Contributi per spese di investimento dei liberiprofessionisti

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Informiamo  i Professionisti  che laRegione Campania, ha pubblicato il seguente  bando:

Contributi a favore dei liberi professionistioperanti in Regione Campania – Fondo: FESR

2007 – 2013,che fra le spese ammissibiliprevede l’acquisto di attrezzature e strumentazioni

topografiche,PC, Work station e Software.

Il Contributo massimo previsto per l’acquistodi strumentazioni è del 50% dei costi ammissibili

e fino ad un importo massimo Euro 25.000,00.

Il bando ha la finalità di sostenere leattività dei liberi professionisti, in forma singola e/o associata,

 operanti sul territorio regionaleattraverso la concessione di agevolazioni a sostegno di programmi

per investimenti materiali e immateriali,prevalentemente per l’innovazione tecnologica e digitale

con particolare riguardo alle tecnologieabilitanti.

Possono presentare domanda di agevolazione iliberi professionisti, in quanto soggetti che esercitano

attività economica, che si trovino in una delleseguenti condizioni:

1.a) siano liberi professionisti in formasingola che abbiano eletto a luogo di esercizio prevalente

dell’attività professionale uno dei Comunidella Regione Campania;

1.b) siano “aspiranti liberi professionisti informa singola” ossia persone fisiche, non ancora in

possesso di una partita IVA riferibileall’attività professionale che intendono avviare.

Tali soggetti sono tenuti, prima dell’adozionedel provvedimento di concessione, ad:

• aprire la partita IVA riferibile all’attivitàprofessionale oggetto del programma di investimento presentato.

• avviare tale attività professionale in unluogo di esercizio in Regione Campania;

1.c) associazioni tra professionisti mono emultidisciplinari aventi il luogo principale di esercizio

nel territorio della Regione Campania.

 

Il bando completo lo trovate andando allapagina:

http://akropolisnetwork.altervista.org/contributi-spese-investimento-liberi-professionisti

CLAMOROSO: GIUDICI DENUNCIATI! HANNO IGNORATO GLI ESPOSTI SU RENZI, SPESE PAZZE E FAVORI AGLI AMICI.

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Non indagano su Matteo Denunciati i pm di Firenze
Maiorano è il grande accusatore del segretario Pd. La Procura ha ignorato le sue dettagliate denunce

Alessandro Maiorano, il «grande accusatore» di Matteo Renzi, riparte all’attacco. E di fronte a una presunta inerzia della procura di Firenze sulle sue denunce contro il premier, si rivolge alla procura generale preso la Corte d’appello della stessa città, alla procura generale presso la Corte di Cassazione e al Csm, affinché valutino la possibilità di avocare le indagini e avviare «eventuali azioni disciplinari o penali».

I fatti. Nei mesi scorsi Maiorano ha presentato due esposti alla magistratura. Il primo sull’affitto della casa di Renzi in via degli Alfani, pagato, per tre anni, da Marco Carrai, manager comunale e amico dell’allora sindaco di Firenze; il secondo relativo alle presunte «spese pazze», 30 milioni di euro, che Renzi avrebbe fatto da presidente della Provincia. Sui due casi la magistratura ha aperto altrettanti fascicoli «modello 45», quello su notizie non rivestenti natura di reato.

Rivolgendosi ai tre organi della magistratura, Maiorano, assistito dall’avvocato Carlo Taormina, premette che, avendo agito in qualità di semplice cittadino e non avendo, dunque, diritto di essere formalmente informato del prosieguo delle indagini, potrebbe essere all’oscuro su eventuali sviluppi investigati.

Detto ciò, l’accusatore del premier ricorda che, quanto al primo esposto sull’affitto pagato da Carrai e presentato il 13 marzo 2014, vengono rivelati i «vantaggi economici» di Carrai «che potevano far ipotizzare un rapporto corruttivo». Il riferimento è soprattutto «alla sua presidenza della Società Aeroporto di Firenze, a partecipazione comunale» nel momento in cui Renzi era sindaco; all’assegnazione, senza bando di gara, della «fornitura di audio guide nei musei fiorentini a favore della C&T dello stesso Carrai»; e alla «ristrutturazione di Eataly Firenze» di Oscar Farinetti, definito «sostanziale alter ego di Renzi».

Per Maiorano si tratta di un «circuito rispetto al quale l’esigenza di stabilire se il tutto sottendesse ad una manovra corruttiva ad ampio raggio, era ed è pressante».

Sta di fatto che, secondo il dipendente comunale, ci si trova di fronte a «fatti nei quali la logica corruttiva (…) risultava e risulta davvero indiscutibile» e «l’iscrizione a modello 45 avrebbe costituito lo strumento per non iscrivere il Renzi e i suoi eventuali correi nel registro delle persone sottoposte a indagini».

Venendo alla denuncia sulle presunte «spese pazze», presentata l’1 agosto 2014, Maiorano sottolinea che nell’esposto si parla di «associazione per delinquere finalizzata alla consumazione di un numero indeterminato di delitti contro la pubblica amministrazione ed in particolare di peculato, allorché il Renzi era presidente della provincia di Firenze»; di «molteplici delitti di peculato (…) riguardo a spese non attinenti a finalità istituzionali, allo sfruttamento della Florence Multimedia, alla strumentalizzazione della iniziativa denominata Genio Fiorentino, alla ricettazione di somme di denaro percepite dal Renzi dal noto Luigi Lusi», ex tesoriere della Margherita condannato per appropriazione indebita. Una denuncia, insomma, definita dallo stesso Maiorano «assolutamente e indiscutibilmente particolareggiata», corredata da «completa documentazione» sulle spese incriminate e la «dimostrazione delle modalità con le quali le somme a vario titolo erogate dalla provincia al suo presidente, venivano spese». Per Maiorano, se anche in questo caso è stato aperto un fascicolo «modello 45», siamo di fronte a un’«operazione grottesca».

Ma c’è un terzo esposto depositato in procura da Maiorano il 3 febbraio 2014 «allegando documento giornalistico riguardante alcune fondazioni facenti capo al Renzi» con «soggetti coinvolti come lo stesso Carrai, Maria Elena Boschi (fedelissimo ministro di Renzi, ndr) e Luca Lotti (sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ndr)».

In questo caso il denunciante rammenta che talune di queste fondazioni «recentissimamente» sono state «chiamate in causa nell’ambito dell’inchiesta sulla Cooperativa Concordia per connessioni con il clan dei Casalesi». Di questa terza denuncia, conclude Maiorano, «non se n’è saputo assolutamente più nulla». Da qui la richiesta di avocazione di tutti gli atti.


Fonte: http://www.iltempo.it/politica/2015/04/30/gallery/non-indagano-su-matteo-denunciati-i-pm-di-firenze-975236/

venerdì 7 aprile 2017La cantante Mina esalta Beppe Grillo: “Una mazzata per questi politici 

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“Grillo è una mazzata ai politici”. Lo dice Mina in un’intervista rilasciata al Blog di Beppe Grillo, Riportiamo il suo virgolettato:

“A reclamare tale ammodernamento anatomico – scrive Mina, riferendosi appunto all’imenoplastica – si sono impegnati i grandi uomini della prima, della seconda, della terza, della quarta, della ennesima Repubblica. Leggermente sputtanati e disfatti in decenni di infernale e volgare promiscuità e sfrenato onanismo, senza controllo e con autoreferenzialità, stanno rivalutando all’improvviso il concetto di purezza” (il testo integrale sul blog di Beppe Grillo).

Grillo, secondo Mina, è “il colpo finale, la mazzata che ammutolisce la sala della televisione. Incontrollabile, sottovalutato, diverso, è adesso minaccioso veramente. Compare sostanzioso nella sua percentuale e inarrestabilmente spacca equilibri e logiche”. Perché finora, “l’ideologia del bunga e dell’antibunga erano sufficienti a eletti ed elettori per il funzionamento di Stato, società e politica estera. Ora bisogna fare i conti con lo spauracchio”. 

Ma i politici preferiscono tentare di disinnescare questo spauracchio evitando di citarlo, afferma la cantante. “Prima regola che si impongono i neovergini è quella di non nominare mai il nome dell’interessato. La volgare citazione appare scritta negli sfondi degli studi e, al massimo, velocissimamente pronunciata da scioglilinguisti allenati. Vengono impegnati, poi, scrittori dal costo elevato per la edificazione della muraglia di discredito che comprenda intelligentissimi riferimenti al qualunquismo, all’utopia, al populismo, alla sovversione, all’anacronismo, all’irrispettosità, all’inconsistenza. Contenti delle strategie impostate”, conclude Mina, “appagati ogni tanto da un più zero qualcosa, si godono il prurito dei genitali riparati”.

Lo stesso Grillo, ancora sul blog, interviene polemicamente sul tema elettorale: “E’ la prima volta dal dopoguerra che tutti i partiti, tutte le istituzioni, tutte le televisioni e (quasi) tutti i giornalisti si sono concentrati su di un unico bersaglio elettorale: il MoVimento 5 Stelle. Tutti d’accordo per mantenere lo status quo”. E per silenziare “un movimento di popolo che rifiuta qualunque finanziamento pubblico, odiato dalla Confindustria e dai sindacati, dalla destra e dalla sinistra, attaccato persino dalla Presidenza della Repubblica e dai maggiori quotidiani nazionali”, Se “fa così paura, significa che un terremoto sociale è in arrivo” (qui il testo integrale).

Per i partiti, secondo Grillo, è “finita. Quando uscite spegnete la luce, posate il maltolto e chiudete la porta. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure. Ci vediamo in Parlamento”.? 

M5S accusa: “Niente soldi per pagare gli straordinari, ma il sottosegretario va allo stadio in auto blu”

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Il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, accusato di utilizzare l’auto blu di servizio in maniera un po’ troppo allegra è nell’occhio del ciclone. Più volte pizzicato dalla Iena Filippo Roma, Rossi userebbe l’auto in dotazione un po’ troppo spesso, addirittura anche per raggiungere lo stadio Olimpico e assistere al derby Roma-Lazio: il sottosegretario, infatti, martedì scorso avrebbe percorso buona parte del tragitto verso lo stadio in auto blu, per poi farsi venire a prendere da un amico e percorrere gli ultimi chilometri.

Il Movimento 5 Stelle, che ha denunciato attraverso un post pubblicato sul Blog di Beppe Grillo, ne chiede le dimissioni, sostenendo che il sottosegretario Rossi abbia tenuto un comportamento vergognoso: “Dal governo non pagano gli straordinari ai militari ma se ne vanno allo stadio in auto blu, come è stato pizzicato il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi. Sono senza vergogna: hanno il coraggio di dire ai nostri uomini che non c’è cassa per versare loro le indennità extra che gli spetterebbero per diritto, ma poi spendono milioni di euro di fondi pubblici solo per farsi portare in giro in città. Rossi in auto blu, Renzi in elicottero. Ve lo ricordate?”, scrivono gli onorevoli pentastellati nella nota congiunta.
“In particolare, per quanto riguarda gli stipendi lo Stato Maggiore della Difesa ha comunicato che non si è potuto procedere al pagamento, in numerosi casi, nel cedolino del mese di Marzo 2017, sia del Compenso Forfettario d’Impiego sia del Compenso Forfettario di Guardia relativo a tutto il 2016, a causa della momentanea carenza di risorse finanziarie. Siamo sconcertati e molto preoccupati dal fatto che la mala gestione penalizzi in maniera così pesante il personale delle Forze Armate”, prosegue il Movimento 5 Stelle, annunciando di aver depositato un’interrogazione parlamentare e chiedendo al governo di riferire sulla vicenda.

“È stata anche depositata una interrogazione in merito, a prima firma Tatiana Basilio, in cui si chiede un urgente intervento del Governo per risolvere immediatamente la grave situazione che causa serie ripercussioni sulla vita dei militari e delle loro famiglie. Inoltre da svariati mesi emergono drammatiche difficoltà per i militari, con continue disfunzioni amministrative come conguagli non chiari, addebiti casuali e buste paga di pochi euro. Il personale delle Forze Armate è esasperato e risulta evidente come alla loro prontezza operativa, garantita 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, non fa riscontro una adeguata tempestività da parte del Governo e degli organi competenti nell’erogare per tempo i fondi necessari al pagamento di quanto dovuto. Tutto ciò è inaccettabile”, conclude la nota.
Anche Le Iene ne hanno parlato, in questo servizio realizzato da Filippo Roma.

  • di Charlotte Matteini per Fanpage

Basta con la corruzione negli appalti dello Stato

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di MoVimento 5 Stelle

La corruzione negli appalti pubblici in Consip sembra non avere fine. Dopo l’inchiesta che sta coinvolgendo, sia penalmente che politicamente, tutto il giglio magico toscano, dal braccio destro di Renzi, il Ministro Luca Lotti, al babbo, Tiziano Renzi, sino all’amico di famiglia Carlo Russo, tutti rigorosamente indagati, adesso al centro delle indagini della Procura sono finite le cooperative, ed in particolare Manutencoop per la quale la Procura ha chiesto l’interdizione dagli appalti, per un presunto giro di mazzette in cui sarebbe coinvolta nelle gare dello Stato.

Ormai la corruzione sta dilagando negli appalti dello Stato. Da Roma a Milano, sino a Napoli assistiamo ogni giorno ad un sistema sempre più radicato tra politici, funzionari pubblici e imprenditori che ha finalità illecite. Cioè quello di sottrarre denaro pubblico, diritti e speranze per i cittadini, attraverso mazzette, consulenze e voto di scambio.

E’ giunto davvero il momento di dire basta. Questa classe politica, questo Governo, il Governo Renzi in particolare, hanno clamorosamente fallito. Serve un forte cambio di rotta. Misure ferree, più strumenti per i magistrati inquirenti, pene certe per chi commette reati di corruzione e l’interdizione non solo per le imprese, ma anche per tutti quei politici che tradiscono il giuramento di fedeltà fatto alla Repubblica e che anzichè servire lo Stato servono le organizzazioni criminali. Devono essere allontanati per sempre dalla gestione della cosa pubblica, tenuti lontani dalle istituzioni. Servono immediatamente le proposte del M5S, dalla riforma della prescrizione, al DASPO per tutti i condannati di corruzione, all’introduzione dell’agente provocatore, al potenziamento delle intercettazioni anche a carico delle cooperative, al whistleblowing cioè la tutela di chi denuncia irregolarità scoperte sul posto di lavoro (sia pubblico che privato), ecc. Questo è quello che il M5S farà non appena al Governo del Paese.

Totò, arriva la proposta dei Verdi: “Dedicare Piazza Garibaldi al Principe della Risata”

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Gli autori dell’iniziativa, consegnata già ufficialmente alla commissione toponomastica del comune di Napoli, hanno chiesto che sia intitolata a Totò, anima della città e simbolo storico per tutti i napoletani quella che attualmente è denominata a Garibaldi. Francesco Emilio Borrelli insieme ai consiglieri comunali Stefano Buono e Marco Gaudini hanno avanzato la proposta che farà sicuramente felici i cittadini.

https://www.vocedinapoli.it/wp-content/uploads/2017/04/toto-arriva-la-proposta-dei-verdi-dedicare-piazza-garibaldi-al-principe-della-risata.jpg

LAUREA A TOTÒ, LA FEDERICO II CONFERISCE IL PRESTIGIOSO TITOLO AL FAMOSO ATTORE

Il consigliere Marco Gaudini ha raccontato a Vocedinapoli l’iniziativa dei Verdi…

“Abbiamo preso spunto dal fatto che quest’anno ricorre il 50esimo anniversario dalla morte di Totò e tutte le attività che si svolgeranno durante il mese di aprile saranno dedicate al Principe della Risata. Riteniamo Totò un simbolo importante, portatore di Napoli nel mondo: al di là della sua comicità è stato un grande artista che ha rappresentato la nostra città e pensiamo dunque meriti una giusta considerazione. La nostra è una proposta reale ma anche provocatoria, in quanto riteniamo maggiormente rappresentativo Totò di Garibaldi. L’intento era portare alla luce la necessità di portare alla luce questa figura, il legame reciproco con Napoli è ancora oggi vivo e viene portato avanti, le generazioni passate e attuali conoscono alla perfezione le sue pellicole pur non avendolo vissuto. Vorremmo creare un’ampia convergenza per dare forza all’apertura del famoso museo di Totò la cui realizzazione è oggi ancora ferma. Una proposta forte, difficile da concretizzare, non sarà facile attuare questa trasformazione. Non siamo entrati nel merito di cosa abbia rappresentato il conquistatore per il Sud e relative questioni meridionaliste, ma ci sembrava doveroso lanciare questa proposta“.

Piazza Garibaldi è nata dopo l’Unità d’Italia, dapprima chiamata piazza della stazione o della Ferrovia, acquisì il nome piazza dell’Unità Italiana nel 1891. Al centro della piazza, che oggi coincide con il lato sinistro, fu edificata poi la statua di Giuseppe Garibaldi ad opera di Cesare Zocchi, si decise dunque di dedicare all’eroe dei due mondi la nuova piazza.

Debito detestabile 

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  • ,, FRANCIA,AMERICA

Per debito odioso (conosciuto anche come debito detestabile) si intende quella teoria di diritto internazionale riguardante lasuccessione tra Stati nel debito pubblico. Con esso ci si riferisce al debito nazionale assunto per perseguire interessi diversi da quelli nazionali nella piena consapevolezza dei creditori e nell’incoscienza dei cittadini.

Il debito iracheno.

Nel 2003 negli Stati Uniti alcuni autori discussero sulla teoria del debito odioso riguardo ai 125 miliardi di dollari accumulati come passività dal governo del dittatoreSaddam Hussein. Venne quindi promosso nella sede del Congresso degli Stati Uniti un disegno di legge per cancellare quel debito in forza degli argomenti forniti dalla teoria del debito odioso ed in quanto tale debito avrebbe reso più difficile la ricostruzione e lo sviluppo economico dell’Iraq[6].

Il caso Ecuador.

Nel 2007 l’Ecuador dichiara il suo debito odioso ante il Fondo Monetario Internazionale FMI, questo dopo una analisi accurata da una commissione economica creata a posta per questo tema. Il risparmio di questo debito a permesso all’Ecuador de investire in Infrastrutture che avevano un ritardo di 40 anni. [7

fonte: Mondart

Il concetto di “Debito Detestabile” costituisce un precedente giuridico importantissimo, in quanto legalmente già usato proprio dagli stessi Stati Uniti nel 1898, al momento del conflitto ispano-cubano che portò all’ annessione di Cuba, per rifiutarsi di pagarne il precedente debito pubblico da essa contratto col regime coloniale Spagnolo.

“Detestare” il debito e rifiutarsi di sottostare al cappio fraudolento del suo pagamento è quindi cosa fattibile e del tutto lecita, una volta dimostrata la completa illegittimità di un Debito di cui i cittadini non sono responsabili: il Diritto Internazionale offre diversi strumenti a tal fine, uno dei quali è appunto la nozione di debito detestabile.

Debito Pubblico che è dunque possibile dichiarare “detestabile” se esistono le condizioni atte a soddisfare i tre requisiti giuridici di seguito esposti …

… Prima di procedere con l’ esposizione consiglierei però ( visto che ormai siamo avviati sulla stessa identica strada ) di andarsi a rivedere questo post ed il relativo filmato, dove alcuni intellettuali greci si interrogano in modo chiaro e senza veli sull’ origine e la legittimità del loro debito pubblico, dimostrando in modo evidente come l’ FMI stia usando con i paesi europei la stessa identica tecnica già messa in pratica 20 anni fa con i paesi dell’ America Latina.

Se l’ avete già visto, portatevi direttamente al minuto 33.05, dove vengono esposti gli importantissimi concetti che qui ripropongo.

Tre prerequisiti sono necessari per poter definire un debito “detestabile”:

1) Il governo del Paese deve aver conseguito il prestito senza che i cittadini ne fossero consapevoli e senza il loro consenso.

2) I prestiti devono essere stati utilizzati per attività che non hanno portato benefici alla cittadinanza nel suo complesso.

3) I creditori devono essere al corrente di questa situazione, e disinteressarsene.

Proprio l’ America dunque, la stessa America che oggi tramite l’ FMI ed il suo sistema bancario privato strangola l’ Occidente intero ed ogni altra Nazione che entri ( volente o nolente ) nel suo raggio d’ influenza, tramite un perverso sistema militar-bancario di cui le élites nazionali sono complici, mentre la sola popolazione è succube, ci mostra involontariamente la via d’ uscita più logica: “detestare” il debito e rifiutarsi di rifonderlo, in quanto illegittimo.

Ora, questo è un pleonasmo per chi ha già compreso a fondo il sistema monetario occidentale ed il suo impiego come “arma militare interna” usata contro la popolazione stessa: non si tratterebbe quindi nemmeno di andar tanto per il sottile con ulteriori motivazioni giuridiche di quella che non solo è già una frode bella e buona in partenza, ma si trasforma poi in uno strumento atto a sottomettere la popolazione internamente agli Stati che adottano SCIENTEMENTE lo scellerato sistema economico basato sulla “Moneta a Debito” … e non si tratta di “errori”, come spesso si sente dire anche sul web; non si tratta di “crisi” di un sistema, ma del suo perfetto funzionamento, in quanto proprio a questo si voleva arrivare: la totale deprivazione di OGNI sovranità popolare ( e non solo l’ impoverimento sociale, che è solo la prima necessaria fase dell’ intero processo di sottrazione della sovranità nazionale in toto ).

Un espediente già usato nel Rinascimento dai Banchieri Europei e dall’ allora èlite mercantile per sottrarre il potere temporale di Papi e Principi, ( processo che porterà all’ avvento delle “Signorie Rinascimentali”, molte delle quali rette proprio dai bancari medesimi ), e oggi rispolverato alla grande per sottrarre il potere alle Democrazie occidentali a favore di uno “Stato Finanziario” che, sostituendosi in tutto e per tutto alle singole Nazioni, costituisce il vero “Super-Stato” dietro l’ apparenza … un super stato dotato di super poteri, in quanto si avvale di meccanismi economici e giuridici sovranazionali ed intoccabili, meccanismi che SI E’ STABILITO ( sottolineo: si è stabilito, non “si è voluto nell’ alto dei cieli” ) siano “svincolati, superiori e intoccabili” rispetto alle normative nazionali.

Così, mentre da una parte l’ economia è gestita da fantasmi che si trincerano dietro il dogma intoccabile del liberismo, con i relativi strumenti di accentrazione e moltiplicazione della ricchezza parassitaria quali la leva finanziaria-bancaria, la speculazione, le borse, i paradisi fiscali ecc, dall’ altra parte contestualmente succede che il potere reale è man-mano sottratto ai singoli stati per confluire in organismi sovranazionali, attraverso i quali gli stessi fantasmi finanziarigestiscono a loro piacimento anche il potere legislativo ( tramite la formulazione di “Trattati” che scavalcano il diritto e le Costituzioni interne ), il potere esecutivo ( attraverso la Nato, l’ Onu, il Wto, Fmi, ecc, ormai liberi di fare il cazzo che gli pare, e la cui funzione si è trasformata da “deliberativa e bilanciatrice” a quella solo “impositiva” delle peggiori nefandezze ed ingiustizie ), e l’ Intelligence ( attraverso l’ azione congiunta di mafie, massonerie, ecc. ) …

Un “Super-Stato” che non solo non adotta per sè quella distinzione dei poteri che abbiamo visto in questo post essere il “primo bilanciere” di un sistema nazionale, che non solo al contrario li accentra sempre più in poche mani, ma che ha anche inglobato completamente ogni Media ufficiale, ultima chanche di controllo del cittadino …

Clamoroso a Roma! La Raggi ha stanato l’ennesimo scandalo. Scoperta una montagna faraonica di sprechi

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Roma, Raggi: “Conti non in ordine: trovati 11 milioni da sprechi”

“Di questi, 9 saranno assegnati all’assistenza sociale nei municipi”. La sindaca in conferenza stampa al terzo municipio

“La nostra attivita’ di governo in questo primissimo periodo e’ stata dedicata alla verifica puntuale dei conti di Roma Capitale che non sono in ordine. Abbiamo iniziato a cercare tutte quelle economie di Bilancio che potessero andare a sostenere i servizi che Roma deve erogare e che troppo spesso negli anni scorsi non e’ stata capace di supportare a causa di sprechi”.

Lo ha detto il sindaco, Virginia Raggi, nel corso di una conferenza nella sede del III municipio. “Oggi – ha aggiunto – presentiamo una prima variazione importante al bilancio. Abbiamo trovato 9 milioni di euro che assegniamo all’assistenza sociale nei municipi. Da una verifica puntuale delle poste di bilancio abbiamo gia’ individuato 11 milioni”.

 Di questi 3.181 milioni andranno all’assistenza degli alunni disabili, mentre i restanti 6 all’assistenza sociale in generale (famiglie, case riposo ecc).  Dal 6 ottobre – aggiunge – prenderà il via il Sia (Sostegno per inclusione attiva) per il sostegno alle famiglie in condizione economiche disagiate. “Ci siamo trovati a gestire una situazione particolare perché la carta acquisti sperimentale non era partita a Roma”, ha precisato Raggi, spiegando che i 7 milioni stanziati dal governo per Roma Capitale “saranno usati per un progetto di aiuto al reinserimento in società”.

“Mazzillo è un docente, un professore a contratto, non è un ordinario. Conosce bene il bilancio di Roma perché è con noi dal 2012. Era referente del tavolo bilancio e ha lavorato con l’assessore Baldassarre, con il presidente Marco Terranova e alla ragioneria per reperire questi 9 milioni di euro. È una persona che conosce bene i bilanci di questa città e sarà per noi un onore lavorare con lui”. Risponde Raggi a chi le chiede chiarimenti sul curriculum

 del neo assessore al bilancio, Andrea Mazzillo.

 Al neo assessore alle partecipate Colomban la delega all’Ambiente in caso di rimozione della Muraro? “Non mi risulta” dice la sindaca a margine della conferenza stampa. Se “vedro’ Grillo oggi? Ci siamo sentiti, non lo so”. risponde Raggi ai cronisti che le chiedono se è in programma un incontro con il leader del M5S che si trova oggi a Roma assieme a Davide Casaleggio

Fonte: http://roma.repubblica.it/cronaca/2016/10/03/news/roma_raggi_conti_non_in_ordine_-149018272/

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