6-4, 6-4. Ora è l’unico a punteggio pieno nel gruppo Nastase e per ottenere l’aritmetica qualificazione alle semifinali delle ATP Finals di Torino gli basterà conquistare almeno un set nella sfida con Daniil Medvedev.
Il pubblico ha dato una grande mano, nei momenti più duri i tifosi lo hanno sostenuto e gli hanno dato quella carica giusta per risollevarsi. Ormai è Sinner-mania. Lo stesso Jannik, nel dopo partita, ha constatato il fattore campo: “Di solito parto ringraziando gli avversari, ma in questo caso non posso che ringraziare per primo il pubblico. È stata una partita difficile. Lui è spesso salito molto bene a rete, rispondendo con efficacia, mentre per me non è stato lo stesso. Da fondo campo invece abbiamo giocato un alto livello, frutto anche della finale agli US Open, dove ci siamo conosciuti meglio. Domani (oggi, ndr) ho una giornata di riposo e speriamo di essere pronti dopodomani. Cosa è andata bene oggi? Soprattutto nei punti importanti ho servito molto bene, sono contento di come ho gestito queste situazioni. Speriamo di ripeterci anche dopodomani”.




Sinner ha una capacità di reazione alle difficoltà innata, lo si è visto al primo break del match, al sesto game, quando Fritz ha messo la freccia e si è portato sul 3-3. L’altoatesino, però, non si è scomposto ed ha prontamente recuperato sul 4-3. Sullo 0-40 dell’ottavo game, Sinner poi si è fatto rimontare e lo statunitense ha pareggiato 4-4.




Da lì in poi un crescente nervosismo ha condannato Fritz, sbagliando un paio di colpi nel turno di battuta del decimo game. Sinner ne ha approfittato conquistando il primo set in meno di un’ora di gioco. Nel secondo set, poi, Sinner ha fatto esplodere l’Arena con un magnifico passante lungolinea di rovescio, cui è seguito il gesto della mano sull’orecchio per sentire il boato dalle tribune. È lì, sul 5-4, che Fritz ha definitivamente mollato compiendo errori anche banali. Con un rovescio in corridoio Sinner ha chiuso la pratica. Ormai è un gigante.



 Jannik Sinner hits a stunner of a drop shot against Fritz at ATP Finals in Turin. Great disguise and totally unexpected. Unbelievable how much his finesse has improved over the last few seasons. pic.twitter.com/BUofPLw3BV — The Tennis Letter (@TheTennisLetter)
 November 12, 2024

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 Fonte liberoquotidiano.it

**Depistaggio Borsellino: difesa poliziotti, ‘sono ultimo chiodo ruota carro che muovono altri’**

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 Caltanissetta, 13 nov. (Adnkronos) – “Se il rinvenimento di questi documenti può costituire, dal punto di vista del pm, una conferma al depistaggio, sulla posizione del poliziotto Maurizio Zerilli che refluenza può avere? Zerilli che consegna l’annotazione di servizio al proprio dirigente e poi il dirigente ritiene di non trasmetterla. E non ci interessa la ragione per la quale quella annotazione non fu trasmessa. Zerilli è l’ultima chiodo di una ruota di un carro che muove qualcun altro”. Con queste parole l’avvocata Maria Giambra prosegue la discussione all’udienza preliminare a carico dei 4 poliziotti accusati di depistaggio sulle indagini sulla strage di via D’Amelio. “Maurizio Zerilli e Angelo Tedesco (due dei quattro poliziotti imputati ndr) nel 1994 erano giovanissimi poliziotti, uno appena 20enne e uno 30enne. L’annotazione non è stata trovata in un ufficio, l’hanno trasmessa al dirigente. Cosa ha fatto Arnaldo La Barbera, l’allora dirigente, e le ragioni, lo ribadisco, non le conosciamo. Permettetemi di dire che sulla posizione di Zerilli, sono ininfluenti”.
L’annotazione d’indagine a cui si riferisce la legale dei due poliziotti è un documento di 30 anni fa ritrovato solo un anno fa dai pm della Procura di Caltanissetta nell’ambito dell’inchiesta sui 4 poliziotti. Il 28, 29 e 30 giugno 1994 i poliziotti del gruppo “Falcone e Borsellino” che indagavano sulle stragi del ’92, guidato da Arnaldo La Barbera, fecero dei sopralluoghi con il falso pentito Vincenzo Scarantino. L’esito finì dentro una relazione datata 1 luglio 1994, di cui si è scoperto solo per caso l’esistenza ventinove anni dopo. Nessuno ne era a conoscenza perché non c’è mai stata traccia nei processi Borsellino. Un’annotazione anomala, nella forma ma anche nella sostanza visto che si fa riferimento a luoghi inediti dopo tre decenni di indagini e processi. Dimenticata oppure volutamente nascosta, da chi e perché?
La difesa non ha dubbi: “Zerilli e Tedesco erano semplici agenti che rivestivano dei ruoli tali da non potere essere non consapevoli ma in alcun modo partecipi di finalità di questa portata”. E conclude: “Noi sappiamo quello che succedeva tra Arnaldo La Barbera e Vincenzo Scarantino?”.

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 Fonte liberoquotidiano.it

Libano,raid Israele sud Beirut: 8 morti

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10.35
Otto persone sono state uccise e diverse altre sono rimaste ferite nel raid israeliano contro un edificio residenziale a Dawhet Aramoun,a sud di Beirut.
Lo riporta l’agenzia stampa nazionale libanese.
Intanto l’Esercito israeliano ha ordinato altre evacuazioni di civili libanesi nell’area di 6 edifici della periferia sud, in vista di raid aerei contro le strutture di Hezbollah. L’Idf ha apliato le sue operazioni terrestri nel Libano meridionale raggiungendo “nuovi obiettivi” appartenenti a Hezbollah.

@Notizie