DEPUTATI DEL PD? 20MILA EURO AL MESE PER TROMBARE CON LE COLLEGHE! 

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lunedì 1 maggio 2017

NEL PALAZZO NON SI PARLA D’ALTRO, ALLA FACCIA DI ESODATI E DISOCCUPATI

IN PARLAMENTO SI LAVORA POCO, MA SI SCOPA MOLTO! – NEI PALAZZI NON SI PARLA D’ALTRO: 5 COPPIE SEGRETE DENTRO AL PD, DI PARLAMENTARI SPOSATI. DUE VIVONO INSIEME DURANTE LA SETTIMANA, ALTRI DUE SONO STATI BECCATI DALLA MOGLIE DI LUI. UNA RELAZIONE INTENSA CONCLUSA DOPO LA PAURA DI UNA GRAVIDANZA GALEOTTA

Nei corridoi di palazzo si accusano gli eccessi di noia della politica, veri responsabili di questo preoccupante accendersi degli ormoni democratici: Cinque coppie, unite nel credo politico, ma formalmente clandestine, visto che tutti e dieci gli amanti democratici hanno matrimoni regolari e famiglie…

Franco Bechis per “Libero Quotidiano

Sembra un romanzone rosa dei vecchi tempi: amori clandestini, tradimenti, vendette, doppie vite, perfino un figlio della colpa. Fatti privati, naturalmente, che non meriterebbero due righe non fosse che tutto ciò è avvenuto nei gruppi parlamentari del Partito democratico, e coinvolgendo anche leader di primo piano e due esponenti del governo, questa piccola Sodoma a Palazzo è ormai fra i principali argomenti di chiacchiera politica nei capannelli di senatori e deputati.

 Cinque coppie, unite nel credo politico, ma formalmente clandestine, visto che tutti e dieci gli amanti democratici hanno matrimoni regolari e famiglie. Due di loro sono i meglio organizzati: vivono insieme a Roma dal martedì al giovedì sera, poi il venerdì salvo impegni istituzionali ognuno dei due torna fra le braccia della famiglia regolare, lui nel centro-Nord e lei a Sud.

Resistono da qualche anno, e sembrano assai solidi. Altri due hanno tubato per mesi, ma non sono stati così bravi a proteggere la clandestinità, visto che la notizia è arrivata alla moglie di lui. Secondo i compagni di partito, la relazione è stata così intensa e pericolosa da avere fatto rischiare il classico figlio della colpa.

Un allarme che poi sarebbe rientrato, convincendo i due però a separarsi subito dopo l’ estate. Nei corridoi di palazzo si accusano gli eccessi di noia della politica, veri responsabili di questo preoccupante accendersi degli ormoni democratici…

FONTE

http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/parlamento-si-lavora-poco-ma-si-scopa-molto-palazzi-non-si-parla-113030.htm

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LA GRANDE TRUFFA DEL GRATTA&VINCI- SAI COME FUNZIONANO? SAI CHI STAI INGRASSANDO? 

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lunedì 1 maggio 2017

LOTTOMATICA, UNA DELLE CONCESSIONARIE DEI VIDEOPOKER CHE RIESCONO A FARLA FRANCA CON LE TASSE E FINANZIANO LE FONDAZIONI DEI POLITICI

Gratta & perdi. Ecco perché è una grande illusione

di Angelo Perfetti e Stefano Sansonetti

Possibilità di mettere a segno il colpo grosso praticamente pari allo zero. Possibilità di ripagarsi almeno il costo della giocata che si collocano tra il 18 e il 35%.

Chissà se l’universo delle lotterie istantanee, i cosiddetti “Gratta e Vinci”, continuerebbe a proliferare senza sosta se gli italiani mettessero a fuoco queste percentuali certo non incoraggianti. Del resto la pressante pubblicità dei concessionari, la sete continua di incassi da parte dello Stato e la voglia di cercare fortuna “spingono” da tempo un settore in cui, però, le prospettive di vittoria sono a dir poco risicate. Gli esempi si sprecano. Basti dire che attualmente in Italia esistono ben 46 tipologie diverse di “Gratta e Vinci”. Segno inconfutabile di come questo tipo di gioco “tiri”. Ma quante chance si hanno di vincere? E qui viene il bello, perché in media, secondo quanto è riportato sul sito dell’Aams (Monopoli di Stato), si tratta di una possibilità ogni 3,6 biglietti venduti. Rapporto vero, ma basato soprattutto sui premi delle dimensioni economiche più piccole, quelli che in pratica consentono giusto di ripagarsi il costo della giocata. I primi premi, invece, sono un’autentica chimera.

I numeri

La Notizia, decreti alla mano, ha calcolato queste percentuali in relazione alle più ricche lotterie istantanee. Si prenda “Mega Miliardario”, il Gratta e Vinci istituito dal gennaio del 2007. Ebbene, il decreto di istituzione prevedeva la distribuzione di 50 milioni e 160 mila biglietti. Ora, il primo premio, quello per il quale si gioca inseguendo il colpo grosso, è contenuto in 30 biglietti. A stabilire questa grandezza, così come tutte le altre, è sempre il decreto dell’Aams. E’ chiaro che per vincere 1 milione di euro ci vuole una gran bella botta di fortuna, ma 30 biglietti su un totale di 50 milioni e 160 mila significa avere lo 0,00006% delle chance di accaparrarsi il bottino più ricco. Si prenda invece il premio minimo, quello da 10 euro. E’ portato in dote da 17.844.002 biglietti, ovvero il 35,5% del totale. Ma 10 euro è proprio il prezzo di un singolo biglietto del “Mega Miliardario”. Insomma, si avrà anche il 35,5% delle possibilità di vincere, ma solo un premio che consente di recuperare la giocata fatta e che molto spesso ispira l’acquisto di un ulteriore biglietto. Se ci si sposta a un’altra lotteria istantanea la musica non cambia. Si consideri “Turista per sempre”, uno dei quei Gratta e Vinci che consente al più fortunato di incassare 200 mila euro subito, 6 mila euro al mese per 240 mensilità consecutive più un bonus finale non inferiore a 100 mila euro. Il decreto di istituzione, a partire dal gennaio del 2010, prevedeva un distribuzione di 100 milioni e 800 mila biglietti. Il premio più ricco, del valore nominale di 1 milione e 450 mila euro, è previsto in 35 biglietti. Che su un totale di 100 milioni e 800 mila restituisce una possibilità di vittoria dello 0,00003%. Se invece si va a vedere il premio minore, quello di 5 euro che corrisponde al prezzo di un biglietto, viene fuori che è contenuto in 30.319.800 biglietti. Il tutto con una possibilità di vincere del 30%, che però ad altro non si riferisce se non al recupero della giocata

Da registrare che, a differenza di altri giochi, in Italia il “Gratta e Vinci” è gestito da un concessionario unico che si chiama Lotterie Nazionali srl, che fa capo a Gtech, la società del gruppo De Agostini che nel Belpaese opera attraverso il brand di Lottomatica. E’ chiaro, allora, che è proprio questa la società che si arricchisce grazie al business delle lotterie istantanee. Così come si arricchisce lo Stato, che dal fenomeno riesce a incassare circa 2 miliardi di euro di tasse.

La grande illusione

Giochereste alla tradizionale tombola di Natale sapendo che alla seconda estrazione dei numeri dal bussolotto qualcuno ha già fatto Tombola e si è preso il premione? Continuereste a mettere ceci sulle cartelle accontentandovi di raccogliere, in mancanza del premio finale, l’ambo oppure il tombolino? Se la risposta che avete precipitosamente dato è “ovviamente no”, sappiate che invece lo fate. O almeno si rischia di farlo ogni volta che si acquista un Gratta e Vinci, di qualunque natura. Fa parte delle regole del gioco, dicono da Lottomatica, l’azienda che gestisce le lotterie, ed è l’alea che corre qualunque giocatore. Sarà, ma un giocatore rischia sapendo di avere la chanche di portare a casa il bottino, diversamente forse non rischierebbe.

Le regole del gioco

Quando inizia un nuovo Gratta e Vinci (ce ne sono una quarantina attualmente in circolazione) viene fatto un Decreto di indizione del nuovo gioco che, con un apposito contratto, viene accettato dai Monopoli di Stato.  In questo contratto c’è scritto chiaramente quanto è il monte premi finale, come viene suddiviso (in quanti diversi premi), quanti biglietti vengono stampati. Ovviamente al momento della stampa tutto viene randomizzato, cioè fatto in maniera casuale, segreta e scollegata, in modo da non sapere dove fisicamente finirà il biglietto milionario, né in termini di blocchetti né in termini di regione. C’è una verifica di congruità del lavoro svolto fatta da terzi, in particolare da Deloitte, per registrare la correttezza dei vari passaggi. Fin qui tutto ok. Se però il destino si divertisse a far trovare nel primo mese di gioco tutti i premi più alti, la stampa dei biglietti non si esaurirebbe. La regola vuole infatti che il gioco duri fino a quando non si assegnano tutti i premi messi in palio (con uno scostamento nell’ordine dell’1/2%), compresi i premi che sono un mero risarcimento del costo del biglietto.

Report mensili sulle vincite criptati

Detto questo, va segnalato come Lottomatica correttamente faccia ai Monopoli di Stato ogni mese un report sui premi realmente incassati. Il che però rappresenta un’aggravante del problema, perché è del tutto evidente che mese per mese di sa quali premi siano stati già trovati dai giocatori, e dunque si ha la percezione dell’”inutilità” di un certo gioco praticamente in tempo reale. Solo che è un dato che resta nei cassetti di Lottomatica e Monopoli di Stato, alla faccia della trasparenza voluta dal decreto Balduzzi.


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SCOPERTA CHOC DEL PD ZUCCARO: CONDIVIDIAMO SUBITO! AIUTIAMOLO A COMBATTERE…

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lunedì 1 maggio 2017

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Intervistato da SkyTg24, il pm Carmelo Zuccaro ha parlato del ruolo delle mafie nel business dell’immigrazione.

Il magistrato, balzato all’onore della cronaca per aver sollevato lo scandalo delle ONG che avrebbero contatti con gli scafisti, ha detto all’emittente americana:

“Il denaro non resta nei Paesi d’origine dei migranti perché gli organizzatori non hanno le loro sedi principali nei paesi sub-sahariani, da cui provengono i migranti. Per ciò che ci risulta la maggior parte di queste organizzazioni vede i suoi vertici in Egitto, in Libia soprattutto in questo periodo, in Tunisia, non nei paesi d’origine dei migranti

Per quanto riguarda le nostre organizzazioni criminali di tipo mafioso, l’interesse che loro stanno dimostrando a questa attività è di carattere indiretto, cioè si rivolge verso il tentativo di intercettare le notevoli quantità di denaro che lo Stato italiano corrisponde per i centri di assistenza, sia dei richiedenti asilo, sia delle persone che sono in attesa dell’identificazione e dell’espulsione.

E lì abbiamo delle indagini in corso per cercare di comprovare le ipotesi di reato, e cioè che vi sia un’ingerenza nell’aggiudicazione degli appalti e poi quindi della gestione dei servizi

La denuncia di Zuccaro: ‘ONG potrebbero essere state finanziate dai trafficanti’

Intervistato dalla trasmissione Agorà la settimana scorsa, Zuccaro ha spiegato che “in questo momento il modo in cui viene attuato il salvataggio in mare non fa diminuire il numero dei morti. Un natante delle ONG si porta a ridosso delle spiagge libiche, non esiste in quel momento quella situazione di pericolo che giustifica l’intervento. Se dalla Libia partono delle telefonate che dicono loro: ‘Possiamo mettere in mare queste imbarcazioni anche se c’è il mare agitato?’, e da parte loro si risponde: ‘Fate tranquillamente, tanto noi siamo a ridosso, lo potete fare’, lì la convenzione di Amburgo non è assolutamente applicabile”.

E ancora:

“Un traffico che oggi sta fruttando quanto il traffico della droga, moltiplicate 8500 per 600 euro circa che è il costo di ogni viaggio, e avrete delle cifre che sono significative, 8500 (persone) in tre giorni, in 3-4 giorni. Potrebbe anche essere, forse la cosa potrebbe essere anche più inquietante, che si perseguano da parte di alcune di queste ONG finalità diverse, di destabilizzazione per esempio dell’economia italiana. Chi volesse per esempio speculare su una situazione di debolezza economica dell’Italia, che non c’è dubbio viene incrementata da un afflusso di migranti incontrollato, senza dubbio ne potrebbe avere dei vantaggi.

Adesso faccio delle ipotesi e ne parlo, dovrei in teoria prima fare degli accertamenti.

Se l’informazione è corretta come fanno tutti i giornalisti seri, cortocircuito non si può creare nessun cortocircuito salvo che per effetto di persone che vogliono creare confusione. Perché se io dico chiaramente che ho delle ipotesi di lavoro, se io dico chiaramente che non tutte le ONG lavorano correttamente, è ovvio che io non creo il cortocircuito mediatico, il cortocircuito mediatico si crea se le distinzioni non vengono fatte, se i distinguo saltano.”

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TREMENDA NOTIZIA PER IL PM ZUCCARO: GUARDATE COSA GLI HANNO FATTO!

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domenica 30 aprile 2017

++ 

“Per capire chi vi comanda basta scoprire chi non vi è permesso criticare”.

Questa frase, attribuita a Voltaire, descrive alla perfezione il caso Zuccaro: il procuratore di Catania è finito nel mirino dei media e della politica radical chic e del Csm, che valuterà se ci sono i presupposti per esercitare un’azione disciplinare nei suoi confronti.

Con Zuccaro si sono schierati dall’inizio i 5 Stelle, poi la Lega e pure Alfano. Dal governo Pd, invece, non c’è stato un forte sostegno, a parte le dichiarazioni di circostanza del premier Gentiloni, il quale non ha comunque esitato a elogiare il lavoro fatto dalle ONG.

Il problema è che il magistrato è andato a toccare interessi che non doveva, infrangendo un tabù. E ora, osserva Giuseppe Marino su Il Giornale, lo attaccano la sinistra e chi fa affari con l’accoglienza:

“Ha fatto un’uscita impropria, anomala. Ma un motivo c’è. Ed è l’estrema anomalia dell’inchiesta che si è trovato a trattare. Lo si capisce da una parte delle sue parole cui non è stata data grande pubblicità: «Ho dei dati conoscitivi, ma se non mi si forniscono degli strumenti particolari per poter acquisire le prove e, quindi, uno sforzo investigativo maggiore io rischio di restare alle conoscenze e non poterle tradurre in atti processuali». Il senso è chiaro: la Procura vuole verificare, ma servono mezzi speciali.

Si tratta di tracciare i movimenti di navi in alto mare, di farlo ai margini di un Paese in guerra, di intercettare le comunicazioni di scafisti chiaramente legati a una mafia internazionale che da anni si arricchisce sul traffico di uomini, di fare chiarezza sull’attività non sulle attività di organizzazioni note e con sedi italiane come Save the children e Medici senza frontiere, ma di ben più oscure Ong, alcune delle quali nate apposta per svolgere questa attività, con sedi a Malta, in Spagna e in Germania.

È un’inchiesta che non può prescindere da un impegno del governo. E, infatti, gli elementi da cui parte l’indagine sono stati raccolti dai servizi di intelligence, ma non quelli italiani, guarda caso. E il timore che il governo in carica non fosse così entusiasta di dare una mano al pm non è così infondato, visto che al linciaggio del magistrato, sia pure con sfumature diverse, si sono prestati i vertici delle istituzioni, vedi la presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro dell’Interno Marco Minniti e quello della Giustizia Andrea Orlando, subito seguito dal Csm, mai tanto rapido a intervenire. Il pretesto dell’offensiva contro Zuccaro è che «non si tocca chi salva le vite».

E ci mancherebbe. Ma si dimentica che l’anno scorso, anno di massima attività delle Ong, c’è stato il record di morti nel Mediterraneo. E che i migranti sono l’oggetto di questo traffico sanguinoso, mentre il soggetto è chi guadagna su quei morti. Chiunque dovrebbe voler fermare questo scempio, anche chi vuole accogliere i migranti. C’è un pm che l’ha capito e ha deciso di metterci la faccia. E ora vogliono fargliela pagare”.

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Denunciati in massa. Dall’ex presidente della Repubblica “Re Giorgio” passando per Renzi, Grasso, Boldrini e tutto il Parlamento al completo.

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ECCO PERCHE’

Napolitano, Renzi, Boldrini, Grasso. Tutti denunciati. I documenti

Denunciati in massa. Dall’ex presidente della Repubblica “Re Giorgio” passando per Renzi, Grasso, Boldrini e tutto il Parlamento. LE CARTE

Ecco la denuncia sporta presso i Carabinieri di Roma:

Al Comando stazione dei Carabinieri

Alla Procura Della Repubblica  Competente

Alla Alta Corte Penale Internazionale de l’Aia

Alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo

E, p.c.  Ad  Altri

Querela/denuncia per incostituzionale, illegale ed illecita modalità di candidatura elettorale e conseguente incostituzionalità e decadenza degli eletti e dei governi succedutisi dal 21 dicembre 2005.

CONTRO :

1)                  Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano;

2)                  Il Presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi

3)                  Il Presidente della Camera Laura Boldrini

4)                  Il Presidente del Senato Pietro Grasso;

5)                  Tutti i componenti del governo dei tecnici nominati da Giorgio Napoletano

6)                  Tutti i Parlamentari proponenti e votanti la legge 270 del 21 dicembre 2005 “Porcellum”;

7)                  Tutti i Parlamentari eletti a partire dal 21 dicembre 2005;

8)                  Tutti i componenti di tutti i governi tecnici succedutisi dal 21 dicembre 2005;

9)                  E quant’altri coinvolti nei fatti qui descritti che si ravvisassero nel corso delle indagini.

Per le ipotesi dei reati p. e p. dagli articoli:

1) Alto tradimento (art.90 Costituzione);

2)                  Concorso formale in reato continuato (art.81 c.p.);

3)                  Pene per coloro che concorrono nel reato (art.110 c.p.);

4)                  Circostanze aggravanti (art.112 c.p.);

5) Attentato contro l’integrità l’indipendenza e l’unità dello Stato (art.241 c.p.);

6) Attentato contro la Costituzione dello Stato (art.283 c.p.);

7) Usurpazione di potere politico o comando militare (art.287 c.p.):

8) Attentati contro i diritti politici del cittadino (art.294 c.p.);

9)                  Abuso d’ufficio (art.323 c.p.);

10)              Usurpazione di funzioni pubbliche (art. 347 c.p.);

11)              Associazione a delinquere (art.416 bis);

12)              Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.476 c.p.);

13)              Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in  certificati (art.477 c.p.);

14)              Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.479 c.p.);

15)              Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati (art.480 c.p.);

16)              Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.481 c.p.);

17)              Falsità materiale commessa dal privato (art.482 c.p.);

18)              Falsità ideologica commessa dal privato in atti pubblici (art.483 c.p.);

19)              Falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di un pubblico servizio (art. 493 c.p.);

20)              Riduzione in schiavitù (art.600 c.p.);

21)              Furto (art.624 c.p.);

22)              Truffa (art.640 c.p.);

23)              Abuso della credulità popolare (art.661 c.p.);

24)              Ed eventuali altre fattispecie di reato che venissero rilevate nel corso delle indagini.-

LUOGO DI COMMISSIONE : Territorio nazionale

TEMPO DI COMMISSIONE : Reati in corso di esecuzione;

Persone offese:  la Repubblica italiana, tutti i Cittadini italiani, la Nazione italiana.

CARDINI E FONDAMENTA DI RIFERIMENTO :

Costituzione : Artt. 1; 3; 48.54; 56 . 58.  91; 96.-

Il testo della Costituzione all’articolo 1 comma 2 dice :  < ….La Sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.>;

Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Art. 48. Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.

Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.

….omissis …

Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.

Art. 54. Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

Art. 56. La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto…. omissis …

Art. 58. I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età….. omissis …..

Art. 91. Il Presidente della Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento in seduta comune.

Art. 96. Il Presidente del Consiglio dei ministri ed i ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale.

PREMESSA

La legge n 270 del 21 dicembre 2005 ha modificato il sistema elettorale italiano delineando la disciplina attualmente in vigore, salve le modifiche ad essa apportate dalla sentenza n. 1/2014 della Corte costituzionale (pubblicata in G.U. il 15 gennaio 2014, con effetti decorrenti dal giorno successivo) che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcune norme della stessa legge. La legge è stata formulata principalmente dall’allora Ministro per le Riforme Roberto Calderoli, che in seguito ad un’intervista televisiva (durante il programma Matrix, allora condotto da Enrico Mentana) fu soprannominata porcellum dal politologo Giovanni Sartori.

La norma ha sostituito le precedenti leggi numeri 276 e 277 del 1993 (cosiddetto Mattarellum) introducendo sistema radicalmente differente, in linea di principio basato sulla formula elettorale

proporzionale un del “quoziente intero e dei più alti resti” (metodo Hare), ma con spirito sostanzialmente maggioritario dovuto a clausole di sbarramento e al forte premio di maggioranza.

Il 17 maggio 2013 è stata depositata l’ordinanza con quale la Corte Suprema di Cassazione, I sezione civile, ha sollevato la questione di legittimità costituzionale di alcune disposizioni della vigente legge elettorale, in particolare delle modifiche introdotte dalla legge 270 del 2005 (ordinanza n. 12060/2013).

La Corte ha dichiarato rilevanti e non manifestamente infondate le questioni di legittimità costituzionale ed ha trasmesso gli atti alla Corte costituzionale.

Il giudizio ha avuto origine nell’atto di citazione in giudizio della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dell’Interno, presentato dall’avv. Aldo Bozzi in qualità di cittadino elettore al Tribunale civile di Milano nel novembre 2009, adducendo che le disposizioni della vigente legge elettorale gli avrebbero impedito l’esercizio libero e diretto del diritto di voto nelle elezioni del 2006 e del 2008, in contrasto con gli articoli 48, 56 e 58 della Costituzione.

Nell’atto di citazione, le previsioni della legge elettorale, che non consentono la scelta del singolo candidato da parte dell’elettore, che attribuiscono premi di maggioranza e che prevedono l’indicazione del capo di ciascuna lista o coalizione condizionando l’autonomia del Capo dello Stato, sono state fatte oggetto di questioni incidentali di costituzionalità delle quali si è chiesto la rimessione alla Corte Costituzionale, motivando sul punto della rilevanza e non manifesta infondatezza.

Il 4 dicembre 2013 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità di alcune parti della legge formalmente annullate il 16 gennaio 2014. Le parti annullate riguardano l’assegnazione dei premi di maggioranza, poiché indipendenti dal raggiungimento di una soglia minima di voti alle liste (o coalizioni), e l’impossibilità per l’elettore di fornire un preferenza.

Insomma, l’Italicum di Renzi potrebbe essere approvato solo a fronte di nuove elezioni.

L’importantissima recente sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione, n. 8878/14 del 4 aprile 2014, nella quale, con l’efficacia del “giudicato erga omnes …………..

” è stato accertato e dichiarato che “…i cittadini elettori non hanno potuto esercitare il diritto di voto personale, eguale, libero e diretto secondo il paradigma costituzionale, per la oggettiva e grave alterazione della rappresentanza democratica, a causa del meccanismo di traduzione dei voti in seggi, intrinsecamente alterato dal premio di maggioranza disegnato dal legislatore del 2005, e a causa della impossibilità per i cittadini elettori di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento…”.

Dopo questa premessa, arriva la parte decisiva: “Il principio di continuità dello Stato non può legittimare fino alla fine della legislatura le Camere elette in violazione della libertà di voto e che sono il frutto della grave ferita inferta ” alla logica della rappresentanza consegnata dalla Costituzione”.

Ciò comporta una grave violazione del giudicato costituzionale e di quello della Corte di Cassazione, nonché unapersistente inammissibile violazione della Costituzione.

Si tratta di pronuncia che è destinata a spiegare i propri effetti proprio per il futuro e che, quindi, non può essere ignorata, poiché ha accertato con forza di giudicato l’avvenuta violazione del diritto di voto di tutti gli elettori italiani.

Ne consegue che l’attuale Parlamento, stante ” la oggettiva e grave alterazione della rappresentanza democratica”,non ha alcuna legittimazione democratica per apportare modifiche alla vigente Costituzione, né per  modificare la legge elettorale risultante dalla sentenza n. 1/2014 della Corte Costituzionale.

Auspichiamo, pertanto che preso atto dell’ineludibile giudicato e dell’obbligo giuridico di darvi pronta attuazione, si promuovano gli atti necessari affinché il Popolo Italiano sia finalmente messo in grado di “esercitare il diritto di voto personale, eguale, libero e diretto secondo il paradigma costituzionale”.

Nonostante le grida di allerta che andiamo urlando, lontano appare il risveglio dell’attenzione dell’opinione pubblica. Da decenni la cosiddetta Sovranità Popolare garantita dall‘art. 1 della Costituzione viene sottratta con subdole azioni di malgoverno, legiferazione lobbistica, usurpazione ed estorsione di diritti…. Tutto questo alla luce del sole ma anche in questo caso, come stiamo qui dimostrando, in modo ILLEGALE, DISPOTICO, SPIETATO USURPATIVO, DITTATORIALE .

È in atto da decenni la progressiva spoliazione dei diritti dei cittadini da parte del potere arbitrario, usurpativo e discrezionale, sperequativo,  della élite finanziaria mondiale attraverso il controllo dei parlamenti nazionali e degli organismi internazionali dalla facciata apparentemente presentabile.

Si deve porre fine a questo occulto, perverso e sotterraneo lavorìo legislativo, giuridico nazionale ed internazionale di svuotamento dello Stato e della Costituzione ci ritroveremo tutti a diventare a tutti gli effetti schiavi, succubi, soggiogati, prigionieri di un regime sovranazionale ….

Questa denuncia/querela è per gridare ancora una volta che non si possono svendere senza il loro esplicito consenso, ed impunemente……., i Cittadini , lo Stato, la Nazione, … e soprattutto non si possono annullare  i loro “naturali e costituzionali diritti”…

Le violazioni alla Costituzione conteggiate ed evidenziate in apice sono previste negli almeno otto  articoli violati, stravolti, disattesi…. I tanto decantati esaltati, magnificati dalla costituzione :. l’equità legale, sociale, economica, imprenditoriale….. la parità di diritti dei cittadini di fronte alla legge ed allo Stato …. la rimozione degli ostacoli che limitano di

fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini…. ….

Il testo dell’articolo 136 della Costituzione è chiarissimo ed ininterpretabile … :

TITOLO VI – GARANZIE COSTITUZIONALI – Sezione I – La Corte Costituzionale.

Art. 136. Quando la Corte (Costituzionale) dichiara l’illegittimità costituzionale di una norma di legge o di atto avente forza di legge,la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione.

La decisione della Corte è pubblicata e comunicata alle Camere ed ai Consigli regionali interessati, affinché, ove lo ritengano necessario, provvedano nelle forme costituzionali.

È quindi è dovere di ogni cittadino degno di questo nome (anche Magistrato, giudice, …… opporsi con ogni mezzo e modo allo scempio dei diritti costituzionalmente garantiti messi

in atto da questi usurpatori ed annichilitori  dei valori costituzionali ad esempio quelli inerenti i governi di nominati …. di “non eletti”e parlamenti di abusivi.

Il diritto di resistenza ed autodifesa è implicitamente legittimato dal dovere di fedeltà (alla Repubblica), stabilito dall’art. 54 e dal principio della sovranità popolare, diritto di ogni singolo cittadino come membro del popolo, e non solo al popolo nel suo insieme. Ciò è definito all’art. 1 della Costituzione che sancisce che la resistenza attiva (non solo passiva) ad un pubblico ufficiale o ad un corpo politico è legittima.(anche il Parlamento e il Consiglio dei Ministri…

Il diritto alla resistenza è equivalente, corrispondente, analogo e simbiotico al diritto alla sicurezza ed ordine pubblico che impone al cittadino di attivarsi in carenza di interventi di ufficiali di polizia giudiziaria in presenza del verificarsi di un qualsiasi reato affinchè  se ne ostacoli ed impedisca la realizzazione, …

Occorre quindi per dare nuova legittimità e costituzionalità al parlamento dichiarare “nulle” e dunque disconoscere tutte le leggi e norme di ogni ordine e grado emanate, promulgate, ratificate dai governi e parlamenti abusivamente costituiti a partire dal 21 dicembre 2005 e ….

procedere immediatamente alla decadenza di tutte le attuali cariche parlamentari e governative e soprattutto a………urgentissime nuove elezioni politiche …

Oggi viceversa siamo al punto che dei nominati (mai eletti, neppure in un parlamento abusivo….) …  Stanno tentando finora impunemente di modificare (manu militari) le regole costituzionali della libera e democratica vita politica della Nazione.

Questo non è più accettabile, e se la magistratura non dovesse  intervenire tempestivamente per la parte che le compete, nella rimozione del vulnus qui denunciato, sarà inoppugnabilmente collusa con i non legittimati usurpatori, manipolatori, psuedo riformisti e conquistatori delle istituzioni.

Questa  condizione io la chiamo annullamento dei diritti e RIDUZIONE IN SCHIAVITU’…

TUTTO CIÒ PREMESSO CHIEDIAMO :

a)      Arrestare immediatamente i volgari criminali malfattori che occupano abusivamente il tempio della democrazia e delle libertà istituzionali in attesa dei dovuti ed inderogabili processi;

b)      di voler procedere con gli atti di competenza in ordine alla configurazione della fattispecie di attentato contro la Costituzione dello Stato, rimettendosi alle valutazioni delle autorità competenti anche in ordine al gravissimo, reale pericolo di un reato quale l’attentato alla Costituzione.

c)      di procedere per la penale punizione dei colpevoli, ai fini di impedire la continuazione dei reati ravvisati in calce;

Ricordo, sottolineo ed enfatizzo ad uso di chi mi legge rammentando l’ obbligatorietà dell’azione penale (art.112 Costituzione) in caso di evidenti violazioni di legge e l’altrettanto obbligatorio arresto in caso di flagranza di reato, ricordo altresì il giuramento prestato nei confronti della Legge, delle Istituzioni, della Repubblica, dello Stato e dei Cittadini italiani tutti, a cui l’operato di questo giudice si deve uniformare e deve rispondere, e di cui noi a nostra volta saremo severi giudici.

Ci riserviamo inoltre di costituirci parte civile nell’instaurando procedimento penale;

e, ai sensi dell’ex art. 408 c.p.p., chiediamo di essere avvisati in caso di richiesta di archiviazione.

IN FEDE.

FONTE

http://www.affaritaliani.it/politica/napolitano-renzi-boldrini-grasso-denunciati-377137.html?ref=ig

Seggi chiusi, voti annullati, sezioni abusive. Ecco quello che sta succedendo

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domenica 30 aprile 2017

Seggi chiusi d’autorità, voti annullati, intervento dei carabinieri per presunte irregolarità. Anche durante le primarie del Pd sono emersi problemi durante il voto. È accaduto a Gela, Nardò (Lecce) e Cariati (Cosenza). A Gela, tra le fazioni che sostengono i tre candidati, Renzi, Orlando e Emiliano, a causa dell’apertura inaspettata di un seggio che esponenti dei movimenti «Sicilia Futura», facente capo a Salvatore Cardinale, e del «Megafono», fondato dal governatore Rosario Crocetta, hanno definito «occulto» e «abusivo». Un esposto è stato presentato dai ricorrenti alla magistratura, con la richiesta di annullamento delle votazioni, che a Gela si svolgono in un unico gazebo in piazza Martiri della Libertà. Nella fase più acuta dello scontro verbale sono stati chiamati i carabinieri per impedire che il diverbio degenerasse, mentre la gente affluiva numerosa alle quattro postazioni del seggio. La bagarre è iniziata quando si è saputo che il presidente del seggio elettorale, Giorgio Donegani, per facilitare le operazioni di voto, ha disposto l’apertura di una quinta postazione all’interno dell’adiacente primo circolo del Pd, riservato agli iscritti al partito. Esponenti di Sicilia Futura, che sostengono Renzi, e i sostenitori di Emiliano hanno contestato l’apertura di quel seggio sostenendo che nessuno ne era stato informato. E quando si stava per chiuderlo e si pensava di trasferire le schede votate nelle urne delle quattro postazioni ufficiali è successo un pandemonio. Allora presidente, scrutatori e rappresentanti dei candidati hanno deciso di sigillare e di considerare nulli quei voti della sezione «abusiva», con la riserva di legge dei ricorrenti perché l’intera votazione venga ritenuta nulla. Contrari, perché le operazioni di voto si sarebbero svolti secondo regolamento, il presidente, Giorgio Donegani, il figlio, Miguel, ex parlamentare regionale, che sostengono Renzi, e il deputato regionale Giuseppe Arancio con l’ex parlamentare, Lillo Speziale, che sostengono Orlando. Le operazioni elettorali proseguono ora regolarmente in un clima apparentemente calmo.
Seggio nel pub
È stato annullato dalla Commissione nazionale per il Congresso del Pd il voto nel seggio per le primarie di Cariati, nel cosentino. La decisione è stata presa dopo che la mozione Orlando aveva evidenziato che il seggio era stato allestito nel pub di un privato invece che nei locali del centro sociale come deciso. «Alle ore 12,38 di oggi – è scritto in una nota del sen. Mauro Del Barba – la commissione nazionale per il Congresso ha comunicato al presidente della commissione provinciale di Cosenza Alessandro Porco, apposito provvedimento che dispone la chiusura del seggio di Cariati. Il provvedimento si è reso necessario in quanto il luogo utilizzato per le votazioni risultava non idoneo e differente da quello stabilito con precedente verifica. Il voto di Cariati è di conseguenza annullato e le relative schede non conteggiate».
La destra che porta 1.500 elettori
Dopo una denuncia da parte di esponenti del Partito democratico, è stato chiuso il seggio delle primarie di Nardò, in provincia di Lecce. Lo confermano fonti della mozione Renzi. Secondo le stesse fonti, il sindaco della città avrebbe portato a votare 1.500 elettori, prevalentemente di destra. Il seggio di Nardò era già stato al centro di polemiche nella campagna elettorale per il congresso dem perché il sindaco Pippi Mellone, considerato vicino a Casa Pound, aveva espresso il suo sostegno a Michele Emiliano.

Fonte: http://www.corriere.it/politica/17_aprile_30/seggi-chiusi-voti-annullati-sezioni-abusive-l-altra-faccia-primarie-a39efe4e-2dbe-11e7-b8fc-9ab855dcd23a.shtml?refresh_ce-cp
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ULTIM’ORA! CHIUSO SEGGIO PER BROGLI: E’ CAOS ALLE PRIMARIE PD

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domenica 30 aprile 2017

I dirigenti di Casalnuovo: troppe pressioni, i fan di Emiliano volevano altri scrutatori

Napoli «Prevedere un voto inquinato è facile». La bordata, a ventiquattr’ore dall’apertura dei seggi, non porta la firma di un qualsiasi militante ma di uno storico rappresentante della sinistra che conosce bene i territori e i rischi che vi si annidano: il presidente del Consiglio comunale di Casalnuovo (Na) Giovanni Nappi.

«Gli ingredienti ci sono tutti ha scritto sulla sua pagina Facebook e non penso sia giusto che il nostro circolo debba essere trascinato in uno scandalo del genere». Che cosa ha scatenato la dura presa di posizione del capo dell’assise di una città che conta 50mila abitanti? La continua, asfissiante richiesta, da parte dei supporter provinciali di Michele Emiliano, di altri scrutatori e rappresentanti di lista successiva alla composizione del collegio. Composizione peraltro realizzata, come da prassi, tenendo conto di tutti i candidati.

Una «pressione» diventata insostenibile negli ultimi giorni denuncia Nappi che ha convinto o meglio costretto il presidente del circolo ad azzerare tutto e a «rimettere nelle mani degli organismi provinciali le nomine». Le istanze di «lottizzazione», secondo il presidente del consiglio, sarebbero pure ingiustificate considerato che «Emiliano alla convenzione di circolo ha preso 2 voti». Dunque: perché tanto pressing per modificare e allargare il seggio? Il diavolo spesso si nasconde nei dettagli. Nella lista a sostegno del governatore pugliese ci sarebbe un elettore (che poi ha chiesto di mettere il fratello come scrutatore) che pur vivendo e lavorando in città non è iscritto, stranamente, al locale circolo dei dem. Il motivo? Sarebbe un infiltrato di un altro schieramento («lui è notoriamente distante dal nostro partito», commenta Nappi) assoldato dai simpatizzanti di Emiliano per raggranellare voti al di fuori degli steccati del Partito democratico. Non sarebbe la prima volta, d’altronde. «È possibile pure che votino persone non del Pd, del centrodestra, cinesi conclude Nappi gente che non sa di aver votato, siamo abituati a tutto qui a Napoli». Intanto, il circolo è rimasto chiuso perché impraticabile. E il seggio, fino alla tarda serata di ieri, non era stato ancora allestito né erano stati selezionati scrutatori e presidente. Un’altra grana per un partito ormai allo sbando.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/news/politica/sulla-conta-interna-aleggia-solito-incubo-spunta-altro-1391353.html

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In Campania il “miracolo” pre-voto: centinaia di iscritti a loro insaputa.

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sabato 29 aprile 2017

Il boom di tesserati passati da 190 a 471. Senza il loro consenso

Ancora un pasticciaccio con le tessere per il Pd, alla vigilia delle primarie. Stavolta succede in Campania, a Battipaglia, dove la campagna di tesseramento che ha preceduto le consultazioni per la segreteria dem ha registrato un’impennata di iscrizioni, passate da 190 – il dato del 2016 – a ben 471.

Finito l’entusiasmo – con il plauso ai dem locali espresso da Nicola Landolfi, fedelissimo del Governatore, Vincenzo De Luca – sono emerse le magagne. E a rilevarle è stato lo stesso segretario locale del Pd, Davide Bruno, che si è accorto che solamente per 184 delle nuove tessere erano stati versati i 15 euro di quota, e solo quelle erano state da lui controfirmate, e dunque sicuramente valide. Un numero molto più vicino a quello dei precedenti iscritti al partito, rispetto al «boom» pre-primarie.

Così, di fronte al dubbio che molti dei nuovi tesserati lo fossero a loro insaputa, è partita la denuncia alla commissione provinciale, mentre parallelamente il sito Fanpage e il quotidiano salernitano l’Occhio hanno recuperato gli elenchi dei nuovi iscritti, provando a chiamarne qualcuno spacciandosi per addetti dello spedizioniere che doveva consegnare le nuove tessere. E trovando così conferma ai sospetti sollevati dallo stesso Bruno, che al sito ha negato di aver mai «rilasciato tutte queste schede», definendo «un fatto gravissimo» l’ipotesi che siano state falsificate, e rivendicando come valide solo quelle fatte presso il gazebo.

E al telefono, i dem a loro insaputa di Battipaglia hanno confermato i timori, cadendo dalle nuvole. Quasi tutti hanno negato di aver mai fatto domanda, online o di persona, per iscriversi al Pd. «Quando avrei fatto questa tessera? Scusi, io non me ne ricordo proprio», ha risposto uno dei nomi presenti nell’elenco. «Guardi, io non l’ho richiesta questa tessera, non capisco», gli ha fatto eco un secondo «dem fantasma». Pur corrispondendo i codici fiscali e i dati anagrafici, insomma, i neotesserati hanno in gran parte negato di essersi iscritti.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/news/politica/campania-miracolo-pre-voto-centinaia-iscritti-loro-insaputa-1391116.html

Photo by fabiolopiccolo:

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